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Alfred Jodl

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Alfred Jodl
NascitaWürzburg, 10 maggio 1890
MorteNorimberga, 16 ottobre 1946
Cause della morteImpiccagione
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera)Impero tedesco
Germania (bandiera)Repubblica di Weimar
Germania (bandiera)Germania nazista
Forza armataDeutsches Heer
Reichsheer
  Heer
Anni di servizio1910 - 1945
GradoGeneraloberst
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Polonia
Operazione Weserübung
Campagna di Francia
Operazione Barbarossa
Comandante diCapo del personale delle operazioni dell'Alto Comando della Wehrmacht
fonti nel corpo del testo
voci di militari presenti su Wikipedia
Manuale

Alfred Jodl (Würzburg,10 maggio1890Norimberga,16 ottobre1946) è stato ungenerale ecriminale di guerratedesco.È stato Chef des Wehrmachtführungsstabes (Capo di stato maggiore) dell'OKW durante laseconda guerra mondiale, e il 7 maggio 1945 firmò la dichiarazione di resa incondizionata della Germania (assieme aWilhelm Keitel) alle potenze alleate. Fu condannato a morte alProcesso di Norimberga medianteimpiccagione.

Biografia

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Le origini

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Nacque aWürzburg, inBaviera, da una famiglia di tradizione militare - il padre e il nonno erano stati entrambi ufficiali di cavalleria - , ma il non appartenere alla casta prussiana, che teneva saldamente le redini dell'esercito, lo costrinse a una iniziale condizione di isolamento all'interno delle gerarchie militari. Partecipò alprimo conflitto mondiale e conobbe il generaleWilhelm Keitel nelleFiandre, presso lo Stato maggiore. Insieme a Keitel venne promosso capitano.

Come quasi tutti i membri del corpo degli ufficiali, Jodl risentì della mortificazione delTrattato di Versailles, e per conseguenza non rimase insensibile al fascino delnazismo, che ritenne essere l'unica forza in grado di restituire allaGermania la sua antica grandezza.

Nell'OKW

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Nell'agosto 1939, già maggiore generale e comandante di divisione, fu chiamato da Keitel a ricoprire la carica di capo dell'ufficio Comando e Operazioni dell'Oberkommando der Wehrmacht (OKW). Jodl divenne il consigliere strategico diHitler ed il suo ufficio sviluppo' i più importanti piani operativi. Ufficiale serio e capace, aveva però il grave difetto di credere nel "genio militare" diHitler.

Tuttavia, a differenza del suo vecchio amico Keitel, egli non risparmiò aHitler decise obiezioni riguardo a certe sue scelte. In una di queste occasioni, durante lacampagna di Russia - che di fatto segnò il definitivo declino delle fortune delTerzo Reich e l'inizio della disfatta -Hitler, che non consentiva a nessuno di contraddirlo, lo accusò pubblicamente di insubordinazione. Jodl, caduto in disgrazia, rimase ai margini per circa un anno prima di riappacificarsi con Hitler.

La firma della resa incondizionata

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Il 7 maggio 1945 divenne capo di Stato maggiore del governoDönitz, secondo i voleri espressi dal Führer nel suo testamento politico. Alle 2:41 del 7 maggio 1945 toccherà a Jodl firmare, alla presenza di ufficiali francesi e sovietici, la dichiarazione diresa incondizionata della Germania alle potenze alleate[1]: "il sottoscritto colonnello generale Jodl, consegna tutte le forze armate al comando supremo delle forze armate alleate e contemporaneamente al comando supremo sovietico alle condizioni di capitolazione. Il comando supremo tedesco proclama immediatamente l'ordine di cessare le operazioni in corso a partire dalle ore 23 dell'8 maggio".

Condanna a morte

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Lo stesso argomento in dettaglio:Processo di Norimberga.
Cadavere di Alfred Jodl

Imputato al processo di Norimberga, Jodl fu ritenuto responsabile, insieme con Keitel, della condotta tenuta dallaWehrmacht nei confronti delle popolazioni dei paesi occupati e dei prigionieri di guerra.

Le principali accuse contro di lui riguardavano la firma per conto dell'Oberkommando der Wehrmacht circa l'uccisione di alcune classi di prigionieri di guerra giustiziati sommariamente al momento della cattura. Di fronte alle sparatorie di massa del 1941 di prigionieri di guerra sovietici, Jodl affermò che gli unici prigionieri uccisi erano "non quelli che non potevano, ma quelli che non volevano camminare".[2]

Giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa e condannato a morte, fu il penultimo a salire sul patibolo nella camera delle esecuzioni del carcere diNorimberga, nelle prime ore del mattino del 16 ottobre 1946. Al momento dell'esecuzione gridò, in tedesco: "Ti saluto, Germania mia".

Due giorni prima dell'esecuzione così scrisse alla moglie:

«S'è fatto tardi e presto qui si spegneranno le luci. Quando, la sera dopo la mia morte, i nostri amici verranno a trovarti, quello sarà il mio corteo funebre. La mia bara sarà su un affusto di cannone e tutti i soldati tedeschi marceranno assieme a me: davanti quelli caduti in battaglia e dietro, al loro seguito, quelli ancora in vita.[3]»

Alla moglie Jodl detterà anche un saggio suAdolf Hitler in cui afferma:

«Si è comportato come si sono comportati tutti gli eroi della storia. Si è fatto seppellire tra le macerie del suo regno e delle sue speranze. Perciò lo giudichi chi può farlo. Io non posso.[4]»

Il cadavere di Jodl venne cremato nel Cimitero Est diMonaco di Baviera e le sue ceneri, insieme a quelle degli altri 10 imputati, vennero sparse nelWenzbach, un affluente del fiumeIsar, nella medesimacittà. Il suo nome ancora oggi compare sull'epitaffio della tomba di famiglia nel piccolo cimitero dell'isola diFraueninsel.

Le macchie di sangue sul volto visibili nella foto del cadavere di Jodl erano l'effetto di escoriazioni causate dalla caduta nella botola che risultò essere troppo stretta. Questo accadde anche ad alcuni altri condannati[5].

Donald E. Wilkes Jr., professore di diritto presso la School of Law della University of Georgia, ha osservato che molti dei nazisti giustiziati sono caduti dalla forca con forza insufficiente per spezzare loro le vertebre del collo: così essi andarono incontro a un'agonia, che nel caso di Keitel durò circa 24 minuti.[6]

Tentativo di riabilitazione

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Il 28 febbraio 1953 furiabilitato post mortem da una corte tedesca, che lo riconobbe non colpevole dei crimini contro le leggi internazionali imputatigli al processo di Norimberga[7]. Tuttavia questa sentenza fu annullata il 3 settembre 1953 dal ministro della Liberazione Politica della Baviera, il quale aveva il potere legittimo di farlo.

Onorificenze

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Onorificenze tedesche

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Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II Classe (con fibbia 1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I Classe (con fibbia 1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Insegna d'Oro del Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi (Goldene Parteiabzeichen der N.S.-D.A.P.) - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti in ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'onore della guerra mondiale - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "In memoria del 13 marzo 1938" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Sudetenland - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di lungo servizio militare nella Wehrmacht di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
— 2 Settembre 1944

Onorificenze straniere

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Croce di I Classe con fronde di quercia dell'Ordine della croce della Libertà (Finlandia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell’Ordine di Michele il Coraggioso (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria

Cultura di massa

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Note

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  1. ^Martin Gilbert,The Day the War Ended: May 8, 1945 - Victory in Europe, p. 87
  2. ^ David M. Crowe,Crimes of State Past and Present: Government-Sponsored Atrocities and International Legal Responses, Routledge, 2013,ISBN 978-1317986829.
  3. ^David Irving, Norimberga ultima battaglia, Roma 2002, pag. 433
  4. ^youtube.com,https://www.youtube.com/watch?v=-A0t4ib9mvk&ab_channel=FrancescoPaolicelli Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  5. ^(DE)Der Tod durch den Strick dauerte 15 Minuten, suspiegel.de.
  6. ^(EN)The Nuremberg Hangings — Not So Smooth Either, suthelede.blogs.nytimes.com.
  7. ^La riabilitazione postuma di Alfred Jodl, suraistoria.rai.it.

Bibliografia

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  • Corelli Barnett (a cura di),I Generali di Hitler, Rizzoli, Milano, 1991,ISBN 88-17-33262-3
  • William Shirer,Storia del Terzo Reich, Mondadori, 2011

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Generaloberst eAmmiragli generalidelTerzo Reich
Generaloberst dell'HeerAdam ·von Arnim ·Beck ·Blaskowitz ·Dietl ·Dollmann ·von Falkenhorst ·Frießner ·von Fritsch ·Fromm ·Guderian ·Haase ·Halder ·von Hammerstein-Equord ·Harpe ·Heinrici ·Heitz ·Hilpert ·Hoepner ·Hollidt ·Hoth ·Hube ·Jaenecke ·Jodl ·Lindemann ·von Mackensen ·Raus ·Reinhardt ·Rendulic ·Ruoff ·von Salmuth ·Schmidt ·von Schobert ·Strauß ·von Vietinghoff ·Weiss ·Zeitzler
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Generaloberst delleWaffen-SSDietrich ·Hausser
V · D · M
Feldmarescialli egrandammiragli dellaWehrmacht nellaseconda guerra mondiale
Feldmarescialli delloHeerWerner von Blomberg ·Walther von Brauchitsch ·Wilhelm Keitel ·Günther von Kluge ·Wilhelm Ritter von Leeb ·Fedor von Bock ·Wilhelm List ·Erwin von Witzleben ·Walter von Reichenau ·Gerd von Rundstedt ·Erwin Rommel ·Georg von Küchler ·Erich von Manstein ·Friedrich Paulus ·Ewald von Kleist ·Maximilian von Weichs ·Ernst Busch ·Walter Model ·Ferdinand Schörner
Onorario:Eduard von Böhm-Ermolli
Feldmarescialli dellaLuftwaffeHermann Göring (Reichsmarschall) ·Albert Kesselring ·Erhard Milch ·Hugo Sperrle ·Robert Ritter von Greim ·Wolfram von Richthofen
Grandammiragli dellaKriegsmarineErich Raeder ·Karl Dönitz
V · D · M
Imputati nelProcesso di Norimberga
Condannati a morteMartin Bormann1 ·Hans Frank ·Wilhelm Frick ·Hermann Göring2 ·Wilhelm Keitel ·Alfred Jodl ·Ernst Kaltenbrunner ·Joachim von Ribbentrop ·Alfred Rosenberg ·Fritz Sauckel ·Arthur Seyss-Inquart ·Julius Streicher
Condannati a pene detentiveKarl Dönitz (10 anni) ·Walther Funk (a vita) ·Rudolf Hess (a vita) ·Konstantin von Neurath (15 anni) ·Erich Raeder (a vita) ·Baldur von Schirach (20 anni) ·Albert Speer (20 anni)
AssoltiHans Fritzsche ·Franz von Papen ·Hjalmar Schacht
Non giudicatiGustav Krupp von Bohlen und Halbach3 ·Robert Ley2
1 in contumacia.   2 Morto suicida.   3 Rilasciato per motivi di salute. 
Controllo di autoritàVIAF(EN10637470 ·ISNI(EN0000 0000 4540 8975 ·SBNDDSV200423 ·LCCN(ENnr91022038 ·GND(DE118557602 ·BNF(FRcb12268562w(data) ·J9U(EN, HE987007454290205171
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