L'Adige (AFI: /ˈadid͡ʒe/[1], in tedescoEtsch, invenetoAdexe) è unfiume dell'Italia nordorientale, per lunghezza – circa 410 km – il secondo fiume italiano dopo ilPo, il terzo per ampiezza di bacino dopo Po eTevere, il quarto per volume d'acque dopo Po,Ticino e Tevere, con 235 m³/s di portata media annua presso la foce.
Complessivamente il suobacino idrografico è di 12 000 km² (che lo rendono il terzo in Italia per ampiezza dopo il Po e il Tevere): di questi ben 7.200 sono in provincia di Bolzano, nel cui territorio scorre per 140 km (oltre 1/3 del suo percorso complessivo), mentre i restanti sono suddivisi tra le provincedi Trento,di Verona,di Padova,di Rovigo edi Venezia.
Il fiume Adige percorre soprattutto zone pianeggianti o montuose, con climi alpini, continentali e miti in estate o primavera. Sulle sue sponde è quasi sempre presente una striscia di vegetazione, incluse piante di latifoglie e arbusti, di un verde acceso, donatogli appunto dalle acque del fiume.
Il fiume fu protagonista di alcune devastantialluvioni. Già inepoca romana la sua idrografia subì una variazione:Plinio il Vecchio[4] non cita più ilPo di Adria perché l'Adige aveva subito una rotta ed era confluito nellaFilistina e in altri due canali, chiamati ilFossone e la Carbonaria (Po di Goro).[5] Nel589 larotta della Cucca, la catastrofica alluvione delVI secolo descritta nelle cronache diPaolo Diacono, provocò morte e distruzione a Verona e nelle campagne. Tra gli altri fenomeni di questo tipo i più gravi sono le inondazioni del1882, del1966 e del1981.
Nel 1474, vicino aCastel Firmiano presso Bolzano, l'Adige in piena - chiamato nel documento«wasszer Etsch» - inondò e distrusse le vie di passaggio; iduchi d'Austria misero in atto misure di ripristino delle comunicazioni viarie.[7]
Nel 1858 il fiume fu deviato dal centro della città di Trento con uno spostamento del corso verso ovest per rettificare il percorso che in origine faceva un'ansa verso est, fin quasi sotto alle mura delcastello del Buonconsiglio. Tale operazione, che nei progetti doveva servire ad evitare inondazioni e piene nel centro della città, di fatto trasformò profondamente la zona del tracciato originale.
Nel settembre1882 il fiume ruppe gli argini in nove punti a Bolzano e aSan Michele all'Adige, e inondò la parte nord di Trento; la piena provocò anche un'alluvione a Verona e un'alluvione in Polesine. Proprio per salvare la città di Verona da possibili inondazioni, nella prima metà delXX secolo fu progettato, costruito e nel 1959 completato un tunnel scolmatore (galleria Adige-Garda) che congiunge l'Adige in localitàMori con illago di Garda in localitàNago-Torbole e che è in grado di convogliare le acque in eccesso dal fiume al lago. A causa della notevole differenza di temperatura e qualità delle acque, si fece ricorso al travaso delle acque raramente, soltanto quando strettamente necessario. Tra il 1969 e il 2023 il tunnel venne usato infatti solo 13 volte: nel 1960, 1965, 1966 (due volte), 1976, 1980, 1981, 1983, 2000, 2002, 2018, 2022 e 2023. L'utilizzo dello scolmatore deve essere coordinato con il livello del lago di Garda e del fiumeMincio per evitare problemi.
Nel novembre1966 Trento conobbe la più grandealluvione della sua storia: buona parte della città e circa 5.000 ettari di campagna furono sommersi da circa due metri d'acqua. Dopo l'alluvione gli argini vennero alzati di circa un metro. Nel luglio1981 gliargini cedettero nei pressi diSalorno che fu sommersa assieme alle campagne circostanti.
Nel 2019 la portata massima che può transitare nel fiume era pari a 2.500 m³/s e corrispondeva a untempo di ritorno di 200 anni.
Nel corso del medioevo l'Adige fu anche teatro di importanti azioni militari, come nel 1439, quando le flotte congiunte deiVisconti e deiGonzaga, allora in guerra controVenezia, riuscirono a risalire il fiume e prima assediarono Legnago e poi gettarono un ponte di barche fortificato a valle di Verona per bloccare i rifornimenti alla città, mentre nel 1487, sempre lungo l'Adige, aCalliano i veneziani furono sconfitti dall'esercito del ducaSigismondo d'Austria[8].
Lungo le rive del fiume, sfruttando le strade degli argini, si sviluppa laciclopista della valle dell'Adige, una delle più lunghe in Italia, che unisce la provincia di Verona con quella di Bolzano.
Ogni anno ad ottobre nel tratto compreso traBorghetto (TN) ePescantina (VR) si svolge l'Adige marathon, una garacanoistica sia a livello agonistico che amatoriale.
^Hannes Obermair,Bozen Süd - Bolzano Nord. Scritturalità e documentazione archivistica della città di Bolzano fino al 1500, vol. 2, Bolzano, Città di Bolzano, 2008, p. 156, n. 1151,ISBN978-88-901870-1-8.
(DE) Helmut Gritsch,Schiffahrt auf Etsch undInn, inAlpenübergänge vor 1850, a cura di Uta Lindgren, Stoccarda: Steiner, 1987, pp. 47–63.ISBN 3-515-04847-2
(DE) Peter Ortner, Christoph Mayr,Die Etsch. Natur- und Kulturbild eines Alpenflusses, Bolzano: Athesia, 1984.ISBN 3-515-04847-2
Eugenio Turri,L'Adige: il fiume, gli uomini, la storia, Verona: Cierre, 1997.ISBN 88-85923-40-2
Lorenzo Braccesi,Hellenikòs kolpos: supplemento a Grecità adriatica, L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 2001,ISBN978-88-8265-153-4.
(DE) Kurt Werth,Geschichte der Etsch zwischen Meran und San Michele. Flussregulierung, Trockenlegung der Möser, Hochwasser, Lana: Tappeiner, 2003.ISBN 88-7073-334-3