Nacque in una famiglia umile: il padre Giuseppe eravetturino e la madre, Vittoria Cornalba,tessitrice; passò l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna, Giuseppina "Peppina" Panni, lavorava come custode presso la nobile famiglia Barni ed era legata al celebremezzosopranoGiuditta Grisi,[1] di cui era stata governante; sul rapporto tra la Grisi e la sua famiglia, Ada costruirà il mito della propria infanzia. In portineria Ada passava molto tempo sola, osservando il passaggio delle persone, come descritto nel romanzoautobiograficoStella Mattutina (1921).
Ad appena un anno dalla nascita rimase orfana del padre,[1] alcolizzato e avvezzo al canto, considerato, dunque, un peso dalla madre: fu grazie ai sacrifici di questa, che riuscì ad ottenere un lavoro fisso in fabbrica[1], che Ada poté frequentare la Scuola Normale femminile diLodi, ottenendo ildiploma diinsegnante elementare.
Il suo primo impiego fu al Collegio Femminile diCodogno, nel1887. La vera esperienza d'insegnamento che segnò la sua vita e la produzione artistica, però, fu intrapresa a partire dal1888 nellascuola elementare diMotta Visconti[1], comune nellaprovincia di Milano al confine con quella diPavia, dove Ada passò il periodo più felice della sua vita. Al mestiere di maestra è legata e contemporanea l'attività dipoetessa: fu in questo periodo che la Negri iniziò a pubblicare i suoi scritti su un periodico Treves,Margherita e su ungiornale lodigiano, ilFanfulla da Lodi.[1] In questo periodo compose le poesie poi pubblicate nel1892 nella raccoltaFatalità che ebbe un grande successo, portando Ada ad acquistare grande fama, a tal punto che, su decreto del ministroFerdinando Martini, le fu conferito il titolo di docenteper chiara fama presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" diMilano. Così si trasferì con la madre nel capoluogo lombardo.[1]
A Milano entrò in contatto con i membri delPartito socialista italiano, anche grazie agli apprezzamenti ricevuti da alcuni di essi per la propria produzione poetica, nella quale è molto sentita la questione sociale. Tra loro ebbe un ruolo fondamentale il giornalistaEttore Patrizi,[1] col quale ebbe intense relazioni epistolari; conobbe poiFilippo Turati,Benito Mussolini eAnna Kuliscioff (della quale ebbe a dire di sentirsisorella ideale).
Fu fortemente impegnata in attività sociali: fondò nel 1899, assieme aErsilia Majno, l'Unione femminile nazionale[2] e sostenne l'apertura nel 1904 dell'Asilo Mariuccia che definì "la prima pietra di un’opera di rigenerazione, ben lontana e diversa dalle antiche manifestazioni di carità superficiali"[2]. Scrisse negli anni dal 1903-1943 sulCorriere della sera molti articoli di tema sociale[1].
Nel1894 vinse ilPremio Giannina Milli per la poesia.[1] L'anno successivo uscì la sua seconda raccolta di poesie,Tempeste, meno apprezzata diFatalità, nonché vittima di una forte critica da parte diLuigi Pirandello. In questo periodo la sua lirica si concentrò soprattutto su temi sociali ed ebbe forti toni di denuncia, tanto da farla definirela poetessa delQuarto Stato.
Il1896 fu l'anno del breve matrimonio con Giovanni Garlanda,[1] industriale tessile diBiella, dal quale ebbe la figlia Bianca, ispiratrice di molte sue poesie, e un'altra bambina, Vittoria, morta dopo un mese di vita. Da questo periodo le sue vicende personali modificarono fortemente la sua poetica e le sue opere divennero fortementeintrospettive eautobiografiche, come si vede inMaternità, pubblicata nel1904, eDal Profondo (1910).
La separazione da Garlanda avvenne nel1913,[1] anno in cui la Negri si trasferì aZurigo, dove rimase fino all'inizio dellaprima guerra mondiale e dove strinse amicizia, tra gli altri, conFulcieri Paulucci di Calboli; a Zurigo scriveEsilio, pubblicato nel1914, opera con evidente riferimento autobiografico, e la raccolta di novelleLe solitarie, pubblicata nel1917, opera moderna ed attenta alle molte sfaccettature della tematica femminile. L'anno seguente esceOrazioni, raccolta diodi allapatria: gli anni della guerra avevano trasformato la passione civile inpatriottismo, accompagnato all'avvicinamento alle posizioni mussoliniane. Dal 1915 si ha traccia della sua presenza a Lodi attraverso la corrispondenza con l'attricePaola Pezzaglia, interprete sulle scene della sua poesia.[3]
La corda principale della sua poesia erano ormai i sentimenti e, avanzando gli anni, la memoria: nel1919, lo stesso anno in cui morì la madre Vittoria,[1] nacque una nuova raccolta di poesie basata su una nuova esperienza sentimentale,Il libro di Mara, raccolta inusuale per la societàcattolica econservatrice di quell'epoca. Due anni dopo, nel1921, anno del matrimonio della figlia Bianca, è la volta diStella mattutina,romanzo autobiografico di successo.
Nel 1931 l'autrice fu insignita delPremio Mussolini[1] per la carriera; erano gli anni in cuiBenito Mussolini ancora utilizzava i rapporti nati nel suo periodo socialista. Il premio consacrò Ada Negri comeintellettuale di regime, tanto che nel1940 diventò la prima donna membro dellaReale Accademia d'Italia subentrando al poetaCesare Pascarella, deceduto nel maggio di quell'anno.[7]
La sua vita era però ormai permeata da profondo pessimismo, chiusa in sé stessa e in una ritrovatareligiosità[1] che la portarono ad affondare in un progressivo oblio.
Morì l'11 gennaio1945, poco meno di un mese prima di compiere 75 anni, e fu sepolta nelfamedio diMilano. Il 3 aprile1976 la sua tomba è stata traslata nell'anticaChiesa di San Francesco aLodi.
L’asilo Mariuccia,Corriere della Sera, 24 ottobre 1903, p. 1-2;Promesso a una figlia morente l’Asilo Mariuccia è poesia, Corriere della Sera, 19 dicembre 2006 (categoriadall’archicio,online)
Fortuna poetica postuma attraverso le trasposizioni musicali
Si deve alla tenacia delmusicologo Mario Genesi il recupero sistematico della vastissima (ma tuttora sommersa) produzione musicale dicompositori italiani, tra i qualiPier Adolfo Tirindelli, basata sui versi della poetessa lodigiana. Neglianni ottanta, infatti, Genesi appurò che consisteva in varie centinaia il numero delle trasposizioni pervoce epianoforte (oppurecoro misto a cappella) di queste poesie e varò un progetto sistematico, ancora in corso, per il bollettino scientifico lombardo "Archivio Storico Lodigiano", organo della Società Storica Lodigiana (diretto dal prof. Luigi Samarati), al fine di inventariare, ma soprattutto di analizzare e discutere criticamente e con un taglio prettamente musicologico, questo sconosciuto "corpus" musicale.
Genesi si accorse che, neirepertori concertistici ancor oggi frequentati, queste "liriche"de chambre rientrano ancora: ciò comprova l'inattesa fortuna postuma del genere poetico-letterario attraverso l'immane produzione musicale. I suoi primi contributi specifici in materia sono i seguenti:
M. Genesi,Le liriche da camera per voce a pianoforte su testi di A. Negri, in Archivio Storico Lodigiano, Lodi, Tip. Senzalari, CXIV (1995), pp. 4–94;
M. Genesi,La produzione poetica negriana attraverso le trasposizioni musicali di compositori italiani da camera epigonici romantico-impressionisti, in Arch.Stor.Lod.no, CXV (1996), pp. 45–108;
M. Genesi,Intonazioni musicali di compositori italiani otto-novecenteschi su versi della poetessa lodigiana Ada Negri, in Arch.Stor.Lod.no, CXX (2001), pp. 45–100;
Id.,Il corpus delle ventun liriche per canto e piano del compositore udinese Giuliano Mauroner su versi della poetessa Ada Negri, in Arch.Stor.Lod.no, CXXIV (2005), pp. 267–318;
Id.,Versioni musicate di liriche di Ada Negri: dodici intonazioni di compositori novecenteschi italiani del periodo 1890/1930, in Arch.Stor.Lod.no, CXXV (2006), pp. 247–297
M. Genesi,Dodici intonazioni musicali italiane per voce o violino e pianoforte dal tardoromanticismo al primo Novecento su poesie di A.Negri: Bossi, Fuga, Ratti, Ravelli, Respighi, Sgambati, Tirindelli, in Arch.Stor.Lod.no CXXVII (numero del 2009-2010; Lodi, Tip.Senzalari, 2011), pp. 155–206;
Id.,Pier Adolfo Tirindelli: il periodo americano e quello romano -Quattro Inediti/Revisioni per Canto & Pianoforte su versi di Ada Negri. Altre liriche della Poetessa in trasposizioni corali o solistiche edite o inedite di G. Girami, A. Avogadro, F. Giardina, L. Mugnone, M. Buniva, C. A. Cantù ed Amilcare Castore Zanella, in Arch.Stor.Lod.no, anno CXXXI(2012/2014), Lodi, Sollicitudo Arti Grafiche Soc. Coop. Sociale, 2014, pp. 115–156;
Id.,Trasposizioni musicali di Epoca Liberty su poesie di Ada Negri in Arch. Stor. Lod.no,id.,ibid., anno CXXXIII (2014), pp. 249–299;
Id.,Intonazioni di compositori novecenteschi italiani ed ungheresi su versi della poetessa lodigiana Ada Negri: B. Biggiogero, G. Calcaterra, S. Caltabiano ed il suo allievo Don D. Menichetti, M. De Gregorio, P. Delachi, G. Mauroner, G. Piccioli, J. Runger, E. Rusconi e P. A. Tirindelli, in Arch. Stor. Lod.no, id., ibid., anno CXXXVIII (2018), tomo I, pp. 59–101:
Id.,Compositori europei in pagine vocali o corali agli esordi del XX secolo su versi di Ada Negri: Carlevarini, Dagnino, De Rosa, i fratelli Alfredo ed Antonio Cece, Giacomantonio Manenti, Pestalozzi, L. Tosi, Van Gilse Van Der Pals, in: Arch. Stor. Lod.no, ibid., anno 2021.
Il secondo, di proprietà dellaBiblioteca Laudense, contiene 7 buste di lettere autografe, documenti e ritagli della poetessa. Presente soprattutto la sua corrispondenza conNino Podenzani (2 buste con 252 lettere dal 1915 al 1944).[11]
Il terzo, conservato presso l'Università degli Studi di Pavia, è composto da suoi manoscritti di alcune delle sue poesie più note quali:Notturno,Via della Passione,Voto,Canzone di marzo,La visita,La corona,Preghiera della sera,Il dono,L’apparizione,A te Biancolina gioia mia.[12]
Il quinto, conservato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è composto dalla sua corrispondenza con una giovane ammiratrice (18 lettere).[15]
Giovanni Baroni,Ada Negri nell'Accademia d'Italia, inArchivio storico per la città e i Comuni del Circondario e della Diocesi di Lodi, Annata LIX, II semestre 1940, Lodi, Tipografia Sociale Lodigiana, dicembre 1940.
Salvatore Comes,Ada Negri. Da un tempo all'altro, Milano, Mondadori, 1970
Silvio Raffo, introduzione ad Ada Negri, in: Ada Negri, Poesie, Mondadori, 2002
Patrizia Zambon,La parola memoriale di Ada Negri inScrittrici: Scrittori, Il Poligrafo, Padova, 2011, pp. 179–190.
Pietro Zovatto,Il percorso spirituale di Ada Negri: con inediti a Silvio Benco, a Giulio Barsotti e a Giuseppe De Luca; Prefazione di Cristina Benussi, Centro Studi Storico-Religiosi del Friuli Venezia Giulia, Trieste, 2009