| Alluvione di Genova del 27 settembre 1992 disastro naturale | |
|---|---|
| Tipo | Alluvione |
| Data | 27 settembre1992 |
| Luogo | Genova |
| Stato | |
| Motivazione | Pioggia torrenziale |
| Conseguenze | |
| Morti | 2[1][2] |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
L'alluvione di Genova del 27 settembre 1992 si è verificata in seguito a fortissime precipitazioni cadute sul capoluogo ligure, causando 2 vittime nel quartiere diSturla[1][2][3] e ingenti danni economici.
Le intense piogge furono causate da unaperturbazione atlantica che interessò tutto il centro-nord dell'Italia, abbattendosi con particolare forza sullaLiguria[4]: già il22 settembre la zona diSavona era statadevastata dagli allagamenti, con due vittime aVado Ligure causate dall'esondazione delQuiliano[5].
Dopo una nottata caratterizzata da un forteScirocco e afa opprimente, verso le 8 del mattino di domenica 27 settembre a ponente si avvertono i primituoni[6]. Il temporale raggiunse il picco tra le 11 e le 18, proseguendo con minore intensità durante la serata[7] e scaricando in dieci ore 480 mm di pioggia sul torrenteBisagno, che tracimò alle 23:30[3]; le precipitazioni colpirono anche il quartiere diSturla, nel levante cittadino, dove intorno alle 18[3] l'omonimo torrente straripò e invase il piano terra di una palazzina in via Conforti, causando la morte di due persone[1][3].
L'esondazione del torrenteBisagno colpì con violenza il centro cittadino e il quartiere diMarassi; in via Burlando e in Via Teatro Nazionale ivigili del fuoco evacuarono gli abitanti di due palazzine minacciate da una frana, mentre l'acqua invadeva via Canevari,Borgo Incrociati e piazza Galileo Ferraris[2]; un'ondata di acqua e fango invase i locali del piano seminterrato delMuseo di storia naturale Giacomo Doria, sito in via Brigata Liguria[8].
La tragicità della situazione spinse ilsindaco Romano Merlo a chiedere la proclamazione dello stato di calamità: in molte zone della città mancavano ormaicorrente elettrica e gas, i collegamenti telefonici risultavano interrotti, alcune strade inVal Trebbia eVal Bisagno erano invase dafrane e migliaia di appartamenti e negozi erano distrutti dagli allagamenti[2].
La partitaSampdoria-Milan, valida per la 4ª giornata dellaSerie A 1992-1993 e che avrebbe dovuto avere luogo alloStadio Luigi Ferraris il giorno dell'alluvione, fu rinviata[9] al23 dicembre[10][11]. Lo stesso stadio, che sorge a poca distanza dal torrenteBisagno, fu invaso dall'acqua: la porta della stanza riservata all'arbitroFabio Baldas cedette, costringendolo a fuggire sommerso fino alla cintola. Anche gli spogliatoi delle due squadre furono inondati, mentre ipullman che le trasportavano rimasero bloccati nelle strade allagate[12].
I tragici fatti avvenuti durante la settimana aGenova eSavona spinsero laRegione Liguria ad approntare un nuovo piano idrogeologico per far fronte al rischio di frane e straripamenti, rivelatosi però inefficace solo un anno dopo, quando Genova fu colpita daun'altra alluvione[3]; ilGoverno Amato I, per coprire almeno in parte i danni provocati dall'alluvione, stanziò con un'apposita legge 100 miliardi di lire, poi tagliati dal successivoGoverno Ciampi causando lo sdegno dei cittadini locali[3]. A tal propositoLino De Benetti, deputato deiVerdi eletto nel collegio diGenova, presentò un'interrogazione parlamentare[13].