Situata a circa50 km a sud-est diTorino e altrettanti a nord-est diCuneo, Alba sorge, per gran parte, sulla riva destra delfiumeTànaro, su una vastaconca pianeggiante, a circa170 m s.l.m., circondata dallecolline, ricche divigneti, delleLanghe e delRoero.
Ha un clima tipicamente padano, con una siccità estiva un po' più pronunciata rispetto alle terre a nord delPo.
Lo stemma e il gonfalone della Città di Alba sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 12 settembre 2003.[7]
«D'argento, alla croce di rosso, accantonata dalle lettere maiuscole romane A, L, B, A, di nero. Lo scudo è sormontato dalla corona comitale; sotto lo scudo due fronde di alloro e di quercia, di verde, fruttate d'oro, decussate in punta, legate dal nastro tricolorato dai colori nazionali.»
«Centro delle Langhe ha vissuto l'epopea della lotta partigiana contro l'oppressore nazifascista simboleggiando l'eroismo ed il martirio di tutta la Regione. Rettasi a libertà per un mese, era poi attaccata da preponderanti forze e, con unanime decisione di popolo, preferiva alla resa offerta dal nemico il combattimento a fianco dei suoi figli militanti nelle forze partigiane. Cosciente del sacrificio, fiera nella resistenza durante lunghi mesi di lotta, superbamente confermava il retaggio delle centenarie tradizioni di valore guerriero. Alba, 8 settembre1943 - 25 aprile1945» — 12 ottobre 1949[8]
IlPalazzo Comunale sorge in Piazza Risorgimento, fulcro storico della città; è costruito su preesistenti edifici romani.[senza fonte] All'interno, sulle pareti dello scalone principale, alcuniaffreschi, provenienti dalla chiesa diSan Domenico, tra cui spiccano unaPietà, risalente a fine '300, e un'Adorazione dei Magi. Nel salone del consiglio vi sono dipinti importanti: una tavola raffigurante laVergine con il Bambino, diMacrino d'Alba, risalente al1501; unapala conMadonna e Bambino tra san Giuseppe e sant'Anna,il Concerto, attribuito aMattia Preti.
È una delle principali arterie del centro storico cittadino; conserva un impianto tipicamente medievale. A sinistra, sulla piccola piazzaSan Francesco, l'ex Palazzo del Tribunale, sede dell'Istituto Magistrale, nel luogo su cui venne eretta la chiesa di San Francesco. Lungo via Cavour vi sono la Casaforte Riva e la Loggia dei Mercanti, che consta di tre grandi archi esterni, poggianti poco al di sotto del piano stradale, e di altre arcate minori, che si intravedono nello scantinato.
Da sempre via principale di Alba; chiamata, dagli albesi, ancheVia Maestra; incomincia da piazza Risorgimento e attraversa tutto il centro storico. È espressione di stili architettonici diversi, dal medioevale alliberty. Al nº 11 si trova Casa Fontana, caratterizzata da unfregiorinascimentale informelle dicotto, che si articola tra il primo e il secondo piano della facciata: si possono osservare suonatori, dame e cavalieri, che danzano tra ghirlande di fiori. Degni di nota anche il Palazzo Serralunga e il Palazzo dei Conti Belli, al nº 18.
Alba era nota comecittà delle cento torri,[10] tutte costruite nelXIV eXV secolo; ne rimangono poche (le meglio conservate sono quelle tra piazza Risorgimento e via Cavour); fra quelle rimaste, molte sono state abbassate al livello dei tetti o incorporate negli edifici.
In via Calissano si trova una di queste torri, ora abbassata quasi al livello dei tetti adiacenti: Torre di Casa Chiarlone, con una base che appoggia a livello stradale, adornata con una porta lignea risalente al XVIII secolo.
Nonostante l'aspetto imponente,Palazzo Marro, che si affaccia su Piazza San Giovanni, viene considerata una delle cento torri.
Il Caffè Calissano è uno storico locale collocato nei portici di Piazza del Duomo.[11] Fondato nella seconda metà dell'Ottocento da Luigi Calissano, proprietario di una distilleria, ebbe clienti comeCesare Pavese,Beppe Fenoglio,Pinot Gallizio e i campioni di pallapugno, lo sport cittadino.[11] Nel 1986, l'architetto Maurizio Saracco restaurò il Caffè e fece accorpare le aree di un locale adiacente, ove si può ammirare un affresco seicentesco.[11]
In questa chiesa sono conservate diverse opere d'arte, tra cui unaMadonna con il Bambino, risalente al1377, diBarnaba da Modena;, un'Adorazione, diMacrino d'Alba, del1508; una tavola, proveniente dalla bottega del Macrino, raffigurante laVergine con il Bambino tra sant'Agostino e santa Lucia.[senza fonte]
Sulla piazzetta vicina a Via Calissano vi è laChiesa di San Domenico, del '200 o '300,[12] i cui restauri sono stati ripresi verso la fine degli anni '70, grazie all'interessamento della "Famija Albèisa", che l'ha riportata agli antichi splendori. La chiesa - sebbene sia ancora consacrata e vi venga, sporadicamente, celebrata messa - è spesso sede di mostre e concerti.
Adiacente alla chiesa di San Domenico; la sua edificazione, in stile barocco, è del '700; la facciata è divisa, nella parte superiore, in 3 sezioni, conlesene,archi,fregi e simboli vari. Il portale è inarenaria conarchitrave evolute.
È in via Vittorio Emanuele, quasi di fronte a quella dei Santi Cosma e Damiano. Fu, per buona parte del '700, utile al Monastero delle domenicane; fu meta di pellegrinaggi di fedeli, che vi si recavano per visitare le spoglie della beataMargherita di Savoia. Il portale ha 18 pannelli scolpiti innoce; nelpresbiterio si trova l'altare maggiore, con cornice ovale, all'interno della quale vi è il dipinto dellaMaddalena; infine il coro con la volta affrescata con scorci di prospettive architettonichebarocche.
È in via Vittorio Emanuele, vicina a quella di Santa Maria Maddalena. Fu edificata su resti di mura romane; di origine molto antica, viene per la prima volta menzionata in documenti del '200. Nel1760 venne completamente ricostruita, dalle fondamenta, in stile barocco, su progetto diCarlo Emanuele Rangone diMontelupo.Durante gli scavi venne alla luce, alla profondità di circa tre metri un pavimento amosaico bianco e nero, un medaglione in bronzo con l'effigie dell'imperatoreMarco Aurelio.[senza fonte]
Tempio di San Paolo, sull'omonima piazza, edificato nel1925, su progetto dell'architettoGiuseppe Gallo; arricchito, negli anni successivi, da un portale inbronzo fuso, opera dello scultoreNarciso Cassino.
Chiesa di Cristo Re, costruita nel1956, per opera dell'architettoDellapiana, a pianta rettangolare, con unicanavata e 2 corridoi laterali.
Santuario di Nostra Signora della Moretta,[13] costruito nel1905, grazie aipadri giuseppini diAsti, su un sito in cui, in precedenza, era stato edificato un piccolo pilone votivo.
Nel 1895 Luigi Vaquer–Paderi istituisce, nell'ambito dell'Ospedale San Lazzaro di Alba, l'Ospedaletto Infantile Caleria Vacquer-Paderi, ove curare, dalle malattie infettive, bambini di ogni nazione, in memoria della moglie, figlia dei nobili Adolfo de Roberti, Consigliere di Stato dell'Imperatore di Russia, e Olga Noinskji di San Pietroburgo. La donazione Vaquer-Paderi e de Roberti-Noinskji, oltre all'ospedaletto infantile, comprendeva alcuni gabinetti scientifici dell'Ospedale civile; risultò innovativa, per l'epoca, e riguardò la città di Alba in quanto il Vaquer-Paderi, della Brigata Granatieri di Sardegna,[14] mentre comandava la piazza militare di Alba, perse la giovanissima moglie, cui dedicò anche una scuola infantile in Villanovafranca (CA); insieme a lei fu seppellito nelle tombe speciali del cimitero di Alba. Nell'Archivio storico dell'Ospedale Civile San Lazzaro di Alba, oltre a molto materiale sulla donazione, esistono i resoconti dei bambini ammalati, ricoverati presso l'Ospedaletto negli anni dal 1910 al '15.[15]
Durante gli anni '60 e '70 (Boom economico) la popolazione cittadina è raddoppiata (da 16 000 a 32 000), mentre in 150 anni (dal 1861 al 2011) è triplicata. Abitanti censiti[16]
Ad Alba hanno sede 44 scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, statali, paritarie e non paritarie.[18] La città è altresì sede del corso di laurea triennale in Viticoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Torino.
Ad Alba si trova una delle 11Scuole Enologiche italiane, fondata nel1881: l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I". Nel complesso della Scuola enologica vi è la sede del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia[19] dell'Università degli Studi di Torino; i laboratori chimici, enologici e microbiologici sia dell'Istituto sia universitari.
In Piazza San Paolo ha sede, da ottobre 2019, laLibera Accademia d'Arte Novalia (precedentemente sita aSavigliano), che propone un percorso di formazione triennale nelle arti visive, con particolare attenzione alla pittura e all'illustrazione.
Il Museo Federico Eusebio[22] è il più importante museo cittadino. Include due sezioni, dedicate all'esposizione del patrimonio archeologico del territorio e alla documentazione della sua storia naturale.[23]
Creato su iniziativa diFederico Eusebio - nato ad Alba, da una famiglia originaria diMagliano Alfieri, nel 1897[24] - e istituito nel municipio della città di Alba. Il primo ritrovamento importante a trovare accoglienza, in quel che poi divenne il museo, fu un monumento sepolcrale, dedicato a Didio Vicario, che si aggiunse a un gruppo di oggetti di notevole valore archeologico. Negli anni successivi si aggiunsero due collezioni private - laRaccolta Fontana e laCollezione Sotteri - e la serie di reperti preistorici, donati dal Traverso. Nel 1947 venne inaugurata una nuova sede, in un locale del Liceo Ginnasio. Nel 1976 si trasferirono i reperti nella sede definitiva, situata nell'ala ottocentesca di un ex convento del cortile della Maddalena. Sempre nel '76 - anno in cui il museo incominciò a funzionare con criteri moderni - venne aperta al pubblico una sezione dedicata alla storia naturale.[23][24]
Fra gli oltre mille ritrovamenti archeologici, custoditi nel museo, vi sono una grande tomba dell'Età del rame, ritrovata in Corso Europa (III millennio a.C.); uncippo funerario marmoreo, di epoca romana; oltre un migliaio oggetti di uso quotidiano, risalenti all'Età Neolitica (lucerne,balsamari, vasellame, monete, eccetera).[23]
La sezione di scienze naturali del museo è suddivisa in piccole sotto-sezioni, dedicate alla documentazione di geologia, zoologia, botanica. Una sezione antropologica (raramente aperta al pubblico),[25] include reperti umani, ritrovati negli scavi archeologici avvenuti nel territorio.[23]
Fu inaugurato nel novembre1855, su progetto dell'architetto Giorgio Busca. Il Teatro, allora chiamato “Perucca” — attivo con spettacoli di prosa, concerti, opere liriche — fu poi dichiarato “pericoloso” e chiuso definitivamente nel1933. Solo verso la fine degli anni '60 la struttura viene riconosciuta come “edificio di valore storico” e si ripensa a un suo utilizzo. Nel1997 sono terminati i lavori di restauro, cosicché il Teatro viene re-inaugurato il 1º ottobre, con un concerto del cantautore astigianoPaolo Conte. I lavori aggiungono alla sala storica, strutturata a "ferro di cavallo", una nuova sala, con struttura "a ventaglio", dalla capienza di 618 posti. Le due sale si affacciano sullo stesso palcoscenico, in modo che il Teatro G. Busca, in occasione di eventi speciali, può contare sull'apertura di entrambe le sale, portando così la sua capienza totale a 916 posti.
Idisné dra Langa, i pranzi importanti; idisné 'd Carvé, o pranzi diCarnevale, ladra leva o deicoscritti,dra spusa o della sposa,dr'uva o dellavendemmia,d'er massé er cr-crin o dell'uccisione delmaiale,d'j servitò o dei servitori, e infined'er particolar o del proprietario agricolo, sono la certezza di una tradizioneculinaria.
Feste Fiorite; dal2005 si svolgono, ogni anno, nell'ultimo fine settimana di maggio, nella Piazza del Duomo di Alba. Oltre al Mercatino Aleramico, che propone prodotti enogastronomici del territorio, si tengono concerti, spettacoli di danza e di teatro.
Alba Music Festival, Italy&USA, Alba Music Festival; dal 2004 si svolge, in 2 settimane, tra maggio e giugno e in 3 settimane tra fine luglio e inizio agosto. Oltre 50 concerti con solisti, orchestre, recital, musicisti, seminari, work-shop e altro.[27]
Fiera del Tartufo Bianco; si svolge, ogni anno, in ottobre; è organizzata dall'Ente Fiera di Alba. Nata come manifestazione collaterale alla Festa della Vendemmia, nel1928 la Fiera del Tartufo d'Alba ha assunto, nel tempo, la fisionomia di grande evento, di portata nazionale. Ogni anno gli organizzatori della Fiera donano il migliore esemplare di tartufo a un personaggio famoso, invitato sul posto. Tra gli ospiti della FieraJoe DiMaggio,Alfred Hitchcock,Marilyn Monroe,Fārūq I d'Egitto,Ugo Tognazzi,Alain Delon,Gérard Depardieu,Gianfranco Fini. Nel2007 la manifestazione ha ottenuto il titolo di Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba. Collateralmente alla Fiera si svolgono, in vari punti della città, numerosi eventi culturali e spettacolari.[28]
IlPalio degliAsini eGiostra delle Cento Torri, la prima domenica di ottobre.
La fiera d'ottobre è una rassegna di tutto quello che Alba offre.
la manifestazione primaverile "Vinum".
International Jazz Day - Alba, dal 2013, il 30 aprile con la direzione artistica del musicista albeseFilippo Cosentino viene allestito un programma di concerti per i festeggiamenti della giornata mondiale del jazz[29].
Palio di Alba, il crociato
Palio di Alba, l'artigiano
Ad Alba si tengono mostre ed esposizioni, al Palazzo Mostre e Congressi.
Palazzo Mostre e Congressi di Alba, "Le Favole del Tartufo", 2009, mostra a cura di G. Berti e R. Molinari, allestimento dell'ArtStudioLetizia.
Notevole rilevanza ha il settore vitivinicolo: nella zona di Alba si contano ben 290 aziende che coltivano una superficie di 700 ettari di terreno producendo, in media ogni anno,61200 hl di vino.[30]
Tra le principali industrie del territorio albese vi sono:
Ferrero, una delle più importanti aziende dolciarie al mondo;
Miroglio, leader nel settore tessile e proprietaria di diversi marchi d’abbigliamento;
Mondo, specializzata in pavimentazioni sportive, civili e in giocattoli.
Ad Alba ha inoltre sede la banca di credito cooperativo più grande d'Italia per numero di soci[31] — laBanca d'Alba — e la catena di distribuzione alimentare internazionaleEataly. Vi è stata inoltre fondata laUniEuro, catena di negozi specializzati in prodotti di informatica, telefonia ed elettrodomestici.
Alba è transitata dallaSS 231 e dallaSR 29 per Cortemilia-Savona e Torino. Numerose strade provinciali collegano la città con i tanti paesi dell'area urbana.
La principale squadra di calcio della città è l’Alba Calcio che milita in Serie D. La storicaAssociazione Sportiva Albese Calcio milita in Eccellenza, mentre la terza squadra di calcio della città è l’Area Calcio Alba Roero (milita nel Girone Fpiemontese diPrima Categoria).
Altra importante squadra di Alba era laA.S.D. Femminile Alba;nel 2011 ha vinto le Olimpiadi delle Città Gemelle, nel 2013 ha conquistato il proprio posto in serie B. La società si è sciolta nel luglio 2015; attualmente l'unica squadra femminile di Alba è la A.S.D Futura Langhe di Alba, creata il 14 luglio 2015.
La squadra dipallapugno di Alba è tra le migliori d'Italia. Detiene ilprimato di campionati italiani vinti, che sono 18, dei quali 5 consecutivi tra il 1947 e il 1951. Losferisterio Alessandro Mermet è la struttura dove si disputano le partite di questo sport.
^Giovan Battista Pellegrini,Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990.
Giuseppe Mazzatinti,Note per la storia della città di Alba, Tipografia e libreria Sansoldi, Alba 1887.
A. Buccolo - E. Necade - V. Riolfo,Alba. Un secolo, L'Artistica Editrice, Savigliano 1985.
Lucia Gangale,La vita della città. Tredici racconti albesi, L'Artistica Editrice, Savigliano, 2009
F. Luino, L. Turconi, C. Petrea, G. Nigrelli (2012):Uncorrected land-use planning highlighted by flooding: the Alba case study (Piedmont, Italy). Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 12, 2329-2346, doi:10.5194/nhess-12-2329-2012.
M. Venturino Gambari,Studi per una storia d'Alba. Navigatori e contadini. Alba e la valle del Tanaro nella preistoria, Famija Albeisa, Alba 1995.
E. Villata,Macrino d'Alba, catalogo della mostra alla Fondazione Ferrero, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano 2000.
G. Romano,Macrino d'Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano 2001.
Cleto Schiavilla,Lo sconosciuto Napoleone. Un insorgente dimenticato. Dalle Langhe alla Terra d'Otranto, prefazione di Mauro Della Ferrera, Araba Fenice, Boves, 2014,ISBN 978-88-6617-236-9.
G. Parusso,Alba. Il Novecento. Appunti per una cronaca, Araba Fenice, Boves 2005.