Considerando anche le reti segnate nelle nazionali giovanili, è secondo,[N 3] dietroSilvio Piola (390), nella classifica dei migliori marcatori italiani di tutti i tempi, con 359 gol.[19] In carriera ha conquistato quattro titoli di capocannoniere: inUEFA Champions League nel1998 con 10 gol, inCoppa Italia nel2006 con 5 gol, inSerie B nel2007 con 20 gol e inSerie A nel2008 con 21 gol.
Occupa la 77ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivistaWorld Soccer[20] e nel marzo del 2004 è stato inserito daPelé nellaFIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario dellaFIFA.[21][22] È stato inserito inoltre per sei volte tra i candidati alla vittoria delPallone d'oro (1995,1996,1997,1998,2002 e2003) arrivando a ricoprire la quarta posizione due volte, la prima nel 1995 e la seconda un anno dopo.[7][8] È stato inserito per tre anni consecutivi (1995-1996, 1996-1997, 1997-1998) nella squadra dell'anno secondo l'European Sports Media, mentre l'Association of Football Statisticians, classificando ipiù grandi calciatori di sempre, lo ha incluso al 60º posto,[23][24] ed è risultato 49º nell'UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dallaUEFA per celebrare i migliori calciatori d'Europa dei cinquant'anni precedenti.[25] Inoltre è stato eletto dall'AIC ilmigliore calciatore italiano nel 1998 e nel 2008.[26] Nel 2007 ha lasciato la sua impronta nellaChampions Promenade vincendo ilGolden Foot,[27] mentre nel 2017 è stato inserito nellaHall of Fame del calcio italiano.[28]
Nato aConegliano, nelTrevigiano, è cresciuto poi a Saccon,frazione diSan Vendemiano. Ha un fratello di nove anni più grande, Stefano, anche suo procuratore,[29] e una sorella adottiva.[30] Ha conseguito il diploma di ragioneria.[31] Molto riservato riguardo alla sua vita sentimentale, il 12 giugno 2005 ha sposato Sonia in una cerimonia privata celebrata dadon Luigi Ciotti;[32] la coppia ha tre figli, tra cui Tobias (2007)[33] e Dorotea (2009)[34] che hanno intrapreso a loro volta la carriera calcistica.
Ha preso parte a numerose iniziative benefiche e solidali.[41][42][43] Tra le altre, nel 2006 ha promosso e sostenuto anche economicamente la ricerca sul cancro, e nel novembre dello stesso anno ha ricevuto dall'AIRC il premio "Credere nella ricerca",[44] mentre nel 2011 ha lanciato il progetto "Ale10friendsforJapan", da lui ideato per aiutare gli abitanti delGiappone colpiti dallotsunami del Tōhoku.[45] Partecipa inoltre a match organizzati a scopo benefico, come laPartita del cuore.
È fra i personaggi sportivi più ricercati nella sua generazione, dalle aziende che vogliono pubblicizzare il loro marchio. Ha prestato nome e volto abrand comeadidas[46] – in particolare, è stato uno degli storicitestimonial delle scarpe da calcioPredator[47][48] –,Suzuki,[49]FIAT,[50] Bliss,[51]Pepsi,CEPU,Disney,Woolmark,[52] Upper Deck[53] e Uliveto.[54] È inoltre apparso sulle copertine di alcune edizioni dei videogiochi calcisticiFIFA ePro Evolution Soccer.[55][56]
Nel 2000 è stato il calciatore più pagato del mondo, tra stipendio e introiti pubblicitari.[57] Nel 2011 è risultato essere il secondo calciatore più popolare d'Europa secondo l'IFFHS, alle spalle diFrancesco Totti,[58][59] mentre un sondaggio del 2012 lo ha eletto «lo sportivo più amato dagli italiani».[60]
Trasferitosi con la famiglia aLos Angeles al termine dell'attività agonistica, qui è titolare di un ristorante, N10,[63][64] e di una Juventus Academy,[65] oltreché proprietario dall'estate 2018 di un club dilettantistico, il LA 10 FC, militante nella United Premier Soccer League.[66]
Caratteristiche tecniche
Un giovane Del Piero (a sinistra) nella stagione 1993-1994 con il compagno di spogliatoioRoberto Baggio, di cui raccoglierà l'eredità qualenumero dieci juventino.
Si è segnalato sin da giovane come uno dei maggiori talenti della sua generazione.[6] Attaccante prolifico,[67] dotato di un notevole bagaglio tecnico nonché spirito di sacrificio,[68][69] spiccava per la grande abilità nell'uno-due, neldribbling e nell'effettuareassist per i compagni;[70][71] è inoltre considerato uno dei maggiori specialisti della sua generazione neicalci di punizione,[72] per i quali prediligeva «una distanza di venti metri dalla porta e un calcio diretto, senza farsi toccare il pallone da alcun compagno di squadra»,[73] e con i quali sovente trovava l'incrocio dei pali scavalcando la barriera. Destro naturale, in grado di calciare con entrambi i piedi,[74] era anche un ottimorigorista.[75][76]
Fantasista,[77] dal punto di vista tattico prediligeva agire daseconda punta, anche se era in grado di ricoprire diverse posizioni nel reparto avanzato.[78] Nella prima parte di carriera ha infatti interpretato sia il ruolo diesterno sinistro di centrocampo, in particolare in nazionale sotto la gestione tecnica diArrigo Sacchi,[79][80] sia di attaccante esterno, sempre sulla fascia sinistra, nel4-3-3 adottato daMarcello Lippi nei suoi esordi alla Juventus.[81]
Del Piero realizza sucalcio di punizione – pezzo forte del suo repertorio tecnico[72] – il quinto gol consecutivo inUEFA Champions League,[82] che valse l'1-2 finale in Juventus-Borussia Dortmund del 22 novembre 1995.
Durante l'interregno bianconero diCarlo Ancelotti aveva inoltre cominciato ad agire all'accorrenza datrequartista,[83] mettendo in mostra visione di gioco e qualità nell'impostazione; ma rimarrà questa un'opzione tattica isolata poiché nel prosieguo della carriera tornerà a ricoprire tale ruolo, che fosse nel club o in nazionale, solo in casi particolari e dichiaratamente controvoglia.[84][85]
Il potenziamento muscolare seguito al grave infortunio patito sul finire del 1998 lo ha comunque limitato, da lì in avanti, nell'estro e nella velocità di esecuzione.[86]
Il golalla Del Piero
Un particolare tipo di gol, da lui realizzato molte volte in carriera con un tiro aeffetto dal vertice sinistro dell'area di rigore verso l'incrocio dei pali più lontano, viene colloquialmente appellato dalla stampa sportiva e dal pubblico comealla Del Piero:[87][88][89] tale definizione venne coniata tra il 1995 e il 1996, periodo nel quale l'allora emergente Del Piero andò a segno in svariate occasioni grazie a tali conclusioni, mettendosi definitivamente in mostra dapprima in Italia e poi in campo europeo. Il termine è da allora spesso usato per definire le reti segnate, anche da altri giocatori, con questo gesto tecnico.[90]
Carriera
Giocatore
Club
Gli esordi e Padova
Un giovane Del Piero al Padova nel 1992, al debutto da professionista.
Tirò i primi calci al pallone nel campo parrocchiale di Saccon,[91][92] per poi giocare nella squadra del paese natale San Vendemiano dove, nonostante la giovane età, si mise subito in luce per la sua bravura; anche se la madre voleva che giocasse in porta, così da sudare di meno e non ammalarsi.[93] Il sacerdote del paese, che fungeva anche da presidente della squadra, parlò del giovane con alcuni dirigenti delPadova, inizialmente invano a causa delle perplessità dovute al fisico minuto ed esile del ragazzo.[94]
Nel 1992, comunque, venne acquistato dalla società patavina e inserito nella squadraAllievi. All'età di 17 anni, il 15 marzo 1992, esordì inSerie B sotto la guida diBruno Mazzia,[95] subentrando aRoberto Putelli in una gara contro ilMessina,[96] mentre il 22 novembre seguente, sempre nel campionato cadetto, realizzò la sua unica rete con la maglia biancoscudata – la prima da professionista –, quella del parziale 4-0 nelpokerissimo ai danni dellaTernana.[97][98]
Juventus
1993-1995: l'approdo in bianconero e ildouble nazionale
Nell'estate 1993, grazie aGiampiero Boniperti, firmò il suo primo contratto da professionista[99] venendo acquistato dallaJuventus per cinque miliardi di lire (comprensivi del cartellino diAdriano Bonaiuti),[100] soddisfacendo così il desiderio del calciatore stesso di vestire la maglia di cui è sempre stato tifoso.[93] Benché il tecnicoGiovanni Trapattoni lo avesse portato subito in ritiro con la prima squadra, venne in seguito inserito nella squadraPrimavera[100] allenata daAntonello Cuccureddu, con cui nella stagione 1993-1994 partecipò, da trascinatore dei suoi, alle vittorie delTorneo di Viareggio e delloscudetto di categoria:[101] Del Piero fu protagonista in entrambe le affermazioni, dapprima al "Viareggio" siglando, sucalcio di rigore, ilgolden goal – una prima volta assoluta nellastoria del calcio italiano – che assegnò il trofeo, nellaripetizione della finale contro i pari età dellaFiorentina,[102] e poi in campionato realizzando il definitivo 2-0 nella finale di andata contro i concittadini e coetanei delTorino,[103] rete che risulterà decisiva nel computo complessivo.[104]
Del Piero realizza il suo 1º gol in Serie A nonché in maglia bianconera, che valse il definitivo 4-0 in Juventus-Reggiana del 19 settembre 1993.
Nel frattempo, saltuariamente aggregato alla prima squadra,[101] fece il suo esordio in Serie A il 12 settembre 1993, rilevandoFabrizio Ravanelli al 74' diFoggia-Juventus, terminata poi 1-1; tre giorni dopo, nei trentaduesimi di finale della Coppa UEFA, debuttò nellecompetizioni europee subentrando nel corso della sfida vinta 3-0 contro laLokomotiv Mosca. A una settimana dall'esordio in campionato, realizzò il suo primo gol in bianconero, in Juventus-Reggiana, firmando il 4-0 finale.[105][106] Il 20 marzo 1994 mise a segno una tripletta nel 4-0 della Juventus sulParma diNevio Scala, all'epoca ai vertici internazionali: l'exploit si rivelò un primo spartiacque nella carriera dell'attaccante poiché contribuì a calmierare una difficile situazione in casa bianconera, con società e allenatore oggetto in quei giorni di una pesante contestazione da parte della tifoseria.[107][108] Da quel momento, Del Piero venne impiegato con maggiore continuità da Trapattoni.[109]
Al termine di quella prima stagione in bianconero, in cui si divise tra le giovanili e la prima squadra,[100] totalizzò 14 presenze tra campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA, e realizzò 5 reti, tutte in massima serie.[109] Nell'estate 1994 nella Juventus cambiarono intanto i vertici societari, con l'arrivo diAntonio Giraudo,Roberto Bettega eLuciano Moggi, i quali affidarono la squadra aMarcello Lippi. In vista della stagione imminente, stavolta Del Piero venne inserito stabilmente in prima squadra, inizialmente inquadrato come primo rincalzo del reparto offensivo;[110] questo, nonostante in fase di calciomercato era stato a un passo dall'accasarsi ai summenzionati ducali,[108] nell'ambito di una serie di possibili operazioni sull'asse Torino-Parma[111] volte a frenare l'egemonia milanista sul calcio italiano dell'epoca.[108]
Del Piero (a destra) realizza il gol del 3-2 in Juventus-Fiorentina del 4 dicembre 1994: un pallonetto al volo rimasto tra i più famosi della sua carriera,[112] e votato nel 2017 come la più bella rete nei primi 120 anni di storia bianconera.[113]
Nell'annata 1994-1995, il 13 settembre realizzò il suo primo gol in Europa, nella sconfitta esterna 3-2 in Coppa UEFA contro ilCSKA Sofia; la rete fu vana, ai fini del risultato – in quanto la giustizia sportiva europea annullò l'esito del campo causa la posizione irregolare del giocatore bulgaroPetăr Mihtarski,[9] assegnando la vittoria per 3-0 a tavolino alla Juventus –,[10] ma comunque conteggiata nelle statistiche UEFA.[11] Cinque giorni dopo, in Serie A, siglò il definitivo 0-2 sul campo delNapoli con un tiro a giro sul secondo palo che viene ricordato come il primo golalla Del Piero della sua carriera.[114] Quindi il 4 dicembre, ancora in campionato, segnò la rete che permise alla squadra di battere per 3-2 la Fiorentina, al culmine di una rimonta al cardiopalma da 0-2 negli ultimi venti minuti di gioco:[115] un gol che per la sua bellezza è rimasto tra i suoi più famosi,[112] quello chea posteriori l'ha definitivamente portato alla ribalta, ed eletto nel 2017 dai tifosi bianconeri, in occasione del centoventenario del club, come il più rappresentativo della storia juventina.[113]
Del Piero in azione nella seconda parte del campionato 1994-1995, in cui si affermò definitivamente nell'undici titolare dei piemontesi.
Campione d'Italia e vincitore della Coppa Italia, debuttò anche in nazionale nel marzo 1995. In questa stagione, complice il serio infortunio in cui incappò il compagno di squadra Roberto Baggio sul finire del 1994, Del Piero ebbe modo di giocare per la prima volta con continuità in maglia bianconera, emergendo definitivamente ad alti livelli.[116]
1995-1998: tre anni di successi in Italia e nel mondo
Nella stagione 1995-1996 la Juventus, per ragioni sia anagrafiche sia economiche, decise di puntare su di lui lasciando quindi partire Roberto Baggio, non senza perplessità da parte dei tifosi e degli organi di stampa riguardo al rischio di affidare gran parte delle sorti della squadra a un ventenne che, per quanto promettente, aveva ancora molto da dimostrare.[117]
Il 13 settembre realizzò il primo gol in UEFA Champions League alBorussia Dortmund, con un tiro a giro sul secondo palo che diventerà la sua specialità.[118] Nel corso della competizione europea offrirà prestazioni di rilievo, segnando peraltro 5 gol consecutivi nelle prime 5 partite – record per un calciatore juventino (in seguito eguagliato dal soloÁlvaro Morata venti anni dopo) –:[82] uno, il 13º e ultimo stagionale per lui, nella gara dei quarti di finale contro ilReal Madrid del 20 marzo 1996, permise ai torinesi di accedere alle semifinali di Champions dove ebbero poi la meglio delNantes-Atlantique.
Del Piero ePaulo Sousa festeggiano la vittoria della UEFA Champions League 1995-1996
Il 22 maggio sollevò infine il trofeo nellafinale a Roma contro l'Ajax, superando gli olandesi per 4-2 aitiri di rigore dopo l'1-1 deitempi supplementari.[119][120] Lo stesso anno vinse anche la sua prima Supercoppa italiana, servendo l'assist per il gol-partita di Vialli contro il Parma. Concluse l'intera stagione avendo giocato in tutte le partite per le quali era a disposizione, vinse ilTrofeo Bravo assegnato al miglior giocatore under 21 d'Europa, e giunse per due volte consecutive quarto nelle graduatorie delPallone d'oro (1995 e 1996).
Nell'annata 1996-1997, a novembre, con un suo gol aiutò la Juventus a conquistare con un turno di anticipo un posto nei quarti di Champions grazie alla quarta vittoria nella fase a gironi, un 1-0 contro ilManchester Utd: fino ad allora nessuna squadra italiana aveva mai vinto sul campo dell'Old Trafford.[121] Segnò anche la rete decisiva nella finale di Coppa Intercontinentale, il 26 novembre 1996, contro i sudamericani delRiver Plate; in seguito, alzò la sua terza coppa internazionale in meno di un anno contro ilParis Saint-Germain, mettendo a referto una doppietta e due assist nelladoppia finale di Supercoppa UEFA. Poi si procurò uno strappo muscolare semitendinoso alla coscia destra che lo tenne fermo due mesi.[122]
Del Piero nel 1997 con il trofeo della Supercoppa UEFA
Giocò la seconda finale di Champions consecutiva entrando nel secondo tempo, mentre la Juventus perdeva 2-0 contro il Borussia Dortmund (Lippi aveva preferito tenerlo in panchina dopo il rientro da un infortunio):[123] subito dopo l'ingresso in campo segnò il suo 15º e ultimo gol stagionale, un colpo di tacco al volo, che non evitò la sconfitta ai bianconeri nellafinale, persa per 3-1. A fine stagione vinse comunque il suo secondo campionato e fu il miglior marcatore della rosa.
Giocò la stagione 1997-1998 ad alto livello, vincendo subito la Supercoppa italiana. Il 1º ottobre 1997, in trasferta, si rese autore di un gol alle spese del Manchester Utd, il quarto più veloce nella storia della Champions, segnato dopo 20 secondi e 12 centesimi.[124][125] A fine anno fu uno dei sei giocatori della Juventus a essere nominato per ilPallone d'oro.
Il 1º aprile 1998, contro ilMonaco, realizzò una tripletta che gli permise di superare Platini per numero di gol in Champions, diventando il capocannoniere bianconero in questa competizione.[126] Segnò 5 gol nella fase a gironi e altri 5 in quella a eliminazione diretta spianando la strada alla sua squadra verso la sesta finale della sua storia. Miglior marcatore della competizione, giocò ogni minuto della fase a eliminazione diretta che portò poi la Juventus a perdere 1-0 lafinale contro il Real Madrid, da lui giocata in precarie condizioni fisiche a causa di un precedente infortunio.[127] Il 26 aprile segnò ai rivali dell'Inter il gol che permise alla Juventus di avviarsi alla conquista dello scudetto.
Filippo Inzaghi e Del Piero, tandem d'attacco della Juventus campione d'Italia 1997-1998. Dopo un'ottima prima stagione assieme sul versante realizzativo e ancor più dell'intesa in campo,[128] negli anni seguenti il loro rapporto andò a raffreddarsi soprattutto sul piano personale.[129]
Chiuse la sua stagione avendo segnato 21 gol in campionato, 10 inChampions e uno inCoppa Italia per un totale di 32 reti. Per la terza edizione consecutiva venne inserito nellaSquadra dell'Anno ESM e fu premiato per le prestazioni del 1998 con unOscar del calcio AIC come migliore calciatore italiano.[130]
1998-2001: il grave infortunio e la lenta ripresa
Il 1998-1999 cominciò con un gol allaLazio nella Supercoppa italiana, che non bastò alla Juventus per vincere il trofeo. Ancora alle prese coi postumi dell'infortunio patito nel finale della precedente stagione, Del Piero faticò a entrare in condizione: anche per infondergli maggiore fiducia, dalla sfida interna di campionato contro ilCagliari del 20 settembre 1998 lo spogliatoio gli affidò per la prima volta i gradi dicapitano.[131] Con il passare delle settimane il fantasista parve ritrovare laverve dei tempi migliori, decidendo tra l'altro ilderby d'Italia del 25 ottobre; tuttavia l'8 novembre, al 2' di recupero della trasferta sul campo dell'Udinese, nel tentativo di battere a rete incappò in un ancora più grave infortunio al ginocchio sinistro,[132] riportando la lesione dellegamento crociato anteriore e posteriore: l'accaduto lo costrinse all'intervento chirurgico negli Stati Uniti e a una riabilitazione di ben 9 mesi,[133] chiudendo così la stagione dopo appena 8 partite. Il campionato era ormai compromesso, mentre il percorso in Champions terminerà in semifinale contro il Manchester Utd, capace di rimontare al Delle Alpi il doppio svantaggio firmato daFilippo Inzaghi; ai bianconeri sfuggì anche la qualificazione diretta alla Coppa UEFA, ottenuta poi tramite la vittoria estiva nellaCoppa Intertoto UEFA. La Juventus finì la stagione con l'abbandono del tecnico Lippi e il settimo posto in campionato.
Del Piero festeggia il gol al Vicenza del 18 ottobre 1998, tra le ultime gioie prima del grave infortunio di Udine del successivo novembre,a posteriori spartiacque nella carriera; al braccio mostra la fascia dicapitano,[131] consegnatagli per le prime volte dalla Juventus in questa stagione.
Intanto, il 29 giugno, dopo una lunga trattativa legata all'ingaggio e ai diritti di sfruttamento della sua immagine,[134][135] firmò il rinnovo del contratto con il club bianconero, con un adeguamento economico che portò il suo stipendio a 10 miliardi di lire all'anno, facendone al tempo il calciatore più pagato al mondo.[135][136] L'attesa per il suo rientro portòGianni Agnelli a ribattezzarloGodot.[137][138][139]
Tornato dall'infortunio,[140][141] conCarlo Ancelotti in panchina, nel precampionato diede un contributo importante, tra gol e assist, alla vittoria dell'Intertoto:[142][143] vincendo il trofeo in finale contro ilRennes, la Juventus divenne la prima unica squadra in Europa a vincere tutte le – all'epoca – sei competizioni per club gestite dall'UEFA.[N 4] Titolare in tutte e 34 le partite di campionato, durante l'annata non giocò agli stessi livelli a cui aveva abituato in passato, al punto da alimentare dubbi sulle sue possibilità di recupero completo dall'infortunio.[146][147] Riuscì comunque a segnare 12 gol in stagione, seppure in campionato solo uno arrivò non da calcio piazzato, quello che decise ilbig match col Parma del 7 maggio – e che pose fine a un'astinenza sottorete su azione che, per ilnumero dieci bianconero, perdurava in Serie A da 567 giorni –;[148] servì inoltre una ventina di assist, di cui 14 in campionato, che ne fecero il miglior rifinitore dell'edizione.[149] Lo scudetto, per la sconfitta della Juventus a Perugia all'ultima giornata – tra molte polemiche causa un campo ai limiti della praticabilità –,[150] andò alla Lazio, in vantaggio di un punto rispetto ai piemontesi.
Del Piero in azione a Cesena il 4 agosto 1999 per le semifinali della Coppa Intertoto UEFA, di nuovo in campo a nove mesi dall'infortunio di Udine.[151]
Altalenante anche nella prima parte della stagione 2000-2001, tuttavia il 18 febbraio, dopo essere subentrato nel corso della trasferta di campionato contro ilBari, decise la gara con un gol rimasto tra i suoi più belli – dribbling secco e pallonetto a seguire a scavalcare il portiere[152] – e soprattutto significativi, che lo portò a esultare con un pianto e una dedica al padre, venuto a mancare pochi giorni prima.[152][153] Questo episodio rappresentò un nuovo spartiacque nella sua carriera: pur se la Juventus chiuse nuovamente il torneo al secondo posto,[154] Del Piero giocò un positivo finale di stagione e da quel momento ritrovò definitivamente fiducia nei propri mezzi.[155]
2001-2004: gli scudetti da capitano
Il ritorno di Marcello Lippi sulla panchina della Juventus coincise con un'ottima annata per Del Piero, che nella stagione 2001-2002 mise a segno 21 reti. Promosso stavolta definitivamente acapitano della squadra, stante unAntonio Conte ormai nella fase calante della carriera, al debutto casalingo in campionato del 26 agosto segnò una doppietta alVenezia, superando il traguardo dei 100 gol in maglia bianconera. Il successivo 31 ottobre, nell'incontro di UEFA Champions League perso contro gli scozzesi delCeltic per 4-3, segnò il 27º gol in ambito continentale, superando il record di marcature nelle coppe europee con la casacca juventina precedentemente appartenuto a Bettega. Nell'ultima giornata di campionato, il 5 maggio 2002, grazie al passo falso dell'Inter che perse 4-2 in casa della Lazio, e alla vittoria della Juventus 2-0 a Udine, in cui Del Piero segnò e fece segnare un gol aDavid Trezeguet, vincendo il suo quarto scudetto – primo da capitano – a cui contribuì con 16 realizzazioni e una buona somma di assist per il suo compagno di reparto. In quell'anno insieme a Trezeguet registrò il record come coppia d'attacco più prolifica d'Europa, con 40 gol in due,[156] di cui 24 del franco-argentino (che gli valsero il primato nella classifica marcatori, insieme aDario Hübner) e 16 suoi.
Del Piero (accosciato, secondo da destra) nella Juventus campione d'Italia 2001-2002, la prima di cui fu capitano effettivo.
Iniziò al meglio la stagione 2002-2003 con 10 reti nelle prime sette partite della Juventus: tra queste, la doppietta che nel precampionato decise laSupercoppa italiana in favore dei suoi,[157] e il rigore che il 15 settembre sbloccò il punteggio nel 3-0 interno all'Atalanta, rimasto nella storia bianconera poiché fu il gol numero 4 000 della squadra nella Serie A agirone unico.[158] Nel corso dell'annata, il 17 novembre 2002 sbloccò il punteggio nelderby di Torino, poi vinto in goleada per 4-0, con un tacco volante rimasto nell'immaginario della stracittadina,[159] mentre il 27 aprile 2003, nella vittoria interna per 2-1 sulBrescia, realizzò il suo 100º gol in massima serie.[160] Giocò inoltre una parte significativa della corsa che portò i bianconeri allafinale di Champions, segnando 5 reti: l'ultima nella semifinale di ritorno contro il Real Madrid, in cui fornì anche l'assist a Trezeguet per il gol di apertura, in una partita poi finita 3-1 per i bianconeri che ribaltarono così la sconfitta subita all'andata per 2-1, eliminando i campioni in carica dalla competizione.[161] Dopo aver vinto il quinto scudetto, nella prima finale di Champions tutta italiana della storia,[161] la Juventus venne sconfitta ai rigori dal Milan. Chiuse la stagione come capocannoniere della Juventus in Serie A e in Europa, in coabitazione conPavel Nedvěd.
Del Piero (in primo piano) nel 2003, pressato da madridistaFlávio Conceição nella semifinale di ritorno della UEFA Champions League.
Nella stagione successiva, inserito per la settima volta in carriera tra i candidati per il Pallone d'oro, vinse la Supercoppa italiana con la Juve per la quarta volta, dopo la vittoria ai rigori contro il Milan, e perse la finale di Coppa Italia, avendo realizzato un ininfluente gol alla Lazio.
2004-2006: il caso Calciopoli e la stagione in Serie B
Nella stagione 2004-2005 il ruolo di titolare fisso nella Juventus venne messo in discussione dall'arrivo diZlatan Ibrahimović e soprattutto dalle decisioni del nuovo allenatoreFabio Capello, che spesso lo relegò in panchina[162] e con il quale il giocatore non ebbe mai un rapporto ottimale dal punto di vista delle scelte tecniche.[163][164][165] Concluse la stagione con un computo totale di 17 reti segnate, il migliore al club. Nell'ultima di campionato il 29 maggio segnò al Cagliari il gol di apertura nella vittoria per 4-2, vincendo lo scudetto che sarà in seguito revocato.[166] Nel corso della stagione superòFelice Borel[167] eOmar Sívori[168] tra i migliori marcatori nella storia della Juventus.
Del Piero in azione il 9 settembre 2006 a Rimini, all'esordio juventino in Serie B dopo i fatti di Calciopoli: il capitano bianconero fu tra i pochi dello spogliatoio a non lasciare la squadra dopo il declassamento d'ufficio.
Nel corso della stagione 2005-2006 raggiunse dapprima Bettega e in seguito, con una tripletta alla Fiorentina in Coppa Italia, Boniperti, salendo a quota 185 reti e diventando il miglior cannoniere di sempre nella storia della Juventus.[169]
Il 12 febbraio 2006, da sostituto di Ibrahimović segnò su punizione il gol-vittoria nel derby d'Italia a San Siro, consolidando la marcia della Juventus verso la conquista del titolo.[170] Chiuse il campionato con una rete allaReggina e festeggiando un altro scudetto, che in seguito alla vicendaCalciopoli verrà assegnato dalla FIGC all'Inter terza classificata. Segnò 20 gol, dei quali 3 in UEFA Champions League, 5 in Coppa Italia, di cui vinse la classifica marcatori, e 12 in campionato giocando da titolare in sole 17 delle 38 partite totali dei bianconeri. Il posto in nazionale restava in dubbio a causa delle buone prestazioni di altri attaccanti italiani,[171] ma ottenne ugualmente la convocazione per ilmondiale.
In seguito alla retrocessione in Serie B della Juventus, con 17 punti di penalizzazione,[172] decisa dalla sentenza relativa a Calciopoli, fu tra i pochi della rosa che non lasciò la società.[173] Tredici anni dopo l'ultima esperienza con il Padova, il 9 settembre 2006 giocò contro ilRimini la sua prima partita in Serie B con la maglia della Juventus, che pareggiò 1-1. Sette giorni più tardi, sabato 16 settembre, scese in campo per la 500ª partita ufficiale tra i professionisti, di cui 486 con i bianconeri e 14 con i biancoscudati.
Maglia celebrativa delle 500 presenze di Del Piero con la Juventus, traguardo raggiunto nella stagione 2006-2007.
In tale circostanza segnò il primo gol nel campionato cadetto con la maglia juventina che sancì la vittoria per 2-1 contro il Vicenza, prima vittoria del club torinese nel torneo, mentre il 28 ottobre segnò il suo duecentesimo gol in bianconero contro ilFrosinone debuttante in Serie B, entrando definitivamente nella storia del club torinese.[174]
Il 20 gennaio 2007, nel corso di Juventus-Bari, toccò un traguardo che solo altri due calciatori del passato,Gaetano Scirea eGiuseppe Furino, erano riusciti a raggiungere, quello delle 500 presenze in gare competitive con la Juventus.[175] Chiuse il campionato con una doppietta all'Arezzo nella vittoria 1-5, con cui la Juventus ottenne con tre giornate di anticipo la matematica certezza del ritorno in Serie A.[176]
Alla fine del torneo i suoi gol in totale furono 20 e gli consentirono di vincere il titolo di capocannoniere del campionato.[177]
2007-2010: il ritorno in Serie A e i 300 gol da professionista
Nel campionato 2007-2008 concesse il bis tra i cannonieri, stavolta in Serie A. Il 3 settembre successivo venne premiato con ilGolden Foot 2007, piazzandosi davanti aRoberto Carlos eDavid Beckham.[178]
Il 6 aprile, giocando la partita numero 553, divenne il calciatore con più presenze nella storia della società torinese.[179]
Del Piero nel 2007, anno del ritorno bianconero in massima serie.
Prima dell'ultima partita di campionato, che vedeva la Juventus confrontarsi con laSampdoria aMarassi il 17 maggio, palesò l'intento di voler vincere il titolo di capocannoniere insieme al compagno di squadra Trezeguet, con cui era fermo a 19 realizzazioni.[180] Dopo aver aperto le marcature al 6', al 15' subì un fallo per cui venne concesso un rigore che, fedele al suo proposito, lasciò battere al compagno di squadra il quale, trasformandolo, lo raggiunse in vetta alla classifica marcatori; successivamente però, dopo un'insistita azione personale, venne atterrato in area al 68' guadagnandosi un nuovo tiro dagli undici metri, di cui stavolta si incaricò direttamente, e la cui realizzazione gli valse la vetta solitaria della graduatoria cannonieri.[181]
Nella stagione 2007-2008 portò la neopromossa Juventus a un inatteso terzo posto in classifica, terminando il campionato aggiudicandosi per la prima volta il primo posto nella classifica capocannonieri di Serie A, con 21 gol segnati; Del Piero diventò il secondo giocatore inItalia a essere riuscito per due anni consecutivi a vincere questa classifica dapprima in Serie B e poi in A (impresa riuscita prima solo a Paolo Rossi con la maglia delLanerossi Vicenza nelle stagioni1976-1977 e1977-1978).
Nella stagione 2008-2009, dopo oltre due anni di assenza, tornò a disputare la UEFA Champions League, passando attraverso la fase preliminare. Raggiunta la fase a gironi, nella gara di ritorno contro il Real Madrid, disputata il 5 novembre alSantiago Bernabéu, realizzò entrambe le reti della vittoria della Juventus sui madrileni, diventando il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta nello stadio spagnolo,[182] meritandosi unastanding ovation al momento dell'uscita dal campo[183][184] e i complimenti diDiego Armando Maradona.[185]
Del Piero realizza il suo 250º gol in bianconero, trasformando il rigore del 4-0 finale in Juventus-Reggina del 29 novembre 2008.
Chiuse il 2008, il suo anno più prolifico, con 28 gol realizzati di cui 20 in Serie A, che lo laurearono capocannoniere dell'anno solare,[186][187] tagliando inoltre il traguardo dei 250 gol in maglia bianconera.[188] Il 19 gennaio 2009 venne premiato dall'AIC con tre Oscar del calcio, in qualità di miglior calciatore italiano, miglior cannoniere dell'anno solare 2008 e calciatore più amato dal pubblico.[189]
Il 10 marzo, nella partita di ritorno degli ottavi di Champions Juventus-Chelsea, segnò il gol del momentaneo 2-1 per i bianconeri, che verranno poi eliminati dalla competizione.[190]Inoltre siglò la sua 115ª presenza nelle coppe internazionali, 111ª se si contano le sole coppe europee, con la maglia della Juventus, entrambi record assoluti. Il 10 maggio a San Siro contro il Milan nella partita terminata 1-1, entrò a 20 minuti dalla fine siglando così la sua seicentesima presenza con la maglia della Juventus, record assoluto.[191] Una settimana dopo, il 17 maggio, con 397 presenze in Serie A in maglia bianconera, eguagliò Scirea. Il 31 maggio gli venne consegnato all'Olimpico di Torino ilPallone d'argento come riconoscimento al calciatore più corretto del 2008-2009.[192]
Del Piero si appresta a battere un calcio piazzato per i torinesi nel 2009
Debuttò nella nuova stagione il 27 settembre 2009 nei minuti finali di Juventus-Bologna (1-1) tagliando il traguardo di 400 apparizioni in Serie A.[193][194] Si infortunò di nuovo il 1º ottobre procurandosi in allenamento una distrazione muscolare di primo/secondo grado alla coscia sinistra, la stessa del precedente infortunio.[195] A metà stagione, a causa di questi infortuni, concluse il girone d'andata senza segnare alcuna rete (per la prima volta da quando milita nella squadra bianconera).[196]
Dopo diverse panchine tornò al gol agli ottavi di Coppa Italia col Napoli il 13 gennaio 2010, segnando una doppietta decisiva per il passaggio del turno.[197] Il 14 marzo 2010 centrò i gol numero 300 e 301 della sua carriera nel pareggio casalingo per 3-3 contro il Siena. Finì la stagione come capocannoniere della squadra con 11 reti complessive.
2010-2012: l'ultimo scudetto e il passo d'addìo
Il 30 ottobre 2010, nella partita vinta 1-2 sul campo del Milan, realizzò il secondo gol della sua squadra scavalcando così Boniperti quale marcatore juventino più prolifico della Serie A con 179 reti. Quindi, nella sfida esterna contro il Cagliari del 5 febbraio 2011 portò a 444 il numero di presenze in Serie A, superando il record societario fissato ancora da Boniperti.[N 5] Concluse la stagione con 11 reti e 6 assist che lo resero il miglior marcatore stagionale della Juventus per la nona volta in carriera.
Del Piero batte uncalcio d'angolo durante l'amichevole tra Guadalajara e Juventus nell'estate 2011
La stagione successiva cominciò con l'arrivo diAntonio Conte, già suo capitano in squadra meno di dieci anni prima, come nuovo tecnico in panchina e con l'esordio nel nuovo Juventus Stadium, grazie al quale Del Piero vanta il record di aver giocato e segnato in quattro degli impianti bianconeri. Questa fu la sua ultima stagione da calciatore juventino e la prima, da sedici anni a quella parte, in cui non fu più titolare inamovibile[199] – saràGianluigi Buffon a sostituirlo sovente in campo da vicecapitano.
Ciò nonostante, quando chiamato in causa, ebbe ancora modo di dare il suo contributo[199] a una Juventusa posteriori all'inizio di un vittorioso ciclo domestico. Il 25 marzo 2012 chiuse il tabellino nell'ultimo derby d'Italia della sua carriera (2-0),[200] mentre il successivo 11 aprile, dopo essere subentrato aMirko Vučinić nei minuti finali della sfida contro la Lazio, festeggiò la 700ª partita in maglia bianconera segnando su punizione il gol-vittoria (2-1),[201] decisivo nell'ottica della corsa scudetto contro il Milan. Il 6 maggio 2012 conquistò il titolo – il primo nel post Calciopoli per la squadra torinese – con una giornata di anticipo, nella partita giocata a Trieste contro il Cagliari e vinta per 2-0, giovando anche del contemporaneo rovescio rossonero nellastracittadina milanese:[202] per Del Piero fu il sesto scudetto personale nonché il terzo da capitano bianconero.
Striscione dedicato a Del Piero il 20 maggio 2012 per la finale di Coppa Italia, ultima partita disputata in maglia bianconera.
Il 13 maggio 2012 disputò la sua ultima partita in campionato con la maglia della Juventus, contro l'Atalanta, segnando il 290º gol della sua carriera bianconera;[203] l'attaccante uscì dal campo al 57', acclamato da entrambe le squadre e oggetto di unastanding ovation da parte dei tifosi tra applausi, cori e lacrime, "costringendolo" a un giro di campo eccezionalmente a gara ancora in corso.[204][205] Sette giorni dopo, nella finale di Coppa Italia persa a Roma contro il Napoli, la Juventus scese in campo con un distintivo speciale sulla maglia per celebrare l'ultima partita in bianconero del suonumero dieci.[206]
Sydney FC
«Ho avuto la fortuna di vincere tutto nella mia carriera, e di chiudere vincendo con la squadra della mia vita: la Juventus. Cercavo qualcosa di nuovo, di diverso, che non avesse punti di contatto con il mio passato: un'esperienza davvero nuova. E l'ho trovata a Sydney.»
Del Piero in azione con la maglia del Sydney FC nel 2013
Il 5 settembre 2012 annunciò la firma con il club australiano delSydney FC.[208] Debuttò con la nuova squadra nella prima partita della A-League 2012-2013, contro ilWellington Phoenix, rimediando una sconfitta per 2-0;[209] nella giornata successiva realizzò su punizione il primo gol in Australia, contro ilNewcastle Jets.[210] Il 28 ottobre celebrò la sua 800ª partita da professionista.[211] Il 19 gennaio 2013, nella gara interna contro il Wellington Phoenix, mise a segno la primaquaterna in carriera, servendo anche un assist, che regalò la vittoria agliSky Blues per 7-1.[212]Chiuderà la stagione con 14 reti all'attivo (miglior cannoniere stagionale di sempre del Sydney[213]), con la sua squadra al settimo posto in classifica e fuori dallefinals series.
Nella stagione successiva Del Piero, nel frattempo nominatocapitano della squadra,[214] eguagliòGiuseppe Meazza al secondo posto nella classifica dei migliori marcatori italiani di tutti i tempi con 338 reti, grazie al gol siglato contro ilMelbourne Heart.
Del Piero in allenamento con gliSky Blues nel 2014
Dopo alcune prestazioni non brillanti, anche a causa di problemi fisici,[215] alla penultima gara di campionato segnò una doppietta nel 4-1 contro il Wellington Phoenix, prima di chiudere laregular season fornendo due assist nella vittoria per 2-1 sulPerth Glory, che garantì al Sydney FC il quinto posto in classifica e l'accesso allefinals series.[216] Concluse la stagione con un bottino di 10 gol e 9 assist, dopo la sconfitta per 2-1 nei quarti dellefinals contro il Melbourne Victory.[217]
Il 28 aprile palesò l'intento di non rinnovare il suo contratto con il Sydney FC,[218] club con il quale giocò 48 partite segnando 24 gol.
Delhi Dynamos
Il 28 agosto 2014 si accordò con la neonata franchigiaindiana delDelhi Dynamos, militante nel nuovo campionato dell'Indian Super League.[219][220] Segnò il suo primo e unico gol con gli arancioneri – l'ultimo della sua carriera – il 9 dicembre, su calcio di punizione, per il momentaneo 1-2 della sua squadra contro ilChennaiyin.[221] Terminò il campionato al quinto posto, non raggiungendo iplay-off, con all'attivo 10 presenze, chiudendo qui la sua attività agonistica.
Nazionale
Nazionali giovanili
Del Piero nel 1992, in azione da capitano della nazionale under 18 durante le qualificazioni all'europeo di categoria 1993.
Nel 1991 partecipò con l'Italia under 17 almondiale di categoria ospitato dall'Italia, realizzando una rete nella seconda partita degli azzurri, contro laCina (2-2). Tra il 1992 e il 1993 giocò 14 partite con l'Italia under 18, segnando 12 reti. Nel 1992 partecipò con la medesima selezione al torneo dedicato aPaolo Valenti, dove debuttò il 12 aprile aForlì contro laNorvegia, nella partita finita 2-0 per gli italiani. Due giorni dopo, contro laGrecia, segnò il suo primo gol con l'Under-18 azzurra. Dopo aver battuto laSpagna in semifinale, l'Under-18 italiana si qualificò alla finale diRavenna, dove affrontò un'altra selezione azzurra. Fu proprio Del Piero a segnare il gol che decise l'incontro (1-0). A ottobre Del Piero partecipò alcampionato europeo Under-18, dove debuttò contro laPolonia, realizzando una tripletta nel successo italiano per 5-1. L'Italia uscì poi all'ultima partita del girone eliminatorio, contro l'Ungheria (2-0 all'andata per i magiari, 1-0 al ritorno per gli italiani).
Il 20 gennaio 1993 esordì nell'Italia under 21 diCesare Maldini nell'amichevole vinta per 1-0 contro laRomania. Con gliazzurrini scese in campo nei quarti di finale delcampionato europeo di categoria del1994 e del1996, senza però prendere parte alle fasi finali delle suddette competizioni.[222][223] In totale vestì in 12 occasioni la maglia dell'Under-21, realizzando 3 reti: la prima contro laCroazia il 16 novembre 1994 e le altre due contro l'Ungheria, in un'amichevole del 21 febbraio 1996.
Il capitolo nazionale maggiore è probabilmente quello più controverso nella carriera di Del Piero.[16] A suo merito va il fatto di aver vestito 91 volte la maglia segnando 27 reti, quarto marcatore di sempre, a pari merito conRoberto Baggio.[18] Non è tuttavia mai riuscito a spiccare nei campionati mondiali ed europei dove, in sette tornei differenti, ha marcato soltanto tre reti (due delle quali nei tre tornei mondiali, e una in quattro tornei europei).
Il suo esordio nella nazionale maggiore avvenne sotto la guida diArrigo Sacchi a 20 anni, il 25 marzo 1995 contro l'Estonia (partita vinta dall'Italia per 4-1), mentre il primo gol fu segnato il 15 novembre seguente, contro laLituania (4-0 per gli azzurri). Il 10 settembre 2008, nella gara contro laGeorgia e valida per lequalificazioni alcampionato del mondo 2010, disputò il suo ultimo incontro internazionale.
1996-2000
Sacchi lo convocò per ilcampionato d'Europa 1996 inInghilterra. Nella breve avventura degli azzurri, conclusasi al primo turno, fu impiegato solamente nella gara inaugurale, giocata l'11 giugno contro laRussia, come esterno di centrocampo, uscendo alla fine del primo tempo per far posto aRoberto Donadoni.[224]
L'infortunio muscolare che patì pochi giorni prima dell'inizio della competizione mondiale, nella finale di Champions contro il Real Madrid, lo fece arrivare in condizioni di forma precarie, sicché il CT favorì Roberto Baggio per la prima partita degli azzurri contro ilCile. Esordì il 17 giugno 1998 a Montpellier entrando dalla panchina al 65', al posto di Baggio, nella seconda partita del girone contro ilCamerun, vinta 3-0.[225] Nell'ultima partita del girone contro l'Austria, vinta 2-1, servì l'assist per il gol di Vieri su calcio di punizione; nel secondo tempo avvenne di nuovo la "staffetta": Del Piero lasciò il posto alDivin Codino a diciassette minuti dalla fine dell'incontro.[226] Dopo essersi qualificata agli ottavi, il 27 giugno l'Italia batté laNorvegia per 1-0; Del Piero partì di nuovo titolare al fianco di Vieri e venne sostituito daEnrico Chiesa al 77'.
Il 3 luglio 1998 l'Italia fu eliminata ai quarti di finale del mondiale dai padroni di casa dellaFrancia aitiri di rigore, dopo lo 0-0 deitempi supplementari. In questa occasione Del Piero fu sostituito ancora una volta da Baggio nella ripresa.
Fu poi scelto dal nuovo commissario tecnicoDino Zoff per ilcampionato d'Europa 2000 inBelgio ePaesi Bassi, nonostante fosse da poco rientrato da un infortunio. Nell'ultima partita del girone, contro laSvezia, il 10 giugno, scese in campo dal primo minuto, fornendo l'assist a Di Biagio per il momentaneo 1-0 e realizzando poi all'88' il gol del definitivo 2-1, con un tiro che si infilò all'incrocio dei pali della porta diMagnus Hedman.[227] Nella finale persa contro laFrancia subentrò a Fiore al 53', due minuti prima che l'Italia passasse in vantaggio; successivamente fallì il gol del raddoppio al 59' quando, liberato daFrancesco Totti, calciò a lato davanti aFabien Barthez, nonché il possibilegolden goal al 9' del primo tempo supplementare.[228]
2000-2008
Autore di cinque reti durante lequalificazioni alcampionato del mondo 2002, tra cui quella all'Ungheria che valse il matematico accesso al torneo,[229] venne convocato dal nuovo selezionatoreGiovanni Trapattoni per la fase finale del torneo, disputato inCorea del Sud eGiappone. Anche durante questa edizione, la seconda per il giocatore, Del Piero visse la staffetta con l'altro fantasista della squadra, Totti. Nella terza partita, giocata il 13 giugno contro ilMessico, entrò al posto del romanista al 78', segnando sette minuti dopo il gol del definitivo 1-1[230] (dedicato alla memoria del padre scomparso da poco) che mise al sicuro per l'Italia la qualificazione agli ottavi. Terminò il suo secondo mondiale con 89' giocati in 3 gare e una rete, la prima in questo tipo di competizione.In sei partite dellequalificazioni alcampionato d'Europa 2004 andò a segno cinque volte, venendo poi convocato da Trapattoni per ilcampionato d'Europa 2004 inPortogallo, dove partì titolare in tutte le tre gare del gruppo C. L'Italia, tuttavia, non andò oltre la fase a gironi.[231]
Nel 2006 è Marcello Lippi, il tecnico che lo aveva lanciato nella Juventus, a essere nominato selezionatore della nazionale. Del Piero fu convocato per ilcampionato del mondo 2006 in Germania, la sua terza rassegna iridata, nella quale visse di nuovo il dualismo con Totti. Entrò a partita in corso nelle prime due sfide controGhana[232] eStati Uniti,[233] giocando da titolare solo la gara degli ottavi contro l'Australia.[234] Nella semifinale contro laGermania, il 4 luglio, subentrò negli ultimi minuti dei supplementari risultando decisivo: prima batté il calcio d'angolo da cui scaturì l'azione dell'1-0 diFabio Grosso, e poi realizzò al 120' il definitivo 2-0, finalizzando il contropiede lanciato daFabio Cannavaro eAlberto Gilardino, con un tiro all'incrocio dei pali che sarebbe stato il suo ultimo gol in azzurro.[235] Cinque giorni dopo all'Olympiastadion di Berlino, nella finale contro la Francia, dopo essere entrato a pochi minuti dalla fine dei tempi regolamentari, conclusisi sull'1-1 per le reti diZinédine Zidane eMarco Materazzi, nell'epilogo ai rigori segnò il quarto dei cinquepenalty che assegnarono all'Italia il quarto titolo mondiale.[236][237]
Nel settembre 2007, dopo il pareggio senza gol a San Siro contro la Francia nellequalificazioni alcampionato d'Europa 2008, da tempo insoddisfatto per il modo in cui veniva impiegato, chiese pubblicamente di non essere più convocato se non per giocare come attaccante – e non spostato sulla fascia, come invece gli imponeva il nuovo commissario tecnicoRoberto Donadoni –; ciò, pur sapendo che potrebbe significare l'addio alla maglia azzurra.[238] Non venne infatti più convocato per le restanti gare di qualificazione, ma tornò comunque tra i selezionati per la fase finale dell'europeo inAustria eSvizzera, grazie anche alla buona stagione 2007-2008 disputata con la Juventus, suggellata dal titolo di capocannoniere della Serie A:[239] inoltre, a causa dell'infortunio di Cannavaro ereditòpro tempore i gradi di capitano della nazionale azzurra,[15] che uscirà dalla competizione ai quarti di finale, solo ai rigori, contro i futuri campioni dellaSpagna.
Disputò il suo ultimo incontro con la maglia azzurra il 10 settembre 2008, nella gara contro la Georgia vinta 2-0 e valida per le qualificazioni al mondiale 2010, nella quale subentrò al 56' adAntonio Di Natale e servì l'assist per il secondo gol diDaniele De Rossi.[240]
Dopo il ritiro
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, dal 2015 è tra gli opinionisti diSky Sport,[241]ESPN[242] eParamount+.[243] In precedenza, nel 2014 era stato nominatoglobal ambassador dellaCoppa d'Asia 2015.[244] Prende inoltre parte a tornei riservati a ex calciatori, come loStar Sixes.
Vanta 91presenze in nazionale, di cui 7 dacapitano. Ha segnato 27 reti: 8 nelle qualificazioni agli europei, 6 nelle qualificazioni ai mondiali, 7 in amichevole, 3 nelTorneo di Francia, 2 aimondiali e una aglieuropei. Vanta 3 gol in 12 presenze nell'Italia U-21[248] e 13 reti in 17 presenze nelle Nazionali U-18[249] e U-17.[250]
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia
Del Piero festeggia la tripletta alMonaco nella semifinale di andata dellaUEFA Champions League 1997-1998: fu il suo 10º gol nell'edizione, che gli è valso il record stagionale per uno juventino.
1º nella classifica dei giocatori italiani ad aver segnato più punizioni in partite ufficiali (52 di cui 42 con la Juventus, 6 con la nazionale, 3 con il Sydney FC e uno con il Delhi Dynamos).
1º nella classifica dei giocatori italiani ad aver segnato più punizioni con una squadra di club (46 di cui 42 nella Juventus, 3 con il Sydney FC e uno con il Delhi Dynamos).
1º nella speciale classifica dei giocatori che hanno militato in Serie A ad aver segnato più calci di punizione in carriera con squadre di club con 46 gol.[253]
^Alcune fonti giornalistico-societarie riportano 289 reti, omettendo quella segnata il 13 settembre 1994 in CSKA Sofia – Juventus, partita terminata 3-2 sul campo per il CSKA Sofia ma poi trasformato dall'UEFA in 3-0 a tavolino per la Juventus;[9][10] in realtà l'UEFA ha annullato il parziale originario del campo ma non le marcature, che sono riconosciute ufficialmente nelle statistiche confederali.[11]
^Sarebbe il terzo in questa classifica se si considerasseGiorgio Chinaglia che, secondo alcune fonti, avrebbe messo a segno almeno 398 gol; tuttavia, nel caso di Chinaglia non vengono conteggiate varie reti messe a segno coiN.Y. Cosmos, poiché il campionato nordamericano dellaNASL rispettava solo alcune delle regole imposte dallaFIFA.
^Tale primato fu inizialmente stabilito dalla squadra torinese dopo il trionfo inCoppa Intercontinentale 1985 – quando la Coppa Intertoto non era ancora sotto l'egida dell'UEFA –, e in seguito eguagliato dagli olandesi dell'Ajax nel1992.[144][145]
^A Boniperti furono a lungo accreditate 444 presenze; tuttavia molti anni dopo venne alla luce che nell'incontro del 13 maggio 1951 contro l'Udinese il calciatore non scese mai in campo, mentre in realtà giocòKarl Aage Hansen.[198]
^ Giancarlo Padovan e Stefano Agresti,La Juventus stravince di misura, inCorriere della Sera, 5 dicembre 1994, p. 38.URL consultato il 10 aprile 2009(archiviato l'11 dicembre 2012).
^ Alessandro Bocci,Donadoni tenta la Cassanata, inCorriere della Sera, 21 maggio 2008, p. 48.URL consultato il 24 maggio 2012(archiviato l'11 dicembre 2012).