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Almoravidi

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Emirato Almoravide
Emirato Almoravide – Bandiera
Emirato Almoravide - Stemma
Motto: (AR)لَا إِلَاهَ إِلَّا ٱللّٰهُ مُحَمَّدٌ رَسُولُ ٱللّٰهِ

(IT) Non c'è dio degno di adorazione eccetto Allah e Muhammad è il suo profeta

Emirato Almoravide - Localizzazione
Emirato Almoravide - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoEmirato Almoravide
Nome ufficiale(AR)الْمُرَابِطُون
(
SHI)ⵉⵎⵔⴰⴱⴹⵏ (Imrabḍen)
Lingue ufficialiberbero
Lingue parlatearabo,berbero,mozarabico,Lingua romanza d'Africa
CapitaleAzougui (1040–1058)
Aghmat (1058–1062)
Marrakesh (1062–1147)
DipendenzeImpero del Ghana
Politica
Forma di StatoEmirato
Forma di governoMonarchia
Nascita1040 conAbdallah ibn Yassin
Fine1147 conIsḥāq ibn ʿAlī
Territorio e popolazione
Bacino geograficoPenisola iberica eMaghreb
Territorio originaleMarocco
Massima estensione3.300.000 km2[1] nel1120
Economia
ValutaDīnār
Religione e società
Religioni preminentiIslam sunnita
Religione di StatoIslam sunnita
Religioni minoritarieEbraismo,Cristianesimo
Evoluzione storica
Preceduto daPrimo periodo delle Taifa
Succeduto daCaliffato almohade
Secondo periodo delle Taifa
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GliAlmoravidi (in araboالْمُرَابِطُون‎?,al-Murābiṭūn), furono una dinastiaberbera, proveniente dalla regione del Souss che regnò sull'attualeMauritania, sulMaghreb al-Aqsa (Marocco), sullaSpagna musulmana e una parte delMaghreb al-awsaṭ (Algeria) tra la fine dell'XI e gli inizi delXII secolo.

Storia

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Dīnār almoravide.

Nell'XI secolo, un capo deiLamtūna («uomini velati», antecedenti deiTuareg), rilevando la mancanza di una buona conoscenza dell'Islam da parte dei suoi uomini, si rivolse al religiosoʿAbd Allāh Ibn Yāsīn, di scuola giuridica (madhhab)malikita e di orientamento puritano. Da principio il suo insegnamento non ebbe successo. Si decise quindi a fondare unribāṭ (convento fortificato, da qui il nome dial-Murābiṭūn, «quelli delribāṭ»), nella attuale regione del Souss (Marocco). Predicava innanzi tutto l'obbedienza alla lettera ai precetti delCorano e l'importanza della disciplina. Trovò rapidamente successo, fondò un esercito di neo-convertiti e attaccò l'impero del Ghana nel1076. Dopo la morte di Ibn Yāsīn i Lamtūna vennero guidati daYahya ibn Umar, che morì in battaglia e a cui succedette il fratelloAbu Bakr ibn Umar. Dal 1053 gli Almoravidi iniziarono a convertire alle loro credenze religiose le tribù delSahara.

Raffigurazione di Abū Bakr ibn ʿUmar al-Lamtūnī (Atlante catalano). ("Rex Bubecar") presso ilfiume Senegal nel 1413, carta di Maiorca. Abū Bakr era noto per le sue conquiste in Africa.

Dopo la morte di Abū Bakr ibn ʿUmar salì al potereYūsuf ibn Tāshfīn, che ne sposò la vedovaZaynab al-Nafzawiyya. FondòMarrakesh nel1060, eTlemcen nel1080. Tra il1063 e il1082, lavorò per unificare ilMarocco e l'Algeria occidentale, fondando lo Stato almoravide. Nel1086, venne invitato dai principi musulmani dellaSpagna musulmana, i cosiddetti "emiri delleTaife", ad aiutarli controAlfonso VI di Castiglia. Sbarcato il 30 giugno, Ibn Tāshfīn venne raggiunto dagli emiri diSiviglia,Granada,Malaga eBadajoz, e il 23 ottobre inflisse una severa sconfitta a Alfonso VI nellabattaglia di Sagrajas (al-Zallāqa in arabo), nei pressi diBadajoz. Rientrò in seguito inMaghreb a causa della morte del figlio, prima di essere richiamato ancora nel1089. Vedendo che gli emiri musulmani di Spagna complottavano l'uno contro l'altro e anche contro di lui, appoggiato dalle autorità religiose locali, si rese padrone di tuttaal-Andalus (Penisola iberica islamica), tra il1090 e il1094. Ibn Tāshfīn morì nel1106, all'età, secondo la tradizione, di 100 anni.

Gli succedetteʿAlī b. Yūsuf. Egli ingrandì e consolidò l'Impero almoravide, ma si scontrò con la resistenza dei principi cristiani e con l'agitazione dei berberiAlmohadi, ostili alla dottrinamalikita, che predicavano la guerra santa (jihād) contro gli Almoravidi. Nel1142, quando morì, l'agitazione almohade era al suo culmine. Nel1145, il suo successore,Tāshfīn ibn ʿAlī morì cadendo in un precipizio mentre fuggiva dopo una sconfitta nei pressi diOrano. Vi furono in seguito ancora due sultani almoravidi, ma si trattava solo di governanti-fantoccio. Con la conquista diMarrakesh del1147 ad opera degli Almohadi, suonò l'ora della fine della dominazione almoravide in Africa e inal-Andalus.

La prima capitale da cui si espansero gli Almoravidi fuAzougui nell'attuale Souss (Marocco) in breve tempo catturarono Aoudaghost, Awlil e Sijilmassa. Fu da quest'ultimo che ebbe inizio la conquista del Nord. Eliminando i poteri locali e annettendo i principati vicini, unirono gran parte del Maghreb e al-Andalus. Trasformando la base politica tribale e urbana marocchina in un potere teocratico,[2] gli Almoravidi vengono così presentati da alcuni storici come i veri fondatori dello Stato marocchino,[3][4] in contrasto con la tesi comunemente accettata che attribuisce questa fondazione agli Idrisidi.[5]

Perduti i loro domini principali, gli Almoravidi presero il nome diBanu Ghaniya e si spostarono successivamente nelleBaleari e inTunisia, dove continuarono a resistere agliAlmohadi. Una curiosità è che il cognomeMurabit e le sue derivazioniMourabit,Morabito eMurabito sono particolarmente diffusi inMarocco,Algeria,Tunisia,Mauritania,Spagna,Sicilia orientale eCalabria meridionale.

Arte almoravide

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L'arte almoravide, figlia delle importanti manifestazioni artistiche degliOmayyadi, rispetto alle quali propose caratteri più severi e scarni, nel pieno rispetto delle proprie origini rudi, ha lasciato tracce di sé soprattutto nellemoschee, tra le quali quella diAlgeri e diNedroma, attribuite al condottiero Yūsuf, e diTlemcen, attribuita a suo figlio.

I principi costruttivi furono ispirati dall'arte diCordova, sia per l'uso di archi e per la disposizione delle navate, ma non mancarono derivazionipersiane come i caratteri della cupola centrale e l'alternanza fracupole laterali, stalattiti e nervature.[6]

Tra le innovazioni tipiche di questo periodo, si annoverarono le decorazioni a griglia di mattoni delminareto, i pilastri a spigoli e gliarchi a ferro di cavallo.

  • Moschea Kutubiyya a Marrakesh, costruita dagli Almoravidi.
    Moschea Kutubiyya aMarrakesh, costruita dagli Almoravidi.
  • Giardini davanti alla Kutubiyya.
    Giardini davanti alla Kutubiyya.
  • La Kubba almoravide a Marrakesh.
    LaKubba almoravide a Marrakesh.
  • Decorazioni interne della kubba almoravide di Marrakesh.
    Decorazioni interne della kubba almoravide di Marrakesh.

Gli emiri almoravidi

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Cronologia dell'impero almoravide (XI-XII secolo)

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  • 1035: di ritorno dal pellegrinaggio allaMecca, Yaḥyā b. Ibrāhīm, capo berbero della tribù Judala decide di convertire il suo popolo ai precetti dell'Islam
  • 1037: ʿAbd Allāh ibn Yāsīn al-Juzūlī, capo spirituale e ideologo, comincia a porre le basi dottrinali del movimento almoravide.
  • 1055: gli Amoravidi condotti da Ibn Yāsīn, emiro berbero della tribù dei Lamthūna, si impadroniscono diSigilmassa (Marocco)
  • 1059: morte di ʿAbd Allāh ibn Yāsīn, la comunità religiosa è in via di trasformazione per diventare un regno.
  • 1070: Yūsuf b. Tāshfīn inizia la fondazione di Marrakesh, capitale del movimento almoravide.
  • 1077: il movimento almoravide, consolidato, comincia la sua espansione verso il nordest del Maghreb (Fez,Tlemcen,Orano,Algeri).
  • 1080: gli Andalusi, i cui "regni di taifa" sono minacciati dall'avanzata delle truppe cristiane di Alfonso VI, sollecitano l'intervento del grandeemiro almoravide Yūsuf b. Tāshfīn, fondatore della dinastia almoravide.
  • 1084: gli Almoravidi si impadroniscono diCeuta.
  • 1085: Alfonso VI conquista Toledo.
  • 1086: l'emiro almoravide Yūsuf ibn Tāshfīn decide di intervenire nella penisola, dove vince labattaglia di al-Zallaqa (Sagrajas) aBadajoz.
  • 1090: Yūsuf ibn Tāshfīn occupa laṭāʾifa diGranada e inizia la conquista dial-Andalus.
  • 1091: gli Almoravidi si impadroniscono diCordova,Almería, Badajoz e Siviglia e mandano in esilio il re di Siviglia al-Mu‘tamid. L'espansione verso Levante è arrestata dalla presenza del Cid aValencia.
  • 1094: l'esercito almoravide arriva fino a Lisbona.
  • 1098: Yūsuf ibn Tāshfīn è proclamato Comandante dei musulmani, Difensore della Fede e Inviato del Comandante dei Credenti.
  • 1102: gli Almoravidi conquistano Valencia e la parte settentrionale di al-Andalus, arrivando fino alla valle dell'Ebro. Yūsuf ibn Tāshfīn nomina erede suo figlio ʿAlī ibn Yūsuf.
  • 1106: morte di Yūsuf ibn Tāshfīn. ʿAlī, suo figlio, è proclamato emiro. Gli Almoravidi occupano leisole Baleari.
  • 1110: gli Almoravidi occupano laṭāʾifa di Saragozza.
  • 1118: Alfonso il Battagliero occupa Saragozza.
  • 1120: Battaglia diCutanda (17 giugno).
  • 1138: ʿAlī ibn Yūsuf nomina erede suo figlio, Tāshfīn ibn ʿAlī.
  • 1142: al-Andalus si fraziona di nuovo. Nascita delle secondeṭāʾifa.
  • 1143: Tāshfīn governa l'impero almoravide, sempre più frammentato.
  • 1145: morte di Tāshfīn, terzo emiro almoravide.
  • 1146: une parte di al-Andalus riconosce la sovranità del califfo almohade ʿAbd al-Muʾmin. Ha inizio, con gliAlmohadi, un nuovo periodo storico.
  • 1147: gli Almohadi penetrano all'interno di Marrakesh, la capitale almoravide.

Note

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  1. ^ Peter Turchin, Jonathan M. Adams e Thomas D. Hall,East-West Orientation of Historical Empires, inJournal of world-systems research, vol. 12, December 2006, pp. 222–223,ISSN 1076-156X (WC ·ACNP).URL consultato il 1º agosto 2020..
  2. ^ James Boone,Archeological and Historical Approaches to Complex Societies: The Islamic States of Medieval Morroco, inAnthropology Faculty & Staff Publications, vol. 92, n. 3, 1º settembre 1990, pp. 630-646.URL consultato il 22 settembre 2024.
  3. ^ Robert Ricard,Henri Terrasse, Histoire du Maroc des origines à l'établissement du Protectorat français., inBulletin hispanique, vol. 53, n. 3, 1951, pp. 329-331.URL consultato il 22 settembre 2024.
  4. ^(AR) Mohamed Sijelmassi,ذخائر مخطوطات الخزانة الملكية بالمغرب: (Bibliothèque al-Hassania), www.acr-edition.com, 1987,ISBN 978-2-86770-025-5.URL consultato il 22 settembre 2024.
  5. ^(FR) Abdellah Ben Mlih,Structures politiques du Maroc colonial, L'Harmattan, 1990,ISBN 978-2-7384-0833-4.URL consultato il 22 settembre 2024.
  6. ^"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. I, pagg. 153-154

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Collegamenti esterni

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https://web.archive.org/web/20060218131959/http://membres.lycos.fr/andalus/site/dynastie.htm

V · D · M
Sovrani del Marocco
Dinastia idrisideIdrīs I ·Idris II ·Muhammad ibn Idris ·Ali ibn Muhammad ·Yahya ibn Muhammad ·Yahya ibn Yahya ·Ali ibn Umar ·Yahya ibn al-Qasim ·Yahya ibn Idris ibn Umar ·al-Hasan "al-Hajjam" ·al-Qasim Gannun ·Abu l-Aysh Ahmad ·al-Hasan ibn GannunMarocco (bandiera)
Dinastia almoravideYahya ibn Ibrahim ·Abd Allah ibn Yasin ·Abu Bakr ibn Omar ·Yūsuf ibn Tāshfīn ·`Alī b. Yūsuf b. Tāshfīn ·Tāshfīn b. ‘Alī ·Ibrāhīm b. Tāshfīn ·Ishāq b. ‘Alī
Dinastia almohade‛Abd al-Mù’min ·Abu Ya'qub Yusuf I ·Abū Yūsuf Ya‘qūb al-Mansūr ·Muhammad al-Nāsir ·Yūsuf al-Mustansir ·Abd al-Wahid I ·Abū Muhammad al-`Ādil ·Yahyā al-Mu`tasim ·Abū al-`Alâ' Idrīs al-Ma'mūn ·Abū Muhammad `Abd al-Wāhid al-Rashīd ·Abū al-Hasan al-Sa`īd al-Mu'tadid ·Abū Hafs `Umar al-Murtadâ ·Abū al-`Ulà al-Wāthiq Idrīs
Dinastia merinideAbd al-Haqq I ·`Uthman b. `Abd al-Haqq ·Muhammad b. `Abd al-Haqq ·Abū Yaḥyā b. ʿAbd al-Ḥaqq ·Abū Yūsuf Yaʿqûb b. ʿAbd al-Ḥaqq ·Abu Ya'qub Yusuf al-Nasr ·Abū Thābit ʿĀmir ·Abū al-Rabīʿ Sulaymān ·Abu Sa'id Uthman II ·Abū al-Ḥasan b. ʿUthmān ·Abū ʿInān Fāris ·Abu Zayyan Muhammad II ·Abū Yaḥyā Abū Bakr b. Fāris ·Abū Salīm Ibrāhīm ·Abū ʿUmar Tash[u]fīn ·Abū Fāris ʿAbd al-ʿAzīz b. ʿAlī ·Muḥammad al-Saʿīd ·Abū al-ʿAbbās ·Mūsā b. Fāris ·al-Wāthiq ·Abū Zayd ʿAbd al-Raḥmān ·Abū Fāris ʿAbd al-ʿAzīz b. Aḥmad ·Abū ʿÂmir ʿAbd Allāh ·Abū Saʿīd ʿUthmān b. Aḥmad ·Abū Muḥammad ʿAbd al-Ḥaqq
Dinastia wattasideAbu Abd Allah al-Shaykh Muhammad ibn Yahya ·Abu Abd Allah Muhammad al-Burtughali ·Abu al-Hasan Ali ibn Muhammad ·Abu l-Abbas Ahmad ibn Muhammad ·Nasir al-Din al-Qasri Muhammad ibn Ahmad ·Abu Hassun Ali ibn Muhammad
Dinastia sa'dianaAbu Abd Allah Muhammad al-Qa'im ·Ahmad al-Araj ·Muhammad al-Shaykh ·Abd Allah al-Ghalib ·Abu Abd Allah Muhammad II al-Mutawakkil ·Abu Marwan Abd al-Malik I ·Ahmad al-Mansur al-Dhahabi ·Zaydan al-Nasir ·Abu Marwan Abd al-Malik II ·al-Walid ibn Zaydan ·Muhammad al-Shaykh al-Saghir ·Ahmad al-Abbas
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