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Accademia dell'Arcadia

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Accademia dell'Arcadia
TipoAccademia letteraria
Fondazione5 ottobre1690
FondatoreGiovanni Vincenzo Gravina,Giovanni Mario Crescimbeni e altri 12 letterari
Sede centraleItalia (bandiera)Roma
Lingua ufficialeitaliano
Sito web
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

L'Accademia dell'Arcadia è un'accademia letteraria fondata aRoma il 5 ottobre1690 daGiovanni Vincenzo Gravina e daGiovanni Mario Crescimbeni, coadiuvati nell'impresa anche dal torinese Paolo Coardi.

Essa nasce in occasione dell'incontro, nel convento annesso allachiesa di San Pietro in Montorio, di quattordici letterati, appartenenti al circolo della reginaCristina di Svezia. Questi sono gli umbriGiuseppe Paolucci diSpello, Vincenzo Leonio daSpoleto e Paolo Antonio Viti diOrvieto, i romaniSilvio Stampiglia e Jacopo Vicinelli, i genovesiPompeo Figari e Paolo Antonio del Nero, i toscani Melchiorre Maggio di Firenze e Agostino Maria Taia di Siena,Giambattista Felice Zappi diImola e il cardinaleCarlo Tommaso Maillard di Tournon di Nizza.[1]

L'Accademia è considerata non solamente come una semplice scuola di pensiero, ma come un vero e proprio movimento letterario che si sviluppa e si diffonde in tutta Italia durante tutto ilSettecento in risposta a quello che era considerato ilcattivo gusto delBarocco.

Essa si richiama nella terminologia e nella simbologia alla tradizione deipastori-poeti della mitica regione dell'Arcadia ed il nome fu trovato da Taia durante una adunata aiPrati di Castello, a quei tempi un paesaggio pastorale.[2] Oltre al nome dell'Accademia, emblematico da questo punto di vista, fu scelto seguendo questa tendenza anche il nome della sede, una villa sulla salita di via Garibaldi sulle pendici delGianicolo:"Bosco Parrasio". I suoi membri furono dettiPastori,Gesù bambino (adorato per primo dai pastori) fu scelto come protettore; come insegna, venne scelta lasiringa del dio Pan, cinta di rami dialloro e dipino e ogni partecipante doveva assumere, come pseudonimo, un nome di ispirazione pastorale greca.

Descrizione

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L'aneddoto della fondazione

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«Andando un giorno a diporto il colto e geniale drappello ne' suburbii diRoma, e recitando alterne rime all'ombra delle piante ed al mormorare de' rivoli, un de' compagni sorse enfaticamente a dire: "Pare che noi facciamo rivivere l'anticaArcadia". Baretti chiama irrisoriamente magiche tali espressioni, poiché destarono esse il pensiero di fondare un'accademia col nome di Arcadia. Quattordici furono gl'istitutori di questa società.»

(Giovanni Battista Corniani.[3])

I teorici dell'Arcadia furono soprattuttoGian Vincenzo Gravina e lo stessoGiovanni Mario Crescimbeni; i poeti di maggior rispetto furonoCarlo Innocenzo Frugoni,Paolo Rolli,Jacopo Vittorelli,Ludovico Savioli ePietro Metastasio.

Programma letterario

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«I fondatori, grandi uomini, della benemerita e celebre Accademia d'Arcadia ebbero per principal scopo nel prendere i nomi egli usi de' greci pastori e persino il loro calendario, di romper guerra alle gonfiezze del secolo, e ritornare la poesia italiana per mezzo dellapastorale alle pure e belle sue forme. Fingendosi pastori, immaginandosi di vivere nelle campagne, bandito ogni fasto, tolto fra loro ogni titolo di preminenza, studiando ne' classici greci, latini, e italiani, vennero naturalmente da sé stesse a cadere quelle ampollose metafore, que' stravolti concetti, e quello smodato lusso di erudizione, che formava la delizia non de' poeti soltanto, ma eziandio de' più applauditi oratori sagri, e su cui stoltamente si riponeva la sede del sublime e del bello.»

(Gaetano Moroni[4])

I caratteri letterari dell'Accademia furono frutto del confronto tra due dei fondatori,Gian Vincenzo Gravina eGiovanni Mario Crescimbeni. Il primo vedeva nell'Accademia il centro propulsore di un rinnovamento non solo letterario, ma anche culturale. Questo ambizioso progetto era sostenuto dalla sua concezione dellapoesia come veicolo rivelatore di verità essenziali. Propose come modelli letterariOmero eDante. Inoltre non gradiva gli aspetti mondani che l'accademia stava sempre più assumendo. Il programma di Crescimbeni era decisamente più moderato e puntava a una più semplice reazione aldisordinebarocco ripristinando ilbuon gusto. Crescimbeni puntava a raggiungere un certoclassicismo con una poesia chiara, regolare di matricepetrarchesca e ispirata alle forme metriche diGabriello Chiabrera. Prevalse il programma di Crescimbeni, dal momento che anche gli altri membri avevano come obiettivo non l'elaborazione di una nuova cultura, ma una nuova poesia classicheggiante, semplice e aggraziata.

Tra le conseguenze di questo dissidio, vi fu una scissione, nel 1711, che portò alla fondazione di una Seconda Arcadia, patrocinata dagli scolari del Gravina, che tre anni dopo venne denominata Accademia de' Quirini. Nel 1719 i due rami si ricompattarono, per omaggiare Gravina, morto l'anno prima.

Dal punto di vista estetico gli scrittori dell'Arcadia sonoclassicisti, mentre dal punto di vista filosofico sonorazionalisti e si richiamano aCartesio, come bene mostra il percorso artistico diPietro Metastasio, allievo diGian Vincenzo Gravina.

La questione della sede

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Il Bosco Parrasio

Gli Arcadi cominciarono a riunirsi nei giardini del Duca di Paganica aSan Pietro in Vincoli dove, seduti per terra o su dei sassi, presero a recitare i loro versi.

Dal 27 maggio 1691 si trasferirono nel giardino diPalazzo Riario, ex residenza diCristina di Svezia, dove ebbero a disposizione una specie di fosso rotondo che comunque aveva parvenza di teatro. Nel 1693 si trasferirono ancora presso gli Orti Palatini, ove il Duca di Parma diede loro il permesso di edificare un teatro agreste di forma circolare, a due ordini di posti in legno e terra e rivestito di fronde di alloro.

Nel 1699 si spostarono ancora, stavolta nel giardino del duca Antonio Salviati, che aveva fatto scavare in una collinetta un teatro romaneggiante; alla morte del duca, nel gennaio 1704, furono sfrattati dagli eredi e dunque nel luglio del 1705, per celebrare i Giochi Olimpici, dovettero ricorrere all'ospitalità del principe D. Vincenzo Giustiniani.

Successivamente, dall'11 settembre 1707,Francesco Maria Ruspoli, principe di Cerveteri, mise loro a disposizione un suo parco sull'Esquilino in attesa che fosse pronto un anfiteatro in un'altra sua villa sull'Aventino che divenne sede fissa delle adunanze fino al 1725.

Finalmente, grazie a una donazione di quattromila scudi diGiovanni V del Portogallo, anche lui arcade, l'Accademia poté acquistare una sede tutta sua, ovvero l'Orto dei Livi alle pendici delGianicolo, che l'architetto e arcadeAntonio Canevari trasformò nelBosco Parrasio. Canevari strutturò il giardino su tre piani collegati da due rampe di scale. Sul primo terrazzamento fu edificato un teatro di forma ovale con tre ordini di sedili e un leggio di marmo. Al secondo livello si trova una finta grotta arcadica e, al terzo, un'edicola commemorativa che ricorda la donazione di Giovanni V. IlSerbatoio, cioè l'edificio che fungeva da archivio e segreteria, fu definitivamente ristrutturato nella forma odierna nel 1838 daGiovanni Azzurri, che lo dotò di una facciata in stileesedra.

Organigramma

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L'Accademia era unademocrazia dove sovrana era l'assemblea dei membri che aveva l'obbligo di riunirsi almeno due volte in inverno e una in estate. A convocarla e a presiederla era preposto un Custode, eletto, con scrutinio segreto, ogni quattro anni durante la celebrazione dei Giochi Olimpici.

Il Custode doveva anche nominare, tra tutti gli Arcadi che risiedevano in Roma, un collegio di 12 Vicecustodi che ogni anno dovevano essere sostituiti per la metà.

Sempre di nomina del custode c'erano anche due Sottocustodi con funzioni di cancellieri e un Vicario o Protocustode che, in caso di impedimento del facente funzioni, aveva il compito di sostituirlo.

Criteri e metodi di ammissione

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Per entrare nell'accademia, che era a numero chiuso, era necessario possedere tre requisiti fondamentali ovvero: avere minimo 24 anni[5], una reputazione e una storia personale rispettabile ed essere oggettivamente riconosciuto un esperto in una qualche area del sapere e, se maschi, era obbligatoria anche la competenza in una qualche disciplina letteraria.

L'ammissione all'accademia avveniva in cinque modi differenti a seconda dei candidati.

  1. Per acclamazione. Riservata a cardinali, principi, viceré ed ambasciatori. Alla proposta del nome del candidato ogni Arcade dava il proprio assenso o diniego ad alta voce durante un'assemblea celebrata a porte chiuse.
  2. Per annoverazione. Riservata alle signore. Il Collegio dei Vicecustodi proponeva all'assemblea le candidate e i soci, a porte chiuse ma a voce alta, decidevano in senso favorevole o contrario.
  3. Per rappresentazione. Riservata ai giovani nobili. L'assemblea delegava una commissione ristretta che la rappresentasse e decidesse al suo posto sull'ammissione o meno dei candidati.
  4. Per surrogazione. Riservata a tutti gli altri. Per sostituire i posti lasciati vacanti, per morte o malattia, da altri Arcadi l'assemblea decideva sugli aspiranti ma a scrutinio segreto.
  5. Per destinazione. Ad integrazione della precedente. Essendo difficile tenere il conto esatto di tutti gli Arcadi che venivano a mancare, per non escludere troppo a lungo personaggi anche di spicco, con voto segreto dell'assemblea, si dava il via libera all'associazione di nuovi membri assegnando loro anche un nome arcadico. Coloro che venivano nominati in questo modo divenivano membri effettivi, cioè potevano partecipare alle manifestazioni, solo quando il Custode, ricevuta notizia certa della scomparsa di uno dei vecchi soci, li convocava e procedeva alla nomina ufficiale.

Al momento dell'ingresso nella congrega il neofita avrebbe ricevuto dall'assemblea un nuovo nome, con cui sarebbe stato conosciuto in Arcadia. Il nome arcadico era costituito da due parti: la prima veniva assegnata con un sorteggio mentre l'epiteto seguente era scelto dal candidato, previa approvazione dell'adunanza, purché facesse riferimento o a un luogo dell'Arcadia mitologica o geografica oppure vi fosse comunque collegato.

Le colonie arcadiche

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«Le colonie sono Adunanze d'Arcadi in altre città, le quali benche [sic] facciano i recitamenti e le congregazioni, nondimeno si regolano colle leggi della Ragunanza di Roma. Hanno elleno un vicecustode per ciascuna, che presiede al governo; e prendono il nome, o dalle città ove sono fondate, o dalle principali Accademie, o altre ragioni di esse; e vacando i luoghi in esse colonie, si surrogano altri cittadini, o accademici.»

(Giovanni Mario Crescimbeni[6])

«Due anni dopo la fondazione d'Arcadia in Roma, cioè l'anno 1690, si die' principio alla propagazione di questa Letteraria Pastorale Repubblica per mezzo delle Colonie dedotte in altre città, entro e fuori d' Italia; e dall'ora in poi sino all'anno 1726 si contano le fondazioni di quaranta Colonie e di quattro Rappresentanze Arcadiche[7]

Esse erano:

  • Colonia Forzata fondata inArezzo nell'Accademia dei Forzati il 3 gennaio 1692
  • Colonia Camaldolese fondata nella Religione dei Monaci Camaldolesi il 15 ottobre 1694
  • Colonia Animosa fondata inVenezia il 29 aprile 1698
  • Colonia Renia fondata inBologna il 29 aprile 1698. Motto:Matris se subjicit umbrae
  • Colonia Elvia fondata inMacerata il 18 giugno 1698. Motto:Cibo altro non vuole
  • Colonia Ferrarese fondata inFerrara il 23 marzo 1699
  • Colonia Fisiocritica fondata inSiena nell'Accademia dei Fisiocritici il 19 gennaio 1700. Motto:Veris quod possit vincere falsa
  • Colonia Metaurica fondata inUrbino il 28 febbraio 1701. Motto:Micat inter omnes
  • Colonia Alfea fondata inPisa il 24 maggio 1700
  • Colonia Crostolia fondata inReggio Emilia il 2 agosto 1703. Motto:Non portano già guerra a' nostri carmi
  • Colonia Sebezia fondata inNapoli il 17 agosto 1703
  • Colonia Mariana fondata nella Religione dei Chierici Regolari delle Scuole Pie l'8 novembre 1703. Motto:Hinc satur
  • Colonia Rubicona fondata inRimini il 4 gennaio 1704
  • Colonia Isaurica fondata inPesaro il 26 febbraio 1704
  • Colonia Caliese fondata inCagli il 2 maggio 1704. Motto:Arbor vittoriosa e trionfale
  • Colonia Milanese fondata inMilano il 2 maggio 1704. Motto:Anne deus geniusque loci?
  • Colonia Giulia fondata inUdine il 24 luglio 1704. Motto:Trunco non frondibus
  • Colonia Ligustica fondata inGenova il 19 febbraio 1705. Motto:Respondere parati
  • Colonia Veronese fondata inVerona il 18 settembre 1705
  • Colonia Augusta fondata inPerugia il 24 ottobre 1707
  • Colonia Emonia fondata inLubiana il 7 marzo 1709
  • Colonia Lamonia fondata inFaenza nell'Accademia dei Filoponi il 1º giugno 1714. Motto:Difficile Effossu
  • Colonia Paternia fondata nella Religione dei Chierici Regolari Minori l'11 giugno 1714
  • Colonia Trebbiense fondata inPiacenza il 4 febbraio 1715. Motto:Dulcedine capta
  • Colonia Sibillina fondata inTivoli il 5 febbraio 1716. Motto:Vati nunc vatibus
  • Colonia Cenomana fondata inBrescia il 31 agosto 1716. Motto:Et respondere parati
  • Colonia Riformata fondata inCesena nell'Accademia dei Riformati il 21 gennaio 1717
  • Colonia Innominata fondata inBra nell'Accademia degli Innominati il 23 settembre 1717. Motto:Stat magni nominis umbra
  • Colonia Fulgina fondata inFoligno il 16 dicembre 1717. Motto:Fraterno lumine
  • Colonia Poliziana fondata inMontepulciano il 7 aprile 1718. Motto:Foetum sociantur in unum
  • Colonia Aternina fondata inL'Aquila il 7 giugno 1719. Motto:Vel murmure concors
  • Colonia Cluentina fondata inCamerino il 12 dicembre 1719. Motto:Equum foedus
  • Colonia Tegea fondata inChieti il 7 marzo 1720. Motto:Matris nomina servat
  • Colonia Cremonese fondata inCremona il 6 giugno 1720. Motto:A guisa di un bel sol fra l'altre irradia
  • Colonia Oretea fondata inPalermo il 12 gennaio 1721. Motto:Excussus dulcedine surgit
  • Colonia Ingauna fondata inAlbenga nell'Accademia dei Mesti il 9 dicembre 1721. Motto:Laeti redeunt
  • Colonia Velina fondata inRieti nel 1723. Motto:Cadendo resurgit
  • Colonia Estense fondata inCorreggio il 1º dicembre 1724
  • Colonia Giania fondata inFabriano il 6 agosto 1725
  • Colonia Gabella fondata inCarpi il 27 dicembre 1726. Motto:Quoniam convenimus
  • Rappresentanza Stravagante fondata nelCollegio Clementino di Roma il 24 aprile 1695. Motto:Placidis coeunt immitia
  • Rappresentanza Ravvivata fondata nel Seminario Romano il 9 maggio 1716. Motto:Pomis sua nomina servat
  • Rappresentanza Nazzarena fondata nelCollegio Nazareno di Roma l'11 novembre 1717. Motto:Tibi militat
  • Rappresentanza Angustiata fondata nel Collegio dei Nobili diSavona il 19 agosto 1721. Motto:Restrictio vires
  • Colonia Emonia (detta prima degli Incostanti) fondata inBusseto dai fratelli Buonafede e Fabio Vitali e dall'abate Francesco Eletti l'1 Marzo 1749
  • Colonia Arcadica Clementina fondata dai Frati Minori Conventuali diBologna il 7 dicembre 1769.

Custodi generali dell'Arcadia

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Sigilli dei Custodi Generali dell'Arcadia
  1. Giovanni Mario Crescimbeni (Alfesibeo Cario)[8]
  2. Francesco Lorenzini (dapprimaFilacida Eliaco, poiFilacida Luciniano, 1680-1743), custode dal 1728 al 1743.
  3. Michele Giuseppe Morei (Mireo Roseatico, 1695-1767). Fu in carica dal 1743 al 1766[9].
  4. Giuseppe Brogi (Acamante Pallanzio)[10], morto il 7 agosto 1772[11].
  5. Gioacchino Pizzi (Nivildo Amarinzio) custode fino all'8 settembre 1790.
  6. Luigi Godard (Cimante Micenio) dal 1790 al 1824.
  7. Loreto Antonio Santucci (Larindo Tesejo, m. 1845), dal 1824 fino al 1828[12]
  8. Gabriele Laureani (Filandro Geronteo, 1788-1849), dal 1829 fino al 1849[13].
  9. Paolo Barola (Cratildo Lampeo) (1788-1863), fino al 1863.
    1. Fabio Sorgenti (Sergesio Timbreo), custode per 8 mesi tra il 1854 e il 1855.
  10. Antonio Somai (Ortodico Calcidiense), fino al 1869.
  11. Stefano Ciccolini (Agesandro Tresporide) fino al 1888.
  12. Agostino Bartolini (Eristeno Nassio, 1839-1916)
  13. Enrico Salvadori (Licando Clidonio), fino al luglio 1924.[14]
  14. Nicola Festa (Maronte Larisseo), fino al 1940.
  15. Luigi Pietrobono (Edelio Echeo), fino al 1953.
  16. Pietro Paolo Trompeo (Diodoro Milesio), dal 1953 al 1958
  17. Alfredo Schiaffini (Antimaco Erimanteo), fino al 1971[15].
  18. Francesco Gabrieli (Agastene Licio), fino al 1985.
  19. Aulo Greco (Callistene Argolico), dal 1985 al 1998.
  20. Maria Teresa Acquaro Graziosi (Amaranta Eleusina), dal 2000 al 2008.
  21. Rosanna Pettinelli (Dalisia Emeresia), dal 2008 al 2021; decisivi i suoi studi suiCoryciana.
  22. Maurizio Campanelli (Agesia Beleminio), in carica.

Membri dell'Arcadia[16]

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Capi di Stato, politici, aristocratici

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Compositori e musicisti

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Scrittori, poeti e artisti

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Giuseppe Pilolli, di cui non si ricorda il nome arcadico ; pugliese, vissuto tra 1723 e 1794

Ecclesiastici

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Scienziati

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Le cinque fasi dell'Arcadia

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Isidoro Carini, nel 1891 tracciò un excursus storico dell'Arcadia, suddividendo la sua attività in cinque periodi: il primo fu quello gestito dal custode generale Crescimbeni, dal 1690 al 1728, di espansione romana e poi italiana; il secondo periodo, dal 1728 al 1743, sotto la guida di Francesco Lazzarini, fu quello di maggior prestigio, visti i nomi degli aderenti; il terzo, dal 1743 al 1766, con custode Michele Giuseppe Morei, segnò l'inizio del declino per le sorti dell'Arcadia; il quarto, tra il 1766 e il 1824, nel quale, secondo il Carini, l'Arcadia si ridusse ad una spenta accademia di sopravvissuti; un quinto compreso tra il 1824 e la fine del secolo, contraddistinto da un'attività distante dalla poesia moderna.[2]

L'Arcadia oggi

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La sede dell'Arcadia in piazza Sant'Agostino

L'Accademia dell'Arcadia è tuttora in attività. Nel 1925 fu trasformata in un istituto di studi storici e letterari e assunse il "sottotitolo" diAccademia Letteraria Italiana. Attualmente è retta da uno statuto approvato il 1º maggio 1972. Dalla fine dell'Ottocento l'Arcadia ha pubblicato anche una sua rivista, a periodicità irregolare, e con diversi cambi di titolature:L'Arcadia: periodico mensile di scienze lettere ed arti (1889-1897);Giornale arcadico: rivista mensile di lettere scienze ed arti (1898-1916);L'Arcadia. Atti dell'Accademia e scritti dei soci (1917-1926);Atti dell'Accademia degli Arcadi e scritti dei soci (1927-1941);Atti e memorie dell'Arcadia (1948-1988/1989) (3.Ser. v.1 - v.9).[280]

La sede attuale è aRoma presso laBiblioteca Angelica, in piazza diSant'Agostino.

Note

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  1. ^Ibid. pag. 5
  2. ^ab"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.I, pag.321-323
  3. ^I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento, Torino, 1855, Vol. IV pag. 214
  4. ^Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, Venezia, 1852, Vol. LIV, pag. 7
  5. ^Vi furono comunque delle eccezioni in caso di giovani di grande talento, ad esempioGiulio Carlo Fagnani (1682-1766), matematico e poeta, entrato in Arcadia a soli sedici anni (Giuseppe Mamiani,Elogi storici di Federico Commandino, G. Ubaldo del Monte, Giulio Carlo Fagnani, Pesaro, Nobili, 1828, p. 95).
  6. ^Storia dell'Accademia degli arcadi, cit. pag. 17
  7. ^Ibidem pag. 101
  8. ^La lista dei custodi si trova in varie fonti, tra cui Graziosi (1991), p. 100.
  9. ^Lancetti (1836), p. 91, 183; Giorgio Inglese, Alberto Asor Rosa, Luigi Trenti, Paolo Procaccioli,Letteratura italiana: dizionario bio- bibliografico e indici, Torino, Einaudi, 1991 -ISBN 88-06-11504-9, p. 1226.
  10. ^Lancetti (1836), p. 3.
  11. ^Graziosi (1991), p. 34.
  12. ^Adunanza generale, 1828, cit. pag. 13
  13. ^Adunanza generale tenuta dagli Arcadi nella Sala del Serbatojo il dì 13 settembre 1827, Roma, 1828, pag. 43
  14. ^Graziosi (1991), p.
  15. ^«Schiaffini, Alfredo», inDizionario biografico degli italiani,Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, (on line)
  16. ^Per la determinazione delle corrispondenze tra nomi arcadici e nomi secolari, si fa riferimento principalmente aWeller (1856),Weller (1862)e aLancetti.
  17. ^abcdefgMaurizio Tani, La rinascita culturale del ‘700 ungherese. Le arti figurative nella grande committenza ecclesiastica, Roma, 2005
  18. ^Graziosi (1991), p. 33.
  19. ^Croce (1946: 50).
  20. ^Lancetti, p. 26.
  21. ^abcdefghijMaurizio Tani, La rinascita culturale del ‘700 ungherese. Le arti figurative nella grande committenza ecclesiastica, Roma, 2005, p. 57.
  22. ^Giovanni Mario Crescimbeni,L'istoria della volgar poesia, Roma, 1730, p. 365
  23. ^Lancetti, p. 96 eQuadrivium 24 (1983), p. 175-176.
  24. ^Crescimbeni, Notizie istoriche, pp. 298-305.
  25. ^Crescimbeni, Notizie istoriche, p. 252.
  26. ^Lancetti, p. 394.
  27. ^abWeller 1856, p. 15.
  28. ^Edward J. Olszewski,Cardinal Pietro Ottoboni (1667-1740) And The Vatican Tomb Of Pope Alexander VIII, DIANE Publishing, 2004, pag. 84
  29. ^abIbid.
  30. ^Enrico Careri,Beni musicali, musica, musicologia, LIM LibreriaMusicaleItaliana, 2006 -ISBN 978-88-7096-310-6, p. 53-54.
  31. ^Ibid. pag. 271
  32. ^Dino Provensal,La vita e le opere di Lodovico Adimari, Rocca S. Casciano, 1902, pag. 112
  33. ^ William J. Alban Sheehy,Reminiscences of Rome Or, a Religious, Moral, and Literary View of the Eternal City: In a Series of Letters Addressed to a Friend in England, T. Jones, 1838.
  34. ^Ibid. pag. 31
  35. ^Marcus Chr Lippe,Rossinis opere serie, Franz Steiner Verlag, 2005, pag. 369
  36. ^abIbid. pag. 148
  37. ^M. Porena,Vittorio Alfieri e la tragedia, Milano, Ulrico Hoepli, 1904, p. 31
  38. ^Weller 1862, p. 127.
  39. ^Ibid. pag. 451
  40. ^L'istoria della volgar poesia, cit. pag. 206
  41. ^Ibid. pag. 64
  42. ^abIbid. pag. 4
  43. ^Lancetti, p. 87.
  44. ^Weller 1862, p. 112.
  45. ^De Blasi, Treccani, 963.
  46. ^Weller 1862, p. 18.
  47. ^Ibid. pag. 17
  48. ^Ibid. pag. 567
  49. ^Lancetti, p. 196.
  50. ^abcIbid. pag. 48
  51. ^Emilio de Tipaldo,Biografia degli Italiani illustri nelle scienze: lettere ed arti del secolo XVIII. e de'contemporanei compilata da letterati Italiani di ogni provincia. Volume 1, Venezia, Alvisopoli, 1834,pag.218..
  52. ^abLorenzo Mascheroni,Invito a Lesbia Cidonia ed altre poesie, Edoardo Sonzogno, Milano, 1887 pag. 6
  53. ^G. Di Genova-G. Orioli, «BIANCHINI,Antonio.». In:Dizionario biografico degli italiani, Vol. X, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 1968
  54. ^Lancetti, p. 340.
  55. ^Ibid. pag. 277
  56. ^Pietro Leopoldo Ferri, Enrico Castreca-Brunetti, Teresa Bandettini,Aggiunte alla Biblioteca femminile italiana del conte P. Leopoldo Ferri, Roma, 1844, pag. 22
  57. ^abIbid. pag. 3
  58. ^abcIbid. pag. 13
  59. ^Weller 1886, p. 199.
  60. ^Weller 1856, p. 13.
  61. ^Weller 1862, p. 14.
  62. ^Ibid. pag. 168
  63. ^Jolanda de Blasi,Antologia delle scrittrici italiane dalle origini al 1800, Firenze, 1930, pag. 396
  64. ^G. Salinari, "Dizionario Biografico degli Italiani"
  65. ^Weller 1886, p. 184.
  66. ^in Federico Marri,La figura e l'opera di Ranieri de' Calzabigi, Olschki, 1989
  67. ^Weller 1886, p. 327.
  68. ^abIbid. pag. 51
  69. ^Weller 1886, p. 22.
  70. ^abWeller 1862, p. 269.
  71. ^Adunanza generale, 1828, cit. pag. 26
  72. ^J.P. Lobies (a cura di),Ibn. Index bio-bibliographicus notorum hominum, t. B (a cura di M. Seydoux), Verlag, Osnabruck 1973, p. 400.
  73. ^Weller 1862, p. 81.
  74. ^Ibid. pag. 105
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