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Adrumeto

Coordinate:35°49′28″N 10°38′20″E35°49′28″N,10°38′20″E
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Adrumeto
Resti della necropoli a Susa
Cronologia
FondazioneIX secolo a.C.
Fine434
CausaInvasione dei Vandali
RifondazioneVI secolo d.C.
FineVII secolo d.C.
CausaInvasione degli Omayyadi
Territorio e popolazione
Linguafenicio,latino
Localizzazione
Stato attualeTunisia (bandiera) Tunisia
LocalitàGovernatorato di Susa
Coordinate35°49′28″N 10°38′20″E35°49′28″N,10°38′20″E
Cartografia
Mappa di localizzazione: Tunisia
Adrumeto
Adrumeto
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Mosaico con il ritratto di Virgilio da Adrumeto nelMuseo nazionale del Bardo di Tunisi
Resti della "casa delle Maschere"
Mosaici nel Museo archeologico
Catacombe cristiane

Adrumeto[1] (AFI:/adruˈmɛto/[2]; inlatinoHadrumetum; ingreco antico ᾿Αδρύμητος)[3] è stata unacolonia fenicia e poicittà romana, oggi corrispondente alla città diSusa, capoluogo dell'omonimo governatorato inTunisia. I resti della città antica si trovano in massima parte sotto la città moderna[3][4].

Storia

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Secondo la tradizione la città sarebbe stata fondata in epoca molto antica, prima della fondazione della stessaCartagine, forse addirittura nell'XI secolo a.C.[4], da coloni provenienti dalla città diTiro[3]. Le più antiche testimonianze archeologiche, raccolte nel tophet, risalgono al VII secolo a.C.[4].

La città si impiantò inizialmente presso il fiume, utilizzando le pendici della collina come necropoli[4]. Durante laspedizione siracusana in Africa, alla fine del IV secolo a.C., fu assediata e conquistata daAgatocle[4]. Nel 203 a.C. servì di base all'esercito diAnnibale[4], ritornato in Africa dopo la spedizione in Italia, prima dellabattaglia di Zama.

Dopo la distruzione di Cartagine da parte dei Romani (146 a.C.), ebbe lo status di città libera, collocata nellaprovincia dell'Africa.[4]. Aveva un vasto territorio, utilizzato per la coltivazione dell'olivo, e un porto attivo. Fu inoltre sede dell'amministrazione delle proprietà imperiali nella regione (procurator regioni Hadrumetinae)[5].SottoTraiano ottenne il titolo dicolonia, con il nome diColonia Concordia Ulpia Traiana Augusta Frugifera Hadrumetina[4].

Raggiunse l'apogeo in etàantonina esevera, ma declinò a partire dal III secolo d.C.[4]. Fu tuttavia capoluogo della provinciadioclezianea dellaValeria Byzacena. Fu sede episcopale (Dioecesis Hadrumetina).

Sotto ilregno dei Vandali la città, dopo essere stata saccheggiata, prese il nome diHunericopolis[6] (dal re vandaloUnnerico, 477-484). Dopo lariconquista bizantina la città prese il nome diIustinianopolis[3], dall'imperatoreGiustiniano (527-575). Fu poi presa dalcaliffato omayyade nel VII secolo.

Descrizione

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Al di sotto della chiesa cattolica di Susa sono stati rinvenuti i resti deltophet[3], in funzione tra il Vii e il I secolo a.C.; le necropoli puniche sorgevano, nelle vicinanze della città sulle pendici della collina che oggi ospita laqasba[4].

I monumenti cittadini sono scomparsi sotto la città moderna, ma sono stati ritrovati i resti di diverse abitazioni decorate damosaici[4]: dalla "casa di Virgilio" (III secolo) proviene un riquadro a mosaico con il ritratto diVirgilio conservato presso ilMuseo nazionale del Bardo aTunisi; la "casa delle Maschere e del Poeta" ha restituito altri mosaici di epoca severiana. Il museo archeologico di Susa possiede una ricca collezione di mosaici[7] e numerose sculture (un grande rilievo trionfale, un ritratto colossale di Traiano e due statue frammentarie in corazza provengono probabilmente dalforo cittadino[8]).

Si conservano inoltre dellecatacombe cristiane[3].

Note

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  1. ^Bruno Miglioriniet al.,Scheda sul lemma "Adrumeto", inDizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010,ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^Luciano Canepari,Adrumeto, inIl DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999,ISBN 88-08-09344-1.
  3. ^abcdefPicard 1960.
  4. ^abcdefghijkSlim 1973.
  5. ^Chaisemartin 1987, pp. 7-8.
  6. ^(EN) A. Doug Lee,From Rome to Byzantium AD 363 to 565. The Transformation of Ancient Rome, collanaThe Edinburgh History of Ancient Rome, Edimburgo, Edinburgh University Press, 2013, p. 186,ISBN 978 0 7486 2790 5..
  7. ^I mosaici del museo sul sito ufficiale(archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2018)..
  8. ^Chaisemartin 1987, p. 10.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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