Il paese è collocato ad un'altitudine di 756 metri s.l.m. Il territorio è posto nell'alto bacino del fiumeEsaro e fa parte delParco nazionale del Pollino.
Le origini storiche di Acquaformosa risalgono al 1140, allorché il Conte Ogerio (o Ruggero) e sua moglie Basilia, Signori di Brahalla (l’odiernaAltomonte) dal 1140 al 1197, donarono aimonaci cistercensi dell’abbazia di Santa Maria della Sambucina diLuzzi la chiesa di Santa Maria di San Leucio e delle vaste tenute dove avrebbero potuto edificare un monastero ed un casale nelle sue vicinanze, verso di cui esercitare la giurisdizione civile e criminale come feudatario.[5] La data della fondazione delabbazia di Santa Maria di San Leucio non è certa. Essa oscilla tra il 1195 ed il 1197, durante l’episcopato diLuca Campano,arcivescovo di Cosenza.[6]
Intorno all'abbazia nacque una piccola comunità di contadini al servizio dell'abbazia stessa. In poco tempo l'abbazia di Santa Maria di San Leucio ebbe tante donazioni che ben presto raggiunse una notevole prosperità. Nei registri diCarlo II d’Angiò del 1278 e del 1302 risulta il Casale abbandonato di Calatro (o Galatro) tra i possedimenti dell'abbazia e le sue proprietà si estesero fino ai confini conViggianello, dalla valle delLao a quella delSinni fino almare Tirreno con l'isola di Dino. Poi, dopo un periodo florido, l'abbazia di Santa Maria di San Leucio subì un lento ma inesorabile declino.[7][8]
Alla morte dell'abate Francesco di Carraria, l'abbazia di Santa Maria di San Leucio fu concessa incommenda al chierico Carlo de Cioffis, che ne fu provvisto conbolla pontificia il 3 aprile 1490.[9] Nel 1501, i rappresentanti dei coloni arrivati dai Balcani si presentano dal commendatario Carlo de Cioffis al quale chiesero di stabilirsi nel territorio o nelle vicinanze dell'abbazia.[10] Venne firmato un accordo di 26 punti tra l'abate Carlo de Cioffis e gli albanesi stabilendo l’edificazione del Casale in contrada "Arioso" dietro precise e ben determinate condizioni. Nacque così il Casale di Acquaformosa.[8] Dal censimento del 1501 si evince che la popolazione consisteva in 22fuochi (famiglie).[11]
Successivamente Acquaformosa entrò a fare parte dei domini deiSanseverino, Principi diBisignano. Nel 1564, ErinaCastriota, madre e tutrice del principe Nicolò Berardino Sanseverino, vendette per 150 ducati a Ottavio Papaleo diSan Pietro in Galatina la giurisdizione criminale e il casalinaggio di Acquaformosa.[12]
Il 25 marzo 1982 ilFiat G.91 appartenente al32º Stormo e pilotato dal ventiquattrennetenente Giovanni Pinto si schiantò sui monti tra Acquaformosa eLungro, vicino alsantuario di Santa Maria del Monte. Un pastore fu testimone della tragedia descrivendo una "fiammata in cielo" ma solo il giorno dopo, salendo sui monti a pascolare il gregge, trovò i resti del velivolo. Tra le ipotesi dell'incidente la più accreditata è la presenza di fitti banchi di nebbia. In suo ricordo è stato eretto untrullo nella località dello schianto.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 gennaio 1960.[13]Lo stemma si presentad'argento, a due fasce ondate di azzurro; al capo di rosso, caricato dell'aquila bicipite di nero, sormontata dall'elmo di Scanderbeg d'oro.Il gonfalone è un drappo troncato di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento.
Chiesa diSan Giovanni Battista, costruita dagli albanesi all'incirca nel 1500[14]. Evidenti gli elementi dell'architettura romanica. Importanti e imponenti i mosaici della chiesa[14] ad opera dell'artista locale Biagio Capparelli.
Santuario di Santa Maria del Monte, posto a 1426 m s.l.m., è annualmente meta di tanti pellegrini e fedeli che nell'ultima domenica di luglio, accorrono per partecipare alla festa.
Il comune fa parte della minoranza etno-linguistica albanese d'Italia (arbëreshë), presente in tutto il territorio dell'Italia meridionale. La popolazione ne custodisce gli usi, i costumi e le tradizioni e conserva la lingua e ilrito bizantino, soggetto alla giurisdizione ecclesiale dell'eparchia di Lungro.
I costumi, le tradizioni, il rito e la lingua sono una ricchezza che gli abitanti di Acquaformosa hanno mantenuto inalterati nel tempo. Di generazione in generazione i giovani del paese, si sono impegnati alla fondazione di gruppi folcloristici per salvaguardate e trasmettere le tradizioni.
Tra le più importanti manifestazioni religiose si ricordano: la festa di Santa Maria del Monte, ultima domenica di luglio; la festa diSan Giovanni Battista, 29 agosto; durante il periodo di Carnevale si celebrano le "Vallje", ballo con canti inneggianti alla vittoria diGiorgio Castriota Scanderbeg sui turchi, e nel primovenerdì di marzo, i ragazzi in gruppo, suonando dei campanacci, beffeggiando la gente del paese evidenziandone pregi e difetti. La festa più importante è quella di Pasqua, nel giorno di quaresima si intonano le "Kalimere'", cantilene drammatizzate che rievocano laPassione di Cristo; e nella solennePasqua (Pashkët) viene annunciata dalle note del canto sacro inlingua greca "Kristos Anesti", che significa Cristo è risorto, intonato in coro per le chiese e le strade del paese. Le feste religiose quindi, con il solenne e suggestivorito bizantino, hanno un sapore particolare. La festa della Madonna del Monte (Festa e Shën Mërisë së Malit) si svolge la prima e l'ultima domenica di luglio con pellegrinaggio della parrocchia di Acquaformosa,Lungro,Firmo e altri paesi albanesi circostanti, con canti, danze e le donne vestite nei tradizionali costumi albanesi. L'ultima domenica di maggio si festeggia la Madonna della Misericordia. È consuetudine durante l'Epifania (ujët të pagëzuam) la benedizione dell'acqua nella Fontana Vecchia (Kroj Pjak).
Acquaformosa conserva l'abito arbëreshë, nelle sue tradizionali differenze per l'uso e l'evento. Le varie tipologie dei costumi sono: costume di mezzafesta con gonna "kamizolla" e scialle intorniato da gallone dorato; costume "kandusha" della ragazza in attesa di marito; costume di lutto; costume ragazza da marito; e costume nuziale con il diadema nuziale, keza, il gallone, galuni, che circondano le spalle.
Non per una credenza popolare, il 24 giugno è la festa della nascita diSan Giovanni Battista, ma per gli eventi è previsto solitamente il giorno prima della decapitazione, ovvero il 28 agosto.
^Archivio Storico Municipale di Napoli, Archivio della Real Casa Santa dell'Annunziata, G. B. D'Addosio, Sommario delle Pergamene, Diplomi regi, nº 124 del 1490.
Giovanni Giuseppe Capparelli,Acquaformosa - origini storiche e religiose di una comunità italo-albanese, Cosenza, Orizzonti Meridionali, 2001.
Gianfranco Castiglia,Monaci, feudatari e popolazione della Calabria settentrionale in due fonti diplomatiche di età sveva in: Apollinea, Novembre-Dicembre 2020, Castrovillari, Il Coscile.
Demetrio Emanuele,Katundy Ynë - Itinerari Arbëreshë, Cosenza, C. Biondi, 1980.