È noto insieme adAlbissola Marina (con cui forma il territorio denominatoAlbisole) per la lavorazione delleceramiche omonime. La differenza del nome rispetto alla vicina Albissola Marina risalirebbe a un errore di trascrizione nel 1915 da parte dellaconsulta araldica per la concessione del nuovo stemma albisolese.
Il nucleo centrale del territorio di Albisola Superiore, facente parte dellaRiviera del Beigua, si divide in due parti: Albisola Superiore, a circa1 km dal mare e Albisola Capo, sul mare che, prima dello sviluppo edilizio degli anni cinquanta e sessanta del Novecento, era distaccata e costituiva una frazione. Il territorio comunale comprende, inoltre, la localitàLuceto e la frazioneEllera, distante circa 5 km dal centro cittadino.
Alle spalle dellachiesa di San Nicolò si erge la collina del Castellaro, sulla cui sommità sono ancora presenti alcuni resti di un'antica fortificazione militare.
Il territorio albisolese è attraversato principalmente da due corsi d'acqua: il torrenteSansobbia, sfociante tra i confini amministrativi di Albisola Superiore conAlbissola Marina, e il suo affluenteRiobasco.
Albisola Capo dispone di un'ampia passeggiata, sviluppata sul vecchio tracciato dellaferrovia Genova-Ventimiglia, che si ricollega a quella di Albissola Marina, e un litorale lungo oltre 1 km.
Con lacaduta dell'Impero, gli abitanti si ritirarono dalla pianura in zone più difendibili.
Sulla collina delCastellaro sorse una fortificazione, presto affiancata dallachiesa di San Nicolò, all'interno del cui campanile un'iscrizione reca la data 1067[7].
NelMedioevo Albisola fece prima parte delMarchesato di Savona[7] e poi, dal 1122, fu feudo di Guelfo della stirpe deimarchesi aleramici[7]. Alla morte di Ferraria, ultima erede diretta, l'intero borgo venne ceduto al Comune diSavona spartendo alcune quote di terre con famiglie locali (Del Bosco e Pareto) o ricche famiglie di Genova (Malocelli eDoria)[7].
Nel 1251 le maggiori città delponente ligure si sottoposero al dominio e al controllo dellaRepubblica di Genova, tra queste anche Albisola il cui castellaro già era caduto in mani genovesi nel 1227, arresisi dopo essere stato abbandonato dall'alleato Simone, castellano diStella[7]. Pieno controllo genovese si ebbe nel 1290 quando laSuperba acquistò le ultime quote delle terre albisolesi. Nel 1343[7] Genova unificòVarazze,Celle Ligure e Albisola in un'unicapodesteria (con sede nella città varazzina) e dotò il paese distatuti autonomi dal 1389[7]. Gli statuti rimasero in vigore sino al 1798[7].
Nei successivi tre secoli la storia di Albisola seguì le sorti della repubblica genovese, la quale andò rafforzando il proprio dominio ampliando il Castellaro, costruendo un nuovo fortino nell'odiernaAlbissola Marina e una torre fortificata lungo la costa, nella zona detta appunto Capo Torre.
Nella seconda metà del XVII secolo, patrizi genovesi acquistarono diversi terreni: tra le famiglie più nobili si ricordano iBrignole e iDella Rovere[7]. Di quest'ultima, due esponenti saranno eletti alsoglio pontificio con il nome diGiulio II eSisto IV. Al 1615[7] risale il distacco ufficiale diAlbissola Marina (all'epoca chiamata Borgo Inferiore) da Albisola Superiore[7] che, anche se divise, seguirono ambedue le sorti e le glorie genovesi e della sua repubblica fino alla dominazione francese[7].
Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull'onda dellarivoluzione francese e a seguito dellaprima campagna d'Italia diNapoleone Bonaparte, il territorio albisolese rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VI cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso alPrimo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nelDipartimento di Montenotte; nello stesso periodo la frazione diEllera si costituì comune autonomo da Albisola.
Nel 1815 fu inglobato nelRegno di Sardegna, così come stabilì ilCongresso di Vienna del 1814, e successivamente nelRegno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Savona delcircondario di Savona facente parte dellaprovincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale albisolese passò sotto la neo costituitaprovincia di Savona. Subisce gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi nel 1929[8] quando le fu aggregato il territorio del soppresso comune di Ellera.
Al termine dellaseconda guerra mondiale una nuova fase ampliativa urbanistica coinvolse il centro albisolese a partire dagli anni sessanta formando, di fatto, un'unica continuità edilizia tra i due borghi storici di Albisola Superiore e Albisola Capo; conseguentemente si registrò, sempre a partire dal periodo post bellico, un rapido aumento e quindi raddoppio della popolazione residente.
Il 26 ottobre del 2006 ilConsiglio regionale della Liguria tramite votazione, che non ha ottenuto il quorum necessario dei due terzi dei consiglieri regionali, ha bocciato la proposta di indire unreferendum[9] per la fusione dei due comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina. La proposta di unirle in un'unica entità amministrativa fu presentata dal comitato Albinsieme nel 2003 dopo la raccolta di 5 385 firme. Se il referendum avesse avuto esito positivo il nuovo "Comune di Albisola" sarebbe diventato il terzo comune della provincia savonese per numero di abitanti e con una superficie territoriale di32,22 km².
Il 10 ottobre del 2008 durante i rilievi preventivi sull'area che ospita la nuova sede dell'associazione locale degli Alpini, con la realizzazione tra l'altro di box interrati e spazi pubblici, sono stati rinvenuti eccezionali ritrovamenti archeologici di tre tombe con urne cinerarie risalenti all'Età del ferro. Lo studio dell'area, commissionata dal Comune di Albisola Superiore con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e altri enti, porterà a una revisione sulla storia antica di Albisola, ponendo a quasi cinque o sei secoli prima la probabile fondazione del luogo[10].
«D'azzurro, all'agnello pasquale d'argento coricato su campagna di verde, sormontato da una stella pure d'argento. Sotto lo scudo, su lista bifida d'azzurro, il motto in lettere maiuscole d'oro:Alba Docilia. Ornamenti esteriori da Città.[11]»
Chiesa parrocchiale di San Nicolò nel capoluogo. La parrocchiale venne eretta, ai piedi di un'altura, nel XVII secolo. Al suo interno sono conservati affreschi del XVIII secolo diPaolo Gerolamo Brusco ed un pulpito ligneo barocco del 1655. Sono inoltre custodite sculture del barocco diAnton Maria Maragliano e diFrancesco Schiaffino. All'interno della sagrestia, una raccolta archeologica, espone reperti provenienti dagli scavi locali databili dal III secolo al V secolo.
Chiesa parrocchiale di San Matteo nella frazione diLuceto. Nel seminterrato è stato allestito un presepe meccanico permanente, realizzato daRenato Piccone e raffigurante il paese di Albisola Superiore verso la fine del XIX secolo.
Chiesa della Madonna del Carmine nella frazione di Luceto. Sita nella piazza omonima, la chiesa fu edificata verso la fine del XVIII secolo. L'interno presenta una volta a crociera dal vicino campanile con inserti di materiale in cotto e ceramica. L'edificio è stato recentemente interessato ad interventi di restauro.
Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Stella Maris nella località di Albisola Capo. Eretta negli anni dieci del XX secolo, presenta una struttura a pianta a croce latina. Tra le opere conservate all'interno della parrocchiale, oltre all'argenteo-dorato tabernacolo diGiacomo Manzù, vi è una statua in legno ritraente laMadonna col Bambino del XVII secolo.
Chiesa di Santa Maria Maddalena nella frazione di Ellera. Situata nella parte meridionale della frazione, in località detta dell'Eremita su un'ansa del torrenteSansobbia, l'attuale edificio religioso è risalente al 1590 e affianca una precedente struttura che secondo alcune fonti e studi potrebbe essere databile alla seconda metà del X secolo.
Villa Gavotti. Pregevole esemplare di "barocchetto genovese", fu fatta costruire nel 1744, ampliando e modificando un precedente edificio chiamato Ca' Grande, daFrancesco Maria della Rovere,doge di Genova. Con la morte di Francesco si estinse la famigliaDella Rovere e la villa divenne proprietà dei marchesi Gavotti. La possente forma quadrata della villa è ammorbidita da due eleganti terrazze che circondano il giardino e convergono con due sontuose scalinate verso la vasca centrale. Il tutto è abbellito da balaustre, statue, e vasi in marmo di Carrara. Ilgiardino all'italiana è ornato da cinque vasche con al centro statue di sirene e tritoni, ed è chiuso da un piccolo boschetto dominato dal gruppo marmoreo diErcole in lotta con il leone Nemeo. Al di sotto delle terrazze si aprono le sale dedicate alle quattro stagioni, decorate con motivi floreali. Fa eccezione la sala dell'inverno che riproduce una grotta con stalattiti, stalagmiti, madreperle, conchiglie e coralli provenienti dallagrotta di Bergeggi. Il progetto del palazzo è opera delBrusco. Molte sono le tele di scuola genovese, vasi e pareti in maiolica dipinta. Sono presenti anche alcuni affreschi diAndrea Levantino.
Villa Balbi[13]. Eretta intorno alla metà del Seicento dal dogeFrancesco Maria Balbi, ha un solo piano nobile, una cappella privata e una doppia scalinata esterna che conduce all'ingresso, sormontato da un poggioletto a baldacchino. La villa è riccamente decorata all'esterno con colonne dipinte su fondo verde e fu residenza estiva del cardinaleGiacomo Luigi Brignole.
Ponte medioevale, in laterizio e ad unica arcata, sul torrenteRiobasco.
Castellaro di Albisola Superiore. Edificato sull'omonima collina, il primo documento in cui viene citato risale al 1121 o al 1122[7]. Si suppone, però, che l'edificazione di un primo fortilizio sia di molto anteriore a tale data. Oggetto di interventi di rafforzamento durante il XVII secolo[7] per adattarlo alle nuove armi da fuoco, fu abbandonato definitivamente nel 1805[7]. Ne rimangono oggi consistenti ruderi dai quali si può ammirare un panorama della piana albisolese. Lungo le pendici del Castellaro furono ritrovate un'ascia in pietra verde, due selci scheggiate e un piccolo anello d'oro.
Villa romana di Alba Docilia. I resti di una villa risalente all'Impero romano sono ancora oggi visibili nei pressi dellalocale stazione ferroviaria e adiacente allachiesa di San Pietro. Secondo gli studi, effettuati dagli storici dopo l'eccezionale ritrovamento archeologico, i ruderi potrebbero collegarsi ad una dimora residenziale avente una superficie di circa9000 m². L'edificio, oltre che ad abitazione, era destinato ad uso agricolo con apposite stanze e vani per tale scopo. Gli appartamenti destinati ad uso privato della famiglia erano molto probabilmente abbelliti da pavimenti con decorazione musiva e soffitti affrescati; proprio questi ultimi elementi decorativi, come sostengono gli studi e supportati dai numerosi resti, potrebbero avere avuto il massimo splendore artistico tra il I e II secolo.
Un'altra costruzione romana fu scoperta ad Albisola Capo sul finire del XIX secolo. Trattasi di avanzi di consistenti mura di un edificio non meglio identificato e di due tombe di scarso interesse.
Lungo la strada perLuceto si ritrovarono alcune monete romane, probabilmente in prossimità dell'antico percorso della strada che proseguendo in località Grana e Bricco Spaccato collegava Albisola aSavona.
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Albisola Superiore sono 558[15], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[16]:
Museo della ceramica "Manlio Trucco"[17]. Inaugurato il 21 maggio del 1989[17] ed ospitato nella casa-laboratorio dell'artista, la collezione è dedicata alle produzioni inceramica. Nelle sale del piano superiore è ospitata la sezione didattica con esposizioni sulla realizzazione e produzione della "ceramica di Albisola"[18] dalla fine del Quattrocento all'Ottocento[17]. Nel museo sono inoltre esposti i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati sul sito dellavilla romana di Alba Docilia[17]; tra i reperti pregiati vi sono affreschi databili tra il I e II secolo[17]. Nel giardino del museo è ospitato l'imponente bassorilievo in ceramicaBattaglia realizzato daAgenore Fabbri nel 1948 ad Albisola.
Museo - giardino "Ernan". Fondato nel 1956 nei pressi dell'omonima ditta attiva nella lavorazione della ceramica, raccoglie opere dei principali artisti della seconda metà del Novecento che hanno collaborato con l'azienda manifatturiera; tra gli artistiLucio Fontana edEmanuele Luzzati.
Collezione permanente di arte contemporanea "La Stella". La collezione, ospitata dal 1991, comprende opere di artisti contemporanei.
Sagra dellaMadonna del Carmine: si svolge in localitàLuceto, presso i giardini adiacenti al locale circolo ricreativo, aluglio.
"A Madonna du ma": processione in mare svolta annualmente il15 agosto per celebrare l'Assunzione di Maria, a cui prendono parte, oltre alle autorità civili e religiose, fedeli che assistono al suo passaggio dal litorale o da proprie imbarcazioni.
Festa patronale diSan Nicolò: il6 dicembre le vie del centro vengono occupate dalla fiera di San Nicolò. La domenica seguente si svolge la tradizionale processione, in cui figura la cassa dedicata al santo patrono.
Il comune, oltre al capoluogo, è costituito dall'unica frazione diEllera e dalle località diLuceto e La Pace, dove sorge ilsantuario della Madonna della Pace, per una superficie territoriale di 28,68 km²[19].
Albisola città d'arte di Paolo D'Angeli situata all'ingresso della passeggiata Eugenio Montale
Le principali attività economiche della cittadina sono legate alturismo, soprattutto quello balneare ad Albisola Capo, e la tradizionale lavorazione dellaceramica di stile classico e contemporaneao.[20] Di nota le attività legate all'agricoltura come frutta, ortaggi e vite, quest'ultima per lo più nella frazione diEllera. Maggiore attività manifatturiera è ESI, azienda attiva nella produzione di prodotti dietetici e fitoterapici.
È in fase di realizzazione un nuovo collegamento stradale con il capoluogo di provincia denominatoAurelia Bis oTangenziale di Savona, alternativa alla SS1 Via Aurelia da tempo congestionata dal traffico di mezzi pesanti diretti verso ilporto di Savona. Il percorso, di lunghezza complessiva di 5,1 km, prevede di collegare località Grana di Albisola e lastrada statale 29 del Colle di Cadibona (presso Corso Ricci aSavona) con lo svincolo intermedioMiramare sulla Via Aurelia.
In ambitocalcistico la principale società sportiva presente sul territorio è l'ASD Albissole 1909, compagine rappresentativa dei comuni di Albisola Superiore eAlbissola Marina che disputa le sue partite allo stadio comunale Faraggiana. Fondata nel1909 comeUnione Sportiva Albisola, nella sua storia figura come miglior risultato ottenuto la partecipazione al campionato diSerie C 2018-2019. Nella stagione 2023-2024 milita inPrima Categoria, riuscendo a classificarsi al primo posto del Girone B, conquistando laPromozione (calcio) per la stagione 2024-2025.
Altre importanti realtà del territorio sono l'Albisola Pallavolo, società divolley il cui sestetto femminile milita inSerie B2 e la controparte maschile inSerie C, e l'Atletica Alba Docilia, squadra diatletica fondata nel1946 e una delle realtà più promettenti del panorama ligure.
Fra gli impiantisportivi presenti si menzionano il Campo Sportivo di Luceto, che ospita le partite interne della compagine difootball americanoPirates Savona; ilPalaBesio, palazzetto dello sport comunale e sede delle gare interne della squadra locale dipallavolo; il Campo Sportivo "G. Fazzina", struttura comprendente unapista di atletica leggera di 250 metri a 6 corsie e pedane per i concorsi di salto e lancio, in cui si allena l'Atletica Alba Docilia.
Sul territorio albisolese sono inoltre presenti uncampo da golf a 9 buche, situato in località Carpineto, ecampi da tennis.
^ AA. VV.,Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 20.
^ professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.