Agiatide | |
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Regina di Sparta | |
In carica | 250 a.C. – 224 a.C. |
Casa reale | Agiadi |
Padre | Gilippo |
Madre | ? |
Consorte | Agide IV |
Coniuge | Cleomene III |
Figli | Eudamida III |
Agiatide (ingreco antico:Ἀγιᾶτις?; ... –224 a.C.) furegina spartana, moglie di due re:Agide IV eCleomene III e madre diEudamida III.
Agiatide, figlia del ricco spartano Gilippo,[1] fu la moglie del re diSpartaAgide IV, il promotore di una riforma istituzionale, poi fallita, che prevedeva il condono dei debiti e la ridistribuzione delle terre.[2]
Leonida II, l'altro re,[3] dopo aver fatto uccidere Agide nel241 a.C. per aver favoreggiato la sua precedente deposizione, avvenuta ad opera dell'eforoLisandro, costrinse la giovane vedova a sposare il suo ancor più giovane figlio ed erede al trono,Cleomene III.[1]
NellaVita di Cleomene, lo storicoPlutarco attribuisce proprio ad Agiatide l'opera di convincimento del nuovo marito sull'efficacia che avrebbe avuto la riforma propugnata dal precedente consorte, tanto che Cleomene, una volta salito al trono alla morte di Leonida nel235 a.C., proseguì la riforma di Agide stesso, anche se era stata avversata ed ostacolata con tutti i mezzi dal padre.[1]
Secondo Plutarco stesso, Cleomene era molto innamorato di Agiatide, tanto che non riusciva nemmeno a stare lontano da lei per molto tempo: quando era impegnato in una spedizione militare, non mancava mai di tornare temporaneamente a Sparta, appena ne aveva l'occasione, al solo scopo di rivederla, anche solo per poche ore.[4]
Proprio mentre Cleomene era impegnato militarmente nella cosiddettaguerra cleomenea, e più precisamente mentre si trovava aTegea dopo aver perso la città diArgo ad opera dei nemiciArato edAntigono III Dosone, un messaggero gli portò la notizia dell'improvvisa morte dell'amata moglie (224 a.C.).[4]
Agiatide ebbe un figlio da Agide, che regnò comeEudamida III, e due figli da Cleomene. Questi ultimi furono fatti uccidere, assieme alla loro nonnaCratesiclea, dalre d'EgittoTolomeo IV nel219 a.C. dopo che l'ex re di Sparta, che si trovava adAlessandria come ostaggio, aveva tentato invano di ribellarsi.[5]