Otto Adolf Eichmann nacque nel1906 aSolingen, figlio di Adolf Karl Eichmann e Maria Schefferling. Nel1914, dopo la morte della madre, la famiglia si trasferì aLinz.[1] Durante ilprimo conflitto mondiale il padre di Eichmann combatté nell'esercito austro-ungarico e al congedo tornò ai propri affari a Linz.
Eichmann abbandonò prima del diploma la scuola superiore (Realschule[2]) e cominciò un corso per diventare meccanico, ma nel1923 abbandonò anche questo per lavorare presso l'azienda paterna di estrazione mineraria. Tra il1925 e il1927 Eichmann trovò impiego come agente commerciale presso l'Oberösterreichische Elektrobau AG. Passato, quale agente distrettuale, allaVacuum Oil Company AG, una sussidiaria dellaStandard Oil, rientrò in Germania nel luglio1933.
Eichmann, che non aveva mai mostrato particolare interesse per lapolitica, cominciò invece a partecipare a manifestazioni e raduni di partiti politici che in quegli anni si svolgevano numerosi sia in Germania sia inAustria, e, durante una manifestazione delNSDAP, incontrò un vecchio amico di famiglia,Ernst Kaltenbrunner, entrando così a far parte delleSS (nº 45326[3]) alle sue dirette dipendenze.
«Salterò nella mia tomba ridendo, perché la sensazione di avere sulla coscienza cinque milioni di esseri umani è per me fonte di straordinaria soddisfazione.»
Affascinato dalla conoscenza del nemico, Eichmann intuì che una reale possibilità di fare carriera all'interno delle SS consistesse proprio nel presentarsi come esperto diebraismo e sionismo e a tal fine nel1937 si recò inPalestina (all'epocaMandato britannico) dove, sotto copertura, visitòHaifa e diversikibbutz, prima di essere scoperto dai britannici ed espulso.La grande occasione per Eichmann di distinguersi agli occhi dei capi delle SS e dei pezzi grossi delpartito nazista arrivò nel1938, quando, in seguito all'Anschluss, si ritenne necessario espellere gli ebrei austriaci dal territorio appena annesso al Reich. Si insediò aVienna, nell'ex palazzo del barone ebreo Albert deRothschild[5] costituendo nell'ambito delSicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delReich in capo alle SS, un'apposita agenzia denominataZentralstelle für jüdische Auswanderung (Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica), deputata all'emigrazione forzata del maggior numero possibile diebrei austriaci, sistematicamente spogliati di ogni avere e costretti ad abbandonare precipitosamente il paese per salvarsi. In merito all'evacuazione di Vienna Eichmann rivendicò con orgoglio la propria impresa, dicendo di averefatto trottare i signorini, cacciandone oltre 50.000 dall'Austria.
Benjamin Murmelstein in un'intervista dichiarò che da quando nell'estate del 1938 conobbe Eichmann, ebbe chiaro che all'ufficiale delle SS premeva la "cancellazione dei Giudei" dal Reich e con lui dovette giocare d'astuzia, anche quando, in qualità dirabbino, fu poi l'ultimo decano ebreo dellager di Theresienstadt. Eichmann, promosso intanto a ufficiale delle SS, divenne l'esperto degli spostamenti di massa degli ebrei e questo talento per l'organizzazione logistica lo portò a ricoprire un ruolo estremamente importante nell'evoluzione degli eventi che portarono al genocidio. Il successo logistico di Eichmann fu talmente apprezzato cheHermann Göring costituì un nuovo Ufficio centrale del Reich per l'emigrazione ebraica anche a Berlino, affinché provvedesse all'emigrazione forzata degli ebrei secondo il modello viennese. Eichmann venne chiamato a dirigere il sopracitato Ufficio sotto la supervisione del capo delloSDReinhard Heydrich e del capo dellaGestapoHeinrich Müller. Alla fine del 1939 Eichmann subentrò a quest'ultimo come capo dell'Ufficio.[6][7]
Molti ebrei che lo conobbero riferirono inoltre del suo violento disgusto verso di loro, affermando che girava armato di frustino, e percorreva molto velocemente gli uffici dove stavano gli ebrei in attesa del visto per l'espatrio (prima della decisione dello sterminio), poiché non voleva respirare a lungo "l'aria contaminata" dagli ebrei.[8]
Eichmann, diventato così il braccio destro dello specialista degli affari ebraici Heydrich, nel1939 fu mandato aPraga per provvedere alla emigrazione forzata degli ebrei dallaCecoslovacchia, appena annessa, senza colpo ferire, daHitler poco dopo laConferenza di Monaco. Qui le cose non furono così facili come a Vienna, perché Eichmann non poté contare sull'acquiescenza delle sue vittime, consce che ormai erano pochissimi i paesi disposti ad accogliere ebrei in fuga dall'Europa, quindi si rese necessario ammassare la popolazione ebraica neighetti, dove fu decimata da fame, malattie e freddo.
Il riempimento dei ghetti fu l'anticamera deicampi di concentramento e, per Eichmann, il banco di prova per le deportazioni di massa verso ilager: nel gennaio del 1942, con laConferenza di Wannsee, i vertici nazisti decisero di procedere allasoluzione finale, e, dal marzo1942, quando i carichi di deportati cominciarono a confluire verso i campi di concentramento di tutta Europa, Eichmann fu il coordinatore e il responsabile della macchina delle deportazioni, colui che materialmente provvedeva a organizzare i convogli ferroviari che trasportavano i deportati versoAuschwitz.
Eichmann fu fino alla fine della guerra uno dei principali esecutori materiali dellaShoah, dirigendo personalmente ledeportazioni degli ebrei ungheresi sino alla fine del1944. Poteva decidere della vita e della morte di centinaia di migliaia di persone, ma non divenne mai membro dell'élite nazista e non ebbe mai alcun peso in decisioni strategiche della politica o della guerra nazista, restando solo un efficiente burocrate, poco apprezzato anche dai suoi superiori e dai suoi commilitoni, che gli rimproveravano l'inclinazione all'alcol.
Tuttavia la scarsa notorietà gli permise, a fine conflitto, di far perdere le proprie tracce e rimanere nascosto cinque anni nelle campagne tedesche, per poi trovare rifugio inArgentina, come molti altri nazisti.
Eichmann, come altri fuoriusciti nazisti (ad esempioMengele, il "dottor morte"), nel giugno1948 venne munito di documenti di identità falsi dalvicario diBressanone,Alois Pompanin,[10] a nomeRicardo Klement, rilasciati dal comunealtoatesino[11] diTermeno, attestanti l'esservi nato. Nel2007[12] è stato ritrovato, tra i documenti coperti dalsegreto di stato in Argentina, il passaporto falso con il quale Eichmann lasciò infine l'Italia nel1950: era pure esso intestato aRicardo Klement, altoatesino, rilasciato da una non meglio precisata "Delegazione in Italia" dellaCroce Rossa diGinevra (a firma del dottor Leo Biaggi de Blasys aGenova) in base alla testimonianza del padre francescano Edoardo Domoter.[13] Grazie a questi documenti, Adolf Eichmann, che, in attesa, soggiornava nellaPensione San Carlo, (oggi non più esistente)[14] invia Balbi 9,[15] poté imbarcarsi sullamotonave Giovanna Costa[16] alla volta delSud America.
Nel1957 concesse un'intervista al giornalista ed excollaborazionista nazistaolandese Willem Sassen (1918-2002), ma con l'accordo che i contenuti dell'intervista non sarebbero stati rivelati se non dopo la sua morte. Fu invece parzialmente pubblicata e resa nota dopo la sua cattura, ma prima della sua morte, poichè Sassen la vendette al settimanale americanoLife. I servizi segreti scoprirono che egli si trovasse inArgentina. ABuenos Aires, dove la famiglia di Eichmann s'era insediata, il figlio Klaus frequentava una ragazza tedesca, Sylvia Hermann, a cui si era presentato col suo vero cognome e con cui si lasciò andare ad affermazioni compromettenti sulmancato genocidio. Nessuno dei due ragazzi conosceva a fondo la storia delle rispettive famiglie.
Nel suo libroEichmann in Argentina, lo scrittore Alvaro Abós (1941-2017) afferma cheLothar Hermann (1901-1974)[17] nativo diQuirnbach, era un avvocato di idee socialiste che i nazisti avevano inviato nelcampo di Dachau. Avendo parenti inAmerica lo lasciarono partire nel 1938. Hermann con sua moglie viaggiò in Argentina, dove ebbero una figlia, Sylvia, e riuscirono a ricostruire la loro vita. Non senza disagi, poiché a causa delle percosse inflittegli durante la prigionia, l'uomo finì per diventare completamente cieco.[18][19]
Vissero per un periodo aVicente López e alla fine degli anni '50 si trasferirono aCoronel Suárez, località dove viveva una grande colonia di cittadini tedeschi. Fu nella zona nord che Sylvia incontrò un ragazzo da lei definito “magro e nervoso” che si presentò come Nicolás ma che in realtà era Klauss. Si erano conosciuti al cinemaYork del quartiere (distretto) diOlivos, durante le proiezioni di una serie di film tedeschi. A casa cominciò a parlare di questo ragazzo e delle sue opinioni sulla “grandezza della Germania" unita alla "ammirazione per il Reich millenario". Presentatosi in casa un giorno Nicolas affermò di essere orgoglioso del padre, morto in guerra; il vecchio Lothar Hermann chiese chi fosse il padre ed egli rispose che il padre biologico era morto e il suo patrigno, il secondo marito di sua madre, si chiamaRicardo Klement. Lothar chiese alla figlia il cognome del ragazzo. La risposta fu: Eichmann, Nicolas Eichmann. Da quel momento in poi per Hermann sarà solo questione di collegare una vicenda all'altra. Chiese la collaborazione di sua moglie per sfogliare vecchi ritagli. Arrivò alla notizia che Adolf Eichmann poteva essersi rifugiato in Argentina, sotto falso nome. Bisognava verificare una cosa: l'identità di quell'uomo che viveva nella casa di Nicolás. Sylvia Hermann, nata nel 1942, visse in seguito negli U.S.A., non volendo parlare direttamente con la stampa e i media, acconsentì al fatto che in sua vece parlasse la nipote, Liliana Hermann. A modo suo, Liliana, i cui nonni sono morti adAuschwitz, è diventata la custode della memoria di suo zio, facendo di tutto per tramandarne la memoria e il ruolo avuto. “Mio zio cominciò a lamentarsi dell'esistenza di Eichmann a Olivos nel 1954. Nel quartiere gli ebrei sopravvissuti convivevano con i nazisti fuggiti, ma tutti in silenzio perché nessuno voleva togliere tanto dolore. Mengele abitava a tre isolati dalla casa di mio zio ed Eichmann a dieci isolati”, racconta la donna. Dietro di lei vi è un dipinto di Lothar, l'uomo che instancabilmente contattò l’ambasciata israeliana e che nel 1957 scrisse aFritz Bauer (procuratore tedesco che contribuì a portare avanti il processo contro gli assassini di Auschwitz). Nel 1959 ricevette una richiesta dal Centro di documentazione diHaifa di passare informazioni e che esisteva una ricompensa per le informazioni accurate su Eichmann e altri nazisti. Hermann Lothar iniziò a dettare lettere che in sostanza avevano lo stessa tema: il fatto che "Eichmann è qui, non venite a cercarlo?"
La nipote Liliana ritiene che quella che è conosciuta comeOperazione Garibaldi non sia esistita e che la cattura di Eichmann sia stata un accordo segreto tra Israele, Stati Uniti e Argentina. Nel bel mezzo dell'operazione Lothar subì l'umiliazione di un rapimento. In un raid della polizia fu arrestato e torturato. Dopo 15 giorni, verificata la sua vera identità, fu rilasciato. "Era un prodotto delle sue denunce - dice Liliana - legato al potere politico e poliziesco del Paese che era simpatizzante verso i nazisti. Lothar riuscì comunque a convincere Israele a venire a prendere Eichmann. Morì il 1 luglio 1974. Fu sepolto senza onori in una tomba anonima aCoronel Suárez. Soltanto molti anni dopo, nel 2012, Liliana individuò la tomba e riuscì a far collocare la meritata lapide.[20] E a questa si aggiunse quella commissionata dallo Stato d'Israele per i suoi meriti. Anche perché tutto era partito dalla ragazza che informò la famiglia e dal padre, che sentito il cognomeEichmann informò il procuratore tedesco Bauer, che a sua volta passò l'informazione alMossad, il servizio segreto israeliano, che appurò la sua presenza nella capitale argentina. Bauer si era rivolto ad Israele in quanto non si fidava della polizia e del sistema giudiziario tedeschi, temendo che avrebbero avvertito Eichmann.[21]
In precedenza, quando aveva fatto richiesta che il governo dellaGermania Ovest facesse dei tentativi di ottenere l'estradizione di Eichmann in Germania, il governo tedesco si era subito opposto.[22] Tali informazioni risultarono però troppo confuse, e il Mossad non intervenne.
Contemporaneamente Gerhard Klammer (deceduto nel 1982), un geologo tedesco[23] che aveva lavorato con Eichmann nella remotaProvincia di Tucumán agli inizi degli anni cinquanta per un'impresa edile di costruzioni appartenente al nazista Horst Carlos Fuldner (1910-1992)[24], aveva ripetutamente segnalato la presenza di Eichmann tra i colleghi della stessa azienda al governo tedesco, senza però ottenere risultati. Tramite ilpastore luterano Giselher Pohl (1926-1996) poté far pervenire l'indirizzo esatto del criminale nazista all'influentevescovo protestante Hermann Kunst (1907-1999), che a sua volta contattò Fritz Bauer.[25] Bauer allora si recò di persona in Israele dove, senza rivelare le identità di coloro che gliele avevano fornite, passò le informazioni raccolte dalle sue fonti, convincendo il Mossad ad agire.[26][27]
Nel1960, non essendo prevista l'estradizione nell'ordinamento giuridico argentino, dopo un lungo periodo di preparazione il Mossad organizzò la cattura di Eichmann affinché venisse processato inIsraele per i crimini commessi durante laguerra. L’11 maggio 1960 un gruppo operativo composto daZvi Aharoni con Yaakov Meidad[28] (1919-2012, quest'ultimo sarà nel 1965 impegnato nell'esecuzione del criminaleHerberts Cukurs[29]),Rafi Eitan e conPeter Malkin, lo aspettò a pochi metri dalla sua residenza: con uno stratagemma fu preso in trappola, caricato su un'auto, drogato e portato in un luogo segreto, in attesa del successivo trasferimento.
IlMossad ottenne la collaborazione della compagnia di bandieraEl Al per trasportare Eichmann in Israele con unBristol Britannia[30]. L'occasione era di quelle giuste perché si celebravano i 150 anni della fondazione della nazioneArgentina avvenuta il 25 maggio 1810 quando a Buenos Aires fu depostol'ultimo viceré spagnolo. Fu contattata una delle prime hostess della El Al Luba Volk[31] (1932-2015)[32] (che nulla sapeva dell'operazione, anche se in seguito disse che sospettava qualcosa di importante su quel volo)[33] che viveva a Buenos Aires, vedova da poco tempo di un ingegnere, per organizzare un ufficio di rappresentanza della compagnia aerea e per ottenere i permessi argentini per il volo. L'aereo arrivò nella capitale argentina il 19 maggio1960 con la presenza del primo ministroAbba Eban e del seguito diplomatico (che nulla seppe al momento dell'operazione). Il capo pilota era il comandante Zvi Tohar (1915-1970)[34] l'unico dell'equipaggio El Al del Britannia a sapere la vera identità di Eichmann. Per l'importanza di questo volo il suo vice era un altro capitano, Shmuel Wedeles (1924-2002).
L'organizzazione fu perfetta in ogni dettaglio: gli ex sopravvissuti dell'Olocausto inviati a Buenos Aires e facenti parte della El-Al, Yehuda Shimoni (responsabile operativo) e Joe Klein (direttore della stazione dell'aeroporto di New York-Idlewild, che dal 1963sarà nominato aeroporto JFK), avevano ricevuto l'incarico di aiutare il capoIsser Harel e i suoi collaboratori. Per questo studiarono le strutture dell'aeroporto locale diEzeiza allo scopo di trovare il sistema più breve e che non desse all'occhio per portare Eichmann e i suoi rapitori dentro il Britannia della El Al pronto al decollo coi motori accesi.
Venerdì 20 maggio 1960 verso tarda sera gli agenti delMossad tutti in uniforme El-Al si presentarono ai cancelli di sicurezza dell'aeroporto portando un'altra persona, anch'essa in uniforme della compagnia aerea e con regolari documenti falsificati a nomeZeev Zichroni[35] che doveva sembrare, se richiesto, per le autorità argentine un "collega" malato che aveva bevuto. Questo personaggio era in realtà Eichmann, che fu sedato per il viaggio da un medico anestesista, Yonah Etian (1923-2011).[36] Eichmann con le bende agli occhi fu portato dentro l'aereo e fatto sedere su un sedile come un passeggero qualunque. Le quattro turbo-eliche del Britannia iniziarono a rombare, ma la torre di controllo del traffico aereo chiese al capitano Zvi Tohar di ritardare il rullaggio a causa di problemi insorti. La preoccupazione del comandante era che fosse stata scoperta l'identità del passeggero; per questo motivo fu mandato alla torre il navigatore Shaul mentre l'aereo era pronto a decollare per qualsiasi evenienza. Fortunatamente la richiesta della torre riguardava soltanto la conoscenza del piano di volo. La torre diede l'autorizzazione e il navigatore Shaul tornò di corsa dentro l'aereo. Il decollo avvenne alle ore 23.05. Per motivi di sicurezza Tohar decise di cancellare dalla rotta il previsto atterraggio e la breve sosta che serviva esclusivamente per il rifornimento nella brasilianaRecife. La scelta fu assai rischiosa per la capacità dei velivoli dell'epoca in quanto il Bristol Britannia volò diretto senza scali fino in Africa, aDakar, percorrendo 7.450 km. in 13 ore e 10 minuti. L'atterraggio, avvenuto alle 15:15 di sabato 21 maggio, fu quanto mai necessario perché prima di toccare terra uno dei motori perse potenza e si spense per mancanza di carburante. Dopo l'arrivo a Dakar, dove decollò alle ore 16:35, l'aereo percorse in 11 ore e 35 minuti 7.200 km arrivando in Israele alle 7.10 del mattino di domenica 22 maggio 1960.[37] In totale furono percorsi ben 14.650 km.
Il processo Eichmann del1961, a quindici anni daquello di Norimberga, fu il primo processo a un criminale nazista tenutosi inIsraele. L'arrivo di Eichmann in Israele fu accolto da una fortissima ondata di esultanza mista a odio verso quello che si era impresso nell'immaginario dei sopravvissuti ai lager come uno dei maggiori responsabili della sorte degliebrei. Tuttavia Eichmann offrì di se stesso un'immagine poco appariscente, quasi sommessa, ben diversa da quella di inflessibile esecutore degli ordini delFührer; negò di odiare gli ebrei e riconobbe soltanto la responsabilità di avere eseguito ordini come qualunque soldato avrebbe dovuto fare durante una guerra.Hannah Arendt lo descrisse, con una frase poi passata alla storia, comel'incarnazione dell'assolutabanalità del male.[38]
La linea difensiva fu impostata nel dipingere l'imputato Eichmann quale impotente burocrate, mero esecutore di ordini inappellabili, negando quindi ogni diretta responsabilità; egli d'altro canto non mostrò nessun segno di sincero rimorso e di critica verso l'ideologia razzista del terzo Reich e le sue concrete e criminali applicazioni. Inoltre, per quanto riguarda l'affermazione, riportata più sopra adesergo, sui "cinque milioni di esseri umani", e che inizialmente aveva sostenuto di intendere genericamente "i nemici del Reich", al termine del processo ammise di aver inteso gli ebrei.[39]In tutti i casi al processo di Gerusalemme, Eichmann non sostenne mai che lo sterminio degli ebrei non avvenne anche se fu evasivo nel descrivere il suo ruolo nell'unità di sterminio, affermando di essere responsabile solo del trasporto. Dichiarò: "Non ho mai affermato di non sapere della liquidazione, [...] ho solo detto che l'RSHA IV B4 [l'ufficio di Eichmann] non aveva niente a che fare con questo".[40]
Come fa notareHolocaust Education & Archive Research Team: «era impossibile per Eichmann negare il suo ruolo nell'uccisione degli ebrei d'Europa. Il suo avvocato difensore, Robert Servatius (1894-1983) adottò quindi la strategia di difesa che era stata usata a Norimberga:Non potendo sconfessare il delitto, ne sconfessò la responsabilità [per cui il solo responsabile era Hitler]»[41]. Inoltre, Eichmann che era stato "il segretario" incaricato di stendere i verbali allaconferenza di Wannsee, conferenza che per gli storici è stata considerata una conferenza sulla organizzazione e pianificazione dello sterminio e per alcuni altri nazisti alla sbarra una riunione come le altre per l'evacuazione degli ebrei e la collocazione in altri territori, alla domanda postagli dal presidente della corteMoshe Landau riguardo a cosa si fosse realmente discusso nel corso della conferenza, egli rispose: «Si parlò di uccisioni, di eliminazione e di sterminio».[42]
Il giudice militare pronunciò la definitiva sentenza di morte non solo per aver spietatamente perseguito lo sterminio degli ebrei, ma anche per i massacri disloveni,polacchi erom.
Prima dell'esecuzione furono presentate diverse richieste di grazia (in prima persona da Eichmann, dalla moglie e da alcuni parenti di Linz) tutte respinte dall'allora presidente d'Israele,Yitzhak Ben-Zvi.
Eichmann fu impiccato in una prigione aRamla. L'impiccagione avvenne pochi minuti prima della mezzanotte del 31 maggio 1962[43]. Questa è rimasta l'unica esecuzione capitale di un civile eseguita inIsraele, che ha una politica generale di non impiego dellapena di morte. Pare che Eichmann rifiutò l'ultimo pasto, preferendo invece una bottiglia diCarmel, vino rosso secco israeliano. Ne consumò mezza bottiglia.[44] Come da prassi, furono due le persone che tirarono contemporaneamente le leve della corda, affinché nessuno sapesse con certezza per quale mano il condannato fosse morto.[45]
Esiste una disputa sulle ultime parole pronunciate da Eichmann. Secondo una versione furono
«Lunga vita alla Germania. Lunga vita all'Austria. Lunga vita all'Argentina. Questi sono i paesi con i quali sono stato associato e io non li dimenticherò mai. Io dovevo rispettare le regole della guerra e la mia bandiera. Sono pronto.[46]»
Secondo un'altra versione avrebbe detto ai carcerieri:
«Ci rivedremo presto.»
Secondo una terza variante Eichmann si sarebbe invece rivolto, poco prima, a una guardia, l'ufficiale del Mossad e in seguito uomo politicoRafi Eitan, dicendo:
Come da verdetto ilcadavere fucremato e le sueceneri vennero caricate su unamotovedetta della marina israeliana e disperse nelmar Mediterraneo al di fuori delle acque territorialiisraeliane. Il secchio in cui erano contenute venne risciacquato accuratamente con acqua marina affinché niente di Eichmann ritornasse a terra. Dopo quasi cinquant'anni, il racconto degli ultimi mesi e dell'esecuzione è stato fatto da uno dei suoi due boia, Shalom Nagar, una guardia israeliana d'origine yemenita in seguito titolare di una macelleriakosher che ha accettato di raccontarsi nel film-documentarioThe Hangman.[48]
Eichmann è stato spesso considerato, anche per sua esplicita dichiarazione, un "grigio burocrate che eseguiva solamente gli ordini dei gerarchi importanti" (quali Himmler o Kaltenbrunner o Heydrich, o lo stesso Hitler), e così è descritto anche daHannah Arendt.[49] Secondo vari altri autori, quali la scrittrice Bettina Stangneth e lo scrittore e regista ex maquisard franceseClaude Lanzmann nel libro intervista "L'ultimo degli ingiusti", Eichmann invece non era affatto un mero e fanatico esecutore, e nemmeno un semplice meticoloso burocrate ma un uomo spietato. In particolare la Stangneth racconta che[50] lui e una sua guardia avrebbero persino sequestrato un ragazzino ebreo, colpevole di aver rubato delle ciliegie del suo giardino della casa diBudapest, e in seguito la guardia l'avrebbe picchiato a morte, con Eichmann presente.[51] Il testimone Avraham Gordon (confermato da Leopold Asher e altri) riferì al processo che:
«Mentre degli uomini stavano scavando, Eichmann si affacciò al balcone e gridò, in tedesco: “Hai rubato le ciliegie dall'albero!" Eichmann e la sua guardia del corpo, un certo Slawik, scesero nel giardino e portarono il ragazzo in un capanno per gli attrezzi che sorgeva lì vicino. Vidi Slawik ed Eichmann aprire la porta del capanno ed entrare col ragazzo. Si chiusero la porta alle spalle e, poco dopo, sentii urla spaventose, colpi, suoni di pugni e di schiaffi, pianti. Poi le urla cessarono improvvisamente ed Eichmann uscì. Era tutto scompigliato, la camicia gli pendeva fuori dai pantaloni, intrisa di sudore. C'erano grosse macchie, sulla camicia, e pensai subito che erano macchie di sangue. Mentre mi passava vicino lo udii borbottare in tedesco: ‘Sporca razza’.[52]»
Nella pubblicazioneEichmann Interrogated, con cui nel 1983 furono rese note parti selezionate prese dall'interrogatorio istruttorio svolto in Israele per 275 ore prima del suo processo, emergono alcune delle contestazioni[53] con cui la posizione riduttiva dell'imputato fu confutata. All'ufficiale che conduceva l'interrogatorio, Avner W. Less, Eichmann replicava di non aver mai deciso alcun destino individuale; l'accusatore allora gli contestò la lettera del 2 dicembre 1942 in cui respinse la richiesta di rimpatrio daAuschwitz del pluridecorato ebreo francese Roger Masse[54], avanzata per il tramite del ministero degli esteri dalregime di Vichy, ed Eichmann non poté far altro che qualificarla "una normale comunicazione diroutine, redatta da un impiegato".
^Edward W. KnappmannGreat World Trials (The Adolf Eichmann Trial, 1961), Gale Research, Detroit 1997, p. 335.
^Situato nell'odiernaPrinz-Eugen-Straße 4. 20-22 (precedentemente Heugasse 26), era stato requisito dal nuovo regime assieme a molte altre proprietà dei cittadini di origine ebraica e fu demolito nel 1954.(DE)Albert Rothschild Palais, sugeschichtewiki.wien.gv.at.URL consultato il 30 agosto 2021.
^ David Cesarani,Adolf Eichmann - Anatomia di un criminale, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2006,ISBN978-88-04-55871-2. Testo originale:Eichmann: His Life and Crimes, Vintage London 2005, p. 300.
^Adolf Eichmann, subritannica.com.URL consultato il 13 ottobre 2021.
^Testimonianza di Adolf Eichmann del 24 luglio 1961, inThe Trial of Adolf Eichmann,Session 107(archiviato dall'url originale il 1º agosto 2007). dal sito web «Nizkor». Riportato il 28 agosto 2007.
^Tra l'altro, venne letta all'imputato la parte delle memorie diRudolf Höss, in cui quel criminale di guerra, prima di essere giustiziato in Polonia nel 1947, scriveva: "Eichmann venne a trovarmi adAuschwitz e mi fece conoscere i piani di azione nei vari paesi. Innanzitutto, l'alta Slesia e le parti adiacenti del governo generale dovevano essere poi, procedendo geograficamente, gli ebrei dalla Germania e dalla Cecoslovacchia, poi quelli dall'ovest: Francia, Belgio e Olanda. Abbiamo continuato a discutere il processo di sterminio. È emerso che solo ilgas poteva essere considerato, perché per eliminare le masse che ci si aspettava dalle riprese erano assolutamente impossibili e anche troppo dure per gli uomini delle SS coinvolti, che dovevano sparare a donne e bambini".
^Roger Masse, il 5 giugno 1942, era stato deportato ad Auschwitz, dove trovò la morte. Nato nel 1884, era un noto avvocato, prigioniero di guerra, cavaliere dellaLegion d'onore, decorato con laCroix de Guerre; malgrado all'atto della promulgazione delle leggi razziali, nell'ottobre 1940, avesse beffardamente scritto al marescialloPetain (chiedendogli se il nuovoStatut des Juifs gli consentisse di tenere le medaglie al valor militare sue e della sua rinomata famiglia, o se dovesse restituirle), Masse era fin troppo noto e, alla notizia della sua deportazione, Petain aveva chiesto di farne cessare la permanenza incampo di sterminio, ma Eichmann si era frapposto "per ragioni di principio" (Michael Curtis,La Francia ambigua, Corbaccio, 2004, p. 231).
Gerald Steinacher,La Via Segreta dei Nazisti. Come l'Italia e il Vaticano salvarono i criminali di guerra (Nazis auf der Flucht. Wie Kriegsverbrecher über Italien nach Übersee entkamen. Studienverlag, Vienna-Innsbruck-Bolzano, 2008), Milano,Rizzoli, 2010,ISBN 88-17-03998-5
Tuviah Friedman Korrespondenz, Lothar Hermann-T. Friedman - Germany National Bibliothek, The Blind man who discovered Adolf Eichmann in Argentinien 69 Document, Isser Harel attacks Simon Wiesenthal, 31 Documents
1957 reported the Blind man Lothar Hermann Coronel Suarez Adolf Eichmann alias Francisco Schmidt to Fritz Bauer
1958 (März) CIA-BND Eichmann alias Clemens
1959 (Dezember) Fritz Bauer said Adolf Eichmann Kuwait Press-Archiv International H.Sch
Story Tuviah Friedman Haifa Documentation absolutely correct 10 000 US Dollar
Bettina Stangneth,La verità del male. Eichmann prima di Gerusalemme (Eichmann vor Jerusalem –Das unbehelligte Leben eines Massenmörders. Arche Literatur Verlag 2011), Milano, LUISS University Press, 2017,ISBN 978-34-99-62269-4