Il centro abitato, posto a 650ms.l.m., è tra i più elevati della Puglia e l'intero territorio comunale è prevalentemente montuoso.
Esso comprende diversi dei rilievi più elevati delmonti della Daunia, tra i qualimonte Crispignano (1105 m), che è tra i più importanti della regione, sia peraltitudine, sia per interessi religiosi, emonte Tre Titoli (1030 m), il cui nome deriva dal caratteristico aspetto geomorfologico che mostra in successione, dal più piccolo al più grande, tre caratteristici rilievi allungati in senso est-ovest, chiamati, appunto, iTre Titoli.
Nel territorio comunale non sono presenti fiumi di rilievo, ma soltanto piccoli torrenti e alcuni specchi e fili d'acqua. Tra questi vi sono: il torrenteFrugno, che scorre ai piedi del centro abitato e che è un affluente delfiume Carapelle, e il torrenteRotato. I due torrenti si riuniscono a sud-est del paese. Più numerose sono, invece, le sorgenti e i piccoli ruscelli[8].
Classificazione sismica: zona 1 (sismicità elevata-catastrofica), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
Accadia ha il tipicoclima dell'alta collina, coninverni freddi e spessonevosi edestati temperate.Durante l'inverno il manto di neve può raggiungere anche i 20–30 cm di spessore; più raramente la coltre bianca può arrivare anche a 40–50 cm.Latemperatura media mensile del mese di gennaio si attesta attorno ai 5 °C, quella del mese di agosto attorno ai 22,8 °C.Rilevante durante tutto il corso dell'anno è l'elevato tasso diumidità e una forteventosità, che spesso crea dei problemi nell'attività agricola.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano ad Accadia[9].
Secondo una vecchia congettura la prima parte deltoponimo ("Acca-") deriverebbe dal nome dell'oppidum italico diAccua, distrutto nel 213 a.C. dai Romani nel corso dellaseconda guerra punica, mentre la seconda parte ("-dia") trarrebbe forse origine daDea oIdea, altro nome della deaCibele venerata in epoca pre-cristiana in un sito citato nell'Itinerarium Antoninianum comeAd Matrem Magnam e noto in epoca contemporanea come Limètara (daAd Demetriam). Un'antica statua in pietra rinvenuta nel territorio comunale, raffigurante la dea con il volto di civetta, è tuttora custodita nella sede municipale[10]. TuttaviaTito Livio ponevaAccua a metà strada traHerdonia eLuceria, dunque relativamente lontano dall'attuale Accadia[11]; e in effettiAccua potrebbe anche costituire una semplice variante grafica diAeca (oAecae, un'antica città situata presso l'attualeTroia)[12].
In epoca contemporanea si ritiene perciò più verosimile che il nome Accadia derivi invece da unidronimo, ossia dallatinoAqua (ca)diva (="acqua che cade", "acqua corrente"), poi divenutoAquediae, per via dell'ampia presenza di sorgenti e cascatelle nel territorio comunale[13][14] e in contrapposizione adAcquatorta (="acqua deviata, incanalata"), nome di un grosso casale medievale distante qualche chilometro[10]. In effetti in alcune fonti il paese è chiamato ancheAcquadia[15].
Il popolamento del territorio di Accadia è molto antico, e questo è testimoniato soprattutto dal ritrovamento di caverne e di fossi lungo la pendice orientale della collina su cui, attualmente, sorge l'abitato (rione Fossi). Queste furono adibite a rifugio di piccole comunità umane sin dall'epoca preistorica[16].
Durante l'impero romano l'area fu interessata dai commerci che si sviluppavano lungo la trafficata rete viaria dell'Appennino, traRoma e l'Apulia. Ne è testimonianza il ritrovamento dei resti di unataverna romana. L'area, durante tale periodo, fu anche soggetta ad un intenso sfruttamento agricolo.
La buona posizione naturale e strategica indusse ibizantini a cingere dimura il luogo già di per sé sicuro e a creare un castello ben difeso, che sarebbe rimasto in piedi sino al1462.
Al tempo dellaconquista normanna dell'Italia meridionale, l'organizzazione sociale di Accadia era molto semplice e le dimensioni dell'abitato modeste. Solo in epocaangioina, infatti, il borgo venne infeudato. Accadia fu infatti possesso di Bertrando dal Balzo, quindi di Giovanni Scotto, ed ancora della famiglia Zuncolo, per passare infine albarone di Trevico Adam de Burges. Accadia era abitata da contadini che coltivavano piccoli appezzamenti di terreno di proprietà del duca locale. La cittadina fu gravemente danneggiata dalterremoto del 1456.
Nell'ambito della contesa traAngioini edAragonesi per la conquista delregno di Napoli, il sovrano aragonese,Ferrante I d'Aragona, il 21 luglio del1462 strinse d'assedio la cittadina. Nonostante la coraggiosa resistenza dei cittadini, che difesero con tutte le loro forze Accadia per ben 19 giorni,Ferrante I d'Aragona riuscì a conquistarla e le diede fuoco. Tale evento, con una fedele riproduzione di Accadia dell'epoca, è raffigurato in due pannelli nella bronzea porta conservata nelMaschio Angioino diNapoli[17] e ogni anno l'evento viene commemorato con un corteo storico in abiti d'epoca. L'assedio di Accadia, insieme alla sconfitta diGiovanni D'Angiò nellabattaglia di Troia (19 agosto1462), rappresentò un evento fondamentale per il futuro assetto politico e geografico dell'Italia meridionale[18].
Dopo tante vicissitudini Accadia venne data in dote a Margherita Recco, la quale si unì in matrimonio con il conte Carlo VenatoDentice, appartenente a una nobile famiglia napoletana. Dal punto di vista urbanistico, dopo la distruzione del1462 e con il crescere della popolazione, il paese iniziò ad estendersi verso le aree limitrofe. Si deve a Pirro Del Balzo la trasformazione del Borgo e del Castello per aggiornarlo ai nuovi assunti ossidionali[19]. Un momento molto importante per la storia di Accadia si ebbe poi nel1694 quando il localeduca, appartenente alla famiglia dei Recco, promosse la realizzazione di una cappella sulmonte Crispignano e donò ilbassorilievomarmoreo raffigurante laMadonna col Bambino. Così si concretizzò per gli accadiesi il desiderio di venerare degnamente laMadonna del Carmine[20].Alla morte di Margherita Recco (1701) il ducato di Accadia passò al suo ultimo titolare il marchese Roberto Dentice. Nel Settecento Accadia faceva parte della provincia diPrincipato Ultra e, nel quadriennio 1743-46, fu inoltre soggetta alla competenza territoriale delregio consolato di commercio diAriano.[21].
Nel1806 Accadia divenne capoluogo di circondario (con giurisdizione su altri due comuni nell'ambito deldistretto di Bovino) dopo essere passata dalla provincia di Principato Ultra allaCapitanata, ma nel1861 compì il percorso inverso venendo aggregata allaprovincia di Avellino[22] e divenendo capoluogo di mandamento (con giurisdizione sugli stessi due comuni) nell'ambito delcircondario di Ariano di Puglia.
La fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento costituirono un periodo di relativo benessere economico, dovuto soprattutto alla fioritura della locale agricoltura, ma l'epidemia di colera del1910 e l'intensificarsi dell'emigrazione oltreoceano determinarono successivamente l'arretramento delle condizioni economiche del comune. Nel1921 ad Accadia venne istituita la localeCamera del Lavoro, che pochi anni dopo venne sciolta daifascisti[23]. Nel1927 Accadia, insieme adOrsara di Puglia (all'epocaOrsara Dauno-Irpina), lasciò definitivamente l'Irpinia per aggregarsi alla provincia di Foggia[22].
Successivamente il comune fu semidistrutto dalterremoto del Vulture del 1930 e gravemente danneggiato dalterremoto dell'Irpinia del 1962. I terremoti del 1930 e del 1962 arrecarono infatti ingenti danni all'abitato e ai monumenti, e avviarono il trasferimento della popolazione dal vecchio borgo denominatoRione Fossi verso il pianoro collinare ove sorge il moderno centro abitato. Accadia fu colpita invece solo lievemente dalterremoto dell'Irpinia del 1980[10].
Ilgonfalone di Accadia[24] è costituito da un drappo giallo merlato con frangia dorato nella parte inferiore di colore giallo. È caricato al centro dellostemma del comune, coronato dalla iscrizioneComune di Accadia con scudo di colore azzurro con una lettera maiuscola A, iniziale del nome del comune[25], sovrastante un ponte sotto al quale scorre un fiume. Lo scudo è timbrato da corona ducale, circondato da due rami, uno dialloro, l'altro diquercia legati in punta, e accompagnato dal mottoAquadiam fortem cepit rex fortior urbem, tratto da un'epigrafe diGiovanni Pontano, che ricorda l'assedio degli Aragonesi nel 1462.
I principali luoghi d'interesse di Accadia sono quelli legati allanatura, alla storia e al culto. Infatti, poiché il comune si trova in una zona perlopiù montuosa e collinare, lontana dai grandi centri urbani, di particolare rilievo sono i luoghi legati all'ambiente e alla natura. Tra questi vi sono ilBosco Paduli ePietra di Punta. Di particolare interesse sono anche luoghi legati alla storia di Accadia, come ilRione Fossi che testimonia l'assetto urbanistico del comune prima di essere distrutto dai vari terremoti, e al culto dei santi o dellaMadonna, come il santuario dimonte Crispignano o la chiesetta diSanta Maria dei Teutoni.
Di seguito, la descrizione dei luoghi di maggior interesse.
L'edilizia religiosa, come quella civile, ha patito molto i vari terremoti che hanno colpito il territorio nel corso dei secoli, perciò le chiese di Accadia, compreso il Santuario dimonte Crispignano, sono piuttosto recenti.L'unico esempio di chiesa più antica si trova nelRione Fossi.
La primitiva chiesa matrice intitolata nel1098 ai SantiPietro ePaolo, giaceva nel centro dell'attuale Rione Fossi. Anticamente presentava settearchi a tutto sesto con ampi finestroni rettangolari. Sul lato sinistro vi era un campanile a tre piani con pianta quadrata e con una cuspide di forma conica. Fu danneggiata dalterremoto del 1456 e nel1462 dall'artiglieria dell'esercitoaragonese, che assediò Accadia. Diverse furono le riparazioni e le ricostruzioni, fino al1930, quando ilterremoto rese inagibile e pericolosa la chiesa.
Nel1949, il nuovo parroco, Michele Melfi, avviò la realizzazione del progetto di una nuova chiesa, con l'aiuto dell'amministrazione e dell'intera comunità. La nuova chiesa matrice fu inaugurata il 21 agosto1964 da Innocenzo Russo, vescovo di Bovino, costruita in un'altra zona, ovvero, nell'omonima piazza. Tale chiesa ha forma rettangolare e nella parte terminale vi sono tre vani: quello frontale, che ospita l'altare ed il tabernacolo, quello di destra, che costituisce la cappella dedicata allaMadonna del Carmine, e quello di sinistra, che è attualmente destinato al coro. Al lato della sacrestia vi è un campanile a base quadrata. L'illuminazione della navata è assicurata da dodici finestre istoriate, e la facciata è ornato con un bassorilievo, che si trova sopra al portale e che raffigura i SantiPietro ePaolo.
Le statue dei Santi Pietro e Paolo sono operebarocche delSeicento, che vennero restituite al culto, dopo il restauro del settembre2000. La chiesa è sede della parrocchia SantiPietro ePaolo, che fa parte dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino.
La chiesa diSan Vito (dedicata anche aSant'Antonio) è ubicata nel centro storico.Essa risale al1730, ma, in seguito al deperimento dovuto soprattutto ai terremoti, è stata ricostruita nel1973.La facciata principale è rivestita di mattoni a vista, come l'annessocampanile posto sul lato sinistro dell'edificio, e presenta un ampioportale ligneo.Al di sopra di questo portale vi è untimpano triangolare in marmo alla cui base è incisa la data di costruzione e di ricostruzione della chiesa.La parte superiore della facciata è caratterizzata da una grande finestra di forma triangolare che consente ai raggi del sole di illuminare lanavata centrale della chiesa.
Accadia è dominato dall'imponenteMonte Crispignano (1105ms.l.m.[26]), dove laMadonna del Carmine, secondo la tradizione, apparve ad un pastorello nella fenditura di una rupe.Qui fu eretto il Santuario, luogo di culto e penitenza.
Il 21 agosto1927 laBeata Vergine del Carmine fu incoronata con una grande cavalcata e festeggiamenti.Da allora, ogni cinque anni si festeggia la discesa della statua dellaMadonna dalMonte Crispignano fin nel centro abitato.
In contradaSanta Maria, a 4 km da Accadia, sulla strada perMonteleone di Puglia, si trova l'antica chiesetta di Santa Maria Maggiore o dei Teutoni.Nata cometempiopagano con la denominazioneAd Matrem Magna sullavia Herculia, nell'itinerario antonino, assunse poi la denominazione diSancta Maria Matri Magna.Nel1191 entrò sotto il controllo dell'Ordine teutonico che vi introdusse l'attuale denominazione diSanta Maria Maggiore odei Teutoni.
La chiesetta rappresenta un'opera storica di rilievo soprattutto per leepigrafi celate nellafacciata e per lacripta, dove è conservato uncippo cifrato e ornato[27] che rappresenta trebusti:Alessandro Severo, la madreGiulia Mamea e la moglieSallustia, che secondo una leggenda sarebbe qui sepolta[28].Secondo la tradizione, in questo luogo, sarebbero conservati anche i resti del ponteficeCallisto II, che morì sulla via Appia il 12 dicembre1124, mentre ritornava dalla vicinaTroia, dove aveva presieduto un concilio di ottantacinque vescovi e sessanta abati[29].
La piazza prende il nome dalla torre dell'Orologio[30], inaugurata nel1883 e restaurata in seguito al terremoto del1930.Su di essa sono apposti due pannelli che rappresentano l'assedio aragonese di Accadia nel1462 e l'epigrafe dell'umanistaGiovanni Pontano che recita: «Aquadiam fortem cepit rex fortior urbem andegavos pellens viribus eximiis».
Nella piazza ha sede anche la fontana monumentale a forma di tempietto in stileneoclassico e realizzata in pietra locale. La fontana fu eretta sottoFerdinando II di Borbone nel1836, come riporta l'epigrafe sul frontone, a ricordo dell'acqua portata dal locale acquedotto.Nel1987 sotto il portico furono collocati due pannelli bronzei che richiamano l'assedio aragonese del1462. Tra i due pannelli apposti sulla fontana è riprodotto l'antico simbolo di Accadia che reca la data del1701. Il tetto a doppio spiovente è sostenuto da quattro colonne circolari e all'interno vi sono tre fontanelle in pietra distanti tra loro circa due metri, mentre di lato c'è una piccola vasca che serviva come abbeveratoio. Ai lati della fontana vi sono grandi catene, che oggi sono solo elementi ornamentali, ma che una volta servivano a poggiare i barili riempiti d'acqua.
Dalla piazza dell'orologio si può ammirare il borgo antico di Accadia, denominatoRione Fossi, e il suo ingresso monumentale, definitoArco di Porta di Capo. Proprio attraverso quest'ingresso le milizie del reFerrante I, forti delle artigliere, irruppero nella rocca assediandola.
La piazza intitolata aGiacomo Matteotti molti anni addietro ospitava un convento ormai scomparso ed era denominata "LargoSant'Antonio". Tale piazza, dalla quale si può ammirareMonte Serbarolo e il variegato paesaggio delSubappennino Dauno, rappresenta un luogo di ritrovo per la popolazione e uno dei principali "teatri", insieme alRione Fossi, delle manifestazioni che si tengono nel comune. Sulla piazza è eretto il monumento ai caduti di tutte le guerre realizzato nel1971 con il contributo del comune e dei cittadini.
La piazza è stata restaurata nell'anno2013 ed è stato rinnovato anche il basamento su cui poggia la statua ai caduti. Questo ha, attualmente, la forma di un prisma su cui sono incisi i nomi dei caduti sui quali scorre un filo d'acqua.
Salendo dalRione Fossi verso il piano della collina, si trova piazza San Luigi, detta popolarmentelu murt'cill. Tale piazza presenta, al centro, una fontana di forma circolare e in passato ospitava una chiesa intitolata a San Luigi.
IlRione Fossi rappresenta una parte di storia per il comune di Accadia. L'antico borgo è, infatti, sede del più antico insediamento urbano del comune e rappresenta una preziosa testimonianza architettonica e storica di un'antica civiltà contadina.Il borgo è stato abbandonato in seguito alterremoto del 1930 e risulta oggi completamente disabitato. Negli ultimi anni le varie amministrazioni hanno avviato un programma di recupero e restauro che è in fase di completamento.
Nell'antichità classica la zona era considerata luogo di culto, era, infatti, area sacra, con templi, cenobi pagani e dimore sacerdotali. Inepoca medievale e durante il periodo normanno-svevo-angioino-aragonese, il luogo era, invece, una munitissima piazzaforte, che sfruttava le fortificazioni messe a difesa dei templi classici, con i loro ingenti tesori. I cittadini vivevano casali sparsi attorno a tale piazzaforte.
L'antica denominazioneFossa dei Greci è dovuta al fraintendimento e adattamento della denominazione greco-latina che era "Fossa Agroecorum" che in realtà si traduce comeFosse degliorfici (letteralmente degli asociali, perché gliorfici erano eremiti). Essi abitavano in quelle grotte, sopravvissute e ancora evidenti attualmente nella zona e, da vivi, si preparavano come sepoltura una semplice fossa, nella quale si calavano, avvolti in un candido lenzuolo e con una lucerna.
All'interno del borgo le case sono separate da stradine selciate e da vicoli tortuosi, che danno una caratteristica forma a chiocciola. Tali abitazioni sono raccolte attorno alla monumentale chiesa matrice dei Santi Pietro e Paolo, risalente all'epoca bizantina ed attualmente bisognosa direstauro.
All'interno del borgo si possono ammirare anche i resti del palazzo ducale. Di fianco all'anticoArco di Porta di Capo, che era un tempo la porta d'accesso al borgo, vi è una piazzetta intitolata al CancelliereRanuccio Zannella, eroico difensore di Accadia durante l'assedio del1462.
In contrada Rotato, situata a 2 km da Accadia sulla strada versoFoggia, vi sono i resti di unataverna romana[31], dove i viaggiatori sostavano perforaggiare gli animali. Essa fu costruita sotto l'imperatoreMassimiano e rifatta sottoMassenzio.
IlBosco Paduli si trova a circa 5 km da Accadia, versoDeliceto; presenta una folta vegetazione caratterizzata da enormiquerce secolari e numerose sorgenti d'acqua. Il Bosco Paduli è frequentato da gruppi discout e, soprattutto, in occasione di scampagnate e pic-nic delLunedì dell'Angelo o di altre giornate primaverili o estive.
Nella località rurale diPietra di Punta, situata in prossimità della cappella diSanta Maria dei Teutoni, sulla strada Accadia-Monteleone di Puglia si trovano delle piccole cascate ed insenature nelle rocce note con il nome diGole di Accadia o Gole di Pietra di Punta. Il luogo, meta di escursionisti ed appassionati di fotografia, rappresenta un vero e proprio scenario naturale che offre la vista di imponenti rocce che si innalzano dal torrenteFrugno[32].
Al 31 dicembre2019 gli stranieri residenti ad Accadia sono 120, pari circa al 5 % della popolazione comunale. Le comunità più numerose presenti sono:[34]
Accanto allalingua italiana, nell'ambito del territorio comunale di Accadia si parla l'accadiese[35], appartenente al gruppodauno-irpino in quanto presenta caratteri di transizione verso idialetti irpini diffusi nell'estremo entroterra dellaCampania.[36]
Accadia è inclusa nel territorio dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino e l'intero comune fa parte di una solaparrocchia, quella della chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
Simbolo di Accadia inciso sulla Fontana Monumentale
L'unica biblioteca presente nel comune è quella comunale.
La Biblioteca comunale[37] fu istituita nel1967 e risulta pienamente operativa dal1970 presso i locali della sede municipale. Dal2000, dopo temporanei trasferimenti di sede, labiblioteca è stata definitivamente collocata nel settecentescoPalazzo Vassalli, situato in prossimità delRione Fossi.
Il Museo civico di Accadia[38], inaugurato il 14 agosto1999, ha sede non lontano dalla Torre dell'Orologio.All'interno del museo vi sono quattro sale e uno scantinato, che si addentra nelle viscere del sottosuolo, come una suggestiva catacomba.Contiene sezioni di antichità,età medievale, età moderna, civiltà contadine e artigiana, ed è il frutto degli studi del Prof. Erminio Paoletta.La prima sala è destinata all'antichità classica, anche se alcuni reperti sono collegati nella quarta sala, destinata principalmente a pezzi dietà moderna.La seconda sala, che non esclude la presenza di reperti dietà medioevale, è istituzionalmente destinata a convegni, conferenze e altre attività culturali.La terza sala ha una destinazione mista: con reperti classici e, con pezzi diarte moderna o rappresentativi delle tre preminenti attività artigiane (calzolaio,falegname efabbro).Lo scantinato si presta all'esposizione di testimonianze della civiltà contadina e artigiana.
La tradizione culinaria di Accadia propone i piatti tipici della cucina contadina con ingredienti e condimenti di origine locale, come l'olio d'oliva proveniente dai numerosifrantoi della zona. Tutti i piatti sono accompagnati davini locali, in particolare quello diRochiano[39].
20 gennaio: festa patronale diSan Sebastiano[40], animata da tipici falò rionali, dal2008, gemellati con leFracchie diSan Marco in Lamis. Dopo la solenne processione delsanto e la benedizione di tutti i falò si tiene ilpalio diSan Sebastiano giunto nel2017 alla XXXIV edizione a cui partecipano i vari rioni e le frazioni del comune. Vengono premiati i tre falò più caratteristici. La serata è allietata da musica e balli folk, oltre che da degustazioni di piatti tipici, che coinvolgono l'intero paese e le campagne vicine.
Ultima domenica diCarnevale:Carnevale accadiese, sfilata in maschera con carri a tema per le vie del paese.
Sabato Santo: Sacra rappresentazione della passione di Cristo per le vie del paese.
luglio-agosto:Accadia Estate, il cartellone delle manifestazioni musicali e culturali organizzate nei mesi estivi. Esso comprende rassegne teatrali, concerti, serate dicabaret, cinema all'aperto, notte bianca, mostre e tornei sportivi amatoriali.
9-19 agosto (data variabile): commemorazione dell'assedio del1462, con un corteo storico in costumi medievali.
20, 21 e 22 agosto: festa dellaMadonna del Carmine, in ricordo dell'incoronazione del 21 agosto1927. Si tratta della festa più sentita dalla popolazione accadiese e dei comuni limitrofi, nel corso della quale si raccolgono nel comune anche migliaia di emigranti. Nei giorni di festa si svolgono varie manifestazioni religiose, tra cui la processione della Madonna, che si tiene il21 agosto, una tradizionale fiera mercato, varie serate musicali e spettacoli pirotecnici. Dal1927, ogni cinque anni si celebra la discesa della statua della Madonna dalsantuario di Monte Crispignano, in occasione della quale i festeggiamenti sono ancora più grandiosi.
Quarta domenica di settembre: festa diSan Vito martire con la tradizionale fiera, processione e serata musicale.
Ultimo sabato di ottobre: festa dell'uva e del vino.
una prima area, di più antica formazione, posta attorno alRione fossi e abitata fin dallapreistoria. Questa presenta vicoli piuttosto stretti accessibili solo da pedoni ma anchestrade più ampie e unachiesa di antica costruzione non sottoposta arestauro. Quest'area ha principalmente una funzionemonumentale e presenta caratteristiche case inpietra, attualmente in restauro, destinate ad essere, come lo erano in passato abitazioni;
la seconda area, di più recente formazione si sviluppa sul piano dellacollina ed è abitata, attualmente, dalla maggior parte della popolazione. Presenta strade più ampie,piazze ed edifici perlopiù moderni. È proprio quest'area il centro del comune, è difatti una zona – oltre che residenziale – destinata anche a funzionicommerciali.
L'unica frazione di Accadia èAgata delle Noci, una piccola borgata rurale da cui dista circa4 km.La borgata è abitata da poche famiglie, tutte dedite all'agricoltura.
L'economia di Accadia si è sviluppata nel tempo passando da un'economia di tipo pastorale ad un'economia produttiva e di tipofeudale, fino ad arrivare alla situazione attuale caratterizzata da piccole aziende agricole che producono quanto basta per il sostentamento familiare.
Oggi l'economia di Accadia è incentrata principalmente sull'agricoltura e l'allevamento, numerose sono infatti le aziende agricole, ma quasi tutte a conduzione familiare[44]. Le colture più diffuse sono ilgrano e l'olivo.
I servizi di trasporto pubblico regionale sono svolti dalla dittaMetauro, mentre gli autobus del consorzioCOTRAP collegano Accadia con il capoluogo provinciale e conAriano Irpino.[45]
Lo sport cittadino più praticato è ilcalcio. Ad Accadia sono presenti due squadre di calcio maschili:
U.S.D.Sporting Accadia, fusasi nel 2019 con laVIS Ariano Calcio (una formazione diAriano Irpino) per dar vita allaVIS Ariano Accadia[49];
La seconda squadra è il Real Accadia (settore giovanile).La nuova squadra di pallavolo è l'Accadia Volley.
Altri sport sonotennis ekarate, che pure vengono praticati nelPalazzetto dello sport locale. I principali impianti sportivi presenti ad Accadia sono:
Palazzetto dello Sport: attrezzato per partite dicalcetto,pallavolo,basket etennis; questo presenta, all'esterno, un campo dicalcetto, inaugurato nell'estate del2006. Durante l'estate si organizzano dei tornei dicalcetto che coinvolgono diverse squadre di Accadia e dei paesi limitrofi.
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^ Marina Mazzei,L'oro della Daunia: storia delle scoperte archeologiche : la provincia di Foggia, Foggia, Provincia di Foggia, 2002.
^ Erminio Paoletta,Borgo ignoto : l'assedio di Accadia e le bronzea porta che lo raffigura a Castel Nuovo in Napoli, 1966.
^ Pietro Colletta,Storia del reame di Napoli, Napoli, 1969.
^ F. Canali e V. C. Galati,Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli Umanesimi baronali... Pirro Del Balzo e le rifondaizoni di borghi ... tra Puglia, Basilicata e Campania..., ., inBollettino della Società di Studi Fiorentini, 2021-2022, ., n. 30-31..
Francesco Paolo Maulucci,Il Santuario di Crispignano, Grottaminarda, Delta 3 Edizioni.
Giovanni-Michel Del Franco,Accadia: vite e morte di un villaggio del Sud Italia, Chant des Hommes, 2000.
Concetta De Bellis,Novecento Accadiese. Aspetti di vita rurale nel borgo di Accadia, 2007.
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Erminio Paoletta,Accadia e Acquatorta, dalla transumanza preistorica sotto gli auspici dell'Acca Idea alla rinascita di Accadia dopo l'assedio aragonese nel contesto dell'antica eptapoli subappenninica, a cura dell'Amministrazione Provinciale di Capitanata e del Comune di Accadia;
Norberto Tonini,Viaggio attorno al turismo sociale, 2007;
Erminio Paoletta,Perché le segrete tombe imperiali ad Acca Idea e a Romulea? : origini di Roma e avvio del nostro presente, misteriosofia e primordi di culti cristiani attraverso le ignorate epigrafi del sarcofago capitolino di Alessandro e Mamea e alla luce di iscrizioni e figure della tavola orfica di Accadia e dei nuovi cippi di Bisaccia, 1987;
Erminio Paoletta,Storia, arte e latino nella bronzea porta di Castel Nuovo a Napoli: pannelli, vicende e luoghi (Teano, Troia, Accadia), ricognizione epigrafica; esame estetico, confronto fra storiografi dei tre stati coinvolti (Napoli, Roma, Milano) e appendice diplomatica, 1985;
Erminio Paoletta,Accadia in vetrina: un secolo di vita e di immagini cittadine, 1985;
Erminio Paoletta,L'avventura della statua di Accadia dall'arrivo dei Dardani alle sovrapposizioni bizantine, 1978;
Erminio Paoletta,Borgo ignoto: l'assedio di Accadia e le bronzea porta che lo raffigura a Castel Nuovo in Napoli, 1966;
Erminio Paoletta,Le grandi scoperte silenziose dell'archeologia: perché le segrete tombe... , 1987;
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