
Agostino Ferrente (Cerignola,28 ottobre1971) è unregista,sceneggiatore eproduttore cinematograficoitaliano.
Madre calabrese e padre lucano[1], eredita dal nonno materno, direttore di bande musicali, la passione per la musica[2]. A diciassette anni lascia il suo paese in Puglia e vive per alcuni mesi aSydney dove lavora per un programma radiofonico in lingua italiana dedicato agli immigrati italiani. Tornato in Italia diventa coordinatore editoriale di alcune testate radio televisive per le comunità di italiani all'estero[2].
Dal 1990 studia alDams diBologna, e partecipa agli incontri diIpotesi Cinema, il gruppo diBassano del Grappa diretto daErmanno Olmi[3].
Nel 1992 fonda la Pirata Manifatture Cinematografiche, società di produzione con cui ha realizzato o co-realizzato tutte le sue opere e con cui ha ottenuto riconoscimenti in vari Festival Internazionali[4][5].
Nel 1996 è aiuto-regista diSilvano Agosti per il filmLa seconda ombra, realizzato nell'ex manicomio diGorizia e che racconta la rivoluzione psichiatrica diFranco Basaglia[6]. Nello stesso anno è co-sceneggiatore del filmAlbania blues diNico Cirasola[7].
Tra il 1997 e il 1998 comincia il sodalizio artistico conGiovanni Piperno, col quale realizza in co-regia due documentari che ottengono riconoscimenti internazionali e vengono programmati in prima serata su Rai Tre:Intervista a mia madre (1999)[8] è stato successivamente invitato a numerosi festival internazionali.Il film di Mario (2001) viene invece presentato alTorino Film Festival[9].
Nel 2001, insieme ad una decina di soci, fonda aRoma il gruppoApollo Undici che salva lo storico cinema Apollo dal rischio di diventare un bingo e con rassegne di cinema, musica e scrittura diventa uno dei centri di produzione culturale più attivi della Capitale[10][11].
Contemporaneamente conDoc/it - Associazione Documentaristi Italiani svolge attività di promozione del genere documentaristico ideando e organizzando varie iniziative tra cui il Premio a Venezia, gli omaggi a Vittorio De Seta e Alberto Grifi.
Nel 2008 con Anna Maria Granatello, crea il Premio Solinas Documentario per il cinema[12][13].
Con Apollo Undici, insieme aMario Tronco degliAvion Travel crea l'Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble composto da una ventina di musicisti provenienti da altrettanti paesi del mondo, che debutta a novembre del 2002 come evento di chiusura delRomaeuropa Festival primo di numerosi concerti realizzati nel mondo, spesso al seguito dell'omonimo film nella modalità "Cine-Concerto" e con il riadattamento deIl flauto magico diW.A. Mozart. Il repertorio viene raccolto nei primi quattro CDL'Orchestra di Piazza Vittorio,Sona eIl Flauto Magico secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio con un quarto tuttora in lavorazione, co-prodotto daBob Ezrin[14].
Nel 2006 il video clip di Ena Andi - Orchestra di Piazza Vittorio premiato per la miglior regia alPremio Videoclip Italiano 2006[15].
Nel 2010 collabora con Andrea Satta e iTêtes de Bois, per la realizzazione di progetti artistici legati al mondo della bicicletta, tra i qualiPalco a pedali e il videoclip della canzoneAlfonsina e la bici (Premio speciale P.I.V.I.)[16] dedicato adAlfonsina Strada e interpretato da Andrea Satta,Margherita Hack e Luca degliAssalti Frontali, con la partecipazione straordinaria diSergio Staino e Mario Benedetti, il meccanico storico diEnrico Berlinguer eRoberto Rossellini[17].
Nel 2013 realizza il film documentarioLe cose belle con la co-regia diGiovanni Piperno.
Nel 2019 dà vita al documentarioSelfie, ambientato a Napoli nelRione Traiano, quartiere inizialmente destinato agli abitanti delle baraccopoli sul lungomare di Napoli, rimasti senzatetto dal dopoguerra.
Nel 2023 ha realizzato, scrivendolo e dirigendolo, il cortometraggioCoupon-Il film della felicità[18][19][20] interpretato daPier Luigi Bersani[21],[22]Milena Vukotic,Maria Grazia Calandrone e Andrea Satta e presentato nell'ambito 41ª edizione delTorino Film Festival[23].
La creazione dell'orchestra, dalla prima idea al debutto viene filmata diventando l'omonimo film documentarioL'orchestra di piazza Vittorio, co-prodotto da Bianca Film eLucky Red. La pellicola viene presentata nel 2006 come evento di chiusura delFestival di Locarno, per poi uscire in varie sale italiane[24].
Ferrente incontra poiBob Ezrin, produttore tra i tanti altri diPink Floyd,Lou Reed,Alice Cooper con cui produce un nuovo CD[25].
È ideatore (insieme aMariangela Barbanente eAlessandro Rossetto, per la co-produzione di Bianca Film eRai Cinema) del progettoOPV i diari del ritorno, serie di ritratti affidati a diversi registi, sui singoli musicisti dell'orchestra di piazza Vittorio, elaborati durante un loro viaggio di ritorno nel paese di origine. I primi due episodi pilota,Raul di Alessandro Rossetto eHoucine diLeonardo Di Costanzo, sono stati presentati in varie manifestazioni[26]
Il filmLe cose belle, realizzato in co-regia conGiovanni Piperno, mescolando immagini di repertorio e nuove riprese, racconta quattro vite nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata negli anni che vanno dal 2009 al 2013.
Dopo alcune versioni “work in progress” presentate in vari festival dal 2012 al 2013, la versione definitiva esce in sala, distribuita dall'Istituto Luce Cinecittà, a giugno del 2014, diventando il documentario italiano più premiato dell’anno[27].
Il film è spesso seguito dal concerto interpretato dal protagonista cantante Enzo della Volpe, accompagnato dalla Piccola Orchestra delle Cose Belle fondata per l’occasione, con cui produce il CDGuaglione (Produzione artisticaValerio Vigliar) incluso nel cofanetto distribuito nel 2017 dall’Istituto Luce Cinecittà, contenente anche il libroParlami delle cose belle - Storie di fiori tra le rovine AA. VV. a cura diChristian Raimo, edito daDeriveApprodi[28].
Napoli,Rione Traiano, Alessandro, barista, e Pietro, aspirante barbiere, sono due sedicenni che si filmano con un iPhone per raccontare il loro difficile quartiere, la loro vita quotidiana, l'amicizia che li lega.
Raccontano anche della tragedia di Davide, un amico ucciso da un carabiniere al termine di un inseguimento, quando aveva sedici anni, perché era stato scambiato per un fuggiasco. È successo a Davide, ma potrebbe capitare a uno di loro... Ecco perché il regista ha affidato loro il suo cellulare, chiedendo di riprendere, sotto la sua direzione, se stessi e il mondo alle loro spalle.
Il filmSelfie, prodotto da Magneto Presse e Arte France, in collaborazione con CDV Casa delle Visioni eRai Cinema, distribuito in Italia dall'Istituto Luce- Cinecittà, è stato presentato in anteprima mondiale alBerlin International Film Festival del 2019[29] e ha successivamente vinto, tra gli altri, il Premio per il "Miglior Documentario" alLuxembourg City Film Festival[30], il Documentary Goyang Award alEBS International Documentary Festival (EIDF) of Seoul[31] ed ha ottenuto la "nomination" nella cinquina dei migliori documentari per l'European Film Awards 2019[32][33], fra i 10 migliori film d'autore europei scelti dal festival on line ArteKino realizzato dall'emittente franco-tedesca ARTE[34]. Ottiene anche ilPremio David di Donatello 2020 come "Miglior Documentario"[35] e ilNastro d'Argento 2020 come Miglior Film del Cinema del reale[36].
Altri progetti
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 9536147270580835700004 ·GND(DE) 1111817707 |
|---|