Contenuta interamente nell'emisfero occidentale e per la maggior parte nell'emisfero australe, è bagnata ad ovest dall'oceano Pacifico, a nord e ad est dall'oceano Atlantico; a nord-ovest confina con l'America del Nord attraverso l'istmo di Panama. Ha una superficie di17804990km², che corrisponde a quasi il 12,7% delle terre emerse; nel 2022 la suapopolazione era stimata circa 434 milioni di abitanti.
Il Sudamerica occupa una parte consistente dellaregione geografica chiamata "Nuovo Mondo". Il suoterritorio si sviluppa a sud-est dellafrontiera traPanama eColombia, secondo la maggior parte delle fonti. Altri pongono il confine lungo ilcanale di Panamá. Quasi tutto il Sudamerica si trova sopra laplacca sudamericana. Geopoliticamente l'intero Stato di Panamá (compreso il segmento ad est del canale di Panamá) è generalmente considerato parte del Nordamerica o dell'America centrale.
Il paese di gran lunga più grande del Sudamerica, sia in termini di superficie che dipopolazione, è ilBrasile, seguito dall'Argentina. Le regioni che formano questo continente sono gliStati andini, la Guiana, ilCono Sud e ilBrasile.
Sono diffuse anche delle lingue parlate non europee come ilguaraní, parlata soprattutto nelParaguay, e ilQuechua, che è tra le lingue ufficiali dellaBolivia, delPerù e dell'Ecuador.
L'ampiezza dellalatitudine che occupa ilcontinente. La maggior parte è compreso tra l'equatore nella parte settentrionale e ilTropico del Capricorno, mentre la punta meridionale penetra in una regione subartica.
Il popolamento del Sudamerica, secondo le teorie più accettate, iniziò con l'arrivo dell'uomo attraverso loStretto di Bering, quando si andò creando un ponte dighiaccio tale da collegare le estreme propaggini diAsia eSiberia con ilNordamerica. Alcuni repertiarcheologici sembrano però non confermare questa ipotesi, e portano a supporre un popolamento precedente, come indicherebbe l'abbondante presenza disiti archeologici nel Sudamerica e il basso numero di questi nel nord delcontinente. È improbabile che i più antichi siti nel nord siano ancora da scoprire, e questo è sorprendente perché se leAmeriche fossero state popolate originariamente in maniera esclusiva dalla Siberia, i siti più antichi si troverebbero nel Nordamerica.
Le prime prove dell'esistenza dipratiche agricole in Sudamerica risalgono a circa il 6500 a.C., quandopatate,fagioli epeperoncini iniziarono ad essere coltivati come prodotti alimentari nelle regioni prossime albacino amazzonico. Altri elementi (tra cuiceramiche) hanno dimostrato che lamanioca, prodotto alimentare diffuso anche oggi, veniva già coltivata nel 2000 a.C.
Nel corso delle grandi epoche migratorie, e soprattutto dopo la scoperta dell'agricoltura, gli antichi colonizzatori americani si insediarono nelle regioni e nelle aree ritenute più favorevoli al loro sviluppo e al loro stile di vita. In una situazione di isolamento durata millenni rispetto alle società delVecchio Mondo, i popoli americani formarono culture originali e autonome, tanto da presentare due rivoluzioni neolitiche separate, una nellaMesoamerica e l'altra nelleAnde, che hanno dato origine a centinaia diciviltà distinte.
I primi insediamenti e la prima cultura nota in Sudamerica (e nelle Americhe in generale) furono iValdivia lungo la costa sud-est dell'Ecuador. La prima civiltà si sviluppò aNorte Chico, lungo la costa peruviana. QuellaMuisca fu la principale civiltà indigena in quella che è oggi laColombia.
Importanti culture pre-colombiane furono:Paraca eNazca (400 a.C. –800 d.C., Perù); iMoche (100 a.C. –700 d.C., presso la costa settentrionale delPerù);Tiahuanaco (100 a.C. –1200 d.C., inBolivia);Cañari (400 - 1532) nelle regioni centro-meridionali dell'Ecuador);Wari o Impero Huari (600 –1200, nell Perù centro-settentrionale); l'Impero Chimu (1300 –1470, sulla costa peruviana settentrionale); i regni Chachapoya e Aymaran (1000 –1450, in Bolivia e nel Perù meridionale).
Il primo europeo a giungere in America meridionale fu probabilmenteAmerigo Vespucci, il cui primo viaggio è datato1497. ConJuan de la Cosa, Vespucci avrebbe esplorato lecoste delVenezuela, ma è controversa l'opinione se fu durante questoviaggio che coniò il nome "Piccola Venezia" per la laguna diMaracaibo o in quello del1499. In ogni caso, a riprova del fatto che sia stato lui il primo a raggiungere le coste delcontinente c'è la "dedica" che nel1507 ilcartografoMartin Waldseemüller gli fece, nominando "America" il continente meridionale. L'anno seguente lo stessoCristoforo Colombo nel corso del suo terzo viaggio (1498) sbarcò nell'attuale Venezuela, scoprì l'isola di Trinidad e identificò quattro ramificazioni deldelta dell'Orinoco con ifiumi del giardino dell'Eden: per questo ribattezzò il continente "Isla Santa", per poi accorgersi che si trattava di molto di più di un'isola.
Nel 1499 Vespucci tornò in queste zone sotto il comando delpirataAlonso de Ojeda e forse, spingendosi più ad est, scoprì ilRio delle Amazzoni. Sicuramente il primo a quantificare veramente l'enorme mole del continente fuVicente Yáñez Pinzón (già al seguito di Colombo anni prima) nel 1500. Pinzón approdò nei pressi della punta estrema del Brasile e seguì la costa fino aiCaraibi. Tre mesi dopo giungeva poco a sud nella costa orientale brasilianaPedro Alvarez Cabral, capitanoportoghese dirottato nella circumnavigazione dell'Africa verso l'India, che venne considerato per secoli lo scopritore delBrasile a dispetto di Pinzón, tanto che in base a ciò i Portoghesi si assicurarono la colonizzazione della zona. Tra il1501 e il1504 Vespucci compì due nuovi viaggi in America meridionale al servizio del capitano portogheseGonçalo Coelho e seguì molto a lungo le coste del Brasile, arrivando forse fino all'Uruguay (le ipotesi in merito sono discordi).
Dopo di lui tuttavia l'interesse iniziò a decadere, soprattutto perché si appurò che l'America tutta non fosse l'Asia e che oramai l'importante era trovare un passaggio per ilPacifico (si ipotizzava l'esistenza di quest'oceano, ma sarà scoperto da Balboa solo nel1513). A tale scopo un nuovocomandante,Juan Díaz de Solís, tornò sul percorso tracciato da Vespucci, ma solo nel 1515; arrivò fino alRio della Plata dove fu ucciso daicannibali. I suoi diari furono molto d'aiuto aFerdinando Magellano, che tra il 1519 e il 1522 compì per primo lacircumnavigazione del globo scoprendo il famigerato passaggio a sud (stretto di Magellano) e raggiungendo il Pacifico. Oltre ad appurare una volta per tutte che ilRio della Plata era un fiume, raggiunse per primo laPatagonia (a cui diede il nome) e identificò laTerra del Fuoco, che era divisa dal continente dallo stretto che aveva scoperto, con il continente Australe sconosciuto, teoria poi confutata daFrancis Drake.
Il percorso tuttavia non venne granché usato perché troppo lungo, e gliSpagnoli si contentarono di attraversare via terra ilMessico e poi riprendere lanavigazione. Tuttavia lacolonizzazione e l'esplorazione del Sudamerica riprese presto, quando si venne a sapere che esisteva unimpero ricco d'oro a sud. Era l'impero degliInca, e fu raggiunto daFrancisco Pizarro nel1527 e conquistato negli anni successivi; in tal modo il dominio spagnolo si allungò fino alCile e i comandanti di Pizarro si dispersero ai quattro venti poco dopo per esplorare le zone circostanti nella speranza di trovare altre ricche civiltà (ma invano).Francisco de Orellana nel1542 fu il primo ad attraversare il continente discendendo ilRio delle Amazzoni fino alla foce dalPerù,Diego de Almagro esplorò il Cile settentrionale fino aSantiago nel 1536, eSebastiano Caboto penetrò nell'Argentina dal Rio della Plata (Paraná) in cerca di una "montagna d'argento" nel1526.
Ufficialmente la prima regione invasa dagli spagnoli fuMacuro, sulla punta dellapenisola di Paria, nello Stato di Sucre in Venezuela, a cuiCristoforo Colombo aveva dato il nome diTierra de Gracia. Il primo insediamento in questo continente fu aCumaná (sempre nella costa del Venezuela), mentre la primacittà fuSanta Marta inColombia.Nei decenni seguenti alle azioni post-Pizarro tuttavia l'interesse svanì del tutto, e gli Spagnoli si limitarono da allora per sempre a governare le regioni appena conquistate. Solo in Brasile e in Patagonia i coloni avanzeranno in terre sconosciute, e solo dal Settecento. Le regioni dellaforesta pluviale invece verranno esplorate solo tra l'Ottocento e il primo Novecento da altri europei mentreLivingstone eStanley conquistavano il cuore dell'Africa, e mentre ormai era avvenuta la decolonizzazione.Dalsecolo XVI fino agli inizi delXIX secolo dunque la maggior parte dell'America meridionale fu divisa incolonie governate maggiormente dallaSpagna e dalPortogallo. In seguito con l'indipendenza tali colonie si tramutarono inrepubbliche, con l'eccezione dellaGuyana francese e delleIsole Falkland (e le isole più prossime occupate dalRegno Unito), attualmente unici territori non indipendenti.
Nel corso del1808 le pressioni dell'imperatorefranceseNapoleone Bonaparte scatenarono una serie di eventi che peggiorarono ulteriormente la già compromessa situazione spagnola.Carlo IV di Spagna abdicò al trono in favore del figlioFerdinando VII, il 19 marzo1808, dopo i moti di Aranjuez, e più tardi, il 5 maggio 1808, la Spagna fu costretta a cedere il trono a Napoleone che designò suo fratello,Giuseppe I, come nuovo re di Spagna. Questo provocò una reazione popolare in Spagna, conosciuta comeGuerra d'indipendenza spagnola, che, tanto in Spagna che in America, portò a costituire delle commissioni regionali che promossero la lotta contro gli invasori francesi al fine di riconsegnare al legittimo monarca il trono. Tuttavia, molte di queste commissioni vennero viste con sospetto dalle autorità spagnole, temendo che potessero essere filo-francesi. Di questo periodo furono importanti le azioni diAntonio Nariño aBogotà (che aveva pubblicato laDichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino), il movimento diJuan Picornell, la congiura diManuel Gual eJosé María España, e il fallimento militare della spedizione diFrancisco de Miranda inVenezuela.
Nel1817 ilgeneraleJosé de San Martín attraversò leAnde per sconfiggere i realisti inCile e successivamente si diresse aLima, al fine di colpire il centro del potere spagnolo. La spedizione subì gravi perdite causa le situazioni estreme in cui si trovò ad operare: l'altezza media dei picchi montuosi collocati tra i3 000 e i4800m, lemalattie, la larghezza media dellestrade (talvolta anche di soli30 cm), latemperatura che scendeva tra i −15 e i−20 °C durante la notte fece sì che, dei5 400 uomini che componevano l'esercito, ben 300 morirono lungo la strada. Arrivarono solo5 000muli dei9 200 partiti, e 500cavalli dei1 500 iniziali. Allo stesso tempo San Martin dirigeva le 6 colonne che attraversarono le montagne in diversi punti, con l'obiettivo di confondere e di disperdere le forze realiste. Quando arrivò in Cile, l'esercito patriota sotto il comando dello stesso San Martín, trionfò nellabattaglia di Chacabuco. Con questabattaglia si iniziò a scrivere la storia dell'emancipazione del Sudamerica. Tale azione verrà completata da parte delle azioni militari avviate dal liberatoreSimón Bolívar nel nord del continente, che raggiunse una decisiva vittoria nellabattaglia di Boyacá.
San Martín e Bolívar durante la Conferenza di Guayaquil.
Nel corso delventesimo secolo nelSudamerica si insediarono diversedittature e salirono al potere molti uomini forti. Ma verso la fine del secolo la maggior parte delcontinente di fatto era retto dagoverni eletti democraticamente, anche se non in tutti i casi si vennero a stabilire istituzioni di carattere duraturo. Lo sviluppo economico diArgentina,Brasile, eUruguay contribuirono all'inizio del Novecento ad attrarre un gran numero di immigrati, soprattutto provenienti daEuropa eAsia. Solo in misura molto minore la nuova ondata migratoria interessò il resto del continente, mentre talune aree ne furono totalmente escluse. IlCanale di Panama aperto nel1914 ebbe un impatto economico-sociale notevole per il Sudamerica.
LaGuerra del Chaco (1932 –1935) combattuta tra laBolivia e ilParaguay per il controllo delfiume Paraguay, si concluse con la vittoria di quest'ultimo. Fu unaguerra tra due dei paesi che rimasero fra i più poveri del Sudamerica lungo tutto il Novecento. Durante laprima e laseconda guerra mondiale, il continente rimase al sicuro dall'ondata distruttiva che aveva colpito Europa, Asia eAfrica, il che comportò una nuova ondata migratoria di migliaia di profughi. Con la fine del conflitto, il 30 aprile1948, si fonda l'Organizzazione degli Stati Americani aBogotà. Il 9 aprile era stato assassinato il leader popolareJorge Eliécer Gaitán sempre a Bogotà, che portò laColombia ad un conflitto politico che durò per il resto del secolo.
L'economia sudamericana è stata caratterizzata in questi ultimi decenni da una bassa crescita e una bassa competitività rispetto ai ben più dinamici mercati emergenti diCina eIndia. Tuttavia a partire dal2004 si è verificato un enorme aumento della crescita delPIL e anche della competitività. Sono configurate enormi differenze regionali e un'accentuata disparità nella distribuzione delreddito. La maggior parte dellaricchezza è concentrata nelle mani di una minoranza dellapopolazione, mentre milioni di individui sperimentano livelli di privazione che raggiunge, in casi estremi, lapovertà assoluta. Il divario economico tra ricchi e poveri, nella maggior parte dellenazioni del Sudamerica, è considerata superiore rispetto alla media dei paesi degli altri continenti. InVenezuela,Paraguay,Bolivia e molti altri paesi sudamericani, il 20% della popolazione più ricca detiene più del 60% della ricchezza nazionale, mentre il 20% della popolazione più povera ne possiede meno del 5%.
Questa realtà però non è omogenea in tutto il Sudamerica: esiste infatti un gruppo di paesi chiamati “delCono Sud” (Argentina,Brasile meridionale,Cile eUruguay), che presentano indicatori socio-economici più positivi e tassi più elevati di sviluppo umano, tali da classificarli nella categoria degli stati più sviluppati. In particolare ilCile, l'Argentina e l'Uruguay vanno considerati come paesi pienamente sviluppati con bassi tassi dipovertà e reddito medio-alto, e le lorocapitali presentano indicatori socioeconomici molto simili ad alcune città europee comeMilano,Madrid eLisbona. IlBrasile è invece annoverato nelBRICS, ovvero il gruppo delle cinque più grandi e "promettenti" economie in via di sviluppo a livello mondiale (insieme aRussia,India,Cina eSudafrica). Attualmente i fattori che ostacolano un'ulteriore crescita dell'economia sudamericana e l'espansione dei suoi prodotti sui mercati internazionali sono la classe dirigente che sostiene lostatus quo, le interferenze politiche di altri paesi occidentali, e minor competitività sul piano deiprezzi e in termini diproduttività rispetto ai principali competitori (in primis laCina).
L'economia sudamericana è ripartita tra le estrazioni minerarie dellaregione amazzonica e l'agricoltura presente in quasi tutti i paesi. L'industrializzazione è ad un livello medio in varie regioni, anche se è molto forte la presenza di gruppi multinazionali. L'estrazione e l'esportazione dipetrolio è importante inVenezuela, che possiede alcune delle più grandi riserve mondiali, inArgentina e nell'oceano Atlantico prospicienteRio de Janeiro. LaBolivia si distingue per la produzione digas naturale.
Le più ricche e industrializzate regioni del continente sono: in primo luogo loStato di San Paolo, che possiede la più grande economia del Sudamerica, dove è presente il principale centro finanziario, e i principali poli tecnologici (São Carlos,São José dos Campos eCampinas) e il più grande e movimentatoporto; segue per importanza la zona industriale lungo ilfiume Paraná traRosario eLa Plata inArgentina conBuenos Aires come fulcro (secondo maggior porto e seconda città in termini di PIL più alto) e dallo Stato brasiliano diRio de Janeiro. Dopo il Brasile, l'Argentina rappresenta la seconda più grande economia in termini di PIL nel Sudamerica. Secondo i dati dellaBanca Mondiale, nel2007 cinque paesi sono stati classificati fra i primi cinquanta in termini di PIL (nominale): Brasile, Argentina, Venezuela, Colombia e Cile.
Utilizzando il PIL nominale nel confronto, i paesi con unamoneta svalutata nei confronti deldollaro appaiono come meno produttivi. Per questo si utilizza anche il confronto con laparità di potere d'acquisto (PPA). Fra i paesi con PIL (PPA) pro capite più elevato, secondo quanto pubblicato dalFondo monetario internazionale (FMI) l'Argentina è l'unico paese sudamericano tra i primi 50, seguita da Cile, Uruguay, Brasile e Venezuela.
Canna da zucchero aSan Paolo. Il Sud America produce la metà della canna da zucchero del mondo.Soia inMato Grosso. Il Sud America produce la metà della soia mondiale.
Il Cile è uno dei 5 maggiori produttori mondiali diciliegia emirtillo rosso e uno dei 10 maggiori produttori mondiali diuva,mela,kiwi epesca, concentrandosi sull'esportazione di frutta di alto valore;
L'agricoltura inParaguay è attualmente in via di sviluppo, essendo attualmente il sesto più grande produttore disoia nel mondo ed entrando nella lista dei 20 maggiori produttori dimais ecanna da zucchero.[10]
Camion di un'azienda di carne in Brasile. Il Sud America produce il 20% della carne di manzo e di pollo del mondo.
IlBrasile è il più grande esportatore mondiale dicarne di pollo: 3,77 milioni di tonnellate nel 2019.[11][12] Il paese è il proprietario della seconda mandria di bestiame più grande del mondo, 22,2% della mandria mondiale. Il paese è stato il secondo maggior produttore dimanzo nel 2019, responsabile del 15,4% della produzione mondiale.[13] È stato anche il terzo produttore dilatte al mondo nel 2018. Quest'anno il paese ha prodotto 35,1 miliardi di litri.[14] Nel 2019, il Brasile è stato il 4º più grande produttore dimaiale al mondo, con quasi 4 milioni di tonnellate.[15]
Nel 2018,Argentina è stato il quarto produttore mondiale dimanzo, con una produzione di 3 milioni di tonnellate (solo dopo Stati Uniti, Brasile e Cina).Uruguay è anche un importante produttore di carne. Nel 2018 ha prodotto 589.000 tonnellate di carne bovina.[16]
Nella produzione dicarne di pollo, l'Argentina è tra i 15 maggiori produttori al mondo e il Perù e la Colombia tra i 20 maggiori. Nella produzione dimanzo, la Colombia è uno dei 20 maggiori produttori al mondo. Nella produzione dimiele, l'Argentina è tra i 5 maggiori produttori al mondo e il Brasile tra i 15 maggiori. In termini di produzione dilatte di mucca, l'Argentina è tra i 20 maggiori produttori al mondo.[17]
Miniera di ametista aAmetista do Sul. Il Sud America è un importante produttore di gemme come ametista, topazio, smeraldo, acquamarina e tormalinaMiniera di rame in Cile. Il Sud America produce la metà del rame mondialeMiniera di ferro aMinas Gerais. Il Brasile è il secondo esportatore mondiale di minerale di ferro.
Cile contribuisce a circa un terzo della produzione mondiale dirame. Nel 2018,Perù è stato il secondo produttore mondiale diargento erame e il sesto produttore dioro (i 3 metalli che generano il maggior valore), oltre a "essere il terzo produttore mondiale dizinco estagno e quarto dipiombo.Brasile è il secondo esportatore mondiale diminerale di ferro, possiede il 98% delle riserve note diniobio nel mondo ed è uno dei 5 maggiori produttori mondiali dibauxite,manganese estagno.Bolivia è il quinto produttore mondiale distagno, il settimo produttore diargento e l'ottavo produttore dizinco al mondo.[18][19]
Nella produzione dipetrolio, il Brasile è stato il decimo produttore mondiale di petrolio nel 2019, con 2,8 milioni di barili / giorno. Al ventunesimo posto il Venezuela, con 877mila barili / giorno, la Colombia al 22º con 886mila barili / giorno, l'Ecuador al 28º con 531mila barili / giorno e l'Argentina. 29 con 507mila barili / giorno. Dato che Venezuela ed Ecuador consumano poco petrolio ed esportano la maggior parte della loro produzione, fanno parte dell'OPEC. Il Venezuela ha registrato un forte calo della produzione dopo il 2015 (dove ha prodotto 2,5 milioni di barili / giorno), scendendo nel 2016 a 2,2 milioni, nel 2017 a 2 milioni, nel 2018 a 1,4 milioni e nel 2019 a 877mila, per mancanza di investimenti.[20]
Nella produzione digas naturale, nel 2018, l'Argentina ha prodotto 1.524 bcf (miliardi di piedi cubi), Venezuela 946, Brasile 877, Bolivia 617, Perù 451, Colombia 379.[21]
Copacabana Palace, il miglior hotel del Sud America, a Rio de Janeiro
Nella lista delle destinazioni turistiche mondiali, nel 2018,Argentina è stato il 47º paese più visitato, con 6,9 milioni di turisti internazionali (e ricavi per 5,5 miliardi di dollari);Brasile è stato il 48º più visitato con 6,6 milioni di turisti (e ricavi per 5,9 miliardi di dollari);Cile al 53º posto con 5,7 milioni di turisti (e un reddito di 2,9 miliardi di dollari);Perù in posizione 60 con 4,4 milioni di turisti (e un reddito di 3,9 miliardi di dollari);Colombia 65º con 3,8 milioni di turisti (e ricavi per 5,5 miliardi di dollari);Uruguay 69º con 3,4 milioni di turisti (e un reddito di 2,3 miliardi di dollari). Si noti che il numero di turisti non riflette sempre l'importo monetario che il paese riceve dal turismo. Alcuni paesi svolgono un turismo di livello superiore, ottenendo maggiori benefici. Il turismo in Sud America è ancora poco evoluto: in Europa, ad esempio, i paesi ottengono valori turistici annuali come 73,7 miliardi di dollari (Spagna), ricevendo 82,7 milioni di turisti o 67,3 miliardi di dollari (Francia) che ricevono 89,4 milioni di turisti. Mentre l'Europa ha ricevuto 710 milioni di turisti nel 2018, l'Asia 347 milioni e il Nord America 142,2 milioni, il Sud America solo 37 milioni, l'America centrale 10,8 milioni e i Caraibi 25,7 milioni.[22]
EMS, la più grande industria farmaceutica brasilianaBraskem, la più grande industria chimica brasilianaFabbrica di cioccolato Neugebauer aArroio do Meio. Il Sud America è specializzata nella lavorazione degli alimentiSiderúrgica CSN, inVolta Redonda. Il Brasile è uno dei 10 maggiori produttori di acciaio al mondo e l'Argentina è una delle 30 più grandiStabilimento Mercedes-Benz aSan Paolo. Il Messico e il Brasile sono tra i 10 maggiori produttori di veicoli al mondo e l'Argentina tra i 30 maggiori.Portico del calzaturificio uomo Democrata, aFranca. Il Brasile è il quarto produttore di scarpe al mondo
LaBanca mondiale elenca ogni anno i principali paesi produttori in base al valore di produzione totale. Secondo la lista del 2019, il Brasile ha la tredicesima industria più preziosa del mondo (173,6 miliardi di dollari), il Venezuela la trentesima (58,2 miliardi di dollari, che dipendono dal petrolio per ottenere questo valore), l'Argentina la 31 il più grande ($ 57,7 miliardi), la Colombia il 46 più grande ($ 35,4 miliardi), il Perù il 50 più grande ($ 28,7 miliardi) e il Cile il 51 più grande ($ 28,3 miliardi).[23]
In America meridionale, pochi paesi ottengono una proiezione nell'attività industriale: Brasile, Argentina, e, in modo meno prominente, Cile. Iniziata tardi, l'industrializzazione di questi paesi ha ricevuto un grande impulso dalla seconda guerra mondiale: ciò ha impedito ai paesi in guerra di acquistare i prodotti che erano abituati a importare ed esportare ciò che producevano. Allora, beneficiando delle abbondanti materie prime locali, dei bassi salari pagati alla forza lavoro e di una certa specializzazione portata dagli immigrati, paesi come Brasile e Argentina, oltre a Venezuela, Cile, Colombia e Perù, hanno potuto implementare grandi parchi industriali. In generale, in questi paesi ci sono industrie che richiedono poco capitale e tecnologia semplice per la loro installazione, come l'industria alimentare e tessile. Spiccano anche le industrie di base (acciaio, ecc.), Nonché le industrie metallurgiche e meccaniche.
I parchi industriali di Brasile, Argentina e Cile, tuttavia, presentano una diversità e una raffinatezza molto maggiori, producendo articoli tecnologici avanzati. Nel resto dei paesi dell'America meridionale, predominano le industrie di trasformazione dei prodotti primari per l'esportazione.
Il Brasile è il leader industriale in America meridionale. Inindustria alimentare, nel 2019, il Brasile è stato il secondo esportatore mondiale di alimenti trasformati.[24][25][26] Nel 2016, il paese è stato il 2º produttore dicellulosa al mondo e l'8º produttore dicarta.[27][28][29] In industria discarpa, nel 2019, il Brasile si è classificato al 4º posto tra i produttori mondiali.[30][31][32][33][34] Nel 2019, il paese è stato l'8º produttore di veicoli e il 9º produttore diacciaio nel mondo[35][36][37]. Nel 2018,industria chimica del Brasile si è classificata all'8º posto nel mondo[38][39][40]. InIndustria tessile, il Brasile, sebbene nel 2013 fosse tra i 5 maggiori produttori mondiali, è poco integrato nel commercio mondiale.[41] Nel settore dell'aviazione, il Brasile haEmbraer, il terzo produttore di aeromobili al mondo, dietro soloBoeing eAirbus.
Piantagione di uva in Argentina. L'Argentina e il Cile sono tra i 10 maggiori produttori di uva e vino al mondo e il Brasile tra i 20 maggiori.
Arancione aSan Paolo. Nel 2018, il Brasile è stato il più grande produttore mondiale, con 17 milioni di tonnellate. Il Sud America produce il 25% delle arance del mondo.
Caffè aMinas Gerais. Nel 2018, il Brasile è stato il più grande produttore mondiale, con 3,5 milioni di tonnellate. Il Sud America produce metà del caffè mondiale.
Allevamento di salmone in Cile. Un terzo di tutto il salmone venduto nel mondo proviene dal paese.
Mais inDourados. Il Brasile e l'Argentina sono tra i 5 maggiori produttori al mondo
Hering, a Santa Catarina, Brasile. Il paese ha una delle 5 più grandi industrie tessili del mondo
Complesso industriale di Klabin, inOrtigueira. Il Brasile è il secondo produttore di cellulosa e l'ottavo produttore di carta al mondo
Smeraldo colombiano. Il paese è il più grande produttore di smeraldi al mondo e il Brasile è uno dei maggiori produttori
Piantagione di girasole in Argentina. Il paese è il terzo produttore mondiale di semi di girasole.
Pecore in Argentina. Il paese è l'undicesimo produttore di lana al mondo.
Ciliegie cilene. Il Cile è uno dei 5 maggiori produttori di ciliegia dolce al mondo.
Piantagione di palma da olio a Magdalena, Colombia. Il paese è uno dei primi 5 produttori mondiali diolio di palma.
Banana in Ecuador. Il paese è il più grande esportatore di banane al mondo. Il Sud America produce quasi il 20% della banana mondiale
Produzione di miele in Argentina. Il paese è il terzo produttore di miele al mondo.
Kiwi cileno. Il paese è uno dei 10 maggiori produttori di kiwi al mondo.
Ananas in Brasile. Il paese è il 3º più grande produttore al mondo. Il Sud America produce quasi il 20% dell'ananas mondiale.
Il trasporto in Sud America è sostanzialmente effettuato in modalitàautostrada, la più sviluppata della regione. Esiste anche una notevole infrastruttura diporti eaeroporti. Il settoreferroviario efiume, sebbene abbia un potenziale, viene solitamente trattato in modo secondario.
Il Brasile ha più di 1,7 milioni di chilometri distrade, di cui 215.000 km asfaltati e circa 14.000 kmstrade divise. Le due autostrade più importanti del paese sono BR-101 e BR-116.[42] L'Argentina ha più di 600.000 km di strade, di cui circa 70.000 km sono asfaltate e circa 2.500 km sono autostrade divise. Le tre autostrade più importanti del paese sono Ruta 9, Ruta 7 e Ruta 14.[42] La Colombia ha circa 210.000 km di strade e circa 2.300 km sono divisi in autostrade.[43] Il Cile ha circa 82.000 km di strade, 20.000 delle quali sono asfaltate e circa 2.000 km sono strade divise. L'autostrada più importante del paese è Ruta 5 (Panamericana).[44] In Sud America, questi 4 paesi hanno la migliore infrastruttura stradale e il maggior numero di autostrade a doppia corsia.
A causa delleCordigliera delle Ande,Rio delle Amazzoni eForesta Amazzonica, ci sono sempre state difficoltà nell'attuare strade transcontinentali o bi-oceaniche. Praticamente l'unica rotta che esisteva era quella che collegava il Brasile con Buenos Aires, in Argentina e poi con Santiago, in Cile. Tuttavia, negli ultimi anni, con gli sforzi congiunti dei paesi, hanno iniziato a emergere nuove rotte, come Brasile-Perù (Carretera Interoceánica), e una nuova autostrada tra Brasile, Paraguay, Argentina settentrionale e Cile settentrionale (Corridoio Bioceanico).
Ci sono più di 2.000 aeroporti in Brasile. Il paese ha il secondo più grande numero di aeroporti al mondo, dietro solo agli Stati Uniti. L'Aeroporto di San Paolo-Guarulhos, situato nella regione metropolitana di San Paolo, è il più grande e il più trafficato del paese: l'aeroporto collega San Paolo con praticamente tutte le principali città del mondo. Il Brasile ha 44 aeroporti internazionali, comeRio de Janeiro,Brasilia,Belo Horizonte,Porto Alegre,Florianópolis,Cuiabá,Salvador,Recife,Fortaleza,Belém eManaus, tra gli altri. L'Argentina ha importanti aeroporti internazionali comeBuenos Aires,Córdoba,Bariloche,Mendoza,Salta,Puerto Iguazú,Neuquén eUsuhaia, tra gli altri. Il Cile ha importanti aeroporti internazionali comeSantiago,Antofagasta,Puerto Montt,Punta Arenas eIquique, tra gli altri. La Colombia ha importanti aeroporti internazionali comeBogotà,Medellín,Cartagena,Cali eBarranquilla, tra gli altri. Il Perù ha importanti aeroporti internazionali comeLima,Cuzco eArequipa. Altri aeroporti importanti sono quelli nelle capitali dell'Uruguay (Montevideo), Paraguay (Asunción), Bolivia (La Paz) e Ecuador (Quito). I 10 aeroporti più trafficati del Sud America nel 2017 sono stati: São Paulo-Guarulhos (Brasile), Bogotà (Colombia), São Paulo-Congonhas (Brasile), Santiago (Cile), Lima (Perù), Brasilia (Brasile), Rio di Janeiro. (Brasile), Buenos Aires-Aeroparque (Argentina), Buenos Aires-Ezeiza (Argentina) e Minas Gerais (Brasile).[45]
La reteferroviaria brasiliana ha un'estensione di circa 30.000 chilometri. Fondamentalmente è utilizzato per il trasporto di minerali.[47] La ferrovia argentina La rete, con 47.000 km di strade, era una delle più grandi al mondo e continua ad essere la più lunga dell'America Latina. Aveva circa 100.000 km di rotaie, ma il sollevamento dei binari e l'enfasi posta sul trasporto motorizzato lo ridussero gradualmente. Ha quattro diversi percorsi e collegamenti internazionali con Paraguay, Bolivia, Cile, Brasile e Uruguay. Il Cile ha quasi 7.000 km di ferrovie, con collegamenti con Argentina, Bolivia e Perù. La Colombia ha solo circa 3.500 km di ferrovie.[48]
Tra i principalirotte navigabili brasiliani, due spiccano:Corso d'acqua Paraná-Tieté (che ha una lunghezza di 2.400 km, 1.600 nel fiume Paraná e 800 km nel fiume Tietê, prosciugando la produzione agricola dagli stati di Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Goiás e parte di Rondônia, Tocantins e Minas Gerais) eCorso d'acqua Solimões-Amazonas (ha due sezioni: Solimões, che va da Tabatinga a Manaus, con circa 1600 km, e Amazonas, che si estende da Manaus a Belém, con 1650 km. Quasi tutto il trasporto di passeggeri dalla pianura amazzonica viene effettuato da questa via d'acqua, oltre a praticamente tutto il trasporto di merci che va al principali centri regionali di Belém e Manaus). In Brasile, questo trasporto è ancora sottoutilizzato: le sezioni più importanti delle vie navigabili interne, dal punto di vista economico, si trovano nel sud-est e nel sud del Paese. Il suo pieno utilizzo dipende ancora dalla costruzione di chiuse, grandi lavori di dragaggio e, principalmente, dai porti che consentono l'integrazione intermodale. InArgentina, la rete di vie navigabili è costituita dai fiumi La Plata, Paraná, Paraguay e Uruguay. I principali porti fluviali sonoZárate eCampana. Il porto di Buenos Aires è storicamente il primo per importanza individuale, ma l'area conosciuta come Up-River, che si estende per 67 km della porzione Santa Fé del fiume Paraná, riunisce 17 porti che concentrano il 50% del esportazioni totali del paese.
Il governo brasiliano ha intrapreso un ambizioso programma per ridurre la dipendenza dal petrolio importato. Le importazioni in precedenza rappresentavano oltre il 70% del fabbisogno di petrolio del paese, ma il Brasile è diventato autosufficiente in termini di petrolio nel 2006-2007. Il Brasile è stato il decimo produttore di petrolio al mondo nel 2019, con 2,8 milioni di barili / giorno. La produzione riesce a soddisfare la domanda del paese.[20] all'inizio del 2020, nella produzione dipetrolio egas naturale, il paese ha superato per la prima volta i 4 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. Nel gennaio di quest'anno sono stati estratti 3,168 milioni di barili di petrolio al giorno e 138,753 milioni di metri cubi di gas naturale.[49]
Il Brasile è uno dei principali produttori mondiali dienergia idroelettrica. Nel 2019, il Brasile aveva 217 impianti idroelettrici in funzione, con una capacità installata di 98.581 MW, il 60,16% della produzione di energia del paese.[50] Nella produzione totale di elettricità, nel 2019 il Brasile ha raggiunto 170.000 MW di capacità installata, oltre il 75% da fonti rinnovabili (il maggioranza, idroelettrico).[51][52]
Nel 2013, laRegione Sudest ha utilizzato circa il 50% del carico del Sistema Integrato Nazionale (SIN), essendo la principale regione che consuma energia nel paese. La capacità di generazione elettrica installata nella regione è stata di quasi 42.500 MW, che rappresentava circa un terzo della capacità di generazione del Brasile. La generazioneidroelettrica ha rappresentato il 58% della capacità installata della regione, con il restante 42% corrispondente sostanzialmente alla generazionetermoelettrica. San Paolo rappresentava il 40% di questa capacità; Minas Gerais di circa il 25%; Rio de Janeiro del 13,3%; e Espírito Santo ha rappresentato il resto. LaRegione Sud possiede laDiga di Itaipú, che è stata la più grande centrale idroelettrica del mondo per diversi anni, fino all'inaugurazione dellaDiga delle Tre Gole in Cina. Rimane il secondo più grandeidroelettrico operante al mondo. Il Brasile è comproprietario dello stabilimento di Itaipu conParaguay: la diga si trova sulfiume Paraná, al confine tra paesi. Ha una capacità di generazione installata di 14GW per 20 unità di generazione da 700MW ciascuno.Regione nord ha grandi impianti idroelettrici, comeDiga di Belo Monte eDiga di Tucuruí, che producono gran parte dell'energia nazionale. Il potenziale idroelettrico del Brasile non è stato ancora pienamente sfruttato, quindi il paese ha ancora la capacità di costruire diversi impianti di energia rinnovabile nel proprio territorio.[53][54]
Nel 2019, è stato stimato che il paese aveva un potenziale di generazione stimatoenergia eolica di circa 522 GW (questo, solo a terra), energia sufficiente per soddisfare il triplo della domanda attuale del paese. A luglio 2022, secondo ONS, la capacità totale installata di energia eolica era di 22 GW, confattore di capacità medio del 58%.[55][56] Mentre la media mondiale dei fattori di capacità di produzione eolica è del 24,7%, ci sono aree nel nord del Brasile, specialmente nello Stato di Bahia, dove alcuni parchi eolici registrano con fattori di capacità media superiori al 60%; il fattore di capacità medio nellaRegione Nordest è del 45% sulla costa e del 49% nell'entroterra. Nel 2019 l'energia eolica rappresentava il 9% dell'energia generata nel Paese.[57][58][59] Nel 2021 il Brasile è stato il 7º Paese al mondo per potenza eolica installata (21 GW) e il 4° produttore mondiale di energia eolica (72 TWh), dietro solo a Cina, USA e Germania.[60]
Energia nucleare rappresenta circa il 4% dell'elettricità del Brasile. Il monopolio della generazione di energia nucleare è di proprietà di Eletronuclear (Eletrobrás Eletronuclear S / A), una consociata interamente controllata di Eletrobrás. L'energia nucleare è prodotta da due reattori ad Angra. Si trova presso il Central Nuclear Almirante Álvaro Alberto (CNAAA) sulla Praia de Itaorna ad Angra dos Reis, Rio de Janeiro. Consiste di due reattori ad acqua pressurizzata, Angra I, con una capacità di 657 MW, collegati alla rete elettrica nel 1982, e Angra II, con una capacità di 1.350 MW, collegati nel 2000. Un terzo reattore, Angra III, con una potenza prevista di 1.350 MW, dovrebbe essere terminato.[61][62]
A ottobre 2022, secondo ONS, la capacità totale installata delsolare fotovoltaico era di21 GW, con un fattore di capacità medio del 23%.[63][64] Alcuni degli stati brasiliani più irradiated sono MG ("Minas Gerais"), BA ("Bahia") e GO (Goiás), che hanno effettivamente record a livello mondiale di irradiation. Nel 2019, l'energia solare ha rappresentato l'1,27% dell'energia generata nel paese.[65][66] Nel 2021, il Brasile è stato il 14º Paese al mondo in termini di energia solare installata (13 GW) e l'11° produttore di energia solare al mondo (16,8 TWh).[67][68]
Nel 2020, il Brasile è stato il secondo Paese al mondo per produzione di energia attraversobiomassa (produzione di energia da biocombustibili solidi e rifiuti rinnovabili), con 15,2 GW installati.[69]
(EN) Victor A. Ramos, Gino Germani, C.W. Minkel, Jean P. Dorst, Daniel W. Gade, Gregory W. Knapp, Héctor Fernando Avila e Ernst C. Griffin,South America, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.