Il territorio era abitato già nel II-III secolo, come dimostrano numerose tomberomane scoperte nella frazione di Madrano[1][4].
La storia di Airolo è caratterizzata dal traffico attraverso ilpasso del San Gottardo che venne aperto al traffico commerciale nel XIII secolo[5]. Ciò che ha contribuito allo sviluppo della sua economia, in particolare nei settori della ristorazione, dell'albergazione e dei trasporti[1].Nel basso Medioevo il paese divenne feudo deiVisconti, tentando diverse volte di riacquistare l'indipendenza. Nel 1516 venne assoggettato allaVecchia Confederazione svizzera[senza fonte].
Nel 1799 l'armata russa del generaleSuvorov durantela sua campagna svizzera valicò il San Gottardo e si scontrò coi francesi nelle gole dellaReuss a nord diAndermatt,come ricorda il monumento che è stato eretto sulla superficie rocciosa presso il Ponte del Diavolo[senza fonte].
Nel 1820 fu inaugurata la strada cantonale e il 15 luglio 1830 venne aperta la nuova strada del passo del San Gottardo, oggi conosciuta come "la vecchiaTremola"[6].
Nel novembre 1868, la frazione di Fontana fu devastata da un incendio.[7] II 17 settembre 1877, una simile calamità colpì il centro di Airolo, dove andarono a fuoco quasi duecento edifici.[7]
Nel 1890 Airolo ebbe un'illuminazione stradale elettrica[1].
Il 28 dicembre 1898 una frana (Frana del Sasso Rosso) distrusse parte del borgo e fece tre morti. Con i sassi franati a valle vennero in seguito costruiti, a nord del paese, dei grossi muri di protezione[1]. Dalla fine del XIX secolo vennero costruite numerose opere antivalanga (specialmente nel bacino della cosiddetta Vallascia[8]), un progetto che è tuttora in corso[1]. Tra le prime opere ad essere costruire ci furono i muri delle cosiddettePiotte di Abramo,[8] nel 1887[8].
Il 28 dicembre[senza fonte] 1923 una valanga si abbatté sull'abitato[1]causando ingenti danni ma fortunatamente senza provocare vittime[senza fonte]; una valanga caduta la notte del 12 febbraio 1951[9] fece dieci morti[1][9]. Nell'inverno 1950-1951 ulteriori valanghe provocarono danni materiali nelle località di Fontana,[9] Tamblina (vicino a Fontana)[9] e Monda (vicino a Brugnasco)[8].
Nel 1969 Airolo fu il primo comune delCanton Ticino a costruire un impianto di depurazione[1];sempre nel 1969[senza fonte] venne inaugurata la strada delpasso della Novena che mette in comunicazione con ilCanton Vallese e nel 1980 venne inaugurata la nuova galleria autostradale del Gottardo[1].
Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, fondata nel 1292[10] su edifici risalenti al V-VI secolo e menzionata per la prima volta nel 1224[1]. L'edificio venne ricostruito nel 1879 dopo che un incendio, il 17 settembre 1877, aveva distrutto la chiesa e buona parte del borgo; dell'antico edificio resta il campanileromanico (XII secolo)[1][11];
Oratorio di Sant'Antonio abate nella frazione Valle, fondato nel XIV-XVI secolo[12]e documentato nel 1570[senza fonte];
Oratorio dei Santi Gervasio e Protasio nella frazione Madrano[senza fonte];
Oratorio di San Barnaba nella frazione Brugnasco[senza fonte];
Oratorio di Santa Maria Vergine nella frazione Stalvedro, documentato nel 1669 e riedificato nel 1766[senza fonte];
Oratorio di Santa Maria Assunta nella frazione Nante, menzionato nel 1450[senza fonte];
Oratorio di Santa Maria Maddalena nella frazione Fontana, costruito nel 1782, demolito da una valanga nel 1879 e ricostruito in seguito[senza fonte];
Oratorio di Sant'Anna nella frazione Albinasca, costruito ex novo nel 1629 accanto a quello antico; conservava un prezioso polittico ad ante tardogotico del 1504 trasportato nel 1907 alMuseo nazionale di Zurigo[senza fonte];
Cappella di Santa Maria nella frazione Bedrina, edificata nel 1852[senza fonte];
Cappella dei Morti, poco sotto il passo del San Gottardo, che deve il suo nome al fatto che vi venivano deposti i corpi dei viandanti trovati morti di cui non si conosceva la fede[senza fonte];
Oratorio di San Gottardo sul passo omonimo[13], fondato nel 1237[14]e inglobato nell'Ospizio vecchio; fu consacrato dal vescovo milaneseEnrico I da Settala (1213-1230). L'edificio tuttavia è ancora più antico perché alcune indagini archeologiche del 1975 rivelarono i resti di un edificio di culto altomedievale, del VIII-IX secolo[senza fonte].
Ex Hotel Motta & Poste (oggi casa con studi professionali), edificato nel 1810 dalla famiglia Motta. Rimase in funzione fino alla costruzione del nuovo Albergo Motta sul lato opposto della vecchia strada del San Gottardo; è la casa natale del consigliere federaleGiuseppe Motta[senza fonte];
Ex Albergo Motta (oggi palazzo d'appartamenti), imponente costruzione sorta nel 1850 circa e rimasta in funzione fino al 1942 quando Giovanni Grassi la trasformò in casa d'abitazione. Notevole è anche la dépendance dell'albergo, costruita nel 1880[senza fonte];
Scuole comunali, a sud-est del borgo, costruito nel 1917 dall'imprenditore Cesare Camponovo su progetto dell'architettoFerdinando Bernasconi (1867-1919)[senza fonte];
Salone Olimpia, sorto nel 1905 su iniziativa di un gruppo di cittadini come sala teatrale e ricreativa[senza fonte];
Ex Hotel Lombardi (oggi casa d'appartamenti), sopra la stazione, eretto nel 1870 come casa di servizio dell'impresa Favre[senza fonte];
Casa Lombardi nella frazione Valle, opera diFranco Ponti e Milo Navone negli anni 1975-1977[senza fonte];
Centrale elettrica del Lucendro nella frazione Albinengo, eretta dai fratelli Carlo eRino Tami negli anni 1942-1945[15];
Viadotto di Albinengo, realizzato dagli ingegneri Grignoli & Muttoni negli anni 1970-1972[senza fonte];
Portale sud e centro di manutenzione dell'autostrada A2 progettati da Rino Tami nell'ambito delle opere principali nella tratta autostradale Chiasso-Airolo[senza fonte];
Fontana, villaggio caratterizzato da un impianto urbanistico a griglia ortogonale dovuto alla ricostruzione evvanuta dopo l'incendio del 1868, forse su progetto egli ingegneri attivi nella costruzione dellaferrovia del Gottardo[senza fonte];
Casa Dotta, unico edificio del nucleo di Fontana che conserva il tetto in scandole, giunto fino a oggi nel suo aspetto del 1792[senza fonte];
Pozzo di ventilazione a Motto di dentro, realizzato da Rino Tami e Giovanni Lombardi negli anni 1978-1980[senza fonte];
Forte Airolo, costruito negli anni 1887-1890 con lo scopo di proteggere la galleria ferroviaria e il passo del San Gottardo; all'interno del quadrilatero irregolare è stato inaugurato nel 1989 il Museo Forte Airolo[senza fonte];
Caserma al Motto Bartola, costruita tra il 1888 e il 1914[senza fonte];
Postazione di fanteria a Fieud, sul crinale della montagna, costruita tra il 1902 e il 1911[senza fonte];
Forte San Gottardo sul passo del San Gottardo, costruito tra il 1892 e il 1917[senza fonte].
L'agricoltura ebbe per molto tempo un ruolo preponderante. Oggi il numero di persone occupate in questo settore si è ridotto notevolmente. La costruzione del Caseificio dimostrativo del Gottardo, inaugurato nel 1997, ha permesso di promuovere meglio i prodotti dell'agricoltura locale. Il quarto mercoledì di maggio si tiene il mercato dei fiori; il primo mercoledì di settembre si svolge la fiera-mercato, con la vendita di prodotti degli alpi e il mercato di bestiame bovino[senza fonte]. Nel settore artigianale l'edilizia occupa il primo posto[1]. La sola importante industria di Airolo è l'azienda metallurgica Tenconi, che occupa circa cento dipendenti; vi sono inoltre molte piccole ditte e aziende artigianali[1].
Ad Airolo si trovano aziende del settore dei servizi per il traffico ferroviario e stradale e una grande piazza d'armi dell'esercito svizzero[1].In seguito a diverse misure di razionalizzazione nei settori militare, delle ferrovie e di altri servizi pubblici, Airolo ha perso numerosi posti di lavoro[senza fonte] e la popolazione residente è in lenta diminuzione.
Airolo è stata la prima località in Ticino ad offrire impianti di risalita per la pratica dello sci e è oggi uno dei luoghi principali del Cantone per gli sport invernali[1]:è il polo turistico dellaTre valli ambrosiane[senza fonte]. In estate è il punto di partenza per numerose escursioni (Strada Alta, Sentiero degli Alpi)[1].
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddettocomune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Siro Borrani,Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Mario Bertolone,Note su alcune asce di bronzo della Leventina, in Rivista storica ticinese, 1, febbraio 1938, Istituto Editoriale Ticinese, Bellinzona 1938.
Fiorentino Galliciotti (a cura di),Il flagello bianco nel Ticino, Bellinzona, Arti grafiche Arturo Salvioni & co., 1953.
Virgilio Gilardoni,Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, La Vesconta, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 30. 38, 40-43, 91, (Madrano 176, 251, 481), 176-178, 299, 342, 358, 476, 481, 484, 498, 509, (San Gottardo 543-544).
Bernhard Anderes,Guida d'Arte della Svizzera italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 112-115.
Mario Fransioli,Il vicinato di Airolo. Gli ordini del 1788, Airolo, Patriziato di Airolo, 1994.
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