L'Al-Hilal Saudi Club era noto in origine con il nome di Olympic Club e fu fondato da Abdul Rahman Bin Saad Bin Saeed il 15 ottobre 1957 aRiad. Meno di un anno dopo la fondazione, il 3 dicembre 1958, assunse l'attuale denominazione per iniziativa del sovrano sauditaBin Abdul-Aziz. Il sovrano aveva assistito a un torneo tra Olympic Club,Al-Shabab, Al-Riad ed El-Kawkab. Sin dalle origini ha potuto contare su un vasto seguito di tifosi e sul supporto dei reali sauditi[2].
Il primo successo lo ottenne nel 1961, aggiudicandosi laCoppa del Re saudita. Iniziò così un lungo periodo di successi, impreziosito dalla vittoria di 50 trofei ufficiali. La Coppa del Re saudita fu rivinta nel 1964, aitiri di rigore contro i bicampioni d'Asia dell'Al-Ittihad.
Nel2014 il club tornò ad alti livelli in ambito continentale, raggiungendo lafinale di Champions League, ma fu sconfitto per 1-0 tra andata e ritorno dagli australiani deiWestern Sydney[4]. Nell'edizione2019 la squadra saudita vinse la fase a gironi qualificandosi grazie a quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta; Negli ottavi di finale affrontò l'Al-Ahli battendolo all'andata per 4-2, mentre nella gara di ritorno subì un'ininfluente sconfitta per 1-0. Ai quarti di finale si trovò di fronte la compatriotaAl-Ittihad con la quale pareggiò 0-0 nella gara di andata, mentre nel ritorno l'Al Hilal andò sotto nel punteggio per poi rimontare e vincere 3-1 grazie alle reti diCarrillo,Al-Dawsari eGiovinco. Le semifinali si giocarono contro l'Al-Sadd diXavi e grazie al 4-1 dell'andata, la sconfitta per 4-2 del ritorno non compromise il raggiungimento della finale. La doppia finale contro l'Urawa Reds si concluse con un complessivo vincente 3-0 tra andata e ritorno e consentì al club di appaiare, a quota 3 titoli, ilPohang Steelers, squadra più vincente nella massima competizione continentale, e di diventare l'unica squadra asiatica vincitrice di 7 trofei continentali.Bafétimbi Gomis si aggiudicò il titolo di miglior giocatore quello di capocannoniere della competizione grazie alle 11 reti messe a segno, di cui tre tra semifinali e finali. Grazie al successo continentale, la squadra poté partecipare allaCoppa del mondo per club, dove batté per 1-0 l'Espérance al secondo turno e fu eliminata in semifinale dalFlamengo (3-1).
Il 20 settembre 2020 il club saudita è colpito dalCOVID-19, con un totale di 20 tesserati (15 calciatori e 5 membri dello staff tecnico) messi in quarantena. Il giorno stesso la società è costretta a scendere in campo con soli quattordici effettivi tra titolari e panchinari, avendo la Federcalcio asiatica respinto la richiesta di posticipare il match diAFC Champions League contro gli iraniani delShahr Khodro, partita terminata poi con un pareggio a reti bianche che ha permesso alla squadra di qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta della competizione continentale.[5][6] Tre giorni dopo si sarebbe dovuta giocare la quinta partita della fase a gironi del torneo continentale, ma avendo a disposizione solo undici calciatori in rosa, il cui minimo previsto è tredici, la federazione asiatica squalifica il club saudita annullando tutti i risultati delle partite precedenti.[7]
Nel2021 si aggiudicò nuovamente l'AFC Champions League, battendo per 2-0 in finale ilPohang Steelers e diventando la squadra più titolata nella competizione con 4 successi, avendo staccato proprio i sudcoreani, fermi a 3 vittorie. NellaCoppa del mondo per club FIFA 2021 la squadra saudita superò il secondo turno battendo gli emiratini dell'Al-Jazira per 6-1, poi fu sconfitta in semifinale dalChelsea per 1-0 e perse anche l'incontro per il terzo posto, per 4-0 contro gli egiziani dell'Al-Ahly, chiudendo così con la quarta piazza nel torneo. Partecipò anche allaCoppa del mondo per club FIFA 2022, dove superò il secondo turno battendo per 5-3 aitiri di rigore i marocchini delWydad Casablanca (1-1 dopo itempi supplementari) e la semifinale battendo per 3-2 i brasiliani delFlamengo, per poi essere sconfitto per 5-3 in finale dalReal Madrid e chiudere, quindi, al secondo posto.