Il sito di Acquaviva fu abitato fin dalla preistoria, della quale ha restituito numerosi reperti soprattutto d'epocapicena, ma anche d'etàromana. Quando i Piceni, che vi furono certamente insediati nelVI secolo a.C., restarono sottomessi a Roma, il territorio acquavivano conservò vitalità grazie alla vicinanza della città diCastrum Truentinum.
Ma fu con leinvasioni barbariche che il colle vide la nascita di un vero e proprio insediamento urbano: l'arrivo diLongobardi eSaraceni indusse infatti le popolazioni costiere a riparare sulle circostanti alture. Il borgo fu in origine possedimentofarfense (947), poi divenne feudo dellafamiglia degli Acquaviva (da cui il nome) che nelXIII secolo vi edificò una fortezza.
Nel1341 Acquaviva transitò sotto il controllo della città diFermo, di cui costituì importante presidio in territorio nemico, preservandone i possedimenti costieri (San Benedetto in Albula) dalle mire diAscoli. NelQuattrocento il castello conobbe una notevole espansione demografica che condusse al raddoppio dell'abitato, con l'edificazione del settore orientale, denominato Terra Nuova in contrapposizione alla Terra Vecchia che, sorta a ridosso della fortezza, costituiva il nucleo originario del paese. Ciò rese anche necessaria la costruzione di un secondo caposaldo rivolto a oriente.
Inclusa nellalegazione pontificia fermana, Acquaviva fu annessa con plebiscito alRegno d'Italia nel1860. Nel1799, durante la campagnanapoleonica d'Italia, le forze antifrancesi capeggiate dal briganteSciabolone l'avevano messa a ferro e fuoco distruggendo l'archivio comunale e con esso la fonte d'osservazione diretta della storia locale, la cui ricostruzione si basa principalmente su testimonianze esterne.
Chiesa matrice di San Nicolò. Costruita nelXVI secolo e rimaneggiata nelXIX, mostra esternamente, sulla facciata acornice orizzontale contimpano, un portale scolpito da artigiani di scuola ascolana. Il campanile a base quadrata presenta una terrazza con balaustra sormontata da unacuspide. L'interno è a croce latina a una sola navata e custodisce varie opere d'arte fra dipinti e sculture, tra i quali sono unaInvenzione della Croce e unCompianto sul Cristo morto dei fratelliCesare eVincenzo Conti.[4]
Chiesa di San Rocco (XIII secolo),romanica. È la chiesa più antica di Acquaviva e oggi l'interno appare ottocentesco.
Il dialetto acquavivano è parlato nel comune di Acquaviva Picena, è di tipo basso-truentino e presenta dunque molte affinità con quello sambenedettese, pur discostandosi significativamente per alcune caratteristiche. Le caratteristiche comuni a tutti gli altri dialetti della zona costiera sono:
Metafonesi sannita monottongata (alcuni esempi:tìmbë per "tempo",fùchë per "fuoco");
Monottongazione (alcuni esempi:mëstìrë per "mestiere",vàttë vì per "vattene via");
Assimilazione dei nessi consonantici "-l + consonante" senza sonorizzazione (alcuni esempi:atë per "alto",fazë per "falso",pucì per "pulcino").
Nel dialetto acquavivano generalmente la -a finale cade, come in tutti gli altri dialetti costieri (alcuni esempi:issë parlë per "lei parla") tuttavia ultimamente, per influenza dell'italiano, la -a finale è stata reintrodotta soprattutto nei sostantivi e negli aggettivi, per cui mentre in sambenedettese "buona" si dicebbònë in acquavivano si dicebbòna, in sambenedettese "casa" si dicecasë mentre in acquavivano rimanecasa.
Alcuni vecchi documenti, come quelli del linguista tedesco Neumann, testimoniano come in passato, agli inizi del '900, il dialetto acquavivano presentasse metafonesi ascendente dittongata, come nei dialetti di tipo ascolano e offidano, e che solo successivamente abbia ridotto a monottongo l'esito metafonetico, forse per influenza sambenedettese. Inoltre in passato anche nel dialetto acquavivano esistevano dei frangimenti vocalici molto particolari, ormai del tutto estinti.
La rassegnaAcquaviva Comics Academy è stata una delle più importanti manifestazioni nazionali sulfumetto. È nata nel1996 comeAcquaviva nei fumetti e si svolgeva con cadenza annuale nel mese di agosto. La manifestazione termina nel2006.
Sponsalia è la rievocazione storica del matrimonio tra Forasteria d'Acquaviva e Rainaldo di Brunforte (1234). Organizzata dal1988 a cavallo tra i mesi di luglio e agosto, prevedono nel loro contesto la disputa delPalio del Duca fra i due rioni cittadini di Aquila e Civetta. Esiste anche unPalio dei bambini a quattro rioni (Aquila, Civetta, Falco e Picchio).[8]
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelleartigianali, come la rinomata produzione di pajarole, articoli perarredamento, invimini o in midollino, e l'arte delmerletto apprezzata in tuttaItalia.[9]
La squadra di calcio locale è l'Acquaviva calcio che disputa laSeconda Categoria delleMarche, ma il paese ha anche una seconda squadra che gioca inTerza Categoria e sì chiama F.C.D. River.Nella stagione 2013-2014 per la prima volta si è iscritta al campionato di Serie D una squadra di calcio a 5, l'Acquavivana C5, ottenendo buoni risultati.
^Alessandro Delpriori,"Fecerunt pictura et scultura". Il percorso dell'arte nelle Marche picene nella seconda metà del Cinquecento, in Anna Maria Ambrosini Massari, Alessandro Delpriori (a cura di),Capriccio e natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita, catalogo di mostra, Cinisello Balsamo, 2017, p. 124.