Nato aTeheran, inIran, dopo aver vinto un premio di pittura all'età di diciotto anni, si laurea all'università di Belle Arti della sua città e prima di intraprendere la carriera di regista, lavora come graphic designer nella pubblicità e nell'illustrazione di libri per bambini. Proprio questi ultimi diventeranno infatti protagonisti pressoché costanti di molte sue pellicole e la delicatezza e il rispetto usato da Kiarostami nel dirigerli, diverrà quasi un suo marchio di fabbrica.
Da grafico pubblicitario gira, nella metà degli anni sessanta, più di 150 spot per la televisione di Stato. Nonostante le varie vicissitudini vissute dal suo paese, compresa laRivoluzione del '79, decide ugualmente di rimanere in Iran e superata la trentina intraprende la carriera cinematografica. Rielaborò e modificò molti suoi film secondo le nuove regole della censura del regime di Khomeini;[3] i suoi esordi, e più in generale la sua intera produzione, riguardano per lo più cortometraggi ispirati alcinema neorealista italiano.[3]
Il suo primo lungometraggio di rilievo s'intitolaIl viaggiatore, girato nel1974, dove il protagonista, un ragazzo adolescente, cerca in tutti i modi di procurarsi un biglietto per vedere allo stadio la partita della nazionale a Teheran. Una costante, nella sua carriera sarà sempre la direzione di documentari, spesso con intento didattico, negli anni ottanta girerà infatti numerosi cortometraggi a sfondo educativo. Nel 1995 il festival di Locarno gli dedica una retrospettiva in cui vengono mostrate tutte le sue opere fino ad allora realizzate. La sua opera viene conosciuta e apprezzata in molte parti del mondo a partire dall'Italia, dove la Cineteca di Bologna presenta una sua personale, in Francia dove i "Cahiers du Cinéma" gli dedicano numerosi monografici completi e anche in Giappone. Kiarostami nel1997 ha vinto laPalma d'oro per il miglior film conIl sapore della ciliegia. Nel2005 ha diretto un episodio diTickets assieme adErmanno Olmi eKen Loach.
Ha anche pubblicato libri di poesie che richiamano nella struttura glihaiku giapponesi, constando infatti di componimenti di pochi versi e senza rima. In essi spesso rappresenta la vita quotidiana, piccoli frammenti di normalità guardati con lo stupore di un bambino. Sue raccolte sonoCon il vento (2001) eUn lupo in agguato (2003).
È morto il 4 luglio 2016 all'età di 76 anni aParigi per carcinoma gastrico diagnosticato già in stadio avanzato.
Esponente di prim'ordine delcinema iraniano moderno, è stato uno dei registi maggiormente considerati ed apprezzati al livello internazionale, tanto da guadagnarsi la sentita stima di numerosi cineasti di fama;Akira Kurosawa in merito alle sue pellicole asserì «le parole non possono descrivere ciò che penso di loro [...] quandoSatyajit Ray venne a mancare, mi depressi molto. Ma dopo aver visto i film di Kiarostami, ho ringraziato Dio per averci dato la persona adatta a prenderne il posto»[4][5],Jean-Luc Godard in un'occasione dichiarò che «Il cinema inizia conD. W. Griffith e finisce con Abbas Kiarostami»[3], mentreMartin Scorsese arrivò a definirlo «Il più alto livello di maestria nel cinema»[6].
In Italia,Nanni Moretti si è sempre dichiarato suo grande estimatore, tanto da averlo omaggiato col cortometraggioIl giorno della prima di Close Up, in cui, inscenando per l'appunto l'intera giornata di preparativi per la primissima proiezione in Italia del summenzionato film di Kiarostami al suoCinema Nuovo Sacher diRoma (cosa che poi farà realmente)[3], riflette sulle difficoltà delcinema d'autore nell'avere un riscontro al botteghino.
"(...) Nel cinema di Kiarostami lo scontro è fra spontaneità, forze della natura e coazioni, siano esse tecnologiche o imposte dai comportamenti sociali" (U. Rossi[7])
^Umberto Rossi,Il cinema iraniano degli anni ottanta e novanta, inStoria del Cinema mondiale,Einaudi 2001, vol. IV - Le cinematografie nazionali, p. 607
Luisa Ceretto e Andrea Morini (a cura di):Sguardi sull'Iran, I Quaderni del Lumière, nº 23, novembre 1997, Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero - Cineteca di Bologna