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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Amanitaceae |
Genere | Amanita |
Specie | A. gemmata |
Nomenclatura binomiale | |
Amanita gemmata (Fr.) Bertill.,1866 | |
Sinonimi | |
Agaricus adnatus |
Amanita gemmata Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Manuale |
Amanita gemmata(Fr.) Bertill., 1886 è unbasidiomicete dellafamiglia delleAmanitaceae[1]. È stato a lungo considerato un fungo commestibile, anche se già dagli anni 1960[2] è stata riscontrata una lieve tossicità non costante, che ha dato luogo a casi di lieve avvelenamento specie con una cottura leggera. È stato pertanto definito come una "specie non tollerata da certe persone".[3][4] Per tale motivo il consumo di questa specie è sconsigliato, anche in quanto confondibile con la pericolosaAmanita pantherina.
Non molto carnoso, emisferico o conico-convesso, poi espanso, dicolore giallo o giallo-ocra, spesso al centro di colore rossastro; viscoso, con verruche fioccose, biancastre, irregolari; talvolta del tutto glabro; margine minuto, tipicamente striato.
Fitte, disuguali, ventricose, non annesse al gambo, bianche.
Bianco, fibrilloso, tozzo oppure alto; cilindrico, ingrossato alla base, terminante in un bulbo ovoidale o globoso, o appena ingrossato.
Bianco, fragile, pendulo e poi fugace.
Bianca, giallognola sotto la cuticola.
Bianche in massa, non amiloidi, ellittiche, 9-11 x 7-8 µm.
Cresce in primavera-estate (talvolta anche in autunno), nei boschi di conifere e latifoglie, su terreni sabbiosi o calcarei.
Sospetto! Commestibile con estrema cautela, velenoso da crudo ed indigesto se consumato insieme a bevande alcoliche.
Nel passato anche recente ha dato luogo a diversi casi di avvelenamento, anche se non di grave entità.
Nel caso si intenda consumarlo, si raccomanda di cuocerlo molto bene, di eliminare l'acqua di cottura e di non assumerne quantità eccessive.
I più inesperti possono confonderlo facilmente con la velenosissimaAmanita pantherina di cui, secondo voci non confermate, potrebbe essere una varietà avente una tossicità di gran lunga inferiore; tale ipotesi potrebbe essere avvalorata non tanto dalla presenza di verruche sul cappello, quanto dalla volva circoncisa sormontata da uno o due cercini.
Lafo. amici di taglia maggiore e portamento più robusto, con cappello (7-15 cm) crema-giallastro, cresce in ambiente mediterraneo.[5]
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