L'accorciamento (oscorciamento), inlingua italiana, è un fenomeno diriduzione delle parole. Consiste nel troncamento della parte finale di alcune parole percepite come lunghe. È il caso difrigo perfrigorifero o dibici perbicicletta.[1]
L'accorciamento è talvoltamarcato indiafasia o indiamesia e viene quindi attestato soprattutto nel linguaggio colloquiale, anche se in molti casi la forma accorciata si è imposta come la più usata.[1] Da un punto di vista diafasico, è notevole l'uso degli accorciamenti nellinguaggio giovanile: si ha cosìampli (peramplificatore),pome (perpomeriggio),raga (perragazzi),siga (persigaretta)[2].
La forma accorciata talvolta coincide con ilconfisso (come nel caso diauto perautomobile o ditrans pertransessuale) o con ilprefisso (come nel caso disub persubacqueo o diex, riferito a mariti, mogli o fidanzati).[1][3]
Le forme accorciate possono essere monosillabe (ex), molto spesso bisillabe, in qualche caso trisillabe (come nel caso dicinema percinematografo, anche se esiste la formacine, da cui originano diverseformazioni neoclassiche).[1]
Esistono accorciamenti che prevedono la cancellazione della parte iniziale della parola, ma si tratta in tutti i casi dianglicismi (bus daautobus;fax datelefax).[1]
Al plurale, le forme accorciate restano invariabili (foto), produconoalterati (fotina) ecomposti (fotoritocco).[1]
Formazione delle parole | |
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Concetti generali | Morfema ·Base ·Radice ·Derivazione ·Composizione ·Neologismo |
Processi di derivazione | Affissazione (Prefissazione ·Infissazione ·Suffissazione ·Interfissazione ·Circonfissazione ·Confissazione ·Parasintesi) ·Alterazione |
Altri processi endogeni | Conversione ·Retroformazione ·Abbreviazione (Sigla ·Acronimo ·Accorciamento) ·Polisintesi ·Parola macedonia ·Polirematica |
Processi esogeni | Prestito (Calco ·Cavallo di ritorno) |