L'Africa orientale è la regione del mondo dove si ritiene sia nata la specie umana. Nella valle del Rift, inEtiopia, sono stati scoperti resti di ominidi risalenti a oltre 4 milioni di anni fa[2], e nella regione etiope diAfar fu ritrovato lo scheletro diAustralopithecus afarensis dettoLucy, risalente a 3,2 milioni di anni fa.[3], mentre nella gola di Olduvai, inTanzania, sono stati trovati importanti resti di ominidi risalenti a 2 milioni di anni fa.
L'Etiopia è considerata tra i più probabili luoghi dove hanno avuto origine gli esseri umani anatomicamente moderni (Homo sapiens), da cui si sarebbero diffusi inMedio Oriente e nel resto del mondo[4][5][6][7], in questa regione sono stati rinvenuti resti di Homo sapiens risalenti a 200'000 anni fa.[8]
Da allora, molte culture preistoriche sono sorte nel corso dei millenni in Africa orientale, dedite alla caccia e alla raccolta, come ipigmei di etniabatwa delle regioni più interne coperte da foreste equatoriali, o ikhoisan degli altopiani e delle regioni costiere dell'Oceano Indiano. Iscrizioni egiziane del II millennio a.C. attestano contatti tra i pigmei, chiamatidanzatori degli dei, e la civiltà egizia, indicando che questa etnia fosse estesa in passato in regioni molto più a nord di quelle attuali, fino forse al bassoNilo, e una lettera risalente all'Antico Regno attestava la cattura di un "nano" proveniente dalla "terra degli spiriti" (cioè da sud).[9]
Nel III-II millennio a.C. ondate migratorie di pastoricusciti provenienti dall'altoNilo diffusero verso sud in tutta l'Africa orientale l'allevamento di bovini, e probabilmente la coltivazione delsorgo e deilegumi. A quest'epoca risalgono anche le ondate migratorie di popoli di etniabantu, dalle coste delgolfo di Guinea verso sud e verso est fino alla regione deiGrandi Laghi, da cui nel VII secolo a.C. una seconda ondata migratoria diffuse in tutta l'Africa orientale l'agricoltura e l'uso del ferro. A quest'epoca si fa risalire la nascita della maggior parte delle attuali etnie africane, come ibahutu, che avrebbero gradualmente scacciato, nel corso di tutto il primo millennio d.C., i cacciatori-raccoglitoripigmeibatwa verso le regioni più interne e ikhoisan verso gli altopiani meridionali, per trasformare le aree più fertili in terreni coltivati, pur mantenendo una struttura sociale di tipo tribale, senza cioè stabilire entità statuali di grandi dimensioni.
Fa eccezione a questo riguardo la regione dell'altoNilo, nell'attualeEtiopia settentrionale, dove è attestato dall'VIII secolo a.C. un regno conosciuto comeD'mt, la cui capitale era nei pressi dell'attualeYeha, in Etiopia[10][11], la cui genesi fu dovuta probabilmente all'incontro tra popolazionicuscitiche (Agau) esemitiche (Sabei), anche se i contatti tra cusciti e semiti nella regione risalgono già al 2000 a.C., come attesta la genesi della semiticalingua ge'ez di Etiopia ed Eritrea.[12][13]
Le migrazioni di pastori nomadicusciti dal nord proseguirono anche dopo la sedentarizzazione dei bantu, e i due gruppi sociali talora convissero nelle stesse zone, come nel caso dei nomadi bahima, talaltra si integrarono tra loro, come nel caso del cuscitaregno di Kitara (entrambi nell'attualeUganda). L'ultima migrazione dei bantu avvenne, nell'VIII secolo d.C., dalla regione meridionale delloZambesi.
Nell'altopiano etiope la civiltà D'mt terminò nelIV secolo a.C., frammentandosi in piccole entità, dalle quali emerse nelI secolo d.C. ilRegno di Axum, con capitale Mazabe[14], che si estese nella regione africana e anche al di là delMar Rosso, nell'attualeYemen,[15], per diventare, nel III secolo d.C., una potenza regionale.[16] Nel 316 giunsero in Africa orientale i primi missionari cristiani,Frumenzio e Edesio, due mercanti diTiro fatti prigionieri dai nativi e condotti come schiavi alla corte del reEzanà, che convertirono alcristianesimo. Frumenzio divenne il primo vescovo di Axum,[17] che fu il secondo regno del mondo, dopo l'Armenia, ad adottare il cristianesimo, come attesta una moneta datata 324 d.C.
Nel 614 d.C., ancor prima dell'Egira, il re di AxumAṣḥama ibn Abjar diede rifugio alla comunità diMaometto perseguitata dagli Arabi meccani,[18][19] e successivamente, al tempo della spedizione diZayd ibn Haritha, il profeta Maometto inviò alnegus Aṣḥama ilcompagno Amr bin Umayyah al-Damri con una lettera,[20] invitandolo a seguire il suo messaggio e credere inAllah, ma senza successo.[21]
Tuttavia con l'espansione islamica delVII secolo d.C., gli Arabi stabilirono basi coloniali lungo le coste dell'Africa orientale, a partire dall'isola diZanzibar, al largo dell'attualeTanzania, che si rifornivano dalle regioni africane interne dioro,avorio eschiavi, e li rivendevano alla madrepatria, diventando gradualmente molto ricche, finché attorno al 970 la regina Gudit, ebrea o pagana secondo le fonti,[22] invase ilregno di Axum, distruggendovi tutti i luoghi di culto cristiani.[23]
A partire dalXII secolo le prime colonie arabe si espansero lungo tutta la costa dell'Africa orientale, dando luogo allacultura elingua swahili, risultante dalla fusione di elementiarabi ebantu, che si diffuse anche verso l'interno comelingua franca. Le colonie arabe in Africa orientale commerciavano nei secoliXIII-XV fino all'India e allaCina. Il geografo araboIbn Battuta descrive l'opulenza della città insulare diKilwa, al largo della Tanzania. In questo periodo, i bantu dell'entroterra erano dediti in maggioranza all'agricoltura, ma si sviluppò anche un ceto che fungeva da intermediari con gli Arabi delle colonie costiere. Presso il bassoZambesi, in particolare, nell'attualeZimbabwe, si venne a stabilire, basandosi sulle relazioni privilegiate con gliArabi, un vero e proprioimpero tra ilX secolo e ilXV secolo, come testimoniato dalle rovine della città diZimbabwe[24].
NelXIV secolo un'altra ondata migratoriacuscita portò alla nascita del popolo deiBatutsi (o vatussi), cacciatori e allevatori di bovini, ma anche abili guerrieri, che nel corso del XV secolo assoggettarono i bantu stanzialiBahutu, costituendovi dei piccoli regni con una struttura gerarchica ai cui vertici vi era un re guerriero, come ilregno del Ruanda comandato dal clan tutsi dei Nighinya, nell'attualeRuanda, o ilregno di Bunyoro, nell'attualeUganda, che assoggettò il pacifico e più anticoregno di Kitara. In altri casi, come nelKenya, furono i bantu stanzialiKikuyu ad avere la meglio sui nomadicusciti, scacciati dalle fertili pianure costiere verso gli aridi altipiani interni.
A partire dall'esplorazione diVasco de Gama del 1498, che per la prima volta superò ilCapo di Buona Speranza raggiungendo l'Oceano Indiano, la costa dell'Africa orientale fu raggiunta anche dai mercantiportoghesi, che insediarono delle colonie lungo le coste dell'attualeMozambico, e contesero agli Arabi quelle lungo le coste dell'attualeTanzania, mentre le coste degli attualiKenya eSomalia rimasero sempre in mano rispettivamente agli Arabi e ai Somali.
Nel 1624, tuttavia, in seguito alla decisione delnegus Susenyos di ammettere i missionarimissionari gesuiti nel regno, per convertire la popolazione al cattolicesimo, vi furono rivolte che causarono migliaia di morti[30], cui mise fine il suo successoreFāsiladas nel 1632 dichiarando ilcristianesimo ortodosso religione di Stato ed espellendo i missionari e gli altri europei.[31]
MentrePortoghesi eArabi si contendevano le coste dell'Africa orientale, nell'entroterra si erano formati molti piccoli feudi, retti dalla nobiltà guerrieratutsi, in rapporto di vassallaggio dai più potenti tra loro, che praticavano razzie nella regione e vendevano l'avorio e i prigionieri di guerra alle colonie costiere. Nel XVIII secolo il più potente tra questi divenne ilBuganda, dopo aver assoggettato ilBunyoro. Questi due regni, assieme a quelli diAnkole,Toro eBusoga, furono il nucleo dell'attualeUganda meridionale, mentre i cusciti nella regione dell'altoNilo erano ancora allevatori nomadi. Il re delBuganda, detto kabaka, commerciando con gli Arabi della costa ne apprese l'islam e la lingua swahili, che si diffusero così verso l'entroterra. Negli stessi anni, circa nel 1680, da un ramo cadetto della nobiltà tutsi delRuanda fu fondato il limitrofoBurundi, il cui re, detto mwami, riscuoteva i tributi dagli agricoltori e allevatori del circondario in base a un privilegio di tipo feudale. Nel XVII secolo giunsero in Africa orientale anche i cuscitiMasai, tuttavia non riuscirono più a sottomettere i potenti agricoltori bantuKikuyu abitatori della costa, né a scalzare gli intermediari kamba dal monopolio dei commerci con gli Arabi e i Portoghesi, restando cacciatori e allevatori nomadi nell'altopiano interno dell'attualeKenya.
Nel XVIII secolo il sultano arabo dell'Oman, sfruttando la diffusione dell'islam tra i popoli indigeni della Tanzania, ne ottenne l'appoggio contro i Portoghesi e riconquistò le coste della Tanzania e l'isola diZanzibar, dove nel 1840 trasferì la capitale delsultanato, quale avamposto di una Reconquista araba dell'Africa orientale finalizzata a detenere il monopolio del commercio degli schiavi, destinati alle regioni asiatiche dell'Estremo Oriente, di cui l'isola era il terminale (analogamente al ruolo delfiume Gambia e diDakar nell'Africa occidentale). Zanzibar divenne anche un centro di coltivazione dei chiodi di garofano e del commercio delle spezie, e di diffusione dellacultura swahili.
A partire dalle colonie costiere, nella seconda metà del XIX secolo, iBritannici inviarono esploratori nelle aree interne dell'Africa orientale, come Richard Burton e John Speke nel 1857,David Livingstone nel 1866,Henry Morton Stanley nel 1871, e strinsero accordi commerciali e di protezione con i regni della regione deiGrandi Laghi, come ilBuganda. A sud, invece, mentre iPortoghesi controllavano ilMozambico, i Britannici crearono un protettorato nella zona occidentale dellago Malawi, nell'attuale Stato delMalawi. Dal 1871 anche l'Impero tedesco entrò in competizione con le altre potenze europee nellacorsa all'Africa, inviando l'esploratore Karl Peters nel 1884, installando basi coloniali lungo le coste del Tanganica (attualeTanzania continentale), e stringendo accordi di protezione con i regni delRuanda e delBurundi. Nel 1884 laConferenza di Berlino regolò la spartizione delle colonie africane tra le potenze europee, ma la competizione tra Tedeschi e Britannici in Africa Orientale si concluse soltanto nel 1890, con la definizione delle colonie britanniche diUganda eKenya a nord, e della colonia dell'Africa Orientale Tedesca a sud, comprendenteRuanda,Burundi e Tanganica, mentreZanzibar divenne un protettorato britannico.
L'Africa Orientale tedesca, sebbene molto estesa, non era strategicamente importante comequella britannica situata più a nord. Quelle tedesche erano infatti zone dal clima e dalla geomorfologia più inospitale. Le colonie britanniche, più fertili e adatte all'agricoltura, furono usate per coltivazioni commerciali e di esportazione come ilcaffè e iltè e per l'allevamento di bestiame dacarne e dalatte. Grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli, i Britannici vi crearono città in stile europeo, comeNairobi oEntebbe, abitate da coloni. L'Italia, invece, a partire dalla colonia diAssab sulmar Rosso, conquistò l'Eritrea all'Etiopia nel 1882, e laSomalia nel 1890, ma fu sconfitta adAdua dalnegusMenelik II nel 1896, consentendo all'Etiopia di restare indipendente.
Al termine dellaSeconda guerra mondiale si verificò la dissoluzione dell'impero britannico, che cercò di portare gradualmente le colonie all'indipendenza e all'ingresso nelCommonwealth. InTanganica tale processo fu guidato dal leaderJulius Nyerere, che portò il Paese all'indipendenza nel 1961, seguito daZanzibar nel 1963, e dalla loro federazione nellaTanzania. Il progetto di Nyerere e delle autorità coloniali britanniche era di confederare nell'unione anche Kenya e Uganda, tuttavia inKenya iKikuyu diedero vita alla rivolta deiMau-Mau nel 1963, fondando una repubblica presidenziale guidata dal presidenteJomo Kenyatta, mentre l'Uganda ottenne l'indipendenza nel 1962 con una diarchia tra il primo ministroMilton Obote, federalista, e il re di Buganda, deposto nel '66. Mentre ilKenya intraprese una politica allineata con gliUSA e un'economia integrata nel sistema capitalistico occidentale, nel 1967 il presidente tanzanianoNyerere promosse con ladichiarazione di Arusha un progetto di sviluppo economico autarchico, basato sui villaggi africani (ujamaa), per far uscire il Paese da un'economia coloniale nel sistema capitalistico, ispirandosi al socialismo.
La decolonizzazione riguardò anche la colonia belga delRuanda-Urundi, che portò alla nascita delRuanda (1962) e delBurundi (1963). Il primo divenne una Repubblica con presidenteGrégoire Kayibanda, espressione della maggioranzahutu, mentre il secondo rimase governato dall'oligarchiatutsi. Nel 1963 ilBurundi invase ilRuanda per difendere i tutsi ruandesi. Nel 1965 le elezioni inBurundi furono vinte dalla maggioranzahutu, ma il potere fu occupato daltutsiMichel Micombero con un golpe; nel 1972 a seguito di una rivolta degliHutu,Micombero rispose con epurazioni etniche ai loro danni, causandone la fuga verso i Paesi confinanti. Nel 1973 anche ilRuanda divenne una dittatura con il golpe del generalehutuJuvénal Habyarimana.
InUganda il presidente Obote, alleato della Tanzania socialista, fu scalzato nel 1971 dal colpo di Stato del generaleIdi Amin Dada, che vi stabilì una dittatura militare filooccidentale. Il progetto di federazione delle treex-colonie britanniche nellaComunità dell'Africa Orientale (EAC) segnò una lunga battuta d'arresto, per le contrapposizioni dovute all'appartenenza a schieramenti opposti nellaguerra fredda. A seguito dell'invasione ugandese della Tanzania, Idi Amin fu sconfitto e tornò al potereObote, instaurando un governo autoritario. AncheJulius Nyerere ebbe una svolta autoritaria in Tanzania, con la revisione costituzionale del 1982 che impose il partito unico. Nel 1985 vi fu un secondo colpo di Stato controObote, del generale Okello, maYoweri Museveni, che già aveva combattuto Idi Amin a fianco di Obote, sconfisse anche Okello e prese il potere. Contro di lui, nel nord dell'Uganda si formò un partito fondamentalista cristiano guidato da Kony.
InBurundi, alle prime elezioni multipartitiche del 1993, fu elettoMelchior Ndadaye, il candidato degliHutu, ma fu assassinato dall'esercito, che era in mano aiTutsi; in seguito anche il suo successoreCyprien Ntaryamira fu assassinato nel 1994. Alla notizia di ciò, nelRuanda diHabyarimana la maggioranzaHutu scatenò una feroceepurazione etnica ai danni dei Tutsi ruandesi. Temendo il propagarsi della ribellione, inBurundi si formò per la prima volta un governo di coalizione traTutsi eHutu. In seguito,Pierre Buyoya tornò al potere nel 1996, ma nel 2001 fu stabilito un nuovo Governo di unità nazionale, che portò nel 2005 all'elezione dell'hutuPierre Nkurunziza, e nel 2009 all'ingresso di un generalehutu nell'esercito. IlRuanda è governato dal 1994 daPaul Kagame, rieletto nel 2003 e nel 2010.
Il processo di federazione delle ex-colonie britanniche dellaComunità dell'Africa Orientale (EAC) è rinato nel 2000, portando ad un'unione doganale nel 2005, con il progetto di un'unione politica. Nel 2007 ancheRuanda eBurundi si sono uniti all'EAC, seguiti nel 2016 dalSudan del Sud.
^Beshah, Girma; Aregay, Merid Wolde (1964). The Question of the Union of the Churches in Luso-Ethiopian Relations (1500–1632). Lisbon: Junta de Investigações do Ultramar and Centro de Estudos Históricos Ultramarinos.