La pronuncia dell'acronimo inglese dell'alfabeto fonetico internazionale (IPA) scritta usando l'alfabeto stesso.
L'alfabeto fonetico internazionale, in siglaAFI[1][2] (in ingleseInternational Phonetic Alphabet,IPA; in franceseAlphabet Phonétique International,API), è un sistema di scritturaalfabetico utilizzato per rappresentare i suoni delle lingue nelletrascrizioni fonetiche. L'AFI nasce a partire dal 1886 per iniziativa dell'Associazione fonetica internazionale al fine di creare unostandard con cui trascrivere in maniera univoca i suoni linguistici (foni) di tutte le lingue; ad ogni simbolo dell'AFI corrisponde uno e un solo suono, senza possibilità di confusione.[3]
L'alfabeto ha subito una serie di revisioni durante la sua storia, tra cui una delle più importanti è stata codificata nella IPA Convention diKiel (1989); ci sono state ulteriori modifiche nel1993, con l'aggiunta di quattro vocali medio-centrali[4] e la rimozione dei simboli per le implosive sorde.[5] L'ultima importante revisione risale al maggio del2005, quando è stato aggiunto un simbolo per la consonante battuta labio-dentale sonora (infranceseconsonne battue labio-dentale voisée olabiodental flap ininglese).[6]
A parte l'aggiunta e la rimozione di simboli, le modifiche apportate all'alfabeto fonetico internazionale consistono soprattutto nel rinominare simboli e categorie o modificare l'insieme dei suoi caratteri.[4]
altre lettere ottenute da lettere esistenti: capovolgendole (ɐ,ɟ,ɥ,ɯ,ɹ,ᴚ,ʇ,ʌ,ʍ,ʎ), invertendole (ɘ,ʁ) o modificandole (ɓ,ɗ,ɖ,ɠ,ʂ,ɳ), oppure aggiungendovi alcuni simboli, come i segni diacritici e soprasegmentali.
La grafia è molto sistematica: le consonantiretroflesse presentano un gancio in basso (ɖ,ʂ,ɳ), mentre le consonantiimplosive presentano un gancio in alto (ɓ,ɗ,ɠ).
L'Associazione fonetica internazionale ha cercato di far corrispondere il più possibile ogni suono al rispettivo simbolo, per cui le lettereb,c,d,f,ɡ,h,k,l,m,n,p,q,r,s,t,v,x,z indicano consonanti, mentrea,e,i,o,u,y indicano vocali.
L'alfabeto fonetico internazionale offre oltre centosessanta simboli per trascrivere i suoni (anche se ogni lingua ne impiega solo un insieme relativamente piccolo).
È possibile trascrivere il parlato sfruttando vari livelli di precisione: una trascrizione fonetica precisa, in cui i suoni sono descritti con una grande quantità di dettagli, è nota col nome ditrascrizione stretta, mentre una trascrizione più grossolana, che ignora alcuni di questi dettagli, è chiamatatrascrizione larga. Per esempio, la trascrizione fonetica larga della parolascienza (secondo la pronuncia dell'italiano standard) è [ˈʃɛnʦa], mentre la sua trascrizione stretta potrebbe essere [ˈʃɛn̪.t͡sa]: nel primo caso sono segnalati meno dettagli, mentre nel secondo si rende conto più precisamente della sua effettiva realizzazione, anche con l'uso di varidiacritici. Lo stesso vale per la trascrizione della stessa parola detta da un parlante veneto:scienza si potrebbe trascrivere in maniera larga con ['ʃenʦa] e in maniera stretta con [ˈʃẽˑn̪.t͡sa][7].
La trascrizione IPA si usa principalmente nelle trattazioni scientifiche di ambitolinguistico (nello specifico, nelle discipline dellafonetica e dellafonologia); spesso è usata, con scopo più pratico, nei dizionari per indicare la pronuncia delle parole, ma è anche utilizzata per indicare la pronuncia in parole scritte in alfabeto nonlatino (es.cirillico,thailandese,amarico,cinese,coreano,giapponese). Viene utilizzata in ambito clinico dai logopedisti per analizzare i campioni linguistici in casi di disturbo del linguaggio, ai fini di un'analisi dettagliata dei suoni prodotti e/o sostituiti nel linguaggio dei soggetti presi in esame. Si usa, inoltre, in varie enciclopedie, tra cuiWikipedia, per trascrivere la pronuncia delle parole straniere.
I simboli con forma simile alle lettere latine in genere corrispondono a suoni simili. Quando i caratteri dell'alfabeto fonetico internazionale sono inseriti in un testo, vengono isolati dal resto del testo per mezzo dibarre (/ /) pertrascrizioni fonemiche oppureparentesi quadre ([ ]) pertrascrizioni fonetiche; si vedaDiacritici e altri simboli per un esempio di questa differenza.
Le aree ombreggiate denotano articolazioni polmonari ritenute impossibili. Dove i simboli appaiono a coppie, quello di destra rappresenta unaconsonante sonora. VediAiuto:Unicode se hai problemi di visualizzazione dei simboli.
Una consonante polmonare è una consonante prodotta con una ostruzione della glottide (lo spazio tra le corde vocali) o la cavità orale (la bocca) e con un rilascio simultaneo o susseguente di aria proveniente dai polmoni. Le consonanti polmonari rappresentano la maggioranza delle consonanti in IPA, come nelle lingue del mondo. La tabella riporta queste consonanti organizzate in colonne secondo il luogo di articolazione, ovvero il punto dell'apparato fonatorio in cui la consonante è prodotta, e in righe secondo il modo di articolazione, ossia quale è il modo in cui sono prodotte.
Le consonanti coarticolate sono suoni che coinvolgono due luoghi di articolazione contemporaneamente. Initaliano, il primo suono di "uomo" è una consonante coarticolata, cioè [w], poiché è prodotta con l'arrotondamento delle labbra e l'innalzamento della radice della lingua contro il palato molle.
Le affricate e le consonanti con articolazione doppia sono segnalate con due simboli IPA uniti da un arco, posto sopra o sotto i due simboli: le sei affricate più ricorrenti sono occasionalmente rappresentate da legature, benché questo non sia più l'uso IPA ufficiale.
Le consonanti non polmonari sono suoni che non sfruttano l'aria dei polmoni: queste includono iclic (presenti nellelingue khoisan), leimplosive (che si trovano in lingue come loswahili) e leeiettive (che si trovano in molte lingue americane e caucasiche).
Quando due simboli appaiono in coppia, quello a sinistra rappresenta unavocale non arrotondata, quello a destra unavocale arrotondata. Per quelli situati al centro, la posizione dellelabbra non è specificata.
Visione airaggi X delle posizioni dellalingua e dellafaringe nella pronuncia delle vocali [i], [u], [a] e [ɑ].
L'IPA organizza le vocali a seconda della posizione che la lingua assume durante la loro produzione: la disposizione delle vocali prende la forma di un trapezio.
L'asse verticale di questo trapezio corrisponde all'altezza vocalica: le vocali che sono pronunciate con la lingua alzata verso il palato sono in alto, mentre quelle prodotte con la lingua abbassata sono collocate in basso. Per esempio, la [i] si trova in cima al trapezio perché nel produrla la lingua è in posizione innalzata verso il palato, mentre la [a] è in basso perché la lingua è bassa mentre viene prodotta.
Parallelamente, l'asse orizzontale rappresenta la posteriorità vocalica: le vocali poste a destra sono quelle prodotte con la lingua verso la parte posteriore della bocca, mentre quelle segnate a sinistra sono prodotte con la lingua avanzata verso la parte anteriore della bocca.
Quando le vocali sono in coppia, quella di destra èlabializzata mentre quella di sinistra è la sua controparte non labializzata.
In una trascrizione IPA si usano le barre diagonali quando viene data unatrascrizione fonematica di una parola o di una frase, indicando cioè ifonemi (cioè delle unità di suono astratte) che dovrebbero essere realizzati in una variante riconosciuta di una certa lingua.
Si usano, invece, le parentesi quadre quando viene offerta unatrascrizione fonetica, cioè un tentativo di avvicinarsi il più possibile allareale realizzazione di una certa parola o frase. In una trascrizione fonetica, quindi, sarà indicato quale, tra i diversiallofoni accettati in una lingua è stato realizzato.
Per esempio: la trascrizione fonematica della parola "casa" initaliano standard sarà:/ˈkasa/; in realtà, la trascrizione fonetica della resa di un parlante settentrionale sarà probabilmente[ˈkaːza], mentre quella di un parlante campano potrà[ˈkaːsɐ] o persino[ˈkaːsə]. La pronuncia sorda o sonora della sibilante o la resa più o meno aperta della vocale finale sono considerati allofoni in italiano, e l'ascoltatore toscano riconoscerà la parola riconducendo spontaneamente i diversi foni[s] e[z] all'entità astratta/s/.
Un altro esempio potrebbe considerare le diverse pronunce di una consonante di resa difficile come la <r>: la parolarosa sarà pronunciata da parlanti italiani come (trascrizioni fonetiche)[ˈrɔːza],[ˈɾɔːza],[ˈʀɔːza],[ˈɹɔːza],[ˈɣɔːza][ˈʋɔːza]; in italiano i diversi foni con cui i parlanti possono realizzare la prima consonante (i diversi tipi di "erre moscia") sono comunque allofoni, e l'ascoltatore (e anzi il parlante stesso) ricondurrà quel "qualcosa" che è stato effettivamente pronunciato all'entità astratta (fonematica)/ˈrɔza/, a sua volta trascrizione della realizzazione standard in italiano della serie digrafemi <rosa>.
L'uso del corsivo significa che un suono di una determinata parola può essere pronunciato oppure no; ad esempio nelle parolein eil in italiano lai può non essere pronunciata, e la trascrizione è/in/ e/il/.
L'uso delle parentesi tonde () significa che un fonema in posizione finale può essere pronunciato solo se è seguito da una vocale nel discorso; nei dizionari dilingua inglese per indicare che una /ɹ/ può essere letta o no si usa anche un asterisco (*) al posto di /(ɹ)/.
I diacritici sono segni volti a modificare un suono, a differenza dei soprasegmentali, che modificano il tono e l'accento. Si tratta di puntini, gancetti, macchiette... posti in un dato luogo di un simbolo IPA al fine di mostrare una certa alterazione o la descrizione più specifica nella pronuncia della lettera. Ulteriori segni diacritici sono stati introdotti nelle estensioni IPA, progettati principalmente per la logopedia. I segni diacritici vengono combinati con i simboli IPA per trascrivere valori fonetici leggermente modificati, oarticolazioni secondarie.
Tabella dei diacritici:
Simbolo
Significato
Esempi
Diacritici sillabici
◌̩
sillabico
ɹ̩ n̩
◌̯
non sillabico
e̯ ʊ̯
Diacritici di rilascio
◌ʰ - ◌ʱ
aspirato
tʰ - dʱ
◌̚
sordo
◌̚ d̚
◌ⁿ
nasalizzato
dⁿ
◌ˡ
lateralizzato
dˡ
Diacritici di fonazione
◌̪
dentale
t̪ d̪
◌̼
linguolabiale
t̼ d̼
◌̺
apicale
t̺ d̺
◌̻
laminale
t̻ d̻
◌̟
avanzato
u̟ t̟
◌̠
ritratto
i̠ t̠
◌̈
centralizzato
ë ä
◌̽
mezzo centralizzato, con un suono un po' centralizzato
e̽ ɯ̽
◌̝ - ◌˔
sollevato (ɹ̝ = fricativa non sibilante alveolare sorda)
e̝ ɹ̝
◌̞ - ◌˕
abbassato (β̞ = approssimante bilabiale)
e̞ β̞
Diacritici coarticolati
◌̹
più arrotondato
ɔ̹ x̹
◌̜
meno arrotondato
ɔ̜ x̜ʷ
◌ʷ
labializzato o labio-velarizzato
tʷ dʷ
◌ʲ
palatalizzato
tʲ dʲ
◌ˠ
velarizzato
tˠ dˠ
◌ˤ
faringalizzato, con un suono strozzato
tˤ aˤ
◌ᶣ
labio-palatalizzato, fra labiale e palatale
tᶣ dᶣ
◌̴
velarizzato o faringalizzato
ɫ z̴
◌̘
base della lingua avanzata
e̘ o̘
◌̙
base della lingua retratta
e̙ o̙
◌̃
nasalizzato
ẽ z̃
◌˞
rotico, con accento vibrante
ɚ ɝ
Lo stato dellaglottide può essere finemente trascritto con segni diacritici:
L'allungamento di una vocale si segnala con il simbolo "ː" che assomiglia aidue punti, ad esempio:[ˈbɛːne] èbene.
Unavocale rotica si segnala con il simbolo " ˞ " attaccato alla vocale, ad esempio:[bɝd] èbird in inglese americano.
Lanasalizzazione si segnala con il simbolo " ̃ ", ad esempio:[bɔ̃] èbon in francese.
La vocale atona di undittongo si segnala con il simbolo " ̯", ad esempio:[ˈvoi̯] è un modo di trascrivere la parolavoi. Questo segnala che il dittongo sia infatti un dittongo e non due sillabe divise dalloiato.
I diacritici soprasegmentali sono segni che non si uniscono ad un suono e sono dediti alla modifica dell'accento, del tono, dell'intonazione. Questi simboli descrivono le caratteristiche di un linguaggio al di sopra del livello di singole consonanti e vocali, come la prosodia, tono, lunghezza, e lo stress, che spesso operano in sillabe, parole o frasi, cioè elementi quali l'intensità, tono, geminazione e dei suoni di una lingua, così come il ritmo e l'intonazione del discorso. Sebbene la maggior parte di questi simboli indichino distinzioni che sono fonemica a livello di parola, i simboli esistono anche per l'intonazione a un livello superiore a quello della parola.
Segue l'elenco dei segni soprasegmentali:
Simbolo
Significato
Esempi
Lunghezza, accento e ritmo
ˈ
accento primario
ˈa
ˌ
accento secondario
ˌa
ː
lungo (vocale allungata, consonante geminata)
aː kː
ˑ
semilungo
aˑ
˘
extrabreve
ə̆
.
confine di sillaba
a.a
‿
unione (assenza di pausa)
s‿a
Intonazione
|
pausa minore
‖
pausa maggiore
↗︎
innalzamento generale
↘︎
abbassamento generale
Diacritici di tono (a sinistra) e lettere di tono (a destra)
Ci sono due accenti tonici nell'alfabeto IPA: quelloprimario e quellosecondario.
Quello primario assomiglia graficamente ad unapostrofo (ˈ) che precede lasillaba interessata.
Esempi:
tribù [triˈbu];
casa [ˈkaːza];
stazione [statˈt͡sjoːne];
tìtolo [ˈtitolo];
càpitino [ˈkapitino].
Quello secondario graficamente assomiglia ad unavirgola (ˌ) che precede la sillaba interessata, e serve a dettagliare al meglio la sfumatura di accentazione nelle parole lunghe, che quindi si compongono di almeno cinque sillabe.
Nel corso della sua storia l'IPA ha accettato per lassi di tempo più o meno lunghi simboli che poi sono stati declassati poiché sostituiti da quelli odierni. Altri simboli invece sono utilizzati in trascrizioni fonetiche IPA ma non sono riconosciuti ufficialmente. È il caso di [ɷ] che oggi è rappresentato con [ʊ], oppure di [ʦ], [ʣ], [ʧ] e [ʤ], oggi scritti separati ma uniti da un arco soprastante: [t͡s], [d͡z], [t͡ʃ] e [d͡ʒ]. In altri casi si tratta di discrezioni dell'autore: ad esempio nei dizionari dilingua inglese è molto raro vedere l'approssimante alveolare indicata col simbolo ufficiale IPA [ɹ], ma viene indicata con [r], poiché tale lettera in inglese indica sempre suddetto suono.
Le "Estensioni all'IPA", spesso abbreviate in "extIPA" e talvolta chiamate "IPA esteso", sono simboli il cui scopo originale era trascrivere accuratamentediscorso disturbato. AllaConvenzione di Kiel del 1989, un gruppo di linguisti elaborò le estensioni iniziali,[8] che si basavano sul lavoro precedente del PRDS (rappresentazione fonetica of Disordered Speech) Group nei primi anni '80.[9] Le estensioni furono pubblicate per la prima volta nel 1990, poi modificate e nuovamente pubblicate nel 1994 nel "Journal of International Phonetic Association", quando furono ufficialmente adottate dallaICPLA.[10] Mentre lo scopo originale era trascrivere il linguaggio con disturbi, i linguisti hanno usato le estensioni per designare un numero di suoni unici all'interno della comunicazione standard, come zittire, digrignare i denti e schioccare le labbra.[4][11]
Oltre alle estensioni all'IPA ci sono le convenzioni deiSimboli della qualità della voce, che oltre al concetto diqualità della voce nella fonetica includono una serie di simboli per meccanismi di flusso d'aria aggiuntivi e articolazioni secondarie.
Nota: il terzo verso contiene unasineresi metrica che unisce le due sillabe nella parola <via>, normalmente resa foneticamente come [ˈviː.ä], per mantenere la metrica dell'endecasillabo: nella pronuncia standard della prosa non è presente e la parola sarebbe altrimenti un dissillabo.
Una trascrizione fonetica alternativa del terzo verso è la seguente:
In questo caso vi è unasinalefe tra una vocale in fine di parola e una vocale accentata in principio della seguente nel passo <via era>, non possibile nella fonologia dell'italiano ma fondamentale nella metrica.
La trascrizione fonetica puramente grammaticale del terzo verso, che non tiene conto della metrica (inammissibile nella recitazione poetica, poiché storpierebbe l'endecasillabo) ma grammaticalmente corretta, è la seguente:
^AFI, suDizionario De Mauro.URL consultato il 19 maggio 2022.
^Afi, inSapere.it,De Agostini.URL consultato il 19 settembre 2023.
^Raffaele Simone,Fondamenti di linguistica, ed. Laterza, Roma-Bari, 2008,ISBN 978-88-420-3499-5, p. 99.
^abc Michael K. C. MacMahon,Phonetic Notation, in P. T. Daniels e W. Bright (a cura di),The World's Writing Systems, New York, Oxford University Press, 1996, pp. 821-846,ISBN0-19-507993-0.
^Pullum and Ladusaw,Phonetic Symbol Guide, pp 152 & 209
^ Alberto Mioni,Elementi di fonetica, Padova, Unipress, 2001, pp. 203-205.
^"Alla Convenzione di Kiel dell'IPA del 1989, fu istituito un sottogruppo per elaborare raccomandazioni per la trascrizione del linguaggio disturbato ". ("Estensioni dell'IPA: un grafico ExtIPA" "in" Associazione fonetica internazionale "," Manuale ", p. 186.)
^PRDS Group (1983). The Phonetic Representation of Disordered Speech. London, edit. The King's Fund.
^"Estensioni dell'IPA: una tabella ExtIPA" "in" Associazione fonetica internazionale "," Manuale ", pp. 186-187.
^ Joan Wall,International Phonetic Alphabet for Singers: A Manual for English and Foreign Language Diction, Pst, 1989,ISBN1-877761-50-8.