Abū l-‛Abbās, dettoal-Saffāḥ, (in araboﺍﺑﻮ ﺍﻟﻌﺒﺎﺱ ﺍﻟﺴﻔﺎﺡ?,Abū l-ʿAbbās al-Saffāḥ, il cui vero nome fu ʿAbd Allāh b. Muḥammad b. ʿAlī b. ʿAbd Allāh b. al-ʿAbbās;al-Humayma,722 –al-Anbar,754), fu il primoCaliffo della dinastia degliAbbasidi, che dal 750 al 1258 governò sulla maggior parte dei territori assoggettati alla religione e al governo dell'Islam.
Figlio dell'AbbasideMuḥammad b. ʿAlī b. ʿAbd Allāh, la sua proclamazione a califfo avvenne in realtà il 26 novembre del749, nellamoschea diKufa, la medesima in cui, non a caso, era caduto assassinato il quarto califfo musulmanoʿAlī b. AbīṬālib, nel cui ricordo e per i cui "buoni diritti" a governare laUmma della sua discendenza s'era organizzato il fronte anti-omayyade.
A proclamare califfo l'esponente della famiglia abbaside provvide il suo generaleal-Ḥasan b. Qaḥṭaba, e in quell'occasione Abū l-ʿAbbās pronunciò un discorso passato alla storia per durezza e arte oratoria.
La sua durezza fu mostrata di lì a poco, giacché mentre venivano piegate le ultime disperate resistenze in Egitto[1] dell'ultimo califfo omayyade, il prodeMarwān II, il neo-califfo convocava a Nahr Abī Fuṭrus (il fiumeYarkon, presso l'attualePetah Tiqwa) gli appartenenti all'ampia famiglia omayyade, per un banchetto "di riconciliazione". Gli storici raccontano che eglifacesse invece sopprimere gli invitati mentre banchettava allegramente e indifferentemente con i commensali suoi amici e fedeli, inviando poi suoi emissari in tutti i luoghi di sepoltura dei defunti califfi omayyadi con l'incarico di disseppellirne i cadaveri - con l'unica eccezione del "pio"ʿUmar II b. ʿAbd al-ʿAzīz - per oltraggiarne impietosamente le spoglie.
Forse da tutto ciò deriva l'erronea traduzione del suolaqab, frequentemente ancora resa come "il Sanguinario", laddove il termine significa, sì, "sanguinario" ma nel senso del sacrificante che uccide di suo pugno le vittime designate per un sacrificio aAllah, per dissezionarne poi le parti e distribuirle infine ai partecipanti al rito. Il fatto di essere inevitabilmente "insanguinato" ha quindi il preciso significato di "generoso": cosa tanto più evidente quanto più si consideri che tutti ilaqab dei califfi abbasidi hanno un significato elogiativo e positivo e mai truce o negativo.
Il nuovo califfo - succeduto a suo fratello poco prima della vittoria finale contro gliOmayyadi allorché l'erede designato, suo fratelloIbrāhīm, era stato individuato dalla polizia[2] omayyade, arrestato e soppresso in carcere - non godette a lungo del potere assoluto procuratogli dai suoi devoti sostenitori, tra tutti i quali spicca la figura diAbū Muslim. All'età infatti di appena 29 (o, secondo altre fonti, 33) anni morì adal-Anbār (attualeIraq) divaiolo, lasciando la guida del califfato a suo fratello,Abū Jaʿfar ʿAbd Allāh al-Manṣūr, di lui assai più capace e già da tempo sua "eminenza grigia".