Ladinastia afsharide (in persianoافشاریان,Afšâriyân), di stirpeturcica, governò laPersia tra il 1736 e il 1750 ed ebbe per capitaleMashhad, nella provincia diKhorasan. Le vicende della dinastia coincidono con quelle del suo fondatoreNadir Shah, una delle più originali ed enigmatiche figure dellastoria iraniana.
Dopo la caduta deiSafavidi ad opera degli afghani, Nadir combatté al servizio di questi ultimi contro gliUzbeki. Nadir passò al servizio diTahmasp II, erede legittimo delladinastia safavide (dopo che quest'ultimo gli negò alcuni pagamenti), e iniziò la riconquista della Persia, che completò nel 1729 ponendo sul trono Tahmasp come re-fantoccio. Quando ritenne il suo potere consolidato, si fece incoronarescià (1736) e attaccò gli afghani; preseKandahar eKabul, quindi invase l'India e saccheggiòDelhi, riportando un favoloso bottino inclusi ilTrono del Pavone, incastonato di gemme, e il diamanteKoh-i-Noor. Nel 1740 fece giustiziare Tahmasp e i suoi figli. Costituì quindi una flotta per invadere l'Oman, e riprese la guerra, sua unica occupazione, contro iTurchi ottomani e laTransoxiana. Cercò inutilmente di riconciliaresciiti esunniti, poiché aveva bisogno di entrambe le fazioni nel proprio esercito.
Uomo avido e intollerante, negli ultimi anni si fece crudele e sospettoso, finendo assassinato nel1747. Nella seconda metà del secolo l'Iran fu conteso da tre fazioni (Afsharidi,Zand eQajar), mentre si facevano sempre più frequenti le ingerenze delle potenze europee.
- ^Aliasghar Shamim, Iran during the Qajar Reign, Tehran: Scientific Publications, 1992, p. 287