Vinse tre medaglie d'oro e una d'argento alleOlimpiadi del 1920. Aldo Nadi e il fratello maggioreNedo furono avviati alla scherma dal padre, il maestro d'armiBeppe Nadi (fondatore dello storicoCircolo Scherma Fides di Livorno), il quale li allenò con durezza al pari degli altri allievi della propria scuola. Nella sua palestra i due ragazzi si allenavano con il fioretto e la sciabola. La spada invece era proibita, perché il padre la riteneva un'arma indisciplinata. Aldo era quindi costretto ad andare a tirare di spada altrove, di nascosto dal padre. Sembra che il padre una volta dichiarò:Nedo vincerà tutto quello che si potrà vincere nella scherma. Quando si stancherà, Aldo lo sostituirà. Secondo molti la sua profezia non risultò essere andata lontano dalla verità. Durante laprima guerra mondiale Aldo Nadi fu impegnato come ufficiale di cavalleria.
AlleOlimpiadi del 1920 la scherma italiana ottenne un risultato eccellente: vinse l'oro a squadra in tutte e tre le armi nella stessa edizione dei Giochi. Aldo Nadi, così come il fratello Nedo, faceva parte di tutte e tre le squadre. Completò il bottino un argento individuale nella sciabola, perdendo in finale contro il fratello maggiore. I fratelli Nadi furono i co-protagonisti di quell'Olimpiade assieme alfinlandese volantePaavo Nurmi.
Neglianni trenta Aldo Nadi gareggiò per diverso tempo negliStati Uniti, dove fu protagonista di spettacolari sfide con un altro maestro italiano,Giorgio Santelli.
Attirato dalcinema, si trasferì adHollywood agli inizi deglianni quaranta. Aveva già al suo attivo una partecipazione in unfilm francese,Il torneo del1928. Non riuscì però a sfondare nel cinema americano: racimolò una piccola parte come guardia del corpo in un unico film (Acque del Sud del 1944 conHumphrey Bogart eLauren Bacall) e qualche consulenza come maestro d'arme per scene di duello in pellicole minori.
Sostenne sempre che suo fratelloNedo fosse il migliore schermidore di tutti i tempi. A coloro che sostenevano cheEdoardo Mangiarotti fosse il migliore schermidore d'Italia, a causa del numero di medaglie vinte, egli rispose che suo fratello Nedo aveva sì vinto meno medaglie, ma tutte d'oro.
Aldo Nadi fu noto anche per i suoiduelli nella vita reale. Alle Olimpiadi del 1920 sfidò con una frusta da equitazione il sollevatore di pesi italianoFilippo Bottino mentre questi brandiva un grosso bastone. Il duello si concluse molto rapidamente quando Nadi colpì la mano di Bottino facendogli cadere l'arma. Successivamente Nadi ha duellato e ferito gravemente un giornalista che lo aveva preso in giro. Sfidò anche un compagno, il campione di scherma Edoardo Mangiarotti, perché riteneva che questi fosse stato favorito rispetto a lui dal Comitato Olimpico. Nadi propose di usare le pistole, ma Mangiarotti rifiutò.
La tecnica prefezionata da Aldo Nadi è stata d'ispirazione perBruce Lee nella creazione del suoJeet Kune Do[1].
Roma Ferralasco Nadi,Nedo Nadi, l'alfiere dello sport delle tre armi nel mondo, Sagep editrice, Genova, 1969. Nel volume si trova anche un suo ritratto con una serie di ricordi di grandi Maestri di scherma e campioni olimpici che testimoniano il suo valore e le sue imprese
Aldo Santini,Nedo Nadi, personaggi retroscena e duelli della grande scherma italiana, Belforte editore libraio, Livorno, 1989. Una parte del libro è dedicata alla sua figura e al rapporto col fratello Nedo
Aldo Nadi,On fencing, edizione italiana, a cura dell'Associazione Italiana Maestri di scherma, 2001