Il comune di Aldino si estende su una superficie di 63,19 km² nella parte meridionale dell'Alto Adige. Occupa la parte meridionale dell'altopiano del Monte Regolo, che fa parte delle Alpi della Val di Fiemme, e alcune zone montane adiacenti. Il capoluogo del comune, Aldino (1160 - 1220ms.l.m.), si trova sul basso altopiano vero e proprio, circondato da alcune frazioni e numerosi singoli masi. A sud del capoluogo, si trova la frazione di Olmi e a sud-est, separato dal resto del comune dalla profondagola del rio delle Foglie (Bletterbach) vi è l'abitato diRedagno.
Le cime più alte di Aldino si trovano a est sopra Redagno: le imponenti cime gemelle delCorno Bianco (2317 m) e delCorno Nero (2439 m), separate tra loro dalPasso di Oclini (1989 m).
A livello regionale, il comune di Aldino viene talvolta assegnato all'area dellaBassa Atesina e il comune viene quindi assegnato al comprensorioOltradige-Bassa Atesina. La parte settentrionale del Monte Regolo appartiene al vicino comune diNova Ponente. A ovest il Monte Regolo digrada verso lavalle dell'Adige all'altezza dei comuni diOra eBronzolo. Nella parte meridioanle, il comune di Aldino confina con i comuni diMontagna sulla Strada del Vino eTrodena nel parco naturale. Il confine comunale sud-orientale rappresenta anche il confine dell'Alto Adige con il Trentino.
Aldino è uno degli antichi centri abitati che si sono insediati sulla catena dei montiReggelberg, la catena che forma il confine linguistico tra l'areaitaliana e quellatedesca. Il paese è situato sulla strada che daOra porta a Monte San Pietro (Petersberg), ai piedi delCorno Bianco e delCorno Nero.
Aldino era già in passato popolata in seguito alle grandi migrazionibaiuvare, ma la prima citazione risale solo al1175, riconducibile aFederico Barbarossa.
«Troncato: al primo d'argento,incappato d'azzurro; al secondo di rosso, alla croce di S. Andrea scorciata d'argento.»
(D.P.G.R. 10 luglio 1969)
Lo stemma è troncato; nella parte superiore due quarti di cerchio, diazzurro, su sfondoargento che rappresenta ilWeißhorn, ovvero ilCorno Bianco. Nella parte inferiore è mostrata lacroce bianca di Sant'Andrea scorciata che simboleggia le quattro frazioni originali su sfondorosso come la montagna di porfirite. Lo stemma è stato concesso con decreto del presidente della Giunta regionale del 10 luglio 1969.[9]
La bandiera è un drappo troncato di bianco e di rosso.
Chiesa dell'Invenzione della Santa Croce. Le prime menzioni in cui si fa riferimento alla chiesa di Aldino sono del 1309, ma durante l'ultimo restauro del 1985 alcuni scavi hanno dimostrato l'esistenza di una precedente chiesaromanica a due absidi, risalente alXII secolo. La chiesa era inizialmente dedicata asant'Elena, colei che ritrovò la croce di Gesù, verosimilmente moglie o concubina dell'imperatore romanoCostanzo Cloro, a loro volta padre e madre dell'imperatoreCostantino I il Grande. Oggi si è aggiunto ancheSan Giacomo. Nella metà delXV secolo si costruì una nuova chiesa. Nel 1485 la località venne elevata a curazia e ottenne una cura d'anime permanente, pur dipendendo sempre da Ora. Nel 1841 la chiesa fu ampliata con il prolungamento della navata sinistra e la costruzione della navata destra, oltre al rifacimento del campanile. L'attuale arredamento interno risale al 1897.
Secondo il censimento del 1900, 963 abitanti di Aldino si dichiaravano di lingua tedesca mentre 84 si dichiaravano di lingua italiana (circa l'8% della popolazione).[12]
IlDorfmuseum Aldein (Museo locale di Aldino) espone, oltre ad antichi attrezzi contadini e artigiani, opere d'arte d'epoca barocca e rococò e oggetti sacri.
Il 28 agosto1989, durante la visita del conservatore provinciale dott. Karl Wolfsgruber, egli si accorse del grande valore che i pezzi conservati nella chiesa e nella cappella avevano. Si iniziò così una catalogazione degli oggetti, e per l'esposizione di questi la "Cassa Raiffeisen di Nova Ponente-Aldino" mise a disposizione un locale di sua proprietà. Il museo aprì il 26 maggio1990.
Nel1998 il museo fu trasferito nell'attuale sede, il primo piano della vecchia scuola elementare, ma si pensa già ad una nuova sistemazione. Nel2024, il museo è stato completamento riorganizzato, secondo un allestimento originale della curatrice Ariane Karbe diBerlino.
Il museo è aperto da maggio a ottobre, con visite guidate su prenotazione.
(DE) Fanny Wibmer-Pedit,Gewitter über Aldein, Innsbruck, 1966.
(DE)Hannes Obermair,Das notarielle Zinsregister der St.-Helena-Kirche in Aldein aus dem 14. Jahrhundert, in «Der Schlern», vol. 72 (1998), pp. 653–664.
(EN) Maria Pichler,The historical development of tourism in the outlying South Tyrolean villages of Aldein and Radein, Università di Trento, 2004/2005.
(DE) Annemarie Haas-Girardi,Radein, ein Bergdorf im Bozner Unterland, Bolzano, 2006.