Questo paese è un centro industriale dellacollina bergamasca situato allo sbocco della Valle San Martino, nell'ampia pianura solcata dalBrembo (le frazioni di Cerchiera, Somasca e Genestaro sono a nord ovest, al centro della valle).L'abitato - che si trova a 261ms.l.m. - sorge sulla sponda destra del torrenteDordo, alle pendici orientali delMonte Canto che misura un'altezza massima di 710 metri, anche se il territorio comunale si spinge solo fino a 540 metri circa.
La frazione di Baracche occupa la parte sudorientale del comune, mentre Cerchiera è all'estremo nordoccidentale, rispettivamente esse sono divise con i comuni di Mapello e Pontida. Somasca e Genestaro si trovano invece a sud di Cerchiera, costituendo di fatto, con essa, un unico centro urbano. La frazione Teggia è invece una cascina situata nella parte settentrionale del territorio comunale, in posizione più isolata.[7]
Il comune presenta unclima temperato umido a carattere continentale, tipico della Pianura Padana, parzialmente mitigato dalla posizione pedemontana che permette una maggiore ventilazione ed una leggera riduzione dell'escursione termica, anche se con effetti poco evidenti sull'inquinamento atmosferico per via della bassa quota. Le precipitazioni si concentrano nelle stagioni intermedie, con Novembre e Maggio quali mesi più piovosi. L'inverno è la stagione generalmente più secca, mentre in estate sono possibili temporali edinstabilità per la vicinanza alle Prealpi. Le precipitazioni medie sono stimabili attorno a 1200 - 1300mm annui.
Fino ai primi anni 2010 il paese aveva una nevosità di circa 30 cm annui, ma a causa delriscaldamento globale le nevicate sono diventate sporadiche al piano, mentre la nebbia è poco frequente a causa delle brezze notturne provenienti dalle valli prealpine.
Recenti ritrovamenti testimoniano la presenza di primordiali insediamenti umani già dall'epoca preistorica, anche se i primi nuclei abitativi furono opera deiGalli, presenti con tribù sparse sul territorio già nelIII secolo a.C. A questa popolazione si deve l'origine del toponimo, che prenderebbe appunto il nome da alcune tribù detteAmbivareti che, provenienti dalla Loira francese, si stanziarono in queste zone.
Tuttavia la prima vera opera di urbanizzazione fu opera deiRomani, i quali sfruttarono la posizione strategica del paese, posto nei pressi di un'importante strada militare che collegavaBergamo aComo, parte terminale di quella che univa ilFriuli con le regioni retiche.
Il territorio era inserito in un'area militarmente turbolenta ed allo stesso tempo di vitale importanza per Roma in quanto crocevia militare e commerciale verso l'Europa.Roma vi istituì diversi presidi militari la cui presenza è testimoniata non solo dal permanere in alcune località vicine del toponimocastra ma anche dal ritrovamento di molti reperti archeologici, diffusi fra l'altro anche in altre zone della bergamasca provando così la funzione strategica di questo territorio.
La presenza militare romana inevitabilmente indusse attorno a sé l'aggregazione di comunità indigene e allogene.
Successivamente fu soggetto alla dominazione deiLongobardi, i quali inserirono la zona nelducato di Bergamo. Spesso il borgo veniva identificato con il nome diLemine, toponimo indicante una zona delimitata ad oriente dalla sponda occidentale del Brembo, a settentrione dall'attualeVal Taleggio ad occidente da una linea arretrata della sponda orientale dell'Adda e a meridione dal territorio diBrembate.
I primi documenti scritti che attestano l'esistenza di Ambivere risalgono invece all'anno923, in piena epocamedievale. I secoli di questo periodo furono abbastanza problematici per il borgo, che si trovò al centro di numerose dispute traguelfi e ghibellini.
A tal riguardo venne fatto erigere un impianto difensivo comprendente un castello e numerosi torri. Dopo numerose battaglie il potere finì aiVisconti diMilano che decisero l'abbattimento del castello e la distruzione di ogni costruzione adibita a funzioni belliche.
Tuttavia perché nel paese ritorni la tranquillità bisogna aspettare l'arrivo dellaRepubblica di Venezia che, nel corso delXV secolo, pose fine alle ostilità. Da allora gli eventi hanno interessato solo marginalmente il comune di Ambivere, che ha visto susseguirsi la dominazionefrancese prima, quellaaustriaca poi, per essere infine incluso nelRegno d'Italia nel1859.
Durante laseconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e dellaRepubblica Sociale Italiana, il 1 dicembre 1943, sono arrestati dai carabinieri a Ambivere i 7 componenti della famiglia Levi, una famiglia benestante di ebrei che risiedeva da tempo in paese dove gestiva la locale farmacia.[8] Si tratta del nucleo più consistente di ebrei arrestati nella provincia di Bergamo.[9] Di tutti i loro beni, mobili ed immobili, si impossessa prontamente il Fascio locale.[10]
Il comune ha come propri simboli lo stemma e il gonfalone adottati con delibera del consiglio comunale del 23 marzo 1969[11] e concessi con D.P.R. del 12 giugno dello stesso anno.[12]
Stemma
Lo stemma riprende un antico emblema di Ambivere ritrovato negli stemmari di Michele Pagano del 1626[13] e del Camozzi del 1888.[14][11]
«D'azzurro, alla muraglia d'argento, movente dai fianchi e dalla punta dello scudo, sostenente unatorre dello stesso, merlata di cinque alla guelfa, chiusa murata e finestrata di cinque di nero (tre finestre ordinatein fascia sopra la porta e due ai lati) sormontata da un'aquila pure di nero, dal volo spiegato. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. del 12 giugno 1969)
Torre e muraglia ricordano l'antico maniero eretto durante le lotte tra guelfi e ghibellini e abbattuto quando il borgo passò sotto il controllo dei Visconti di Milano. L'aquila di nero è simbolo di adesione alla fazione dell'imperatore.[11]
Un'opera degna di nota è senza dubbio il Santuario della Madonna del Castello. Edificato dagli abitanti per celebrare un miracolo, fu eretto nel luogo in cui era presente un castello medievale, poi distrutto. Situato a nord-est del centro abitato, presenta un'imponente scalinata di oltre 500 gradini.
L'11 febbraio1992 è stato recuperato nel paese un quadro delSettecento, di anonimo, che ritraevasan Tommaso, trafugato nel1983 dal suddetto santuario. In quell'occasione vennero rubati anche un calice cesellato dello stesso periodo ed altri piccoli quadri di forma ovale con sopra alcune immagini degliApostoli.
È inoltre presente lachiesaparrocchiale, dedicata a San Zenone. Edificata nel corso delXX secolo in luogo di un altro edificio sacro, custodisce opere di buon pregio.
Sono inoltre presenti nel centro abitato alcuni resti di fortificazioni medievali. Il più caratteristico è rappresentato dalla Torre degli Alborghetti, esempio di struttura difensiva tuttora in buono stato di conservazione.
Il territorio comunale offre inoltre la possibilità di praticaremountain bike e scampagnate all'aria aperta, grazie ad itinerari condivisi con i paesi limitrofi, che conducono sulmonte Canto.
^Guido Levi era dal 1931 il farmacista del paese, figura quindi a tutti nota. Con lui vivevano la moglie (Emma Bianca Tedeschi) e le tre giovani figlie: Nora (n.1920), Laura (n.1922) e Clara (n.1929). Durante la guerra erano venute ad abitare da loro anche le due sorelle di Guido (Lia Marta Levi e Elda Levi), sfollate da Genova, e la sorella della moglie (Ada Tedeschi), sfollata da Milano. Guido muore per cause naturale il 7 ottobre 1943; le sette donne della sua famiglia rimaste in paese sono arrestate il 1 dicembre, condotte alle carceri di Bergamo e quindi alcampo di Fossoli, da dove saranno deportate ad Auschwitz il 5 aprile 1944. Le donne più anziane vi trovano presto la morte; le tre giovani sono adibite al lavoro forzato. Nora e Clara moriranno dopo il trasferimento alcampo di concentramento di Bergen-Belsen, mentre Laura - l'unica sopravvissuta della famiglia - rimasta ad Auschwitz vi sarà liberata il 27 gennaio 1945. Cfr."La famiglia Levi".
^Capitano Michele Pagano,Blasone di famiglie bergamasche, 1626.
^Stemmi delle famiglie bergamasche e oriunde della provincia di Bergamo o a essa per diverse ragioni attenenti raccolti e colorati da Cesare de' Gherardi Camozzi Vertova, 1888.