Nota per la celebre azienda produttrice di cappelliBorsalino, e di rilevanza storica per labattaglia di Marengo condotta daNapoleone Bonaparte, la città rappresenta un importante polo agricolo, industriale e logistico nel contesto regionale. Con un territorio che la rende il comune più esteso del Piemonte[8] e una popolazione che la colloca al terzo posto nella regione,[9] Alessandria si trova al centro del cosiddettotriangolo industrialeTorino-Milano-Genova, configurandosi come un nodo strategico per gli scambi commerciali e i trasporti. La città ospita una delle sedi dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", istituzione accademica a struttura tripolare condivisa conVercelli eNovara.
È servita dall'autostrada A21 e dall'autostrada A26, con tre uscite autostradali (Alessandria Ovest, Alessandria Est, Alessandria Sud). Dispone, inoltre, di una tangenziale che la costeggia da nord a sud, con varie uscite cittadine e che la collegano ai vari centri-zona della sua provincia (Valenza,Tortona,Novi Ligure,Casale Monferrato,Ovada eAcqui Terme).
È una città caratterizzata da lunghi e ampi viali a più corsie, che rendono agevole la circolazione, e da grandi ed ariose piazze.
Alessandria è caratterizzata da un clima tipicamentepadano con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde ed afose. Le piogge non sono molto abbondanti (circa 600 mm), e cadono prevalentemente in autunno ed in primavera. Alessandria ha un clima più continentale rispetto al resto del Piemonte. Gli inverni, a causa del maggior numero di giorni nebbiosi, tendono ed essere più rigidi (media di +0,4 gradi a gennaio) e con frequenti nevicate, mentre le estati sono afose ma molto più soleggiate e secche: il mese più caldo, luglio, ha una temperatura media di +24 gradi ed è anche il più siccitoso, con 32 mm di pioggia spesso concentrati in uno o due temporali (al culmine dell'estate le perturbazioni atlantiche tendono a scorrere molto più a nord). Le temperature in estate, in caso di anticiclone subtropicale, possono raggiungere picchi di 38/39 °C, mentre in inverno, si possono toccare minime di parecchi gradi sotto lo zero.
«Alessandria non è stata fondata da un giorno all'altro come vuole la leggenda. È stata una impresa collettiva, lenta, faticosa, risultato di collaborazione da parte di genti diverse.»
(Umberto Eco da...La cittadella da riciclare, in AA.VV.,Alessandria è una comoda poltrona: ti siedi e ti addormenti?!, pag.9)
Il controllo dell'Italia nel 774 passò dai longobardi alregno franco. A quest'epoca risale probabilmente la nascita della corte di Rovereto, che avrà un ruolo centrale per la nascita di Alessandria. Nel 962 ilre di GermaniaOttone I di Sassonia conquistò il regno d'Italia e istituì ilSacro Romano Impero. Le città italiane, comunque, mantennero grande autonomia ed erano costrette a pagare le tasse all'imperatore solo quando questo viaggiava in Italia.Federico Barbarossa decise che la situazione doveva cambiare, per cui istituì ladieta di Roncaglia e, nel 1162, distrusseMilano, il più importante comune dell'epoca. Gli altri comuni decisero allora di unirsi per lottare contro l'imperatore, per mantenere la loro autonomia, per cui crearono laLega Lombarda. Per attirare il Barbarossa in Italia la Lega decise di creare una nuovacivitas, atto che era un privilegio esclusivamente imperiale.La città, nota semplicemente comeCivitas Nova, venne istituita presso il territorio di Rovereto, sia perché si trovava vicino alle terre delmarchese del Monferrato, fedele alleato dell'impero, sia perché, posizionato tra il Tanaro e laBormida, godeva di una posizione facilmente difendibile. La città venne popolata con il contributo dei borghi vicini e fortificata con fondi delcomune di Genova. Il 3 maggio 1168 i tre consoli di Civitas Nova firmarono l'adesione alla Lega Lombarda pressoLodi e due anni più tardi la città venne offerta aPapa Alessandro III, che accettò di farla diventare un suo feudo e, così facendo, di legittimare la lotta dei comuni contro l'impero. Il nome della città venne quindi mutato in Alessandria, per esplicitare la sua appartenenza alloStato della Chiesa.[10]
La provocazione dei comuni ebbe l'effetto sperato: l'imperatore giunse in Italia nel 1174 e il 29 ottobre, dopo aver distruttoSusa e ottenuto la resa diAsti, pose l'assedio ad Alessandria. Oltre ogni aspettativa, gli alessandrini resistettero agli attacchi per tutto l'inverno; il 12 aprile l'imperatore rinunciò all'assedio, poiché l'esercito della Lega si stava muovendo in difesa di Alessandria.[11] Le armate si incontrarono pressoMontebello, ma invece di combattere sospesero le ostilità per negoziare la pace. Il fallimento delle trattative sfociò nella notabattaglia di Legnano, che costituì una netta sconfitta per Federico Barbarossa. Ciò nonostante, durante lapace di Costanza il controllo di Alessandria passò direttamente all'imperatore e la città venne rinominataCesarea (Kaiserstadt).[12]
La città venne concessa in feudo aBonifacio I del Monferrato nel 1193. Pochi anni più tardi, tuttavia, i cittadini della città si ribellarono all'autorità imperiale, abbandonando il nomeCesarea e stringendo alleanza con le vicineAsti eVercelli, ma la disputa fu risolta dall'arbitrio dei comuni diMilano ePiacenza. Per Alessandria e ilmarchesato del Monferrato cominciò quindi un periodo di tregua, caratterizzato da innumerevoli dispute diplomatiche e sporadiche alleanze. Alleati di Vercelli, gli alessandrini parteciparono allabattaglia di Casei Gerola nel 1213 e alla distruzione diCasale Monferrato nel 1215: in quest'occasione i soldati alessandrini sottrassero alduomo di Casale i corpi dei santiEvasio, Natale e Proietto, e due statue in ottone raffiguranti un galletto e un angelo, che collocarono sui pinnacoli della loro cattedrale. Il galletto è visibile ancora oggi sul tetto del Palazzo del Municipio di Alessandria. Gli scontri con il Monferrato si riaccesero nel 1228, quandoBonifacio II si alleò con Asti e mosse guerra ad Alessandria. L'intervento della seconda Lega Lombarda, che assediòMombaruzzo, convinse il marchese alla resa.
«[...] Quel che più basso tra costor s'atterra, guardando in suso, è Guiglielmo marchese, per cui e Alessandria e la sua guerra fa pianger Monferrato e Canavese.»
Nella seconda metà delXIII secolo, l'equilibrio politico del Piemonte mutò, a causa delle mire espansionistiche dellacasa d'Angiò. Alessandria, insieme a molti altri comuni, decise quindi di nominare capitano della cittàGuglielmo VII del Monferrato. Nel 1291, tuttavia, i cittadini astigiani, anche loro sottomessi a Guglielmo VII, promisero agli alessandrini 85.000 fiorini d'oro in cambio della cattura del marchese. Attirato con un pretesto in città, Guglielmo VII fu imprigionato e fatto morire di fame pochi mesi più tardi. Suo figlioGiovanni I mosse guerra contro Asti e la sottomise, ma morì senza eredi nel 1303.Carlo II d'Angiò ne approfittò per occupare tutte le città a sud delTanaro, istituendo lacontea di Piemonte.
Nel 1345, in seguito allabattaglia di Gamenario, l'esercito del Monferrato e quello del comune di Milano si spartirono le terre angioine; Alessandria, perciò, passò sotto la protezione diLuchino Visconti. La vittoria nellabattaglia di Alessandria permise aGian Galeazzo Visconti di unificare i suoi territori nelducato di Milano.[13] L'accentramento del potere nelle mani del duca, però, spinse i cittadini di Alessandria a sollevarsi, nel 1403. La rivolta venne domata dal condottiero casaleseFacino Cane, che ne approfittò per restituire a Casale i corpi dei santi sottratti due secoli prima. Il condottiero, che sognava di creare un suo stato, si fece nominare signore di Alessandria, ma con la sua morte, avvenuta nel1412, la città torno in pieno possesso dei Visconti. Nel1417Filippo Maria Visconti, per porre fine alle lotte tra le fazionidei guelfi e dei ghibellini istituì il partito dellaCasa Ducale, accogliendovi famiglie nobili di entrambe le fazioni e concedendo ad esse uno stemma comune e una piazza dove riunirsi.
Nel 1447 si estinse la dinastia dei Visconti e i cittadini di Milano proclamarono larepubblica ambrosiana.Carlo di Valois,duca d'Orléans e signore di Asti vantava un diritto sul ducato e, perciò, diede inizio all'invasione delle terre milanesi saccheggiando e distruggendo i castelli diAnnone eFelizzano. Gli alessandrini, guidati daBartolomeo Colleoni, spezzarono l'assedio diBosco Marengo e sconfissero gli astigiani, mettendo fine alla rivendicazione degli Orléans.
Ilcontado di Alessandria, dunque, rimase stabilmente nelle terre milanesi e ne seguì le sorti: dapprima gliSforza restaurarono il ducato, che venne poi occupato più volte dai francesi, colpevoli del saccheggio della città nel settembre 1527, e infine divenne una provincia spagnola. Con la sottomissione prima a Milano e poi allaSpagna, Alessandria perse quell'autonomia che l'aveva contraddistinta fin dalla fondazione, ma la stabilità guadagnata le permise di svilupparsi e diventare un importante nodo commerciale traGenova e laLombardia. Il ponte sul Tanaro, la cui costruzione era cominciata nel 1455 per volontà diFrancesco Sforza, fu dotato di una nuova pavimentazione e di una copertura durante ilXVII secolo.
Laprima campagna d'Italia, dovuta alle mire espansionistiche dellaFrancia rivoluzionaria, causò l'occupazione francese della cittadella. L'esercito russo, membro dellaseconda coalizione e comandato daAleksandr Vasil'evič Suvorov, cacciò i francesi nel 1799. Con la vittoria francese nellaseconda campagna d'Italia, conclusa dallabattaglia di Marengo, combattuta nel territorio alessandrino, l'intero ducato di Savoia passò sotto l'occupazione francese. L'annessione ufficiale allaFrancia avvenne due anni più tardi, nel 1802, e Alessandria divenne capoluogo deldipartimento di Marengo.Napoleone decise grandi rinnovamenti architetturali per la città: la cittadella venne ampliata e fortificata e l'antica cattedralegotica venne abbattuta in favore diuna nuova, in stileneoclassico. Il galletto in ottone sottratto ai casalesi venne spostato sulpalazzo del municipio, mentre l'angelo scomparve. Successivamente, nel 1814, la città venne conquistata dagli austriaci e il 30 maggio di quello stesso anno, dopo iltrattato di Parigi, rientrò a far parte del ducato di Savoia.
L'insurrezione piemontese del marzo 1821, compresa nel contesto deimoti del 1820-1821, partì da Alessandria: gli insorti, guidati daSantorre di Santarosa, presero controllo della cittadella e proclamarono la costituzione, issando una bandiera tricolore per la prima volta nella storia delrisorgimento (non è chiaro severde, bianca e rossa oppure di altri colori[14]). Nel 2021 il Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, scrisse una lettera all'allora sindaco della città per commemorare il bicentenario dello storico evento.[15] La rivolta, che non riuscì, spinseCarlo Felice di Savoia a cedere alle pressioni dell'impero austriaco, che già in precedenza aveva proposto al re di Sardegna un'occupazione preventiva della cittadella per combattere un'eventuale insurrezione, mirando a spostare il confine occidentale dell'impero ad Alessandria. La cittadella subì l'occupazione straniera per due anni.Andrea Vochieri e cinque militari che avevano partecipato all'insurrezione vennero in seguito fucilati.
La vittoria austriaca nellaprima guerra d'indipendenza italiana portò all'armistizio di Vignale, con il quale l'Austria ottenne, per la seconda volta, il permesso per occupare la cittadella. Questa volta, però, per pochi mesi, grazie alle pressioni di Francia e Inghilterra, che ritenevano le condizioni imposte troppo severe. Durante la guerra, inoltre, il governo sardo, che temeva un'avanzata austriaca, decise di rimuovere la copertura del ponte, così da facilitare una sua eventuale demolizione.
Nell'ottobre 1859 fu scelta come una delle prime quattroprovince piemontesi. La città svolse un ruolo molto importante dal punto di vista logistico e del movimento delle truppe nellaseconda guerra d'indipendenza italiana, dovuto alla sua vicinanza al confine lombardo: una buona parte dell'esercito francese si raccolse ad Alessandria prima di muovere verso est all'attacco dell'Austria insieme all'armata sarda. In seguito alla vittoria franco-sabauda nella guerra ed allaspedizione dei Mille, nel 1861 nacque ilregno d'Italia.
La nascita delle ferrovie e l'incremento dei commerci nel Nord-Italia, alla fine dell'Ottocento trasformarono Alessandria in uno dei punti nevralgici per il mercato italiano. Per la sua posizione, traTorino,Milano eGenova, la città conobbe un grande incremento demografico, che portò ad un'espansione del territorio cittadino, e ad un importante sviluppo industriale, testimoniato dal successo di aziende come i cosmeticiPaglieri, i profumi Gandini e, soprattutto, laBorsalino, la cui produzione di caratteristici cappelli in feltro diventò famosa in tutto il mondo. Nel 1891 fu inaugurato il nuovo ponte sul Tanaro, in mattoni e pietra.
Urbano Rattazzi, uno degli esponenti di spicco dellaSinistra storica, era di Alessandria. Coprì molti incarichi ministeriali, prima nelRegno di Sardegna e successivamente nelRegno d'Italia, e fu nominato due volte Presidente del Consiglio, nel 1862 e nel 1867. I suoi furono gli unici due brevi governi di sinistra in Italia nei primi anni dopo l'unità, in quanto la politica della giovane nazione fu dominata dal 1861 al 1876 dallaDestra storica. Una statua di Urbano Rattazzi è oggi posta in mezzo alla centrale piazza della Libertà, il centro politico della città.Il 25 luglio 1899 diventò la prima città italiana capoluogo di provincia ad essere governata da una giunta a maggioranzasocialista.
Durante la dittatura fascista Alessandria mantenne la sua importanza: negli anni Trenta edifici importanti furono costruiti, come l'ufficio postale di piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza della Libertà), progettato dall'architetto Franco Petrucci e decorato con i mosaici diGino Severini.
Durante laseconda guerra mondiale, nel dicembre 1943, lasinagoga di Alessandria fu saccheggiata e parzialmente distrutta dai fascisti. A causa della suastazione di smistamento e dei ponti sulTanaro e sulBormida, che erano un'infrastruttura cruciale del collegamento dallaLiguria a Torino, Alessandria rappresentava un obiettivo militare strategico durante la guerra e subì pesanti bombardamenti aerei da parte degli Alleati (specialmente durante l'Operazione Strangle). Il 30 aprile 1944 le bombe caddero sul quartiere Cristo, a sud della città, causando 239 vittime e centinaia di feriti ed anche la distruzione del teatro municipale. A giugno i ponti sul Tanaro e sul Bormida furono attaccati e gravemente danneggiati. Un altro bombardamento, il 5 aprile1945, sull'asilo infantile "Maria Ausiliatrice" di via Gagliaudo, accanto alla cattedrale, fece 160 vittime (tra cui 40 bambini). Quest'ultimo è ancora oggi ricordato dalla comunità cittadina come particolarmente crudele, in quanto colpì un convento, quindi un sito civile, ed avvenne solo 20 giorni prima della liberazione dell'Italia dal fascismo, quando la guerra era ormai praticamente finita, risultando quindi irrilevante per l'evolversi degli eventi. Alla fine furono in tutto 559 le vittime alessandrine a causa dei bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale.[16][17][18] Il 29 aprile 1945 la città venne liberata dall'occupazione nazista (1943-1945) e dal fascismo dalla resistenza partigiana e dallaForça Expedicionária Brasileira.
Neldopoguerra Alessandria seguì le sorti dell'Italia settentrionale, conoscendo inizialmente quello sviluppo e quella forma di benessere che si diffuse nel nord con ilboom economico. Questa crescita venne resa possibile anche dalla fervente immigrazione che in quegli anni spinse molti italiani del sud a cercare migliori condizioni di vita al nord, contribuendo alla crescita demografica di molte città settentrionali, tra le quali Alessandria, che neglianni Settanta superò i 100000 abitanti. La città venne anche scossa dai fatti di cronaca a sfondo politico che insanguinarono l'Italia degli anni settanta: il 9 e il 10 maggio 1974, una rivolta interna al carcere si risolse tragicamente, con 7 persone morte e 14 ferite: quest'episodio fu ricordato come la "Strage di Alessandria". Inoltre, fu in una cascina nei pressi della città piemontese che si tennero le prime riunioni del gruppo delleBrigate Rosse ed ebbe luogo ilsequestro Gancia.
Il 6 novembre1994 Alessandria fu pesantemente colpita da una gravealluvione, che interessò ampie zone residenziali (specialmente i quartieri Orti, Rovereto, Borgoglio, Borgo Cittadella, Astuti e San Michele) e varie frazioni, provocando la morte di undici persone, nonché gravi danni alle abitazioni e alle attività economiche della zona. Il 26 novembre 2024 il Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, fece visita alla città per commemorare il trentennale del tragico evento ed inaugurò un monumento in memoria delle vittime dell'alluvione di fronte al ponte Meier.[19]
Nel 2001 venne inaugurato un nuovo ponte sul Tanaro, il ponte Tiziano. Quindici anni più tardi, nel 2016, fu inaugurato un nuovo ponte a campata unica, il ponte Meier, al posto del vecchio ponte in mattoni, che era pericoloso a causa delle molteplici campate di cui era composto, che permettevano l'accumulo di detriti in caso di abbondanti precipitazioni, aumentando di conseguenza il rischio di alluvione.
L'8 marzo2020 Alessandria fu tra le prime province (unica in Piemonte insieme a quella di Asti) ad essere dichiarate "zona rossa", quindi sottoposte a misura diquarantena, a causa dell'alto tasso di diffusione delCOVID-19. Poco dopo, l'intero territorio nazionale venne dichiarato zona rossa.[20]
Il primo ebreo documentato ad Alessandria si chiamava Abraham (figlio di Joseph Vitale de Sacerdoti Cohen) ed aprì una banca per prestiti intorno al 1490. Nel 1590, gli ebrei furono espulsi dalDucato di Milano e uno dei discendenti di Abraham si recò aMadrid, che governava sul Ducato, nella quale gli fu permesso di restare grazie ad un'ingente somma di denaro a lui dovuta dal governo. Dei 230 ebrei che vivevano in città nel 1684, 170 erano membri della famiglia Vitale. Il ghetto ebraico venne aperto nel 1724. Tra il 1796 ed il 1814, sotto l'influenza francese ed insieme al resto degli ebrei italiani, la comunità ebraica cittadina si emancipò.Secondo il censimento diBenito Mussolini, nel 1938 in città vivevano 101 ebrei. Il 13 dicembre 1943 lasinagoga di via Milano fu attaccata dai repubblichini: libri e manoscritti vennero prelevati dalla sinagoga e venne loro dato fuoco in piazza Rattazzi. In tutto, 48 ebrei furono deportati dallaprovincia di Alessandria, la maggior parte dei quali venne internata ed assassinata ad Auschwitz.[21]
I sostegni, quindi, sono al naturale, cioè fulvi nella parte bassa, tronco e zampe, del leone e marroni nella parte alta, ali e zampe, dell'aquila. In origine i sostegni erano dueangeli, ma, nel 1814, furono sostituiti con i grifoni.
Alcuni ritengono che la croce di rosso sia riconducibile allostemma di Milano, adottato da molti comuni appartenenti allaLega Lombarda. Altri sostengono la tesi per cui la croce di rosso, invece, sia riconducibile al dono chepapa Alessandro III offrì alla città in occasione del conferimento delloius episcopale: ilVexillum Beati Petri'[25], appunto,di bianco alla croce di rosso.
Gonfalone
«Drappo di bianco, alla croce di rosso, con la bordura del campo, delimitata da un filetto di rosso, caricata della scritta in caratteri romani dello stesso,Deprimit Elatos Levat Alexandria Stratos.»
«Alla Città di Alessandria» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
Nel 2016 riceve la menzione speciale per: "… il costante impegno per l’accessibilità in tempi difficili, per il suo impegno per rendere l’ambiente urbano accessibile per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro capacità o età" nell'ambito delPremio europeo per le città accessibili, conosciuto anche con il suo nome inglese di Access City Award.[26]
Il centro della città è caratterizzato dalla vastità diPiazza della Libertà, anticamentePlatea Maior. Lapiazza d'armi voluta daNapoleone fu ottenuta mediante la demolizione, avvenuta nel1803, dell'anticacattedrale di San Pietro delXII secolo con opere di ampliamento delXIII secolo dell'architetto Ruffino Bottino diCasale. Agli inizi degli anni 2000 sono stati portati alla luce una parte dei resti delle fondamenta per studi di approfondimento e poi ricoperti. Al centro di essa sorge la statua diUrbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato, che sostituisce la fusione più antica diGiulio Monteverde, demolita per ricavarne metallo nel1943, durante laseconda guerra mondiale.
Palatium Vetus. Il palazzo, nella centrale piazza della Libertà, venne costruito intorno al 1170. Ha avuto funzione diBroletto, nei secoli XIII e XIV, quindi centro della vita politica, amministrativa e giudiziaria del comune medioevale. Dopo molte vicissitudini nel 1856 il Comune di Alessandria lo cede allo Stato che ci sistema il corpo di guardia del Comando di Divisione. Fino al 1995 l'edificio ha ospitato il Presidio e il Distretto Militare e, dal 2012, è sede dellaFondazione cassa di risparmio di Alessandria che ne ha completamente finanziato il restauro.
XVII secolo
Palazzo Guasco. Situato nell'omonima via Guasco la sua storia risale ai primi secoli dalla fondazione della città. L'attuale conformazione è del secolo XVIII. L'ala destra del palazzo è sede di alcune sezioni dell'Amministrazione Provinciale: la Direzione Economia e Sviluppo della Provincia di Alessandria (che comprende l'Assessorato alla Cultura e l'Assessorato al Turismo), la Biblioteca Provinciale di Editoria locale, l'Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea e la Galleria d'Arte Moderna. In attesa di restauro di alcuni saloni del palazzo che conservano la struttura architettonica settecentesca. L'ala sinistra del palazzo, invece, è proprietà privata. Degno di nota il piccolo teatro, non aperto al pubblico, presente all'interno dell'ala privata.
XVIII secolo
Palazzo del Municipio oPalazzo Rosso. DefinitoPalazzo Rosso dal colore della facciata, fu edificato nelXVIII secolo, è dotato di un particolareorologio a tre quadranti (da notare sulla sommità il galletto sottratto dagli alessandrini aicasalesi nel1225); distrutto dai bombardamenti di guerra nel 1944 l'edificio che si presenta è il risultato di un successivo intervento di ricostruzione.
Palazzo dal Pozzo. Situato in piazzetta Santa Lucia, risalente alXVIII secolo di stile prettamente barocco. È stato sede dellaSocietà del Casino dal1862 al1868, per alcuni decenni dell'Archivio Notarile e dal1962 al1982 nuovamente della Società del Casino.
Palazzo Prati di Rovagnasco. Costruito verso la metà del Settecento per volontà del marchese Carlo Giacinto Prati, l'edificio è stato ristrutturato e in parte alterato dopo la Seconda Guerra Mondiale ed è distribuito su tre piani che si snodano con una pianta ad U intorno a un cortile centrale: un corpo principale che si affaccia su via XXIV Maggio e da due ali laterali lungo le vie Giuseppe Verdi e San Giacomo della Vittoria. I tipici elementi decorativi dello stile barocco sono ridotti secondo un gusto ormai orientato come in edifici coevi verso forme di austerità classicheggiante, tanto che il palazzo può essere considerato la più severa fra le dimore signorili del Settecento alessandrino.[27]
XIX secolo
Villa Guerci.
Galleria Guerci. si tratta di un “passage” con tetto vetrato che unisce via san Giacomo della Vittoria a via san Lorenzo e deve il suo nome a Giovanni Guerci (1834-1908), impresario e costruttore alessandrino che la fece erigere nel 1895. Fu restaurata nel 1948 dopo i danni subiti dai bombardamenti aerei nel 1945.
Piazza Garibaldi. Realizzata tra il 1885 ed il 1900 su disegno dell'ingegnere Ludovico Straneo, è una delle piazze porticate più estese delPiemonte.
XX secolo
Palazzo del Monferrato. Sito in via San Lorenzo, è stata edificato nel 1932-1933 su progetto dell’architetto torinese Giovanni Chevalley come sede della Camera di Commercio sino al 2001 ed attualmente è sede di mostre artistiche e pittoriche.
Palazzo delle Poste. Edificato tra il (1939 e il1941) di stile schiettamente razionalista è decorato con un bel mosaico lungo 38 metri diGino Severini sulla facciata.
Ponte Cittadella. Il ponte detto appunto "Cittadella" è, per la sua storia e la sua importanza strategica, il principale ponte di Alessandria che unisce le due sponde cittadine del fiumeTanaro. Nell'agosto del2009 è stato demolito il terzo ponte della storia della città dalla sua fondazione inaugurato nel1891.[28] Il ponte del 1891 rimpiazzò un più antico ponte in pietra coperto, inaugurato nel1455 che a sua volta sostituì un originario ponte in legno. Il Comune di Alessandria incaricò nel1996 l'architettoRichard Meier di progettare un nuovo ponte a campata unica. L'attuale è stato inaugurato il 23 ottobre2016.
Cattedrale di San Pietro, demolita. Antica cattedrale di Alessandria, edificata contestualmente alla fondazione della città. Per oltre seicento anni, con demolizioni, rifacimenti, abbellimenti e riadattamenti, è stata il cardine principale del tessuto urbano alessandrino, religioso e civile. La cattedrale venne demolita nel1803 su ordine diNapoleone Bonaparte[29].
Chiesa di santa Maria di Castello. In seguito alla demolizione della cattedrale risulta essere la più antica della città, risale alXII secolo ma si rilevano due sedimenti ancora più antichi, dell'VIII eIX secolo. Situata nel cuore diborgo Rovereto, fonde una stratificazione di stili di epoche diverse; nei sotterranei si possono osservare i resti delle due precedenti chiese.
Complesso conventuale di San Francesco, sconsacrato. Era, nelmedioevo, uno dei principali edifici religiosi della città di Alessandria. Si estendeva su gran parte dell’isolato compreso tra le odierne via XXIV Maggio, su cui si apriva l’accesso principale, via Cavour, corso Cento Cannoni, via Lanza, vicolo dal Verme e via san Giacomo della Vittoria.[30] Nel1802 la chiesa venne abbandonata dai francescani con la soppressione degli ordini religiosi imposta daNapoleone; l'intero complesso fu quindi adibito a caserma di cavalleria, prima, eospedale militare poi.
Chiesa di santo Stefano. Inserita nel tessuto urbanistico di borgoRovereto, fu costruita nella seconda metà delXVIII secolo a causa della demolizione di una precedente chiesa di Santo Stefano, esistente aBergoglio, e demolita unitamente a tutto il borgo a partire dal1728, per lasciare spazio alla nuova costruzione dellacittadella militare.
Cattedrale dei Santi Pietro e Marco. Quasi adiacente a piazza della Libertà, sede della antica cattedrale, è la piccola ed elegante piazza delDuomo, con la nuovacattedraleneoclassica (costruita tra il1807 e il1810, poi rimaneggiata tra il1874 e il1879; conserva al suo interno la statua lignea dellaMadonna della Salve. Sul lato sinistro della facciata spiccaGagliaudo che regge una formaggetta lodigiana, scultura romanica raffigurante l'eroe alessandrino che secondo la leggenda si distinse nel corso dell'assedio delBarbarossa. Da notare sul fianco destro della Cattedrale l'altissimo e imponentecampanile di gusto eclettico, costruito a più riprese fra l'ultimo decennio dell'Ottocento e il1922; con i suoi 106 metri di altezza è il terzo più alto d'Italia dopo il Campanile diMortegliano e ilTorrazzo di Cremona. Il campanile contiene un concerto di 5 campane in do3 maggiore.
Chiesa dei santi Antonio e Biagio.
Santuario Beata Maria Vergine di Loreto.
Chiesa della Beata Maria Vergine delle Grazie.
Chiesa del Cimitero urbano.
Chiesa del Cuore Immacolato di Maria.
Chiesa di Maria Santissima della Misericordia.
Sinagoga di Alessandria. Costruita nel1871, su progetto dell'architettoGiovanni Roveda, è un esempio monumentale di sinagoga ottocentesca italiana. Si trova nel centro storico, nell'area del vecchioghetto.
Cittadella Militare. Sorge sulla sponda sinistra del fiumeTanaro. È un'imponente costruzione militare innalzata su progetto diIgnazio Bertola, una delle principali al mondo per importanza. La costruzione, voluta daVittorio Amedeo II di Savoia nelXVIII secolo, comportò l'evacuazione e la demolizione dell'intero quartiere di Borgoglio. Di proprietà dell'Agenzia del Demanio, è visitabile grazie alle guide preparate dalFAI: è a pianta stellare, con sei bastioni attorniati da fossati. Di notevole interessearchitettonico-militare i quartieri militari con gli edifici settecenteschi e ottocenteschi
Platano di Napoleone. Lungo laex statale n. 10 che collega Alessandria aSpinetta Marengo svetta il cosiddettoPlatano diNapoleone, uno dei più grandi alberi monumentali d'Italia. La leggenda vuole che sia stato messo a dimora nel 1800 a seguito della vittoria sugli austriaci allabattaglia di Marengo. Il Platano, dellaspeciePlatanus occidentalis, è alto 48 metri e ha una circonferenza alla base del tronco di oltre 8 metri. Sembra che fino agli inizi del XX secolo fossero rimasti ancora cinque esemplari superstiti di un viale completo che dalle porte di Alessandria giungeva sino a Marengo.[33] Le coordinate del platano si possono trovare nella pagina descrittiva dell'immagine.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 14 938, ovvero il 16,26% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[35]
Tuttavia sono presenti moltepliciminoranze sia di antica origine, come quella giudaica, sia come diretta conseguenza dell'immigrazione.Le minoranze più diffuse sulterritorio sono:
la comunità dellaChiesa cristiana avventista del settimo giorno. Il tentativo di fondazione della Chiesa avventista di Alessandria risale al1935 quando viene assunto Giovanni Emilio Fischer. Nello stesso anno si invia Daniele Cupertino perché curi quella chiesa in sostituzione di Elia Bertalot;[41]
la comunitàislamica di Alessandria dispone di una propriamoschea nel centro storico della città;[48]
la comunità di religionebuddhista inaugurata il 27 gennaio2008 con la partecipazione del Ven.Lama GangchenRinpoche, Lama Michel Rinpoche e del MaestroZen Rev. Daido Strumia;[49]
la comunitàbahá’í di Alessandria dove viene redatta la rivistaOpinioni bahá'í[50] e la città vanta anche la figura storica di Arturo Figini, un importante artista di questa fede.[51]
Biblioteca dell'archivio di Stato di Alessandria, fondata nel 1940
Biblioteca Diocesana del Seminario vescovile, istituita dal Vescovo di Alessandria Giuseppe Tommaso de Rossi tra il 1774 e 1776 aperta sia ai seminaristi che ai letterati del periodo, diventando così una biblioteca a carattere pubblico.
Biblioteca del Conservatorio statale di musica Antonio Vivaldi, fondata nel 1941
Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, fondata nel 1978, situata all'interno di Palazzo Guasco
Biblioteca del gruppo archeologico del Basso Piemonte, fondata nel 1990
Biblioteca del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica e Dipartimento di scienze giuridiche e economiche dell'Università degli studi del Piemonte orientale A. Avogadro, fondata nel 1993
Biblioteca dell'azienda teatrale alessandrina, fondata nel 1986
Biblioteca dell'ospedale civile Santi Antonio e Biagio fondata nel 1902,[55] situata all'interno dell'ospedale civile
Biblioteca Popolare Serafino Bruna, fondata nel 1914
Oltre allo storicoliceo classico Umberto Eco, hanno sede ad Alessandria un liceo scientifico e un istituto di istruzione superiore comprendente licei e istituti tecnici.
Palazzo Borsalino, sede alessandrina dell'Università del Piemonte Orientale
Insieme aNovara eVercelli, Alessandria è sede dell'Università del Piemonte Orientale. Qui infatti sono dislocati tre dei sette Dipartimenti che compongono l'Ateneo (di cui tre in comune con le altre sedi): il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali, il Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa ed il Dipartimento di Studi Umanistici. Ad Alessandria vi è inoltre una sede delPolitecnico di Torino.
Museo Civico: riaperto nella nuova sede di palazzo Cuttica di Cassine, conserva tra l'altro, duearazzi fiamminghi di pregevole fattura, risalenti al XVII secolo; un interessante polittico dell'Incoronazione della Vergine diGandolfino da Roreto; i paramenti sacri dipapa Pio V e i corali destinati al convento di Santa Croce diBosco Marengo da lui stesso ordinati; una collezione archeologica di età preromana e romana e delle opere dedicate a Napoleone Bonaparte e alla battaglia avvenuta a Marengo;
Museo del Cappello Borsalino, situato nel Palazzo Borsalino, al cui interno nella sala Campioni ospita tutti i campioni di copricapo prodotti dall'azienda dal 1857 ad oggi;
Museo Alessandria città delle Biciclette (AcdB), inaugurato nel 2016 a Palazzo Monferrato, dedicato alla storia della bicicletta in città ed ai campioni che qui hanno iniziato a correre.
L'interno del teatro diPalazzo Guasco come si presenta oggi
Nel nuovo clima politico creatosi all'indomani del Trattato di Utrecht, la città di Alessandria trovò nuovi spunti e nuovi stimoli per la vita sociale cittadina. In questo contesto il Marchese Don Filippo Guasco Gallarati di Solerio decise di incorporare un piccolo teatro pubblico nel suopalazzo Guasco. Nasceva così il primo teatro cittadino. Il 27 marzo1729 il re di SardegnaVittorio Amedeo II consegnò al marchese Guasco leregie patenti per l'apertura e la gestione del suo teatro.
Nel settembre dello stesso anno, alla presenza del principe ereditarioCarlo Emanuele, il teatro venne inaugurato ufficialmente con una rappresentazione d'opera di rilievo. L'unica testimonianza di quel periodo è la cosiddetta "Cronaca Bolla" che così commenta l'evento musicale dell'inaugurazione del teatro: "Oh quanto meno avrebbe egli contribuito al pubblico bene della città, se avesse impiegato il di lui contante (!!) ed il bel talento, ond'è fornito, in qualche più proficuo ritrovamento!".
Nel 1766 la sorda avversione della borghesia e del clero contro il teatro finì per stancare i marchesi di Solerio. In quell'anno ebbe luogo l'ultima recita dellaSemiramide diPietro Metastasio, quindi il teatro venne chiuso definitivamente e i marchesi consegnarono le regie patenti ai decurioni perché venissero riutilizzate per il teatro Municipale di futura nuova costruzione.
Il teatro municipale venne costruito all'interno del palazzo di città o palazzo rosso (il palazzo del municipio). Si può ancora notare ilfoyer del teatro che ospita l'Ufficio per le relazioni con il pubblico.
Le regie patenti e i privilegi che furono propri del teatro Guasco vennero trasferiti per il teatro Municipale. La posa della prima pietra avvenne il 6 settembre1772, e tre anni più tardi l'architetto Giuseppe Caselli consegnò alla città le chiavi del nuovo teatro. La sera del 17 ottobre1775 per la prima volta ilsipario del municipale venne alzato. Dal palco si poteva ammirare il perfettoemiciclo della sala disposta a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e sopra di essi un piccolologgione. Il teatro aveva circa 1500 posti a sedere. L'opera scelta per la sera di inaugurazione fu l'opera seria "Antigona" sulibretto di G. Roccaforte e musicato daGiuseppe Ferdinando Bertoni.
Interessante notare che i palchi furono acquistati dalle famiglie alessandrine più importanti per censo, posizione sociale e politica. Il 28 giugno 1775 gli 88 palchi disponibili vennero estratti a sorte e assegnati dal governatore della città ai 60 acquirenti. Esiste un elenco, databile a seguito della battaglia di Marengo durante il periodo napoleonico, dei proprietari dei palchi del teatro Municipale, conservato presso l'Archivio di Stato di Alessandria.
Uno dei più noti direttori d'orchestra dell'Ottocento che onorò il podio del municipale di Alessandria, fu il M°Antonino Palminteri. Per la prima deL'Amico Fritz, Anfione, giornalista dellaGazzetta di Torino, nel maggio1896 così si esprime:"Bene i comprimari e i cori; l'orchestra attenta, disciplinata, rende tutti i coloriti, tutte le fioriture, e di ciò va dato merito speciale al maestro Antonio Palminteri, concertatore scrupoloso, direttore energico e sicuro".[61]
La vita del municipale terminò nel1944 quando, durante il bombardamento del 1º maggio, il teatro e la relativa ala del palazzo del municipio vennero irrimediabilmente compromesse da un incendio.
La struttura di maggiore interesse teorico risulta, oggi, essere ilTeatro Comunale in Viale Libertà che fu costruito tra il1969 e il1978 sul luogo del vecchio teatro"Virginia Marini", danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e demolito nel 1965, il quale dispone di circa 1200 posti a sedere nella sala principale. Sono presenti anche due sale secondarie: la sala Ferrero e la sala Zandrino.
Il Teatro Comunale venne chiuso in via precauzionale il 2 ottobre2010 a causa dell'inquinamento dapolvere d'amianto. Esso era presente nell'impianto di riscaldamento, nei rivestimenti delle poltrone e in grande quantità nella stessa aria del Teatro. I lavori di bonifica vennero sospesi dopo pochi mesi e ripresero solo nel2013 grazie al contributo dellaFondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Il teatro dovrebbe riaprire parzialmente nell'autunno del 2026.[62]
Qui di seguito l'elenco degli altri teatri cittadini che si sono nei secoli susseguiti:
Arena Bellana,1856-1879. Teatro pubblico scoperto che ospitò spettacoli equestri, presentazioni di animali feroci, acrobati e funamboli, pagliacci. In seguito anche spettacoli lirici e di prosa. L'arena era molto amata dal pubblico. La quindicenneVirginia Vasino conobbe proprio in questo teatro pubblico il suo futuro marito, l'attore fiorentino Giovan Battista Marini. L'Arena Bellana fu distrutta da un incendio.
Politeama Gra,1882-1902. Sulle ceneri dell'Arena Bellana il signor Gra, parente del Bellana, costruì il modesto teatro popolare coperto. Il teatro ospitò spettacoli di prosa, lirici e di operetta. Il già citato M°Antonino Palminteri presso il Politeama Gra nel1898 approda conLa Traviata eLa Bohème; nel1899 dirigeCavalleria Rusticana diPietro Mascagni,Manon diJules Massenet eAndrea Chénier diUmberto Giordano. In particolare, per la messa in scena dell'operaAndrea Chénier nel novembre del1899, la Stampa così si espresse: "[Antonino Palminteri] ha saputo infondere nella interpretazione dello spartito del Giordano, tutta la esuberante sua foga meridionale. [...] Non un particolare, non una "nuance" della musica egli trascura, secondato bravamente dalla sua valorosa orchestra"[63]. Anche al Politeama Gra spettò la stessa sorte dell'Arena Bellana e fu distrutto da un incendio.
Arena Garibaldi, poi Arena-Teatro Verdi,1881-1916. Strutture temporanee attive, in piazza Garibaldi, nei mesi estivi dal 1º giugno al 3 agosto. L'Arena Garibaldi offriva principalmente spettacoli di marionette organizzati dal burattinaio veneto Zane. Dal1903 l'Arena intitolata aVerdi e ristrutturata in un modesto teatro in legno con una birreria annessa. Le attività stagionali in questa area terminarono a causa dello sviluppo urbanistico della città.
Circo Pollarolo,1890-1892. Struttura in ferro, tessuto e legname con spettacoli di prosa, arte varia ed equestri.
Teatro Finzi, poi Teatro Verdi, poi Teatro del Popolo,1906-1922. Il teatro ospitò spettacoli di opera, prosa e negli anni successivi alla prima guerra mondiale venne organizzata una scuola di cultura. Dopo l'inaugurazione il teatro rimase chiuso per parecchio tempo riaprendo in seguito con il nuovo nome dedicato a Verdi. Dal1920 mutò ancora il nome in Teatro del Popolo. Anche questo teatro venne distrutto in parte da un incendio nel1922. Nell'aprile del1944 un bombardamento terminò l'opera dell'incendio di qualche decennio prima.
Teatro Virginia Marini,1917-1965. Il teatro dedicato all'attrice alessandrina ospitò numerose compagnie drammatiche, spettacoli d'opera e di musica sinfonica. Venne demolito nel 1965 per lasciare spazio alla costruzione dell'attuale Teatro Comunale. Si ricorda un grande concerto sinfonico dell'orchestra delTeatro alla Scala nel1956 diretta daGuido Cantelli.
Alessandria è sede delConservatorio Statale di Musica "Antonio Vivaldi". Nasce come scuola di musica gratuita il 30 dicembre1858, grazie al supporto dell'amministrazione comunale dell'epoca. Intorno al 1880 la scuola venne ingrandita e il 16 novembre1892 il consiglio comunale fissò un regolamento in 58 articoli, il nome venne cambiato in Scuola di Musica e Canto Corale, per regio decreto ente morale. Il 4 aprile1928 si trasforma in Civico Liceo Musicale e nel1955 si trasferisce in un'ala delPalazzo Cuttica di Cassine. A partire dall'anno scolastico1969/70, diventa Conservatorio Statale con - inoltre - la scuola media annessa.
la farinata (chiamata anchebela cauda, è una torta di ceci di antica origine genovese, qui sviluppatasi per merito degli intensi rapporti tra la pianura e il mare).
Festival Internazionale di Musica "Echos. I Luoghi e la Musica"
Festival di musica PianoEchos. Settimane pianistiche internazionali in Monferrato"
Biennale di Poesia di Alessandria. LaBiennale di Poesia di Alessandria dal 1981 raduna i più importanti poeti italiani, dal 1996 anche quelli internazionali. L'evento conclusivo, che vede anche una sezione dedicata ai giovani autori, si tiene ad anni alterni nel periodo autunnale; negli intermezzi si svolgono attività di produzione editoriale e di varia proposta culturale nei campi della letteratura. Come fonti, si possono consultare: il sito ufficiale e il blog della Biennale di Poesia;[65] i cataloghi di Joker, editore "storico" della Biennale; la letteratura giornalistica costituitasi negli anni.
Rievocazione Storica della Battaglia di Marengo. Rievocazione dellabattaglia di Marengo vinta daNapoleone aSpinetta il 14 giugno del1800.Battaglioni austriaci, francesi e italiani, provenienti da tuttaEuropa, tornano a fronteggiarsi. Manifestazioni, incontri e mostre trovano spazio in città e alCastello diMarengo. Periodo: prima metà di giugno.
Salone del Biscotto. Il Salone delBiscotto Piemontese è la principale manifestazione regionale del settore. La terza edizione della rassegna ha avuto luogo, come nel 2006, presso la ex "Caserma Leopoldo Valfrè di Bonzo" di Alessandria. L'evento è dedicato alla scoperta dei sapori del Piemonte attraverso l'opera di grandi e piccoli artigiani del settore. Presso gli stand del Salone oltre cinquanta espositori hanno distribuito e offerto assaggi ai visitatori. Nell'ambito della terza rassegna dolciaria si sono susseguiti talk show dedicati ai dolci piemontesi. Tra gli ospiti hanno partecipato Iginio Massari, pasticciere e Paolo Massobrio, giornalista enogastronomico. Il Salone è organizzato dallaProvincia di Alessandria in collaborazione con laRegione Piemonte, le Province diCuneo,Novara,Torino,Vercelli e il Comune di Alessandria. La prima edizione si è svolta nel 2005 aNovara.
Alè Chocolate. Manifestazione annuale organizzata dal Comune di Alessandria (Assessorato alCommercio) in collaborazione con diversi enti ed associazioni, per promuovere e rilanciare il cioccolato dell'industria dolciaria e dell'artigianato locale. L'obiettivo della festa è quello di interessare i visitatori e sviluppare il settore ormai secolare per questa provincia. Eventi collaterali di notevole interesse sono stati la mostra di sculture di cioccolato presso il Palazzo Asperia (ora Palazzo Monferrato) e i massaggi al cioccolato, eseguiti a scopo dimostrativo da personale esperto. Periodo: ottobre.
Salone del Dolce e Salato. Il Salone del Dolce e Salato è una manifestazione provinciale delsettore alimentare. La prima edizione ha avuto luogo presso la ex caserma Leopoldo Valfrè di Bonzo nei giorni 17 - 18 e 19 novembre2008. L'evento è dedicato alla scoperta deisapori dellaprovincia di Alessandria e dellaProvincia di Genova, insieme promotrici, attraverso l'opera di grandi e piccoli artigiani del settore. Presso gli stand del Salone gli espositori hanno offerto assaggi delle loro specialità ai visitatori. Il Salone è organizzato dallaProvincia di Alessandria in collaborazione con laProvincia di Genova.
Motoraduno Internazionale Madonnina dei Centauri. Storico motoraduno organizzato dal Moto Club Madonnina dei Centauri Internazionali di Alessandria a partire dal 1946 senza interruzioni. Ogni anno, nella seconda domenica di luglio, convergono ad Alessandria migliaia di motociclisti provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa con l'intento di rendere omaggio alla protettrice dei motociclisti, la Madonnina dei Centauri nelSantuario di Castellazzo Bormida. Caratteristica unica di questo evento è l'ingresso dei "Primi Centauri" con le loro moto, a motore acceso, all'interno del Santuario durante la funzione religiosa della domenica, officiata dal vescovo di Alessandria, chiamato "Vescovo dei Centauri Internazionali".
Letteratura
La storia della fondazione di Alessandria e delle sfide che coinvolsero la città durante il dominio diFederico Barbarossa nel Nord Italia vengono riprese daUmberto Eco all'interno del romanzo picarescoBaudolino.[66]
L'emittente televisiva regionaleTelecity Piemonte ha una sede in città, in Via Piacenza, che accoglie la redazione giornalistica, e una in provincia aCastelletto d'Orba, centro di produzione nella quale ha avuto i natali nel 1976 e che è stata anche sede amministrativa dellasyndication nazionale7 Gold fino alla fine del 2023. Telecity, che ha diffuso nel corso degli anni i programmi della citata 7 Gold e prima ancora diItalia 7, è ricevibile anche inLombardia,Liguria eValle d'Aosta.
Alessandria fu storicamente suddivisa in 4 quartieri: Gamondio, Marengo,Bergoglio eRovereto.[67] Gamondio, Marengo e Rovereto si trovavano sulla riva destra del Tanaro, mentre Bergoglio sulla riva sinistra. Quest'ultimo fu raso al suolo nel1728 per lasciare spazio alla costruzione della nuovaCittadella militare.
Dopo la distruzione di Bergoglio del 1728, il centro di Alessandria passò da tre a quattro quartieri con la suddivisione in due quartieri dell'antico Gamondio.
Alessandria e i suoi dintorni sono noti per varie coltivazioni, tra cui frumento, mais, grano, semi di girasole. Nelle campagne intorno alla città e nelle frazioni sono presenti numerose aziende agricole e allevamenti.
Sono presenti sul territorio numerose industrie, prevalentemente nell'ambito manifatturiero. Tra le aziende più importanti della città, spiccano la Michelin, la Solvay, la Paglieri e la Guala Closures.[73]
Per quanto riguarda l'artigianato, rinomata è la realizzazione di cappelli, soprattutto i cilindri fatti ancora a mano, oltreché la lavorazione dell'argento a fini artistici. La Borsalino è l'azienda alessandrina più nota nel campo della moda internazionale.[74]
Piazzale della vecchia stazione ferroviaria, 1913 circaTram elettrico e carrozze a noleggio in attesa di passeggeri in piazza Vittorio Emanuele II (ora piazza della Libertà)
La città è inoltre provvista di una tangenziale che la circumnaviga da sud a nord, con varie uscite cittadine (Quartiere Cristo, Zona industriale D3, Quartiere Pista-Europa, Spinetta Marengo, Centro-Via Marengo, Quartiere Orti, Cittadella-Via Pavia, San Michele), che indirizzano anche a tutti i centri-zona della sua provincia (Valenza,Casale Monferrato,Tortona,Novi Ligure,Ovada eAcqui Terme).[75]
L'impianto è servito da treni regionali svolti daTrenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con le regioniLiguria ePiemonte e da treni a lunga percorrenza organizzati anch'essi da Trenitalia.
Esistono anche impianti minori che servono le frazioni di Cantalupo, San Giuliano, Spinetta e Valmadonna.
L'aeroporto di Alessandria[76] è situato a nord della città, è intitolato alla memoria del comandante Massimo Bovone ed è dotato di una pista inerba lunga 640m. Non effettua servizi passeggeri di linea. In passato, era approdo anche di dirigibili.
Alessandria fu una delle prime città a vedere la nascita di squadre calcistiche già sul finire delXIX secolo. La maggioresquadra di calcio cittadina è l'U.S. Alessandria, nata nel 1912. Gioca le sue partite casalinghe alloStadio Giuseppe Moccagatta, in Spalto Rovereto. La squadra si trova inEccellenza,[78] ma vanta un passato onorevole: tra le altre cose, sfiorò la vittoria delloscudetto nel1927-1928 e partecipò, nel1929-1930, al primo campionato diSerie A, giungendo sesta.
Alessandria è anche sede di una società dicalcio femminile, l'A.C.F. Alessandria, che ha militato numerose stagioni inSerie A2 eSerie B, entrambe in diversi periodi secondo livello delcampionato italiano. In città nel 1933 si costituiva una squadra femminile, dove però le calciatrici venivano affiancate da un solo uomo per il ruolo diportiere.[79]
Da quel gruppo di calciatrici, a cui fu impedito di continuare l'attività calcistica nel novembre 1933, uscìAmelia Piccinini, che divenne una delle prime atlete italiane primatiste dipentathlon.[80]
La città ha una grande tradizioneciclistica: Il primovelocipede venne portato in Italia proprio ad Alessandria dall'industriale birraio Carlo Michel, proveniente dallaEsposizione internazionale diParigi del1867. Nel 1876 il numero degli appassionati al nuovo mezzo di locomozione era così cresciuto da consigliare la costituzione di una Società Velocipedistica poi C.V.A. (Circolo Velocipedisti Alessandrino). Venne organizzato il Gran Premio Città di Alessandria e numerose corse su pista. La nuova pista con curve rialzate fu costruita nel 1890 a Porta Savona. In seguito al piano regolatore dei primi anni delNovecento la pista venne eliminata. Rimase però, all'intero quartiere, il nome "Pista". Ad Alessandria crebbero grandissimi campioni comeCostante Girardengo,Fausto Coppi,Giancarlo Martini eGiorgio Zancanaro. Per sei volte Alessandria è stata sede di arrivo di tappa delGiro d'Italia: la prima nel 1929, l'ultima nel 1984. Nel 1956 e nel 1967 vi giunse la prima tappa della "corsa rosa". In altre due edizioni, nel1979 e nel2006, Alessandria ha ospitato il Giro come sede di partenza di tappa. Nel 2024, la città e la zona dellaBattaglia di Marengo sono state attraversate per la prima volta dalTour de France, nella tappaPiacenza-Torino.
La prima formazione del1983 è stata quella deiSaint George Knights. In seguito il nome è stato cambiato inKnights; ed infine dal2001 il nome è quello dei Centurions Alessandria. La squadra ha militato inSerie B e nel campionato CIF9, giungendo ai playoffs nel 2012. Nel 2013, con la cessata attività dei Centurions, il football americano rimane nella città di Alessandria con il nome deiBears. La compagine si allena nel campo comunale di Castelceriolo.
LaDelta Basket 92, squadra dipallacanestro femminile, partecipò nel2002 all'Eurocoppa, diventando così la prima squadra di Alessandria a disputare una competizioneeuropea di alto livello. La storia della società si concluse però nel2004, con il fallimento. Sul finire deglianni settanta anche il basket maschile aveva vissuto esperienze di qualche rilievo con l'approdo inSerie A2 della Superga Alessandria (1978) allenata daMassimo Mangano. Al tempo mancava ad Alessandria un adeguato palasport, e la squadra avrebbe dovuto "giocare in trasferta" almeno 3 o più stagioni (in attesa dell'approvazione e poi costruzione del palasport). Fu visitato anche il nuovopalasport Taliercio diMestre appena realizzato, nonché la squadra ed il fortissimo settore giovanile, il numerosissimo pubblico al seguito e gli altri vantaggi di detta formazione mestrina, che invece era appena retrocessa in B dopo uno spareggio, pertanto la società alessandrina optò per la fusione con tale società, trasferendo la squadra e i diritti alla partecipazione al campionato di serie A2 alBasket Mestre. La maggiore realtà cestistica alessandrina milita nel campionato di DNB, il quarto livello della pallacanestro nazionale.
Alessandria è sede dellaAPD Rugby Alessandria,[81] club italiano dirugby a 15. Fondato nel 1946 comeAudace-Mino e rinominatasi nel 1971Dopolavoro Ferroviario Rugby Alessandria, ebbe il suo periodo di maggior rilievo neglianni cinquanta quando raggiunse laserie A. Dopo alterne vicende nelle serie inferiori, milita nel girone piemontese dellaserie C. Disputa i suoi incontri interni al campo del Dopolavoro Ferroviario, e il suo colore sociale è ilgrigio.
All'inizio del XX secolo, agli albori dell'automobilismo, la città di Alessandria fu tra le prime ad ospitare una gara di velocità per automobili: il cosiddetto "Circuito di Alessandria" venne disputato continuativamente tra il 1924 ed il 1930, quando il tracciato si snodava lungo un percorso stradale di circa 32 chilometri, e sporadicamente tra il 1931 ed il 1950, su tracciati differenti e decisamente più corti, di lunghezza variabile da 3 a 8 chilometri, per un totale di tredici edizioni. Nel 1928, durante le prove di qualificazione alla gara, in seguito ad un'uscita di strada al volante della sua Bugatti perse la vita, assieme al meccanico e copilota Gianni Lasagne, il campione torinesePietro Bordino, uno dei più forti piloti dell'epoca, noto al pubblico col soprannome di "Diavolo Rosso". In sua memoria la gara assunse la denominazione di "Circuito Pietro Bordino" a partire dall'edizione successiva. Nel 1983 anche l'allora neonato club di appassionati di auto d'epoca fu dedicato alla memoria dello sfortunato pilota.
Ad Alessandria, inoltre, ha avuto sede la ScuderiaForti Corse, fondata daGuido Forti ePaolo Guerci nel 1977. A lungo operativa nelle formule minori, con buoni risultati soprattutto fra metà anni 80 e i primi 90, laForti Corse è nota soprattutto per la partecipazione, con poca fortuna, a due edizioni del Campionato Mondiale diFormula 1, nel 1995 e nel 1996.
^Claudio Zarri,La chiesa dei Santi Alessandro e Carlo. 1742-1992, Alessandria, Viscardi, 1992. Lacripta, oggi inaccessibile, si apre sotto l’altare maggiore. Dal profilo curvilineo, si presenta spoglia delle anticheiscrizioni e dei resti dei PadriBarnabiti che un tempo vi erano sepolti, a causa delleprofanazioni e delle manomissioni subite nel passato.
^ Comunità ebraica diTorino- - Piazzetta Primo Levi, 12,ALESSANDRIA, sutorinoebraica.it.URL consultato il 14 ottobre 2014.
^ Parrocchia Ortodossa di San Nicola in Alessandria,La nostra parrocchia, sualessandria-ortodox.prihod.ru, PARROCCHIE ORTODOSSE DEL PATRIARCATO DI MOSCA in ITALIA, Alessandria, via Volturno 18, 2008.URL consultato il 14 ottobre 2014.
^ Buddhadharma - Alessandria,Presentazione, subuddhadharmacenter.org, Buddha Dharma Center Alessandria – Centro spirituale, 2014.URL consultato il ore 08:13, 10 dic 2013.
^Queste denominazioni derivano dai nomi dei primi luoghi che, in unione demica, fondarono la Città:Gamondium (Gamondio),Marenghum (Marengo) eBergolium (Bergoglio). Ai tre luoghi citati si aggiunse in seguito Roboretum (Rovereto), oltre cheSolerium (Solero),Forum (Villa del Foro),Vuilije (Oviglio) eQuargnentum (Quargnento)
^Il Piccolo, sugiornalidelpiemonte.it, 19 settembre 1953, p. 5.
^DallaGazzetta dello sport di sabato-domenica 28-29 agosto 1937 nel'articoloSport femminile - atlete dell'Anno XV - Amelia Piccinini - Da calciatrice a campione d'Italia di pentathlon. Quotidiano sportivo microfilmato consultato presso laBiblioteca comunale centrale di Milano.
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Piercarlo Fabbio, Piero Teseo Sassi. Alessandria di Marengo. Vita quotidiana al tempo di Napoleone Bonaparte.
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.