Ahmed Mohammad Barzani, noto anche con lo pseudonimo diKhudan (in curdo: ئهحمهد محهممهد بارزانی /Ehmed Mihemed Barzanî) (Barzan,28 luglio1896 –11 gennaio1969), è stato unpoliticocurdo e capo della tribùBarzani inKurdistan.
Lo sceicco Ahmed è considerato l'architetto del governo Barzani nel Kurdistan iracheno. Era un nazionalista curdo che portò molte diverse tribùcurde sotto il suo comando, ampliando la regione di Barzan. Insieme al fratello minoreMustafa Barzani, combatté contro il governo iracheno negli anni '20 e '30.

La prima delle grandi rivolte di Barzani ebbe luogo nel 1931 dopo che Mustafa Barzani, uno dei più importanti leadercurdi nel Kurdistan iracheno e fratello di Ahmed, riuscì a sconfiggere un certo numero di tribùcurde che ne mettevano in discussione il dominio.[1]
Successivamente fu costretto a fuggire inTurchia, dove venne trattenuto in detenzione e poi mandato in esilio nel sud dell'Iraq. Guidò la più grande rivoluzione di Barzan dal 1931 al 1937 e si guadagnò il rispetto di molti generali dell'esercitoiracheno che lo stavano combattendo, come il generale Abdul-Jabar Barznji, il comandante dell'esercitoiracheno nella regione di Barzan.
Barzani fu al centro del malcontentobritannico,iracheno e turco ed era molto in sintonia con i movimenticurdi nel nord guidati dalKhoyboun (larivolta dell'Ararat). Ricevette molticurdi che cercavano rifugio a Barzan, incluso Kor Hussein Pasha. Nel settembre del 1930, in un'intervista con il primo ministro iracheno,Nuri Said, un addetto militare turco aBaghdad si espresse così: "le operazioni militari ad Ararat sono state portate a termine con successo. L'esercito continuerà operazioni simili a ovest delLago Van. Ci aspettiamo una rapida fine di queste operazioni. L'esercito turco mobiliterà quindi le sue truppe lungo ilconfine turco-iracheno se l'esercito iracheno attaccherà lo sceicco Barzani".[2]
Barzani fu il primo leader ambientalista e ecologistacurdo conosciuto. Rinforzò i regolamenti per mantenere un ambiente pulito e sostenibile. Proibì, tra l'altro:[2]
Barzani rifiutò il modo tradizionale di mantenere la leadership all'interno della stessa famiglia. Sottolineò che chiunque avesse preso l'iniziativa doveva essere qualificato per un tale lavoro. Condannò la corruzione che stava cominciando a prendere piede all'interno del movimentocurdo e fu molto critico nell'ignorare le masse oppresse che erano vittime dei fallimenti del movimento.[2] Gli viene anche attribuito il merito di aver sottolineato che il matrimonio avrebbe dovuto essere volontario: egli considerava tale libertà come un diritto civile fondamentale e lo sottolineò pubblicamente.[3]
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 7333167764315113890005 ·LCCN(EN) n2023200330 ·GND(DE) 1294799533 |
|---|