Figlio di reAhmose I e della sorella di questi, la reginaAhmose Nefertari, ebbe come moglie la propria sorellaAhmose Meritamon, indicata come "figlia del re, sorella del re,grande sposa reale". Fino alla morte del fratello più anzianoAhmose Ankh, e probabilmente del fratelloAhmose-Sipair (è dibattuto se questi fosse figlio di Ahmose o del precedente faraoneSeqenenra Ta'o), Amenofi non sembrava destinato a ereditare il trono dell'Alto e Basso Egitto[1]. L'enigmatica reginaAhhotep II è definita, in certe iscrizioni, sua sorella[2], nonostante una teoria alternativa vuole fosse sua nonna[3]. Si ritiene abbia avuto un figlio da Ahhotep II, chiamato Amenhemat, morto molto giovane[2], benché siano stati portati vari argomenti contro questa interpretazione[3]. Senza eredi legittimi in vita, ad Amenofi I succedetteThutmose I, in quanto sposo diAhmes[2]. Siccome non è noto, riguardo ad Ahmes, il titolo di "figlia del re", alcuni autori dubitano che fosse veramente sorella di Amenofi I[3].
Divenne faraone in tenera età, e la prima parte del suo regno vide lareggenza della madre. Una annotazione sul rovescio del papiro conosciuto comePapiro medico Ebers permette di datare con sufficiente precisione il suo regno (ed anche quelli prossimi al suo); infatti sul papiro è scritto:festa dell'anno nuovo, 3º mese di shmu, 9º giorno, levarsi diSodpu (Sirio), il tutto datato al 9º anno di regno di Amenhotep. Tale periodo sotiaco muta datazione a seconda del luogo di osservazione. Se avvenuta a Melfi essa può farsi risalire al 1537, se a Tebe al 1517[4]. Dal momento che la capitale era alloraTebe e che è variamente attestata la durata di 21 anni del regno, l'incoronazione può fissarsi al 1526.
Le date dellelevate eliache di Sirio possono essere calcolate, in riferimento al nostro calendario, fornendo così un potente strumento per le correlazioni cronologiche dell'epoca antica.
Amenhotep svolse una intensaattività edilizia in tutto l'Egitto ed in modo particolare nelle città che erano state alleate durante la lotta contro i sovranihyksos. Questa grande attività edilizia comportò la riapertura delle cave diGebel Silsila e di quelle diSerabit el-Khadim, situate nellapenisola del Sinai e non più utilizzate fin dallaXII dinastia.
Viene anche attribuito a questo sovrano il primo impianto del villaggio operaio diDeir el-Medina, destinato ad ospitare gli operai specializzati nella realizzazione delle tombe reale, impianto che si svilupperà compiutamente sotto i suoi successori.Questa attribuzione è dovuta principalmente al culto che Amenhotep, e la madre Ahmes Nefertari, ricevettero poi da parte degli operai impiegati nella realizzazione delle tombe della necropoli dettaValle dei Re.
Per quanto riguarda l'attività militare questa si concentrò soprattutto verso laNubia, mentre non si hanno notizie di campagne inAsia.
Anche in questo caso le nostre fonti primarie sono le iscrizioni tombali di Ahmes figlio di Abana e di Ahmes Pennekhebet, due militari che avevano già servito sotto Ahmose.
La penetrazione egizia arrivò fino aGebel Barkal nei pressi della quartacateratta, importante posizione di controllo delle piste che attraversavano il deserto provenendo da sud. Nel 7º anno di regno di Amenofi tutta la Nubia viene messa sotto il controllo del "figlio del re diKush", titolo spesso riservato ad un principe reale.
Anche l'introduzione del titolo di "sovraintendente delleoasi" fa ritenere che in seguito ad una campagna militare le oasi del desertolibico siano state pacificate e reinserite all'interno dello stato.
Sono state rinvenute numerose statue di Amenofi, molte, tuttavia, risalenti all'epoca ramesside e correlate al suo vivace culto funerario[3], prodotte per servire al suo culto postumo[5]. Ciò rende difficile lo studio dell'arte durante il suo regno[5]. Basandosi sulle non molte statue a lui coeve, è possibile vedere come rimase fedele agli stilemi delMedio Regno[6]: l'arte agli inizi della XVIII dinastia prediligeva infatti le caratteristiche della prima fase del Medio Regno[7] e le statue originali prodotte su commissione di Amenofi I riprendono chiaramente quelle diMentuhotep II eSesostri II[8].
Fu probabilmente Amenofi I a fondare il villaggio degli artigiani diDeir el-Medina, i cui abitanti erano responsabili della maggior parte della produzione artistica presente nelle tombe dellaNecropoli di Tebe, le sepolture dei futuri sovrani e nobili delNuovo Regno[3]. Il primo nome ivi riscontrato è quello di Thutmose I; comunque, Amenofi I fu comunque una figura assai importante fra gli artigiani del villaggio, a partire dalla sua divinizzazione e da quella di sua madre come divinità protettrici di Deir el-Medina[9].
Al regno di questo sovrano viene fatta risalire la stesura della versione definitiva delLibro dell'Amduat, uno dei testi funerari di maggior importanza e che viene rinvenuto, per la prima volta, sulle pareti dellatomba diThutmose I, successore di Amenofi.
Si ritiene che Amenofi I abbia avuto un solo figlio, il principe Amenemhat, morto durante l'infanzia (anche se altre fonti arrivano a negargli anche questa paternità)[10]. Quindi suo successore fuThutmose I, apparentemente una figura prominente dell'esercito. Non è chiaro se vi fosse un grado di parentela fra i due; comunque si è ipotizzato che Thutmose potesse esser figlio del principeAhmose-Sipair[11]. Amenofi I potrebbe essersi associato Thutmose al trono come coreggente prima di morire, dal momento che ilcartiglio del primo appare accanto a quello del secondo su una barca rituale rinvenuta presso il terzo pilone aKarnak[5]. Altri testi sembrano suggerire che Amenofi si sia associato al trono il figlioletto Amenemhat, prima che questi gli premorisse[12]. In un caso o nell'altro, le evidenze archeologiche sono troppo lacunose per giungere a conclusioni definitive.
Amenofi I, già divinizzato, come rappresentato nella tomba TT359 (Tebe)
Amenofi fu divinizzato dopo la sua morte, avvenuta intorno al 1506 a.C., dopo un ventennio di regno, e fu venerato come patrono del villaggio di operai che aveva fondato aDeir-el Medina[13]. Sua madre, la reginaAhmes Nefertari, gli sopravvisse un anno e venne parimenti deificata dopo la morte, e il suo nome aggiunto alle invocazioni ad Amenofi I[14]. Il culto, particolarmente sentito, di re Amenofi ebbe un riflesso sull'arte statuaria: gran parte delle statue che lo rappresentano sono idoli funerari funzionali al tale culto, e appartengono a epoche anche molto successive. Amenofi veniva invocato sotto tre specifiche forme divine:Amenhotep della città, indiAmenhotep amato daAmon, eAmenhotep del cortile esterno[3]. Venne considerato un dio in grado di proferireoracoli: alcune delle domande che gli furono poste sussistono oggi su alcuniostraka di Deir el-Medina, e sembrano formulate come se l'idolo del re potesse dare cenni d'assenso o diniego, forse per un trucco dei sacerdoti. Inoltre, varie feste gli erano dedicate nel corso dell'anno. Ad esempio, nel primo mese dell'anno egizio, un giorno commemorava l'apparizione di Amenofi I agli operai dellanecropoli reale (forse da intendere come il giorno in cui la sua statua fu trasportata al villaggio)[15].
Lamummia di Amenofi I è stata rinvenuta, nel1881, nella tombaDB320 detta anche il "nascondiglio" diDeir el-Bahari, dove venne fatta trasportare, durante il regno diSheshonq I, da parte dei sacerdoti di Amon, per salvarla, come moltissime altre mummie reali, dalle predazioni ormai endemiche nella Valle dei Re[16]. Ilcartonnage che protegge gli strati delle bende è stato apprezzato, per la squisita fattura e il valore artistico, a tal punto che la mummia di Amenofi è l'unica a non essere mai stata sbendata, né dai sacerdoti dellaXXI dinastia che ebbero cura di restaurare i bendaggi delle antiche mummie reali, né dagli studiosi, anche in epoche in cui, prima deiraggi-X, ciò costituiva la prassi[16]. Il 3 aprile2021 la sua mummia è stata traslata con laParata d'oro dei faraoni dal vecchioMuseo Egizio al nuovoMuseo nazionale della Civiltà egiziana[17].
Rimane una certa ambiguità sulla tomba del sovrano in quanto esistono due strutture, laKV39 nellaValle dei Re e la tomba AN B nel "cimitero degli Antef" aDra Abu el-Naga, entrambe attribuibili a lui. La tomba di Dra Abu el-Naga, scoperta daHoward Carter nel1914 potrebbe essere stata progettata per Ahmose Nefertari, madre di Amenofi I, e poi ampliata per accogliere la sepoltura del figlio.
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