L'acido cloroso[1] è unossiacido delclorotrivalente e allostato di ossidazione +3, aventeformula molecolare HClO2 eformula semistrutturale HO−Cl=O. L'anione ClO2− derivante dalla sua dissociazione (base coniugata) viene dettoclorito, nome che si applica anche ai suoisali, i cloriti.[2]
Tra gli acidi alogenosi HXO2 questo è l'unico noto[3] ed è anche il meno stabile tra gliossiacidi del cloro.[4] Come accade anche per l'acido clorico e l'acido ipocloroso, non è noto allo stato puro ma solo nelle sue soluzioni acquose, nelle quali non può essere concentrato abbastanza senza decomposizione.[5]
Sebbene si comporti daacido debole (pKa = 1,97), è tuttavia più di cinqueordini di grandezza più forte dell'acido ipocloroso (pKa = 7,54).[5]
È unossidante molto forte e, specialmente in ambiente acido, è il più ossidante degli ossiacidi del cloro [E°(HClO2 / Cl2) = 1,66 V],[6] proprietà questa che è più attenuata per i suoisali, icloriti, a pH vicino alla neutralità. Questi ultimi sono utilizzati nella produzione industriale delbiossido di cloro.
Tende a dismutare secondo la seguente reazione, e questo lo rende un prodotto non disponibile commercialmente:

Soluzioni acquose diluite di acido cloroso libere da altri ioni metallici possono essere ottenute dalla reazione tra ilclorito di bario eacido solforico diluito sfruttando il fatto che ilsolfato di bario che si ottiene èinsolubile eprecipita:[3]

I sali di questo acido vengono sintetizzati dal biossido di cloro, e non direttamente dall'acido. Per ilclorito di sodio, che è importante commercialmente, una via consiste nel far assorbire biossido di cloro in una soluzione acquosa fortemente alcalina diperossido di idrogeno:[7]
2 ClO2(g) + 2 NaOH(aq) + H2O2(aq) → 2 NaClO2(aq) + 2 H2O(l) + O2(g)
La sua pericolosità nello stoccaggio e la facilità di decomposizione fa sì che l'acido cloroso non abbia applicazioni al di fuori del laboratorio.
- ^chlorous acid (CHEBI:29219), suebi.ac.uk.URL consultato il 13 febbraio 2025.
- ^(EN) PubChem,Chlorite, supubchem.ncbi.nlm.nih.gov.URL consultato il 6 febbraio 2025.
- ^ab James E. House e Kathleen Ann House,Descriptive inorganic chemistry, Third edition, Elsevier/AP, 2016, p. 282,ISBN 978-0-12-804697-5.
- ^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw,Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, p. 859,ISBN 0-7506-3365-4.
- ^ab Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman,Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, pp. 518-519,ISBN 978-3-11-026932-1.
- ^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw,Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth - Heinemann, 1997, p. 855,ISBN 0-7506-3365-4.
- ^ Michael Binnewies, Maik Finze e Manfred Jäckel,Allgemeine und Anorganische Chemie, 3. Aufl. 2016, Springer Berlin Heidelberg, 2016, p. 680,ISBN 978-3-662-45066-6.
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