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ActionAid è un'organizzazione non governativa internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà. ActionAid basa il suo lavoro sul rispetto deidiritti umani e agisce insieme con le popolazioni e le comunità più emarginate attraverso programmi di sviluppo a lungo termine inAsia,Africa eAmerica Latina. Nei paesi più ricchi ActionAid mobilita[1] i cittadini e coinvolge direttamente imprese e istituzioni.
Manifestanti di ActionAid alla Conferenza sul clima di Copenaghen, dicembre 2009.
ActionAid è nata nel 1972 inRegno Unito. Nel corso degli anni, grazie all'esperienza maturata sul campo, ha scelto di creare un movimento che, partendo dalle comunità con le quali l'organizzazione lavora, ha l'obiettivo di agire sulle cause globali della povertà.
ActionAid Italia è un affiliato di ActionAid, una federazione internazionale presente in 66 paesi, composta da organizzazioni indipendenti unite da un Segretariato Internazionale con sede aJohannesburg.La federazione è governata da un'Assemblea Generale e da un Consiglio Direttivo ristretto che ne assicura l'efficacia, supervisionando l'operato del Segretariato Internazionale che a sua volta coordina, facilita e gestisce le attività della federazione.
Al centro dell'approccio di ActionAid c'è la connessione tra povertà ediritti umani: la povertà non è infatti una condizione naturale né un fallimento personale ma la conseguenza della negazione e della violazione dei diritti umani fondamentali, perpetrate da chi ha più potere su chi ne ha meno.Per questo ActionAid utilizza un approccio basato suidiritti umani che mira a dare alle persone che vivono in condizioni di povertà la possibilità di organizzarsi e mobilitarsi per rivendicare, ottenere e godere i propri diritti fondamentali.
Alla base di questo approccio si trovano:
lo sviluppo di una coscienza critica attraverso l'analisi del contesto, delle relazioni dipotere esistenti e delle violazioni in atto, che consenta alle persone di comprendere le cause della povertà per agire direttamente su di esse;
la soddisfazione delle necessità immediate è quindi solo uno strumento per mettere poi le persone nella condizione di rivendicare i propri diritti e non un fine in sé. Attraverso programmi di adozione a distanza[2] ActionAid non si limita alla distribuzione di aiuti e beni di prima necessità per arginare l'urgenza del momento. Per ActionAid l'adozione a distanza prevede, infatti, l'individuazione di un'area di intervento specifica – un villaggio, una regione - e la programmazione, condivisa con famiglie coinvolte, di una serie di interventi a lungo termine che eliminino le cause della povertà e gettino le basi per un futuro più dignitoso e giusto per tutti;
il pieno coinvolgimento delle comunità nella definizione delle proprie esigenze e nella formulazione di possibili risposte;
l'analisi delle relazioni dipotere e il rafforzamento del potere -empowerment- delle persone povere ed escluse;
il rafforzamento dellademocrazia attraverso la creazione di occasioni di confronto con le istituzioni in cui i cittadini si sentano valorizzati e ascoltati;
il richiamo dei governi nazionali alle proprie responsabilità riguardo al rispetto, alla promozione, alla protezione e alla realizzazione dei diritti dei propri cittadini.
Accountability: verso tutti gli interlocutori rispetto a modalità di lavoro, scelte strategiche, raccolta fondi, comunicazioni, azioni di pressione e posizioni, a partire dalle comunità con cui ActionAid lavora.
Diritti delle donne: ActionAid sceglie sempre quelle azioni che favoriscono le donne e la piena realizzazione dei loro diritti. Le donne che vivono in condizioni di povertà sono infatti doppiamente svantaggiate, perché oltre alle privazioni vivono continue violazioni dei loro diritti proprio in quanto donne.
Potere: le azioni di ActionAid devono mirare a cambiare gli squilibri nelle relazioni dipotere che stanno alla base della povertà nel mondo. Per questo motivo, ActionAid rafforza la consapevolezza e le conoscenze delle persone, migliorandone le condizioni di vita, sostenendo le loro organizzazioni, contribuendo a modificare prassi e politiche ingiuste.
Imparare: le scelte di ActionAid devono basarsi sulle esperienze maturate in tutte le aree di intervento attraverso il confronto costante con le comunità.
Trasparenza: trasparenza nei processi decisionali, nell'utilizzo delle risorse, nelle comunicazioni, nei meccanismi per realizzarle ed eventualmente correggerle. Trasparenza che non significa solo mettere a disposizione delle informazioni, ma anche mettere le persone che le ricevono in condizioni di comprenderle e utilizzarle.
ActionAid ha sviluppato il sistemaALPS (Accountability, Learning & Planning System). ALPS è una metodologia di lavoro che delinea processi comuni anche ad altre organizzazioni: elaborazione di strategie e piani d'azione, revisione di questi piani sulla base dell'esperienza, stesura di rapporti annuali, verifiche e controlli, interni ed esterni.
1998 Azione Aiuto è riconosciuta comeONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) dall'Agenzia delle entrate.
1999 Azione Aiuto è membro fondatore del network ActionAid Alliance, insieme con ActionAidRegno Unito, ActionAidGrecia, ActionAidIrlanda, Ayuda en AccionSpagna e Aide et ActionFrancia.
2000 inItalia il numero di persone che sostiene regolarmente Azione Aiuto supera quota 69.000.
2001 all'interno di ActionAid Alliance, Azione Aiuto diventa un membro indipendente pronto a sviluppare la propria strategia nazionale. InItalia, viene avviata una ristrutturazione interna che porta alla creazione di nuove funzioni, dallaricerca allacomunicazione, per rendere l'organizzazione un attore rilevante sul panorama nazionale e internazionale: vengono avviate campagne di sensibilizzazione emobilitazione dellasocietà civile e attività di pressione sulle istituzioni.Marco De Ponte assume la guida dell'organizzazione come Segretario Generale.
2003 ActionAid è riconosciuta dalMinistero degli affari esteri come idoneaONG. ActionAid Alliance si trasforma in ActionAid International, una sola grande organizzazione internazionale: Azione Aiuto diventa ActionAid Italia ed è uno dei membri fondatori della nuova organizzazione.
2005 ActionAid conta ormai 127.000 sostenitori inItalia.
2006 in occasione del Vertice Mondiale sull'Alimentazione viene lanciata la campagna "Che state aFAO?" per ricordare ai governi gli impegni presi dieci anni prima e non ancora rispettati.
2007 Matteo Passini viene eletto come Presidente dell'organizzazione. Viene lanciata anche in Italia HungerFREE[3], la campagna internazionale di ActionAid che chiede ai governi, alle organizzazioni internazionali e alle imprese di fare la propria parte in difesa del diritto di ogni essere umano a un'adeguata alimentazione.
ActionAid crede che la sconfitta della povertà e l'eliminazione delle ingiustizie possano essere ottenute soltanto attraverso la collaborazione tra i diversi attori della società civile.Per questo motivo l'organizzazione lavora in tutto il mondo insieme con altre organizzazioni con i valori e obiettivi comuni, partecipando a numerosi network attivi a livello nazionale e internazionale. In questo modo è infatti possibile esercitare pressioni più efficaci sui governi e sulle istituzioni, portando all'attenzione dell'opinione pubblica i problemi legati al tema della lotta alla povertà e all'ingiustizia. Il lavoro in network consente poi un ampio scambio di informazioni ed esperienze che accresce la competenza dei singoli membri e rende più proficua l'attività di ciascuno.