Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Alife

Coordinate:41°20′N 14°20′E41°20′N,14°20′E (Alife)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediAlife (disambigua).
Nessuna nota a piè di pagina
Questa voce o sezione sull'argomento Campania è priva o carente dinote eriferimenti bibliografici puntuali.

Sebbene vi siano unabibliografia e/o deicollegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti connote a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoimigliorare questa vocecitando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti delprogetto di riferimento.
Alife
comune
Alife – Stemma
Alife – Bandiera
Alife – Veduta
Alife – Veduta
Panorama del centro storico di Alife
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoFernando De Felice (lista civica Svolta per il futuro) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate41°20′N 14°20′E41°20′N,14°20′E (Alife)
Altitudine110 m s.l.m.
Superficie64,32km²
Abitanti7 277[1] (31-7-2025)
Densità113,14 ab./km²
FrazioniVedielenco
Comuni confinantiAlvignano,Baia e Latina,Dragoni,Gioia Sannitica,Piedimonte Matese,San Potito Sannitico,Sant'Angelo d'Alife
Altre informazioni
Cod. postale81011
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT061002
Cod. catastaleA200
TargaCE
Cl. sismicazona 2(sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 263GG[3]
Nome abitantialifani
Patronopapa Sisto I
Giorno festivo11 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Alife
Alife
Alife – Mappa
Alife – Mappa
Posizione del comune di Alife nella provincia di Caserta
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Alife (Alìfe indialetto locale) è uncomune italiano di 7 277 abitanti[1] dellaprovincia di Caserta inCampania. Antica sede vescovile documentata storicamente a partire dall'anno 499, ma sicuramente di fondazione precedente: dal1986, pur mantenendo la cattedra vescovile, è unita alla vicina diocesi di Caiazzo in un'unica comunità, con il nome didiocesi di Alife-Caiazzo.

Per effetto ed a seguito delDPR del 2 ottobre 1995, il comune di Alife ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi deltitolo di città. Fa parte dellacomunità montana del Matese. La cittadina è conosciuta a livello nazionale anche come "città dellacipolla": la coltivazione di quest'ortaggio è qui storicamente attestata fin dai tempi della dominazione romana e la sua esportazione è stata per secoli la principale fonte di sostentamento dei suoi abitanti.

Geografia fisica

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Geografia della Campania.

Territorio

[modifica |modifica wikitesto]

La cittadina si trova nella parte sud-occidentale della regione storica delSannio. È posta alle pendici del versante meridionale del massiccio delMatese, in un'ampia pianura che ne prende il nome (piana alifana), solcata dal medio corso del fiumeVolturno e da altri torrenti. La vastità del suo territorio comunale (63,87 km²) la colloca al terzo posto della provincia (dopoSessa Aurunca eTeano): esso va dalle sponde del fiume, naturale confine verso sud, ai vasti pianori intensamente coltivati e, attraversando una stretta fascia collinare, raggiunge la parte montuosa la cui vetta più alta è Monte Acuto (m. 1265s.l.m..).

Idrografia

[modifica |modifica wikitesto]

Alife è bagnata a sud dal fiumeVolturno, mentre il centro storico è lambito a destra dalTorano affluente dello stesso Volturno. Il Torano si divide in due rami, denominatinuovo evecchio, e tale distinzione risale a prima del XIII secolo. Nella suddivisione in tre parti del percorso del Volturno, dalla sorgente alla foce (alto, medio, basso Volturno), il territorio alifano è pienamente inserito nel Medio Volturno. Altri torrenti, numerosi ruscelli e diverse sorgenti ne completano il quadro idrografico.

Sismicità

[modifica |modifica wikitesto]

Alife rientra nella classificazione nazionale di sismicità media (zona 2). Al 369 risale il primo terremoto storicamente noto che interessò l'intero Sannio, al quale fece seguito il sisma dell'847. Eventi sismici conosciuti ed oggetto di studi geologici e storici, con origine lungo la faglia del monte Matese, hanno provocato seri danni alla città nelsettembre 1349,dicembre 1456 (crollo di abitazioni, grave danneggiamento della cattedrale e 60 vittime),giugno 1688 (crollo della cattedrale e di vari edifici). Danni minori si sono registrati in seguito ai terremoti delluglio 1805 enovembre 1980. Il 29 dicembre 2013, con gli altri comuni limitrofi, Alife è stata colpita da un sisma di magnitudo 4.9, poi ricalcolato a 5.0, con epicentro a distanza di10 km, riportando lievi danni; all'evento principale sono seguite oltre 200 repliche di bassa intensità.

Clima

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Caserta.

Il clima è quello tipico dei comuni della pianura Campana: l'estate è caratterizzata da caldo afoso, mentre l'inverno è mediamente freddo con rare nevicate.[4]

CASERTAMesiStagioniAnno
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicInvPriEstAut
T. max. media (°C)12,613,416,119,924,128,731,531,428,022,718,014,613,520,030,522,921,8
T. min. media (°C)6,66,99,011,514,818,921,221,218,814,911,38,57,311,820,415,013,6

Origini del nome

[modifica |modifica wikitesto]

L'etimologia del nome Alife è ancora oggetto di studi. L'esatta pronuncia sabellica dovrebbe essere ALIPHA; su una moneta d'argento del IV a.C. la forma osca è grecizzata in ALIOHA. In greco è Ἀλλιφαί perStrabone eDiodoro Siculo, Ἄλλιφα perTolomeo. Per i romani è Allifae, con qualche variante, ed è nominata daSilio Italico,Plinio il Giovane,Cicerone,Orazio ed altri numerosi. Nel medioevo la forma definitivaAlife compare su pergamene dell'XI secolo, il nome continuerà a circolare su documenti e cronache in varianti comeAlifia eAlifi.Il termine greco Elaias (oliva) sembrerebbe essere l'origine più plausibile del termine latino (sostantivi di origine greca pluralizzati) Aliphae, con possibile riferimento all'antica varietà di olivo autoctona 'tonda allifa'.

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

Alife ha origineosca osannita, coniava moneta propria come un didramma d'argento del IV secolo a.C. Fu a lungo in lotta conRoma, dal343 al290 a.C., venendo poi distrutta durante leguerre sannitiche. Numerose le sepolture di età sannitica rinvenute in località Conca d'Oro.

Alife fu in seguito riedificata comeoppidum, con il caratteristico impianto romano, con decumano massimo e cardine massimo. Incorporata comepraefectura sine suffragio nellarepubblica romana, e poimunicipium Romanorum, con governo proprio didecurioni,decemviri, questori, censori, edili e pontefici. Fu iscritta alla tribù Teretina. Le lapidi superstiti raccontano figure e ruoli dell'Alife romana, compresi consoli romani. Del Calendario alifano si conservano frammenti dei giorni 11-19 agosto e 22-29 agosto; interessa la menzione del Circo alifano, del quale, a differenza dell'anfiteatro e del teatro, si è persa ogni traccia.

La città romana, circondata da mura tuttora esistenti, rimase abitata per tutto ilmedioevo, nonostante assedi e saccheggi. Il vescovado alifano è antichissimo, il primo vescovo noto èClarus in carica nel499 e dopo un'interruzione riprende con Paolo subito dopo il969. Una grande fioritura monastica interessò il territorio alifano dal719 al774 con la fondazione dei monasteri di S. Maria e S. Pietro a Massano, S. Maria in Cingla, S. Giovanni, S. Salvatore, ed altri minori come S. Nazario e S. Martino al Volturno.

Nel lungo periodolongobardo fugastaldato. Nel corso delIX secolo conobbe eventi molto duri: coinvolta nelle lotte fra i signori longobardi, subì danni dal terremoto dell'847, venne saccheggiata dai saraceni, e nell'anno860 riconquistata dopo battaglia dall'imperatoreLudovico II. NelX secolo la città visse una nuova ripresa, prima divenne contea e il primo conte storicamente noto è Bernardo, seguito da Aldemario, poi riottenne un proprio vescovo. Dopo Paolo, sono nominati nelle lapidi coeve della cattedrale alifana i vescovi Vito, Gosfrido e Arechi.

Nella seconda metà dell'XI secolo il territorio alifano fu conquistato dallacasa normanna deiDrengot Quarrel, e la cittadina ebbe momenti di gloria e di splendore. Il primo conte della stirpe è Rainulfo, cui succedette il figlioRoberto di Alife e il figlio di costui, il secondoRainulfo, conte di Alife eCaiazzo. Rainulfo II chiese ed ottenne, nel1131 o1132, dall'antipapa Anacleto II le reliquie disan Sisto I, papa e martire, divenuto poi protettore della città e della diocesi. A lui fu dedicata lacattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta.Nel1132 Rainulfo entrò in guerra controRuggero II di Sicilia e nel luglio numerosi cavalieri e fanti alifani furono impegnati nella vittoriosa ma sanguinosabattaglia di Nocera. Nel1135 Alife fu occupata dal truppe regie ma ripresa nel1137 da Rainulfo, ora elevato da papa e imperatore aduca di Puglia e Calabria. Dopo la strage del1138 voluta daRuggero II di Sicilia prese il potere Malgerio Postella. In questi anni la città fu sottoposta alle continue lotte fra il regno ed i ribelli. La casa normanna di Alife riconquistò temporaneamente la contea conAndrea di Ravecanina negli anni a partire dal1154 e saldamente solo dal1193 con Giovanni di Ravecanina, l'ultimo dei Drengot.

Anche nell'età sveva infuriarono le lotte per il possesso dell'antica città: nel1205 il castello respinse un assedio, ma la città fu data alle fiamme. In questi anni fu governata dal conte Siffrido, di origine germanica, fino all'ingresso dell'ImperatoreFederico II di Svevia che ne prese il controllo diretto nel1221. Nel1229 la città aprì le porte all'esercito pontificio ma tornò rapidamente in potere di Federico II, che fece riparare il castello normanno. Il 2 novembre1254papa Innocenzo IV annetteva Alife alla Chiesa, ma presto la città fu riannessa alRegno di Sicilia. Vi transitòCarlo I d'Angiò prima di sconfiggereManfredi aBenevento nel1266. Nel1269 è conteFilippo, primogenito diBaldovino imperatore di Costantinopoli. Un eretico alifano,Pietro, è reso celebre da un affresco diGiotto. Sono numerose le chiese e i monasteri in attività fra il XII e il XIII secolo, ancora nel1226 la chiesa di San Pietro al Mercato ospitava una confraternita, e quell'anno erano in funzione due ospedali.

Nel Trecento città e contea passano di mano tra le dinastie D'Avella, Janvilla eMarzano. Per oltre un decennio tra il1324 e il1335 appartiene all'Ordine degliOspitalieri di Gerusalemme. Nel1320 Alife, che comprende una comunità ebraica, è tassata per 78 once, 2 tarì e 12 grani, mentre il casale di S. Simeone è tassato per 2 once ed 8 tarì, con una popolazione totale stimata fra i 5000 ed i 6 000 abitanti. La città subisce qualche danno con ilterremoto dell'Appennino centro-meridionale del 1349. L'alifanoNiccolò Alunno († 1367) diviene prima maestro razionale e poi gran cancelliere delRegno di Napoli; scrive gliArcani Historici e suo figlioFrancesco Renzio viene fatto cardinale dapapa Urbano VI. Fra i vari vescovi che si susseguono nella diocesi, chiude il secolo l'alifano Giovanni de Alferis, della stessa famiglia diAlferio, vescovo di Alife, poi diViterbo.

Nel Quattrocento si alternano le dinastie Stendardo, Origlia, di nuovoMarzano, Gaetani e Diaz Garlon. Il violentoterremoto del 5 dicembre 1456 devasta tutto il Sannio; in Alife si contano 60 morti e numerosi crolli. Il vescovo Antonio Moretta ripara la cattedrale, e la città conserva il suo ruolo di centro principale del territorio. Ha propriStatuti Municipali nel1464, che vengono aggiornati nel1503 e solennemente nel1506 dalPalazzo Grande della città rinascimentale. In contrada San Simeone si insedia una colonia di Albanesi e di Ebrei. Nel1536 è attiva la tipografia delprimicerioLuigi Cilio che dedica alla contessa Cornelia Piccolomini ilTempio de Amore di Iacopo Campanile; per il torchio di Cilio Alifano, trasferitosi a Napoli, il professore alifano Cesare Benenato pubblica ilDe puerorum institutione. Dal1557 è vescovo il giurista e storicoAntonio Agustín che trascrive le epigrafi latine della città e ne studia (senza pubblicare) antichi documenti. Nella seconda metà delXVI secolo la città governata dagli spagnoliDiaz Garlon, passa da un alto momento culturale ad un rapido declino. Nel1561 è saccheggiata congiuntamente da milizie pontificie e del regno di Napoli. Il vescovo Giacomo Gilbert de Nogueras trasferisce la residenza del vescovo nel vicino centro diPiedimonte d'Alife, dove i suoi successori sono rimasti fino ad oggi senza, tuttavia, intaccare l'antico titolo vescovile, mantenuto sempre da Alife da sedici secoli.

Nel Seicento è feudo della famigliaCaetani. Si conservano i giuramenti dei governatori, di regola esterni, in carica dal1585 al1689. Ancora un terremoto, questa volta nel1688, abbatte diverse case e danneggia la cattedrale. Nel1716 sono ritrovate in Cattedrale le reliquie di San Sisto. Nel1746 viene compilato ilcatasto onciario, nel1810 con la fine della feudalità, è assegnato al comune l'attuale patrimonio boschivo. La cittadina ha un nuovo incremento demografico all'inizio dell'Ottocento. Con l'unificazione d'Italia nel1861 è segnalata qualche incursione dibriganti, reduci dell'esercito napoletano nelle zone collinari e boschive.

Nel1914 è inaugurata laFerrovia Alifana che la collega aNapoli. Il 2 gennaio1927, eliminata laprovincia di Caserta (poi ricostituita nel1945), Alife passa allaprovincia di Benevento. Dopo ilVentennio, fu coinvolta nei combattimenti dellaseconda guerra mondiale: nell'ottobre1943 la torre più alta del castello fu minata dai tedeschi in ritirata e la città intera subì un duro bombardamento aereo americano il 13 ottobre 1943 alle 12:02 che mieté numerose vittime civili; anche questa volta i danni di guerra furono rapidamente riparati e la città rapidamente ricostruita. Interessante notare che la fotografia di Alife ripresa dal primo aereo immediatamente prima del bombardamento e la fotografia del paese raso al suolo immediatamente dopo il bombardamento, fu pubblicata in una rivista americana come dimostrazione che i bombardamenti americani erano precisi su "obiettivi militari" e "non coinvolgeva i civili"… La didascalia, infatti, descriveva Alife, città completamente squadrata, come "una roccaforte militare" e si faceva notare che tutte le bombe erano cadute all'interno del recinto (le mura)…

Nel1945 ritornò dalla provincia di Benevento a quella di Caserta[5].

Simboli

[modifica |modifica wikitesto]
Stemma di Alife
Stemma di Alife
Gonfalone di Alife
Gonfalone di Alife

Lo stemma comunale storico è rappresentato da un elefante portante sul dorso una torre merlata dorata con tre bastioni recante l'iscrizioneCivitas Alipharum. Se gli elefanti si trovano scolpiti, per la prima volta, in un archivolto della cattedrale originaria (XII secolo), lo stemma nella forma attuale si trova già disegnato in una bolla dipapa Paolo III del 19 maggio1543 (Archivio della Cattedrale di Alife) ed è documentato continuamente dal XVIII secolo. La blasonatura è la seguente:

«Di rosso, all'elefante al naturale, gualdrappato di azzurro, cinghiato e frangiato di argento, sostenente unatorre merlata di tre pezzi, d'oro, aperta del campo.»

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 10 giugno 1929.[6]Gli ornamenti esteriori da città (dal 2 ottobre 1995) sono rappresentati da una corona dorata con cinque torri portanti merli ghibellini, contornati dai simboli della Repubblica. L'art. 4 dello Statuto comunale del 28.11.2000 protegge e disciplina l'uso dello stemma civico.

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 19 ottobre 1933[6], è costituito da un drappo di azzurro.

Onorificenze

[modifica |modifica wikitesto]
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 2 ottobre 1995[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica |modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica |modifica wikitesto]

Dentro le mura:

Facciata della Cattedrale
  • Cattedrale di Maria SS. Assunta e S. Sisto, realizzata nel XII secolo.
  • S. Lucia, di certo preesistente alla cattedrale[7], oggi ne rappresenta parte integrante come cappella laterale, anche se architettonicamente indipendente. Dedicata allamartire siracusana, probabile prima patrona della città fino al 1132, è stata restaurata nel 2004 e riportata all'antica spazialità architettonica. Al suo interno ospita una tela barocca e un confessionale ligneo del secolo XVIII.
  • Maria SS. Immacolata della Congrega, come la precedente, anch'essa è oggi parte integrante della cattedrale. Nelle forme attuali è stata eretta nel1864, a spese dell'omonima Confraternita (detta appunta "la Congrega"), quivi eretta nel1817, com'è attestato anche da una lapide marmorea[8]. Conserva un dipinto ottocentesco della titolare, un gruppo scultoreo della Vergine Addolorata e del Cristo Morto (che vengono portati solennemente in processione ogni anno, la sera del Venerdì Santo) e un presepe in stile settecentesco napoletano.
  • S. Caterina d'Alessandria, la seconda chiesa urbana è dedicata allamartire egiziana.
    Chiesa di S.Caterina
    Era già in funzione nel Trecento, e all'inizio del Quattrocento ad essa era annesso un ospedale detto "delle fratarìe"; nel corso dei secoli ha avuto diverse ricostruzioni, fino all'ultima, radicale nel 1946, essendo stata quasi completamente distrutta dal tragico bombardamento della città del 1943. Si trova nell'omonima piazza e, assieme alla cattedrale e a S. Sisto, è l'unica chiesa in piedi dal Medioevo e sopravvissuta alterremoto del 1688 che rase al suolo le numerose altre chiese cittadine. Nelle vicinanze di S. Caterina ancora nell'Ottocento era in funzione la trecentesca chiesa diS. Maria Maddalena, trasformata in abitazione civile.
  • S. Francesco (o istituto dellesuore degli Angeli), all'interno della struttura adibita a residenza dell'ordine, vi è una cappella dedicata allaVergine del Rosario di Pompei. L'istituto, fondato nel1910, consta oggi di due edifici contemporanei (l'uno residenziale, l'altro scolastico): esso è intitolato al Poverello di Assisi anche a ricordo del "quarto" di San Francesco, uno dei quattro rioni di Alife in cui è ubicato, poco distante dall'antico convento francescano del XIII secolo ed esistente, nelle vicinanze, ancora nel Seicento.

Fuori dalle mura:

  • Maria SS. della Grazia, santuario costruito su un antico mausoleo romano e trasformato in chiesa già in età normanna.
    Santuario della Vergine della Grazia
    All'interno si conservano un altare marmoreo settecentesco sormontato da una tela coeva che rappresenta "l'Immacolata e la Trinità", la statua della Titolare in legno dorato del sec. XVII (molto sentita dal popolo la devozione verso laMarònn'a Gràzia, in onore della quale si svolge annualmente una festa la terza domenica di settembre), tracce di affreschi tardomedievali nella cripta, un presepe napoletano in stile settecentesco che riproduce alcuni scorci alifani, una statua in legno del sec. XIX raffigurante l'Addolorata e altre opere. All'esterno del santuario vi è un piazzale sopraelevato, uno dei primi dedicati a papaGiovanni Paolo II; poco dopo la sua morte, nell'estate del2005, una statua fu posta in questo luogo, anche in ricordo di un pellegrinaggio che i fedeli del santuario fecero nell'aprile1996 a Roma, in udienza da papa Giovanni Paolo II, che benedisse il grande quadro ad olio (copia di quello che si conservava in questa chiesa fin dal sec. XIII e che oggi si trova nel vicino e omonimo santuario diBaia e Latina) che si può ammirare nella cripta della chiesa alifana. Accanto al monumento a papa Wojtyla, si erge una stella in pietra su cui è disposta una grande formella bronzea circolare che raffigura la titolare del santuario.
  • S. Sisto Extra Moenia, a breve distanza dalla cinta muraria e da Porta Roma, è il luogo che ricorda la traslazione delle reliquie di S. Sisto I papa (1131/1132).
    Chiesa S.Sisto Extra Moenia
    All'interno del piccolo tempio sono conservati un affresco di G. Mugnaj del XIX secolo e una copia in gesso del busto del santo patrono. Ogni anno, la sera del 10 agosto, giunge la processione di San Sisto per restarvi tutta la notte, vegliato dai fedeli e per ripartire, al mattino successivo alla volta della cattedrale, rievocando il solenne ingresso delle reliquie nel 1132.
  • S. Michele Arcangelo, nell'omonima frazione, sulle colline, è la seconda parrocchia dell'unità pastorale di Alife. Costruita negli anni '70 del '900 su terreno donato dalla famiglia Scorciarini Coppola, contiene tre gruppi scultorei del1985, opere dell'artista Vittorio Tirrito.
  • S. Michele Vecchio, costruita nel1784, la piccola chiesa fu elevata parrocchia nel1939. L'interno, in stile neoclassico, è a campata unica e ospita, sull'antico altare marmoreo, la statua di San Michele del1954 che da qui, in processione (la prima domenica di ottobre), raggiunge la chiesa nuova, per farvi ritorno alla fine dei festeggiamenti. La sede parrocchiale è stata trasferita nella chiesa nuova nel1985.
  • S. Giovan Giuseppe della Croce, si trova nella frazioneTotari ed è la terza sede parrocchiale dell'unità pastorale di Alife. La chiesa, costruita negli anni '80 del '900, è dedicata aGiovan Giuseppe della Croce, il santo frate che operò in diocesi nel XVII secolo e che qui viene celebrato il 5 marzo.È la prima chiesa del mondo dedicata al santo ischitano.[senza fonte] In essa, la terza domenica di luglio, si svolge anche la festa dellaMadonna del Carmine, patrona del borgo.
  • Maria SS. Immacolata e S. Sisto, edificato intorno al1850, è l'oratorio del cimitero cittadino, composto da tre grandi cappelle a colombario dedicate all'Immacolata, al patrono e, quella centrale, agli angeli custodi.
    Colombari del cimitero

Chiese chiuse al culto:

  • S. Giovanni Gerosolimitano, già mausoleo romano, in età longobarda divenne chiesa e dal XII secolo fu annessa dall'Ordine Gerosolimitano. Per lungo tempo una delle chiese principali della città, possedeva anche un mulino. Nel XIX secolo era di proprietà comunale, e ancora negli anni '30 del XX secolo, destinata ad onorare i caduti alifani di tutte le guerre, vi si diceva messa. Restituita allo stato di edificio classico, è spesso sede di mostre archeologiche.
  • S. Maria la Nova, antica chiesa, le cui prime testimonianze risalgono al Trecento, fu l'edificio religioso che risultò meno danneggiato dal terremoto del 1688. A fine ottocento era di patronato comunale, ma venne trasformata in abitazione civile. Esiste la cripta con affreschi trecenteschi raffiguranti la vergine Maria.
  • S. Maria Ausiliatrice, già chiesa dell'istituto religioso delle R.O.S.E. (fondato dal sacerdote alifano Mons. Pasquale Panella), è stata edificata nel1952 per servire lo stesso; è stata chiusa al culto nel1980. La festa dellaMadonna di Lourdes che qui si svolgeva fino agli anni '60, è stata trasferita nella chiesa di S. Caterina.

Siti archeologici

[modifica |modifica wikitesto]
I'anfiteatro, recentemente scavato

Resti di età romana:

  • Centro storico, completamente circondato dal rettangolo delle Mura Romane di epoca sillana (I sec. a.C.), conserva la tipica conformazione urbana delcastrum, strutturata su cardini edecumani. Il decumano maggiore (Via Roma - Via Napoli) e il cardine maggiore (via A. Vessella - Via G. Trutta) si intersecano in un punto centrale (Piazza O. Michi) detto "il Termine" e uniscono le quattro porte urbiche d'accesso alla città: Porta Beneventana (detta popolarmentePorta Napoli), Porta Venafrana (oPorta Roma), Porta San Bartolomeo (oPorta Fiume) e Porta degli Angeli (oPorta Piedimonte). Le due strade maggiori del centro storico, inoltre, lo suddividono in quattro rioni detti "Quarti": ilQuarto di San Francesco, ilQuarto del Vescovado, ilQuarto di San Pietro e ilQuarto del Castello. Le Mura sono rinforzate, lungo tutto il perimetro (che misura 540 ×410 m), da torrette, equidistanti tra loro, di forma semicircolare e rettangolare, alternate.
  • Criptoportico, imponente costruzione ipogea.
  • Mausoleo degli Acilii-Glabrioni, monumento funerario attribuita a questa nobilegens alifana, conosciuto anche comeTorre di San Giovanni poiché è stato possesso dell'Ordine Gerosolimitano.
  • Anfiteatro, appena fuori dal circuito delle Mura, recentemente riportato alla luce.
  • Sepolcri, sono disseminati in tutto l'ager allifanus, lungo il percorso dell'anticaVia Latina che attraversava la città e il suo territorio. Quelli meglio conservati sono quello detto "il Torrione", quello di "Via Campisi" e quello su cui è stato edificato il Santuario della Madonna della Grazia.
  • Parco delle Pietre, in Piazza S. D'Acquisto, conserva alcune epigrafi, pietre lavorate, sarcofaghi e resti di tombe del periodo romano. Nel giardino pubblico di Piazza della Liberazione si conserva anche unimpluvium, proveniente da unadomus romana. Lapidi, resti di mosaici, colonne, epigrafi e altro sono sparse in tutto il territorio. Nel giardino di un'abitazione privata in Piazza Vescovado sono visibili i resti delTeatro.
  • Area delForo, è visibile sotto l'edificio che ospita l'Ufficio Postale in Via Anfiteatro.

Resti di età medievale:

  • Castello delle Torri, edificio costruito, su preesistenti fortificazioni romane, in epocalongobarda, quando il territorio divenne feudo deiconti di Alife e che raggiunse il periodo di massimo splendore durante l'epoca normanna. Ospitò anche l'imperatoreFederico II e Carlo d'Angiò.
  • Cripta normanna, è un ambiente sacro ipogeo edificato, insieme alla Cattedrale, dalconte Rainulfo per ospitare le reliquie del patrono San Sisto.

Società

[modifica |modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica |modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

[modifica |modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[10] al 1º Gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 195 persone e rappresentava il 2.7% della popolazione residente nel territorio del comune. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Tradizioni e folclore

[modifica |modifica wikitesto]
Foto di san sisto durante la festa padronale

È diffusa la tradizione disega la vecchia, una festa per dare il benvenuto alla primavera verso metà quaresima. La tradizione consiste nel festeggiare con amici in campagna fino a tarda sera.

Cultura

[modifica |modifica wikitesto]

Istruzione

[modifica |modifica wikitesto]

Scuole

[modifica |modifica wikitesto]

Sono presenti le scuole dell'obbligo scolastico a carattere pubblico, e anche privato per la materna e la primaria. L'Istituto professionale per l'Industria e l'ArtigianatoManfredi Bosco, è l'unico istituto d'istruzione superiore.

Biblioteche

[modifica |modifica wikitesto]

La biblioteca comunale ha un patrimonio di 6500 volumi. Biblioteche scolastiche sono disponibili presso la scuola secondaria di primo gradoNiccolò Alunno, e presso l'IPIA.

Musei

[modifica |modifica wikitesto]

IlMuseo Archeologico dell'antica Allifae ospita numerosi reperti, come armi e strumenti litici, vasellame, oggetti metallici, distinti per periodo e luogo (monte Cila, Roccavecchia diPratella, materiali provenienti danecropoli), illustrati con pannelli esplicativi. E’ esposto anche parte di unaffresco in IV° stile proveniente da unadomus romana che si trovava lungo ildecumanus maximus della città antica, esplorata agli inizi deglianni 1990. In una sala sottostante, inoltre, sono presenti frammenti di pavimenti a mosaico con decorazioni geometriche bianco-nere databili tra ilI secolo a.C. ed ilI secolo d.C., anch'essi derivanti da case della città antica.[11]

Il Museo ha ospitato numerosi eventi (visite guidate, incontri, attività didattiche, mostre).[11]

Geografia antropica

[modifica |modifica wikitesto]

Frazioni

[modifica |modifica wikitesto]

Altre località del territorio

[modifica |modifica wikitesto]

Boscarello, Campisi, Cerquelle, Cidonio, Conca d'Oro, Croce dei Pioppi, Defenza, Fontanelle, Forma, Fosse, Gervaso, Madonna della Grazia, Marmaruolo, Masseria Bianca, Montecalvo, Olivétole, Pacifico, Pera, Perazzete, Ponte Meola, Porchiera, Posta Vecchia, Saetta, San Luglio, Santa Lucia, San Michele, San Simeone, San Vittore, Sàure, Scafa, Sferracavallo, Torrione, Tre Portelle, Valle Netta, Valle Spagnola, Vadolargo, Varanelle, Vergini, Vernelle.

Infrastrutture e trasporti

[modifica |modifica wikitesto]

Strade

[modifica |modifica wikitesto]

Alife si collega allarete autostradale dallastrada statale 372 Telesina, dallastrada statale 158 della Valle del Volturno, e dallastrada statale 87 Sannitica.

Ferrovie

[modifica |modifica wikitesto]

Lastazione di Alife è una stazione di transito sulla linea Piedimonte Matese -Santa Maria Capua Vetere -Napoli il cui nome storico èFerrovia Alifana, che la collega anche con Caiazzo, Santa Maria Capua Vetere, Caserta e altri comuni.

Mobilità urbana

[modifica |modifica wikitesto]

In assenza di servizio di trasporto pubblico urbano, si possono utilizzare le fermate comunali delle linee provinciali della CLP che la collegano ai comuni vicini e al capoluogo di provincia, con collegamenti che si spingono fino aVenafro inMolise. Le autolinee private Eredi Roberto Ferrazza e Ferrazza Group, sono utili per collegamenti in ambito regionale.

Amministrazione

[modifica |modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco dei sindaci da quando è presente l'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini (cioè 1993):

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
6 giugno199323 aprile1995Geremia FappianoDemocrazia CristianaSindaco[12]
23 aprile199513 giugno1999Giovanni GuadagnoLista civica dicentroSindaco[13]
13 giugno199912 giugno2004Roberto VitelliLista civicaSindaco[14]
12 giugno20047 giugno2009Roberto VitelliLista civicaSindaco[15]
7 giugno20099 marzo2010Fernando IannelliPer AlifeSindaco[16]
10 marzo201014 maggio2011Maddalena Di MuccioPer AlifeSindaco facente funzioni
15 maggio201130 marzo2016Giuseppe AveconePer AlifeSindaco[17]
5 giugno20167 settembre2017Salvatore CirioliUniti per AlifeSindaco[18]
10 giugno201814 maggio2023Maria Luisa Di TommasoRinascita alifanaSindaco
15 maggio2023in caricaFernando De FeliceSvolta per il futuroSindaco[19]

Gemellaggi

[modifica |modifica wikitesto]

Con questa cittadina del frusinate Alife divide, dal1131, la comune devozione per il patrono, il martire epapa Sisto I, il cui corpo è sepolto per una circa una metà nella cripta normanna dellatempio alifano e per la restante parte nellabasilica concattedrale alatrina di San Paolo. Le due cittadine, in onore di questogemellaggio spirituale, ogni anno si scambiano le visite in occasione della festa patronale che ad Alife trova il suo culmine nei giorni 10 e 11 agosto, mentre ad Alatri si svolge il mercoledì in Albis. Un'opera inceramica cerretese che rappresenta il comune patrono San Sisto è stata posta, nel1984, sulla facciata della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, a ricordo della prima visita degli abitanti di Alatri e a suggello della fine, dopo nove secoli, di ogni attrito campanilistico.

Sport

[modifica |modifica wikitesto]
  • ASD Alliphae 2007, squadra di calcio della città nata nel2007 che, nella stagione 2018-2019, milita nel campionato molisano diEccellenza Girone A; i colori sociali sono il giallo e il blu. Le partite casalinghe si disputano allo stadio "Marco Spinelli".
  • Inoltre nel 2021 nasce la società calcistica A S.D Virtus Alife, che nella stagione 2021-22 milita nel campionatoFederazione Italiana Giuoco Calcio Della provincia di Caserta
  • Nel 2023 nasce A.S.D. Alife tramite l'unione di A.S.D. Virtus Alife e A.S.D. Castello del Matese e milita nella prima categoria molisana.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Tabella climatica (TXT), suclisun.casaccia.enea.it(archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^Decreto legislativo luogotenenziale 11 giugno 1945, n. 373, articolo 1, in materia di "Ricostruzione della provincia di Caserta"
  6. ^abcAlife, suACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali.
  7. ^Gaetano Cuomo - "L'ecclesiuncula di S. Lucia: un'ipotesi sulla sua fondazione ad opera dei Longobardi", daClarus, mensile diocesano (aprile-maggio 2005).
  8. ^Gianni Parisi - "Alife e le sue Chiese" (2006)
  9. ^Dati tratti da:
  10. ^Statistiche demografiche ISTAT, sututtitalia.it.
  11. ^ab System,Museo archeologico dell'antica Allifae, subeniculturali.it.URL consultato l'11 marzo 2020(archiviato dall'url originale il 13 luglio 2018).
  12. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 1993.
  13. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 1995.
  14. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 1999.
  15. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 2004.
  16. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 2009.
  17. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 2011.
  18. ^Archivio storico del Ministero dell'Interno per le elezioni del 2016.
  19. ^elezioni.interno.gov.it,https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20230514/scrutiniGI150200020 Titolo mancante per urlurl (aiuto).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Francesco S. Finelli,Città di Alife e Diocesi, Scafati, 1928.
  • Angelo Gambella,Medioevo Alifano, Drengo, Roma, 2007.
  • Gianfrancesco Trutta,Dissertazioni istoriche delle antichità alifane, Napoli, 1776.

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Città romane dellaRegio IV Samnium
Regio IV SamniumAesernia ·Alba Fucens ·Allifae ·Amiternum ·Antinum ·Anxanum ·Aquae Cutiliae ·Aternum ·Aufidena ·Aufinum ·Aveia ·Bovianum Vetus e Bovianum Undecimanorum ·Carsioli ·Cerfennia ·Cluviae ·Corfinium ·Cures ·Eretum ·Fagifulae ·Forcona ·Foruli ·Histonium ·Interamnia ·Interocrium ·Juvanum ·Lucus Angitiae ·Marruvium ·Milonia ·Nursia ·Ortona ·Peltuinum ·Pinna ·Reate ·Res publica Aequiculanorum ·Saepinum ·Sublaqueum ·Sulmo ·Superaequum ·Teate Marrucinorum ·Telesia ·Terventum ·Trebula Mutuesca ·Usconium ·Vicus Phalacrinae
V · D · M
Italia (bandiera)Comuni dellaprovincia di Caserta
Ailano ·Alife ·Alvignano ·Arienzo ·Aversa ·Baia e Latina ·Bellona ·Caianello ·Caiazzo ·Calvi Risorta ·Camigliano ·Cancello ed Arnone ·Capodrise ·Capriati a Volturno ·Capua ·Carinaro ·Carinola ·Casagiove ·Casal di Principe ·Casaluce ·Casapesenna ·Casapulla ·Caserta ·Castel Campagnano ·Castel Morrone ·Castel Volturno ·Castel di Sasso ·Castello del Matese ·Cellole ·Cervino ·Cesa ·Ciorlano ·Conca della Campania ·Curti ·Dragoni ·Falciano del Massico ·Fontegreca ·Formicola ·Francolise ·Frignano ·Gallo Matese ·Galluccio ·Giano Vetusto ·Gioia Sannitica ·Grazzanise ·Gricignano di Aversa ·Letino ·Liberi ·Lusciano ·Macerata Campania ·Maddaloni ·Marcianise ·Marzano Appio ·Mignano Monte Lungo ·Mondragone ·Orta di Atella ·Parete ·Pastorano ·Piana di Monte Verna ·Piedimonte Matese ·Pietramelara ·Pietravairano ·Pignataro Maggiore ·Pontelatone ·Portico di Caserta ·Prata Sannita ·Pratella ·Presenzano ·Raviscanina ·Recale ·Riardo ·Rocca d'Evandro ·Roccamonfina ·Roccaromana ·Rocchetta e Croce ·Ruviano ·San Cipriano d'Aversa ·San Felice a Cancello ·San Gregorio Matese ·San Marcellino ·San Marco Evangelista ·San Nicola la Strada ·San Pietro Infine ·San Potito Sannitico ·San Prisco ·San Tammaro ·Sant'Angelo d'Alife ·Sant'Arpino ·Santa Maria Capua Vetere ·Santa Maria a Vico ·Santa Maria la Fossa ·Sessa Aurunca ·Sparanise ·Succivo ·Teano ·Teverola ·Tora e Piccilli ·Trentola Ducenta ·Vairano Patenora ·Valle Agricola ·Valle di Maddaloni ·Villa Literno ·Villa di Briano ·Vitulazio
Comuni della Campania
Controllo di autoritàVIAF(EN151330558 ·SBNCNCL000076 ·LCCN(ENn85058508 ·GND(DE4428350-7 ·BNF(FRcb11992242p(data) ·J9U(EN, HE987007567161705171
  Portale Caserta: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di caserta
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Alife&oldid=147988850"
Categoria:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp