Alta Badia | |
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Stati | ![]() |
Regioni | Trentino-Alto Adige |
Province | Bolzano |
Località principali | Corvara in Badia eBadia; il comprensorio turistico include ancheLa Valle |
Comunità montana | Val Pusteria |
Nome abitanti | badioti |
[[1]Sito web] | |
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Alta Badia è il nome con cui si indica la porzione a monte dellaVal Badia, separata dal resto di questa all'altezza della gola delPunt de Fer. In quest'area si estendono icomunialtoatesini di culturaladina diCorvara in Badia,Badia. Tali comuni formano inoltre il comprensorioturistico omonimo che include anche il comune diLa Valle.
La valle confina con le altre valli dolomitiche da cui è separata dai passi dolomiticiGardena (che segna il confine con lavalle omonima),Campolongo (che collega adArabba ed alla Valle delCordevole),di Valparola eFalzarego (che portano aCortina d'Ampezzo e allavalle del Boite).
Lapopolazione autoctona di questa valle è dimadrelingualadina (ca. 85-90% della popolazione). L'Alta Badia è ufficialmente trilingue, e tutte le denominazioni sono riportate initaliano,ladino etedesco.
I paesi situati nella zona dell'Alta Badia sono:Corvara,Colfosco,La Villa,San Cassiano eBadia: l'abitato più grande è formato dalle frazioni diPedraces, sede del comune diBadia, e diSan Leonardo (che formano un agglomerato unico chiamato spesso impropriamente Badia). Lo stesso comune include inoltre le località di San Cassiano e di La Villa. Corvara, pur avendo solamente circa 700 abitanti, è sede del comune diCorvara in Badia, che comprende anche Colfosco, ed è anche il paese più importante della valle dal punto di vista turistico.[1]
Il paese diLa Valle invece è situato nella parte bassa dellaVal Badia. Fa parte tuttavia dell'Alta Badia prendendone parte nel consorzio turistico. Ne rappresenta in qualche modo una eccezione, essendo l'unico comune a non avere nel proprio territorio nessun tipo di impianto a fune per il turismo invernale.[1]
Nel 1987 sono state ritrovate, in una grotta ai piedi del monteConturines, nelparco naturale di Fanes-Sennes-Braies, numerose ossa d'orso datate tra i 60.000 e i 40.000 anni fa.[2]
All'incrica 9000 anni fa i primi uomini, per lo più cacciatori e raccoglitori nomadi, scoprirono la zona e iniziarono ad alternare la vita nelle valli d'estate e nei boschi d'inverno. Soltanto nel 1700 a.C., come dimostrato dai reperti di Sotciastel, gli uomini cominciarono a stabilirsi in maniera duratura nell'Alta Badia.[2]
Prima della conquista romana, anche l'Alta Badia era occupata dalla popolazione deiReti, i cui ritrovamenti fanno ipotizzare che si trattasse per la maggior parte di contadini. Il primo documento scritto nelle valli ladine si trova su un piccolo passo in pietra aLivinallongo del Col di Lana, sul Monte Pore, in un alfabeto di origineetrusca.[2]
Nel corso del I secolo a.C. i Romani conquistano i territori ladini delle Dolomiti, integrandoli nel loro impero e uniformando l'organizzazione di questi territori a quella del resto d'Italia. Lo scontro tra la lingua dei Reti e il latino porterà alla nascita dellalingua ladina, che è tuttora parlata in diverse zone delle Alpi, compresa l'Alta Badia.[2]
Dopo la caduta dell'Impero Romano, la popolazione trentina dovette affrontare la minaccia di diverse popolazioni straniere, e in particolare l'Alto Adige venne germanizzato e integrato nei domini asburgici. Attorno all'anno 1000 la regione alpina venne cristianizzata, e nel 1027 la Chiesa fondò il principato di Bressanone, che comprendeva la parte orografica sinistra della Val Badia. La parte orografica destra venne assegnata al convento benedettino di Castel Badia nel 1030. È proprio in questo periodo che compare per la prima volta la denominazione "Badia".[2]
Dopo lo scioglimento del convento di Castel Badia (1785) e con la secolarizzazione del principato di Bressanone (1803) la Val Badia divenne parte del Tirolo, che al termine delle guerre napoleoniche sarebbe tornato ufficialmente parte dell'Impero austriaco.[2]
In quanto parte dell'Impero austro-ungarico, nelle valli ladine la prima guerra mondiale scoppiò nel 1914, e in particolare durante il primo conflitto mondiale la regione alpina si sarebbe trasformata in uno scenario di guerra orribile, in quanto regione di confine tra Austria e Italia, rivendicata da entrambe. Al termine della guerra, nel 1919, l'Alto Adige sarebbe diventato parte delRegno d'Italia.[2]
Già dalla seconda metà del XVIII secolo i primi escursionisti incominciarono a scalare le Dolomiti. La regione poteva vantare alcune delle più famose guide alpine formatesi alla scuola del Club Alpino tedesco-austriaco, ad esempio a Corvara c'erano i fratelli Kostner e a Badia Josef Adang.[2]
Le attività principali dell'Alta Badia sono tutte correlate al turismo che è la fonte di sostentamento principale per i badioti. Il turismo, sia estivo che invernale, ha fatto nascere molteplici servizi ricettivi (alberghi, ristoranti, negozi, impianti di risalita, rifugi). Il primo sviluppo delle attività turistiche in Alta Badia è legato a figure di alpinisti, pionieri dello sci e imprenditori comeFranz,Cesco edErich Kostner[3][4].
Durante l'estate l'attività turistica è legata sulle escursioni all'aria aperta e all'alpinismo. Molti impianti di risalita rimangono aperti anche durante il periodo estivo in modo da favorire la salita a monte e numerosi rifugi propongono agli escursionisti piatti tipici. I percorsi alpinistici variano dalle più semplici passeggiate a valle, alle difficili traversate e alle impegnativevie ferrate, tra cui le più note sono laferrata Tridentina, laferrata del Piz da Lec, laferrata del Vallon, laferrata del Piccolo Cir e laferrata Cesare Piazzetta. I gruppi montuosi su cui ci si può avventurare sono: ilgruppo del Sella, ilgruppo del Puez compreso nelparco naturale Puez-Odle, il Gruppo delSasso della Croce,La Varella eConturines compresi nelparco naturale Fanes - Sennes e Braies. Molto apprezzati sono anche i numerosi alpeggi che offrono escursioni piacevoli senza dislivelli eccessivi come il Pralongià, Armentara e Rit.[5]
Nella stagione invernale si concentra il maggior afflusso di visitatori. La valle è compresa nel carosello dellaSellaronda, ossia un percorso sciistico che ruota attorno algruppo del Sella, e in quello della Grande Guerra, che ripercorre i luoghi in cui è stata combattuta laprima guerra mondiale. I 53 impianti di risalita all'avanguardia e i 130 km di piste da sci la rendono uno dei comprensori sciistici più grandi in Italia. L'Alta Badia ospita inoltre una gara dellaCoppa del mondo di sci maschile sulla pistaGran Risa (a La Villa).
Il comprensorio è formato da un insieme di aree sciistiche:[6]
Sci ai piedi l'Alta Badia è collegata anche con i comprensori sciistici dellaSellaronda; direttamente al Passo Gardena con laVal Gardena e alPasso di Campolongo conArabba-Porta Vescovo e, indirettamente, tramite questi anche con laVal di Fassa. Inoltre dalla stagione invernale2008-09 è collegata al comprensorio delPlan de Corones, grazie all'apertura della nuova pista "Piculin" che dal Piz de Plaies scende a Piccolino e rende il tragitto tra i due comprensori (Paraciora-Piculin) realizzabile con un trasferimento via bus della durata di 20 minuti.[6]
L'Alta Badia ha 53impianti di risalita.[7]
n° impianto | tipologia | nome | lunghezza | dislivello |
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1 | cabinovia | Col Alto | 920 | 420 |
2 | seggiovia | Braia Fraida | 1197 | 123 |
3 | seggiovia | Roby | 548 | 116 |
4 | seggiovia | Pre dai Corf | 745 | 137 |
5 | cabinovia | Piz La Ila | 1716 | 647 |
6 | seggiovia | Bamby | 713 | 290 |
7 | seggiovia | La Brancia | 615 | 143 |
8 | seggiovia | Biok | 906 | 173 |
9 | seggiovia | Ciampai | 587 | 119 |
10 | seggiovia | Codes | 426 | 75 |
11 | cabinovia | Piz Sorega | 1659 | 455 |
12 | sciovia | Armentarola | 579 | 77 |
13 | sciovia | Capanna Nera | 903 | 115 |
14 | sciovia | Pralongiá I | 765 | 150 |
15 | seggiovia | Pralongiá | 1109 | 310 |
16 | seggiovia | Pralongiá II | 1079 | 233 |
17 | sciovia | Crep de Mont | 1136 | 254 |
18 | sciovia | Abrusé | 280 | 56 |
19 | cabinovia | Boé | 2521 | 653 |
20 | seggiovia | Vallon | 1029 | 330 |
21 | seggiovia | Arlara | 1207 | 340 |
22 | sciovia | La Para | 383 | 100 |
23 | seggiovia | Costoratta | 676 | 217 |
24 | seggiovia | Cherz II | 846 | 234 |
25 | seggiovia | Vizza | 1620 | 324 |
27 | sciovia | Incisa | 1203 | 208 |
28 | seggiovia | Masarei | 1859 | 379 |
29 | seggiovia | Costes da l'Ega | 548 | 68 |
30 | seggiovia | La Fraina | 730 | 210 |
31 | seggiovia | Cherz I | 928 | 243 |
32 | seggiovia | Pre Ciablun | 356 | 17 |
34 | cabinovia | Borest | 1288 | 59 |
36 | seggiovia | Sodlisia | 784 | 108 |
37 | sciovia | Pezzei | 438 | 56 |
39 | cabinovia | Plans | 1158 | 173 |
40 | cabinovia | Frara | 1430 | 384 |
42 | seggiovia | Val Setus | 379 | 103 |
45 | cabinovia | Col Pradat | 514 | 318 |
46 | cabinovia | Colfosco | 1342 | 256 |
49 | seggiovia | Stella Alpina | 602 | 129 |
50 | seggiovia | Forcelles | 1014 | 303 |
54 | seggiovia | Colz | 188 | 26 |
55 | cremagliera | Ferata Gran Risa | 63 | 22 |
56 | seggiovia | Gardenaccia | 1215 | 354 |
57 | seggiovia | La Rüa | 187 | 31 |
58 | seggiovia | Doninz | 231 | 44 |
59 | sciovia | Col d'Altin | 173 | 17 |
60 | sciovia | Baby Pedraces | 274 | 35 |
61 | seggiovia | La Crusc 1 | 2068 | 501 |
62 | cabinovia | La Crusc 2 | 958 | 184 |
63 | seggiovia | Pradüc | 958 | 4 |
64 | seggiovia | Sponata | 1328 | 360 |
1/01 | cabinovia | Lagazuoi | 956 | 635 |
Le piste dell'Alta Badia raggiungono complessivi i 130 km percorribili. La loro preparazione notturna richiede lo schieramento di una flotta di oltre 90Gatti delle nevi. Le piste sono suddivise in 74 km di piste facili (contrassegnate in blu), 47 km di piste di media difficoltà (rosse) e 9 km di piste di difficoltà elevata (nere).[6]
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