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Ada Negri

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Emilio Sommariva,Ritratto di Ada Negri (1914)

Ada Negri (Lodi,3 febbraio1870Milano,11 gennaio1945) è stata unapoetessa,scrittrice einsegnanteitaliana.

È ricordata anche per essere stata la prima e unica donna a essere ammessa all'Accademia d'Italia.

Biografia

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«Io non ho nome. – Io son la rozza figlia

         Dell’umida stamberga;
Plebe triste e dannata è mia famiglia,
Ma un’indomita fiamma in me s’alberga.»

(Ada Negri, daSenza nome,Fatalità,1892)

Ada Negri nel 1894
Ada Negri nel 1894

Nacque in una famiglia umile: il padre Giuseppe eravetturino e la madre, Vittoria Cornalba,tessitrice; passò l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna, Giuseppina "Peppina" Panni, lavorava come custode presso la nobile famiglia Barni ed era legata al celebremezzosopranoGiuditta Grisi,[1] di cui era stata governante; sul rapporto tra la Grisi e la sua famiglia, Ada costruirà il mito della propria infanzia. In portineria Ada passava molto tempo sola, osservando il passaggio delle persone, come descritto nel romanzoautobiograficoStella Mattutina (1921).

Ad appena un anno dalla nascita rimase orfana del padre,[1] alcolizzato e avvezzo al canto, considerato, dunque, un peso dalla madre: fu grazie ai sacrifici di questa, che riuscì ad ottenere un lavoro fisso in fabbrica[1], che Ada poté frequentare la Scuola Normale femminile diLodi, ottenendo ildiploma diinsegnante elementare.

Anna Kuliscioff nel 1908. La Negri la definìsorella ideale

Il suo primo impiego fu al Collegio Femminile diCodogno, nel1887. La vera esperienza d'insegnamento che segnò la sua vita e la produzione artistica, però, fu intrapresa a partire dal1888 nellascuola elementare diMotta Visconti[1], comune nellaprovincia di Milano al confine con quella diPavia, dove Ada passò il periodo più felice della sua vita. Al mestiere di maestra è legata e contemporanea l'attività dipoetessa: fu in questo periodo che la Negri iniziò a pubblicare i suoi scritti su un periodico Treves,Margherita e su ungiornale lodigiano, ilFanfulla da Lodi.[1] In questo periodo compose le poesie poi pubblicate nel1892 nella raccoltaFatalità che ebbe un grande successo, portando Ada ad acquistare grande fama, a tal punto che, su decreto del ministroFerdinando Martini, le fu conferito il titolo di docenteper chiara fama presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" diMilano. Così si trasferì con la madre nel capoluogo lombardo.[1]

A Milano entrò in contatto con i membri delPartito socialista italiano, anche grazie agli apprezzamenti ricevuti da alcuni di essi per la propria produzione poetica, nella quale è molto sentita la questione sociale. Tra loro ebbe un ruolo fondamentale il giornalistaEttore Patrizi,[1] col quale ebbe intense relazioni epistolari; conobbe poiFilippo Turati,Benito Mussolini eAnna Kuliscioff (della quale ebbe a dire di sentirsisorella ideale).

Fu fortemente impegnata in attività sociali: fondò nel 1899, assieme aErsilia Majno, l'Unione femminile nazionale[2] e sostenne l'apertura nel 1904 dell'Asilo Mariuccia che definì "la prima pietra di un’opera di rigenerazione, ben lontana e diversa dalle antiche manifestazioni di carità superficiali"[2]. Scrisse negli anni dal 1903-1943 sulCorriere della sera molti articoli di tema sociale[1].

Le solitarie, frontespizio dell'edizioneTreves del 1920

Nel1894 vinse ilPremio Giannina Milli per la poesia.[1] L'anno successivo uscì la sua seconda raccolta di poesie,Tempeste, meno apprezzata diFatalità, nonché vittima di una forte critica da parte diLuigi Pirandello. In questo periodo la sua lirica si concentrò soprattutto su temi sociali ed ebbe forti toni di denuncia, tanto da farla definirela poetessa delQuarto Stato.

Il1896 fu l'anno del breve matrimonio con Giovanni Garlanda,[1] industriale tessile diBiella, dal quale ebbe la figlia Bianca, ispiratrice di molte sue poesie, e un'altra bambina, Vittoria, morta dopo un mese di vita. Da questo periodo le sue vicende personali modificarono fortemente la sua poetica e le sue opere divennero fortementeintrospettive eautobiografiche, come si vede inMaternità, pubblicata nel1904, eDal Profondo (1910).

La separazione da Garlanda avvenne nel1913,[1] anno in cui la Negri si trasferì aZurigo, dove rimase fino all'inizio dellaprima guerra mondiale e dove strinse amicizia, tra gli altri, conFulcieri Paulucci di Calboli; a Zurigo scriveEsilio, pubblicato nel1914, opera con evidente riferimento autobiografico, e la raccolta di novelleLe solitarie, pubblicata nel1917, opera moderna ed attenta alle molte sfaccettature della tematica femminile. L'anno seguente esceOrazioni, raccolta diodi allapatria: gli anni della guerra avevano trasformato la passione civile inpatriottismo, accompagnato all'avvicinamento alle posizioni mussoliniane. Dal 1915 si ha traccia della sua presenza a Lodi attraverso la corrispondenza con l'attricePaola Pezzaglia, interprete sulle scene della sua poesia.[3]

La corda principale della sua poesia erano ormai i sentimenti e, avanzando gli anni, la memoria: nel1919, lo stesso anno in cui morì la madre Vittoria,[1] nacque una nuova raccolta di poesie basata su una nuova esperienza sentimentale,Il libro di Mara, raccolta inusuale per la societàcattolica econservatrice di quell'epoca. Due anni dopo, nel1921, anno del matrimonio della figlia Bianca, è la volta diStella mattutina,romanzo autobiografico di successo.

Nel1926 e nel1927 Ada Negri fu candidata alPremio Nobel per la Letteratura[4] assegnato poi aGrazia Deledda. In questo periodo era sua abitudine trascorrere diversi mesi all'anno aPavia, città a cui rimase molto legata, spesso risiedendo aPalazzo Cornazzani, dove già avevano abitatoUgo Foscolo eAlbert Einstein[5][6].

Nel 1931 l'autrice fu insignita delPremio Mussolini[1] per la carriera; erano gli anni in cuiBenito Mussolini ancora utilizzava i rapporti nati nel suo periodo socialista. Il premio consacrò Ada Negri comeintellettuale di regime, tanto che nel1940 diventò la prima donna membro dellaReale Accademia d'Italia subentrando al poetaCesare Pascarella, deceduto nel maggio di quell'anno.[7]

La sua vita era però ormai permeata da profondo pessimismo, chiusa in sé stessa e in una ritrovatareligiosità[1] che la portarono ad affondare in un progressivo oblio.

Morì l'11 gennaio1945, poco meno di un mese prima di compiere 75 anni, e fu sepolta nelfamedio diMilano. Il 3 aprile1976 la sua tomba è stata traslata nell'anticaChiesa di San Francesco aLodi.

Influenze

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Scolastiche

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Personali

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Opere

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Poesia

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  • Fatalità, Milano, F.lli Treves,1892
  • Tempeste , Milano, F.lli Treves,1895
  • Maternità, Milano, F.lli Treves,1904
  • La danza della Neve, Milano, F.lli Treves1905
  • Dal Profondo, Milano, F.lli Treves,1910
  • Esilio, Milano, F.lli Treves,1914
  • Orazioni, Milano, F.lli Treves,1918
  • Il libro di Mara, Milano, F.lli Treves,1919
    • traduzione inglese da Maria A. Costantini:The Book of Mara, New York, Italica Press, 2011
  • I canti dell'isola, Milano, Mondadori,1924
    • traduzione inglese da Maria A. Costantini:Songs of the Island, New York, Italica Press, 2011
  • Vespertina, Milano, Mondadori,1930
  • Il dono, Milano-Verona, A. Mondadori,1936
  • Fons amoris,1939-1943, Milano, A. Mondadori,1946 (postumo)
  • Le cartoline della nonna, Firenze, Giunti-Nardini,1973 (postumo)
  • Poesie, a cura e con introduzione di Silvio Raffo, Milano, Mondadori, 2002 (postumo)
  • Poesie e prose, a cura e con introduzione di Pietro Sarzana, Milano, Mondadori, 2020 (postumo)

Impostazioni di poesie

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Narrativa

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  • Le solitarie, novelle, Milano, Castoldi,1917
  • Stella mattutina, Roma-Milano, A. Mondadori,1921
  • Finestre alte, novelle, Milano, A. Mondadori,1923
  • Le strade, Milano, A. Mondadori,1926
  • Sorelle, Milano, A. Mondadori,1929
  • Di giorno in giorno, prose, Milano, A. Mondadori,1932
  • Erba sul sagrato, intermezzo di prose, 1931-9-1939-17, Milano, A. Mondadori,1939
  • Oltre, prose e novelle, Milano, A. Mondadori,1946 (postumo)
  • Santa Caterina da Siena, Biografia, Edizione Cateriniane, 1961(postumo)
  • Poesie e prose, a cura e con introduzione di Pietro Sarzana, Milano, Mondadori, 2020 (postumo)

Articoli e contributi su periodici (selezione)

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Fortuna poetica postuma attraverso le trasposizioni musicali

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Si deve alla tenacia delmusicologo Mario Genesi il recupero sistematico della vastissima (ma tuttora sommersa) produzione musicale dicompositori italiani, tra i qualiPier Adolfo Tirindelli, basata sui versi della poetessa lodigiana.
Neglianni ottanta, infatti, Genesi appurò che consisteva in varie centinaia il numero delle trasposizioni pervoce epianoforte (oppurecoro misto a cappella) di queste poesie e varò un progetto sistematico, ancora in corso, per il bollettino scientifico lombardo "Archivio Storico Lodigiano", organo della Società Storica Lodigiana (diretto dal prof. Luigi Samarati), al fine di inventariare, ma soprattutto di analizzare e discutere criticamente e con un taglio prettamente musicologico, questo sconosciuto "corpus" musicale.

Genesi si accorse che, neirepertori concertistici ancor oggi frequentati, queste "liriche"de chambre rientrano ancora: ciò comprova l'inattesa fortuna postuma del genere poetico-letterario attraverso l'immane produzione musicale. I suoi primi contributi specifici in materia sono i seguenti:

  • M. Genesi,Le liriche da camera per voce a pianoforte su testi di A. Negri, in Archivio Storico Lodigiano, Lodi, Tip. Senzalari, CXIV (1995), pp. 4–94;
  • M. Genesi,La produzione poetica negriana attraverso le trasposizioni musicali di compositori italiani da camera epigonici romantico-impressionisti, in Arch.Stor.Lod.no, CXV (1996), pp. 45–108;
  • M. Genesi,Intonazioni musicali di compositori italiani otto-novecenteschi su versi della poetessa lodigiana Ada Negri, in Arch.Stor.Lod.no, CXX (2001), pp. 45–100;
  • Id.,Il corpus delle ventun liriche per canto e piano del compositore udinese Giuliano Mauroner su versi della poetessa Ada Negri, in Arch.Stor.Lod.no, CXXIV (2005), pp. 267–318;
  • Id.,Versioni musicate di liriche di Ada Negri: dodici intonazioni di compositori novecenteschi italiani del periodo 1890/1930, in Arch.Stor.Lod.no, CXXV (2006), pp. 247–297
  • M. Genesi,Dodici intonazioni musicali italiane per voce o violino e pianoforte dal tardoromanticismo al primo Novecento su poesie di A.Negri: Bossi, Fuga, Ratti, Ravelli, Respighi, Sgambati, Tirindelli, in Arch.Stor.Lod.no CXXVII (numero del 2009-2010; Lodi, Tip.Senzalari, 2011), pp. 155–206;
  • Id.,Pier Adolfo Tirindelli: il periodo americano e quello romano -Quattro Inediti/Revisioni per Canto & Pianoforte su versi di Ada Negri. Altre liriche della Poetessa in trasposizioni corali o solistiche edite o inedite di G. Girami, A. Avogadro, F. Giardina, L. Mugnone, M. Buniva, C. A. Cantù ed Amilcare Castore Zanella, in Arch.Stor.Lod.no, anno CXXXI(2012/2014), Lodi, Sollicitudo Arti Grafiche Soc. Coop. Sociale, 2014, pp. 115–156;
  • Id.,Trasposizioni musicali di Epoca Liberty su poesie di Ada Negri in Arch. Stor. Lod.no,id.,ibid., anno CXXXIII (2014), pp. 249–299;
  • Id.,Intonazioni di compositori novecenteschi italiani ed ungheresi su versi della poetessa lodigiana Ada Negri: B. Biggiogero, G. Calcaterra, S. Caltabiano ed il suo allievo Don D. Menichetti, M. De Gregorio, P. Delachi, G. Mauroner, G. Piccioli, J. Runger, E. Rusconi e P. A. Tirindelli, in Arch. Stor. Lod.no, id., ibid., anno CXXXVIII (2018), tomo I, pp.  59–101:
  • Id.,Compositori europei in pagine vocali o corali agli esordi del XX secolo su versi di Ada Negri: Carlevarini, Dagnino, De Rosa, i fratelli Alfredo ed Antonio Cece, Giacomantonio Manenti, Pestalozzi, L. Tosi, Van Gilse Van Der Pals, in: Arch. Stor. Lod.no, ibid., anno 2021.

Archivio personale

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Il lascito documentario di Ada Negri, comprendente principalmente lettere, è conservato in diversi fondi letterari inLombardia qui sotto elencati[8]:

Note

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  1. ^abcdefghijklmnDedola.
  2. ^abLe tappe della nostra storia, suasilomariuccia.URL consultato il 29 luglio 2022.
  3. ^Archivio Pezzaglia-Greco, supezzagliagreco.blogspot.com.URL consultato il 25 aprile 2019(archiviato dall'url originale il 14 maggio 2019).
  4. ^Enrico Tiozzo, "L'Italia dei premi Nobel", inAtlante della letteratura italiana, v. III (Einaudi, 2012)
  5. ^Casa di Ugo Foscolo, suvisitpavia.com.URL consultato il 1º aprile 2019(archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).
  6. ^«Cosi Ada Negri amava Pavia», suricerca.gelocal.it.
  7. ^Baroni, 1940, p. 189.
  8. ^Negri Ada, suLombardia beni culturali.URL consultato il 13 maggio 2018.
  9. ^Archivio Ada Negri, Lodi, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 17 maggio 2018.
  10. ^Banca Popolare di Lodi - Fondo Ada Negri, sufondazionebancapopolaredilodi.it.URL consultato il 13 maggio 2018(archiviato dall'url originale il 14 maggio 2018).
  11. ^Fondo Ada Negri: Biblioteca Laudense, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 17 maggio 2018.
  12. ^Fondo Ada Negri: Università degli Studi di Pavia, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 17 maggio 2018.
  13. ^Lettere di Ada Negri ad Paolo Buzzi, MSS Carteggi da 1/1 a 1/61, Sormani, sumssormani.comune.milano.it.URL consultato il 19 maggio 2018(archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  14. ^Lettere di Paolo Buzzi ad Ada Negri, MSS Buzzi da 45/295 a 45/310, Sormani, sumssormani.comune.milano.it.URL consultato il 19 maggio 2018(archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  15. ^Carteggio Ada Negri - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (PDF), subiblioteche.unicatt.it.URL consultato il 17 maggio 2018.

Bibliografia

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  • Salvatore Comes,Ada Negri. Da un tempo all'altro, Milano, Mondadori, 1970
  • Rosanna Dedola,Ada Negri, inDizionario biografico degli italiani, vol. 78, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.URL consultato il 20 aprile 18.
  • Anna Folli,La grande parola. Lettura di Ada Negri, inPenne leggère, Guerini 2000, pp. 111–173.
  • Elisa Gambaro,Il protagonismo femminile nell'opera di Ada Negri, LED Edizioni Universitarie, Milano, 2010,ISBN 978-88-7916-457-3.
  • Angela Gorini Santoli,Invito alla lettura di Ada Negri, Milano, Mursia ed, 1955.
  • Paola Maurizi,Ettore Patrizi, Ada Negri e la musica, Perugia, Morlacchi Editore, 2007
  • Dante Pastorelli,Ada Negri: Natale di guerra, www.toscanaoggi 22/01/2010.
  • Dante Pastorelli,Ada Negri: Natale di guerra, inUna Voce dicentes, luglio-dicembre 2002.
  • Edouard Schuré,Précurseurs et révoltés, Paris, 1904 ("Ada Negri, une voix du peuple", pp. 183–207).
  • Elisabetta Rasy,Ritratti di signora. Grazia Deledda, Ada Negri e Matilde Serao, I ed.,Milano,Rizzoli Editore, 1997.
  • Silvio Raffo, introduzione ad Ada Negri, in: Ada Negri, Poesie, Mondadori, 2002
  • Patrizia Zambon,La parola memoriale di Ada Negri inScrittrici: Scrittori, Il Poligrafo, Padova, 2011, pp. 179–190.
  • Pietro Zovatto,Il percorso spirituale di Ada Negri: con inediti a Silvio Benco, a Giulio Barsotti e a Giuseppe De Luca; Prefazione di Cristina Benussi, Centro Studi Storico-Religiosi del Friuli Venezia Giulia, Trieste, 2009

Voci correlate

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