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Abate

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Questa voce o sezione sugli argomenti gerarchia cattolica e diritto canoniconon cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Stemma di unabate ordinario, a capo di unaabbazia territoriale.
Stemma di un abate non ordinario.
Prima della rivoluzione Francese

Abate è il titolo spettante al superiore di unacomunità monastica di dodici o piùmonaci, particolarmente utilizzato nellaChiesa cattolica.[1] Quando l'abate hadignità vescovile è comunemente dettoabate mitrato.

Non va confusa con la carica dipriore, cui compete la responsabilità e il governo delle questioni più concrete e quotidiane legate alla vita del monastero, e che è seconda dopo quella dell'abate.

InFrancia il termineabbé (abate) indica invece unpresbitero ed è usato come trattamento di cortesia, comepadre in altri paesi, o in Italia ildon per i preti diocesani.

Etimologia

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La parola deriva dallatino ecclesiasticoabbas, derivato dall'aramaicoܐܒܐ (abba, cioè "padre"). InSiria ed inEgitto esso venne inizialmente utilizzato cometitolo onorifico e fu tributato ad ognimonaco di venerabile età o di eminente santità, non comportando originariamente l'esercizio di alcuna autorità sulla comunità religiosa. Dall'oriente poi, la parola passò in occidente, dove entrò nell'uso generale per designare il superiore di un'abbazia o di unmonastero.

Origini storiche del termine

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Le prime comunità monastiche egiziane organizzate si formarono all'inizio delIV secolo. Intorno all'anno305, sant'Antonio abate introdusse una nuova forma di vita comunitaria organizzando glieremiti che si erano raggruppati intorno a lui nellaTebaide; un secondo tipo di monachesimo, quelloconventuale, fu istituito da sanPacomio che, all'incirca nello stesso periodo, fondò il suo primocoenobium, omonastero conventuale, aTabennae, un'isola nell'estremo sud dell'Egitto. Ambedue i sistemi si diffusero rapidamente e presero presto piede inPalestina,Siria,Mesopotamia, eAnatolia. Dalla metà del IV secolo il monachesimo apparve anche inEuropa dove, all'inizio delVI secolo, sanBenedetto da Norcia, gli diede la forma definitiva e lo fornì dellecostituzioni che gli avrebbero permesso di affermarsi in tutto l'occidente. Ogni gruppo dieremiti ed ognicoenobium aveva naturalmente il suo superiore. Il titolo che gli spettava variava da organizzazione ad organizzazione. Ad oriente di solito il più anziano veniva designato come il padre del monastero. In Asia Minore e fra igreci veniva generalmente chiamatoarchimandrita (daarchos, capo, emandra, moltitudine) ohegumenos.

In origine tra le due parole sembra non ci fossero differenze di significato, ma in seguito, sottoGiustiniano, il titolo di archimandrita fu riservato esclusivamente ai superiori dei monasteri più antichi o più importanti. Entrambi i titoli sono stati conservati ed a tutt'oggi vengono utilizzati per designare i superiori dei conventi dellaChiesa Orientale.San Cassiano abate, che all'inizio delV secolo aveva importato il monachesimo egiziano inGallia, veniva chiamatoAbbas,Pater, eDominus; egli stesso definì il superiore del monasteroPraepositus. La parolapraepositus, nel significato di superiore monastico, appare anche nell'Africa romana ed in altri luoghi dell'occidente, ma già verso la fine delV secolo era stata completamente sostituita dal termineabbas. San Benedetto, nella suaRegola scritta intorno al540, assegnò alpraepositus una posizione subordinata e limitò l'uso del titolo diabbas al superiore del monastero. Grazie alla Regola del grandePatriarca del monachesimo occidentale, l'uso del titolo diabbas fu definitivamente sancito e fu utilizzato in tutti i conventi europei.

L'ufficio di abate

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La concezione benedettina di una comunità monastica era chiaramente quella di unafamiglia spirituale. Ogni singolo monaco doveva essere figlio di quella famiglia, l'abate suo padre, ed il monastero la sua casa permanente. Sull'abate perciò, come su qualsiasi padre di famiglia, ricadono le incombenze di indirizzo e di governo di coloro che sono affidati alle sue cure; il suo operato dovrebbe essere caratterizzato da una paterna sollecitudine. San Benedetto dice che «un abate degno di essere responsabile di un monastero dovrebbe sempre ricordare a che titolo è chiamato», e che «considerando che è stato chiamato in Suo nome, nel monastero rappresenta la persona diCristo» (Regola di San Benedetto, II). Il sistema monastico stabilito da San Benedetto era completamente basato sulla supremazia dell'abate.

Sebbene la Regola dia all'abate indicazioni di governo, gli fornisca i principi in base ai quali agire e lo costringa a seguire determinate prescrizioni, come la consultazione con altri per questioni particolarmente complicate, i monaci sono obbligati a rispettare senza domande o esitazioni le decisioni del superiore. È chiaramente superfluo dire che questa obbedienza non vale in caso di ordini volti a fare del male. L'obbedienza mostrata all'abate è considerata come obbedienza dovuta a Dio stesso, e tutto il rispetto e la reverenza con cui viene trattato dai fratelli gli vengono dati grazie all'amore per Cristo, perché come abate (padre) è il rappresentante di Cristo in mezzo ai fratelli. L'intero governo di una casa religiosa ricade sulle spalle dell'abate. La sua volontà è suprema in tutte le cose; come dice la Regola, nulla sarà insegnato, sarà comandato, o sarà ordinato oltre i precetti di Dio.

Tutti coloro che lo assistono nel governo della casa vengono nominati da lui e da lui derivano la loro autorità. L'abate può congedarli a sua discrezione. In virtù del suo ufficio è anche l'amministratore dei beni materiali della comunità, esercita la supervisione generale per il mantenimento della disciplina monastica, provvede alla custodia della Regola, punisce e, in caso di bisogno,scomunica il refrattario, presiede il coro durante la recita dell'ufficio e delservizio divino e impartisce lebenedizioni. In parole povere, unisce nella sua persona l'ufficio di padre, insegnante e direttore, ed è suo preciso dovere assicurarsi che tutte le cose della casa del Signore siano amministrate saggiamente.

Tipi di abate

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Thomas Schoen 1903, OCist.

Abate regolare

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Secondo ildiritto canonico, viene definito abate regolare un Abate regolarmente eletto e confermato che eserciti i doveri del suo ufficio. Gli abati regolari sonoprelati nel vero senso della parola e la loro dignità è divisa in tre gradi.

Tutte le abbazie esenti, non importa a quale titolo canonico o quale sia il grado della loro esenzione, sono sotto la giurisdizione diretta dellaSanta Sede. Il termine esente non si applica ad un Abatenullius perché la sua giurisdizione è completamente extraterritoriale. All'interno dei limiti del suo territorio tale Abate ha, con poche eccezioni, i diritti ed i privilegi di un vescovo, e si assume anche tutti i suoi obblighi. In ogni caso, gli abati di secondo grado la cui autorità (sebbene quasi vescovile) è intradiocesana, non possono essere considerati vescovi, né possono pretendere diritti e benefici vescovili, tranne, naturalmente, coloro ai quali sono stati accordati direttamente dalla Santa Sede.

Abate generale o abate presidente o arciabate e abate primate

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Lo stesso argomento in dettaglio:Abate primate.

Quando i cenobi nei quali è seguita la stessa regola, o le abbazie della stessa provincia, distretto, o paese, formano unacongregazione, cioè unafederazione di case per promuovere gli interessi generali dell'Ordine, l'abate che la presiede può essere chiamato "abate primate", "abate presidente", "abate generale" o "arciabate".

Abate titolare e abate secolare

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Dom Bernard de Girmont, primo abate diPort du Salut, nel1815

Un ulteriore tipo di abate regolare è l'"abate titolare". Un abate titolare detiene iltitolo di un'abbazia che è stata distrutta o è stata soppressa, ma non esercita alcuna delle funzioni di un abate e non ha sotto di sé alcun soggetto che appartenga al monastero da cui deduce il suo titolo.

La legge della Chiesa riconosce anche gli "abati secolari",chierici che, sebbene non siano membri professi di alcun ordine monastico, possiedono un titolo abbaziale comebeneficio ecclesiastico, detenendo anche alcuni privilegi dell'ufficio. Questi benefici, che originariamente appartenevano a case monastiche, con la loro soppressione furono trasferiti ad altre chiese. Ci sono varie classi di abati secolari: alcuni hanno diritto ad usare l'insegna pontificale; altri hanno solamente la dignità abbaziale senza alcuna giurisdizione, mentre un'altra classe ancora detiene in alcunecattedrali la dignità principale ed il diritto di precedenza nel coro e nelle riunioni, in virtù del retaggio di antiche chiese conventuali soppresse o distrutte che erano chiese cattedrali.

Abate imperiale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Abbazia imperiale.

"Abate imperiale" era colui che guidava un'"abbazia imperiale".Le "abbazie imperiali" (in tedesco:Reichsabteien oReichsklöster oppureReichsstifte) erano delle case religiose delSacro Romano Impero che per gran parte della loro esistenza avevano mantenuto lo stato diReichsunmittelbarkeit ("protettorato imperiale"): in virtù di questo, molte di essere erano sottoposte alla sola autorità imperiale e molti territori ad esse relativi erano sovrani (ma di ridotte dimensioni), indipendente da qualsiasi altra realtà territoriale. Questostatus apportava numerosi vantaggi politici e finanziari, come l'immunità legale dalla locale autorità del vescovo, oltre a diritti e donativi di varia natura e provenienza.

Il capo di un'abbazia imperiale era solitamente un "abate imperiale" (Reichsabt) o, per le abbazie femminili, una "badessa imperiale" (Reichsäbtissin). Il capo di unReichspropstei - un prevostato imperiale o un priorato - era generalmente unReichspropst. Molte delle abbazie più grandi avevano il ruolo di principati ecclesiastici ed erano guidati da un "principe abate" o da un "principe prevosto" (Fürstabt,Fürstpropst), con unostatus comparabile a quello diprincipe vescovo.

Altri tipi di abate

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Nei primi secoli delMedioevo il titolo di abate non era dovuto solo ai superiori di case religiose, ma anche da un certo numero di persone, ecclesiastici elaici, che non avevano alcuna attinenza col sistema monastico. SanGregorio di Tours, per esempio, lo utilizzò per designare il superiore di un gruppo dipresbiteri secolari legato a certe chiese e più tardi, sotto iMerovingi ed iCarolingi, fu usato per designare ilcappellano della famiglia reale,abbas palatinus, ed il cappellano militare del re,abbas castrensis. Dai tempi diCarlo Martello fino all'XI secolo fu adottato anche dai laici, gliabbacomites, oabbates milites, per la gran partenobili dipendenti dalla corte, o vecchiufficiali, a cui il sovrano assegnava una porzione dei redditi prodotti da qualche monastero come ricompensa per il servizio militare prestato. Gli "abati commendatari" (ecclesiastici secolari che non avevano un'abbaziain titulo, main commendam) ebbero origine dal sistema dellecommende, comune dall'VIII secolo in poi. In un primo momento essi erano semplicemente dei fiduciari a cui era affidata l'amministrazione di un'abbazia durante la vacanza dell'abate regolare, ma con il passare del tempo trattennero l'Ufficio a vita e pretesero una parte dei redditi per il mantenimento personale. La pratica di nominare abati commendatari portò a seri abusi e fu regolata severamente dalConcilio di Trento. Questa pratica oggi è completamente scomparsa.

Metodi di elezione

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Agli albori delle istituzioni monastiche, il primo superiore della casa era, di solito, il suo fondatore; in ogni altro caso l'abate veniva nominato o eletto. Alcuni abati, in realtà, si scelsero i successori, ma furono casi veramente eccezionali. In molti luoghi, quando si creava una vacanza, il vescovo della diocesi sceglieva un superiore fra i monaci del monastero,ma sembra che, fin dall'inizio, la nomina di un abate avvenisse tra i monaci stessi.[senza fonte] San Benedetto ordinò (Regola, LXIV) che l'abate dovesse essere scelto "con il beneplacito dell'intera comunità, o di una piccola parte, purché la sua scelta venisse fatta con la massima saggezza e discrezione." Il vescovo della diocesi, gli Abati e iCristiani del vicinato venivano chiamati per contestare l'eventuale elezione di un uomo indegno. Ogni casa religiosa che professa la sua Regola ha adottato il metodo prescritto dal grande legislatore monastico e col passare del tempo, il diritto dei monaci di eleggere il loro proprio abate è stato generalmente riconosciuto, in particolar modo dopo la solenne conferma nei canoni della Chiesa. Ma durante il Medioevo, quando i conventi erano ricchi e potenti,re eprincipi gradualmente abusarono dei diritti dei monaci, fino a che nella maggior parte dei paesi il sovrano usurpò completamente il potere di nominare abati in molte delle più grandi case del suo reame. Queste interferenze dellacorte negli affari delchiostro erano al contempo fonte di molti mali ed occasione di gravi disturbi. I loro effetti sulla disciplina monastica furono disastrosi: i diritti del chiostro furono ripristinati solo con il Concilio di Trento.

In base alla legislazione attuale, l'abate è eletto a vita, a suffragio segreto, dei membri professiin sacris della comunità. Per essere eleggibile, il candidato deve essere in possesso di tutte le caratteristiche previste dai canoni della Chiesa. È inoltre necessario che sia unpresbitero, un membro professo dell'ordine, di nascita legittima e di almeno venticinque anni d'età. L'elezione per essere valida deve essere tenuta nella maniera prescritta dalla legge comune della Chiesa e come stabilito negli statuti o costituzioni di ogni congregazione. Nelle congregazioni inglesi ed americane l'abate di un monastero viene eletto a vita con la maggioranza dei due terzi dei voti dei membri professiin sacris del capitolo. Gli abati poi, quando è necessario, eleggono l'abate presidente.

Le abbazie esenti poste sotto la giurisdizione diretta delPapa devono, entro un mese, richiedere alla Santa Sede la conferma dell'elezione; le case non esenti, entro tre mesi, al vescovo della diocesi. La conferma conferisce all'abate eletto lojus in re, e, non appena la ottiene acquisisce immediatamente i doveri ed i diritti del suo ufficio. Alla dignità abbaziale è legata la perpetuità canonica:semel abbas, semper abbas; anche dopo eventuali dimissioni, la dignità perdura ed il titolo rimane. Le abbazie benedettine statunitensi ed inglesi godono dell'esenzione; per l'America, gli Abati neoeletti vengono confermati direttamente dal papa; in Inghilterra, secondo l'ultima Costituzione,Diu quidem est (1899), vengono confermati dall'Abate Presidente a nome della Santa Sede.

Benedizione dell'abate

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Dopo la conferma ecclesiastica, il neoeletto abate viene solennementebenedetto secondo ilrito prescritto nelPontificale Romanum (De benedictione Abbatis). Fin dalla Costituzione diBenedetto XIII,Commissi Nobis del 6 maggio1725, tutti gli abati regolari sono obbligati a ricevere dal vescovo della diocesi questa benedizione (o, almeno, a richiederla formalmente per tre volte) entro un anno dalla loroelezione; se non riescono a far tenere lacerimonia entro i tempi stabiliti, incorronoipso jure in una sospensione dall'ufficio per il periodo di un anno. Nel caso la richiesta non sia soddisfatta per la terza volta dal vescovo diocesano o dalmetropolita, l'abate è libero di ricevere la benedizione da qualsiasi vescovo in comunione conRoma.

La Costituzione dichiara espressamente che gli abati neoeletti possono lecitamente e validamente compiere tutti i doveri del loro ufficio nel periodo di tempo che precede la loro benedizione solenne. Tuttavia, va notato che la legislazione voluta da Benedetto XIII non si applica a quegli abati che hanno il privilegio di ricevere la benedizione dai loro superiori diretti, né a quelli la cui elezione e conferma èipso facto considerata come benedetta dal papa. Per l'esercizio dell'ufficio di abate, la benedizione non è in sé essenziale: non conferiscegiurisdizioni aggiuntive e non comporta nessunagraziasacramentale ocarisma. Per ricevere la benedizione, unAbate nullius può fare appello a qualsiasi vescovo in comunione con la Santa Sede. In base alla Costituzione diLeone XIII,Diu quidem est (1899), per essere benedetti, gli abati della Congregazione inglese sono tenuti a presentarsi all'ordinario diocesano entro sei mesi dall'elezione e nel caso in cui il diocesano sia prevenuto, possono ricevere la benedizione da qualsiasi vescovocattolico.

La cerimonia che in solennità differisce solo leggermente da quella dellaconsacrazione di un vescovo, si svolge durante il sacrificio della messa, dopo l'epistola. Le parti relative all'ordine episcopale vengono chiaramente omesse, ma prima della benedizione l'abate giura fedeltà allaSanta Sede e, come il vescovo, viene sottoposto ad unesame canonico. Riceve le insegne del suo ufficio, lamitra, ilpastorale, l'anello ecc., dalle mani del prelato che officia ed all'Offertorio gli presenta due piccoli barili di vino, due pagnotte di pane e due grossi ceri; celebra la messa con il vescovo e riceve lasanta comunione dalle sue mani. Durante ilTe Deum l'abate appena benedetto, con mitra e pastorale, viene accompagnato attraverso lanavata della chiesa da due abati assistenti e benedice l'assemblea. Al ritorno al suo posto nelsantuario (se è nella sua chiesa), i monaci della comunità vengono, uno alla volta, ad inginocchiarsi davanti al loro nuovo superiore per rendergli omaggio e per ricevere il bacio della pace. La cerimonia si conclude con una benedizione solenne impartita dal nuovo abate di fronte all'altare principale. Secondo ilpontificale romanum, il giorno scelto per la funzione deve essere unadomenica o un giorno di festa. Il solenne rito della benedizione, una volta compiuto, non deve essere ripetuto in caso di trasferimento dell'Abate da un monastero ad un altro.

Autorità dell'abate

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L'autorità di un abate interessa due aspetti, uno relativo al governo esterno della casa l'altro al governo spirituale dei suoi soggetti. Nel primo caso si tratta di un'autorità paterna o domestica, basata sulla natura della vita religiosa e sulvoto di obbedienza, nel secondo caso si tratta di un potere quasi episcopale. La sua autorità interna conferisce all'abate i poteri per amministrare le proprietà dell'abbazia, mantenere la disciplina all'interno della casa, costringere i religiosi, anche attraversosanzioni, ad osservare la Regola e le costituzioni dell'ordine, ed ordinare qualsiasi cosa possa essere necessaria per il mantenimento della pace e dell'ordine all'interno della comunità. Il potere di giurisdizione, quasi episcopale, che possiede l'abate, sia inforo interno che inforo externo, lo autorizza adassolvere coloro che gli sono soggetti da tutti i casi di coscienza tranne quelli specialmente riservati, e delegare questo potere aipreti del suo monastero; si può riservare gli undici casi enumerati nelle Costituzioni diClemente VIII,Ad futuram rei memoria; può infliggerecensure ecclesiastiche; puòdispensare i membri della sua casa nei casi in cui solitamente la dispensa viene concessa dal vescovo della diocesi. Chiaramente non può dispensare un religioso dai voti dipovertà,castità ed obbedienza.

Gli abati, come i monaci su cui avevano potere, erano[Quando?] originalmente laici, e sottoposti al vescovo della diocesi. Non passava comunque molto tempo prima che diventasseroecclesiastici. Verso la fine del V secolo, comunque, la maggior parte degli abati orientali era stato ordinato. La situazione fu sanata più lentamente ad occidente, ma alla fine del VII secolo, anche qui quasi tutti gli abati rivestivano la dignità delsacerdozio ministeriale. Unconcilio tenuto a Roma nell'826, durante il pontificato diEugenio II, sancì l'ordinazione degli abati, ma il canone sembra non essere stato seguito rigidamente, perché nell'XI secolo si legge ancora di alcuni abati che erano solamentediaconi. Il Concilio di Poitiers (1078) finalmente obbligò tutti gli abati, sotto la pena della privazione del titolo, a ricevere gli ordini sacerdotali. Da questo punto in poi il potere e l'influenza degli abati aumentò sia all'interno della Chiesa che dello Stato. Alla fine del Medioevo il titolo di abate era visto come uno dei più ambiti. InGermania undici abati assursero al rango di principi dell'Impero e presero parte alle riunioni dellediete con tutti idiritti ed iprivilegi dei principi. Gliabati di Fulda esercitarono anche un potere supremo sulle dieci miglia quadrate che circondavano l'abbazia. NelParlamentoinglese gli abati formavano la massa deipari spirituali. La posizione che ricoprivano in ogni angolo del paese diede un ulteriore impulso alla loro figura di nobili emagnati locali e come tali erano parificati aibaroni o aiconti del lignaggio più nobile. SulblasonatoRoll of the Lords, Lord Richard Whiting e Lord Hugh Farringdon (Abati diGlastonbury e diReading) erano parificati ad un Howard e ad un Talbot[cioè?!]. InFrancia,Spagna,Italia, eUngheria il loro potere e la loro influenza erano parimenti grandi, e continuarono fino alConcilio di Trento.

Diritti e privilegi

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Tutti gli abati regolari hanno il diritto di effettuare latonsura e di conferire gliordini minori ai membri professi della loro casa. Già dal787, in occasione del secondoConcilio di Nicea, si permise agli abati, purché fossero presbiteri ed avessero ricevuto la solenne benedizione, di effettuare la tonsura e di promuovere i monaci all'ordine dei lettori. Il privilegio garantitogli da questo Concilio fu gradualmente esteso finché non abbracciò tutti gli ordini minori. Con il passare del tempo gli abati furono autorizzati a conferirli non solo ai membri regolari della casa, ma anche al clero secolare.

Tuttavia, il Concilio di Trento stabilì che «d'ora innanzi non sarà legale per gli abati [...] anche se esenti... conferire la tonsura e gli ordini minori ad altri che non siano i membri della loro casa, né detti abati potranno accordare lettere di presentazione di chierici secolari al fine di farli ordinare da altri». Da questo decreto risulta chiaro che gli abati hanno tuttora il diritto di conferire la tonsura e gli ordini minori, ma solo ai membri della loro casa. Perciò,novizi,oblati, regolari di un altro ordine o congregazione e secolari non possono essere promossi dall'abate. Persino gli abativere nullius, che esercitano sul loro territorio una giurisdizione episcopale, a meno che non abbiano speciali privilegi, non possono conferire gli ordini minori ai secolari loro soggetti. Riguardo alla questione della validità degli ordini conferiti da un abate, che travalichi i propri limiti, i canonisti sono in disaccordo.

Alcuni sostengono che tali ordini sono assolutamente non validi, altri sostengono che, nonostante illecitamente conferiti, restano validi. Quest'ultima opinione sembra essere stata più volte appoggiata dalle decisioni della Sacra Congregazione del Concilio.[senza fonte] Una questione ancora più dibattuta è quella che riguarda la concessione deldiaconato.Alcuni canonisti sostengono che il diaconato sia un ordine minore e che prima diPapa Urbano II (1099) gli abati avrebbero potuto conferirlo.[senza fonte] Ma dopo la bollaExposcit tuae devotioni del 9 aprile1489 diInnocenzo VIII in cui si dice che questo privilegio fu garantito solo ad alcuni abaticistercensi, richieste di questo genere non sono più sostenibili.

Secondo la legge della Chiesa, gli abati possono fare lettere di presentazione per i membri della loro casa autorizzando e raccomandando la loro ordinazione, ma non possono farlo per i secolari senza incorrere in una sospensione. Gli abati sono anche autorizzati a dedicare le loro abbazie ed icimiteri del monastero ed a riconsacrarli in caso di sconsacrazione. Possono benedire paramenti sacri, lini d'altare,cibori e quant'altro per i membri della casa e possono consacrare altari ecalici per la loro chiesa.

Nella catena gerarchica ecclesiastica sono immediatamente sotto i vescovi, preceduti solo daiprotonotarii partecipantes e dal vicario generale della diocesi. Si può aggiungere che gliAbati nullius dioecesis vengono nominati dal Papa in unconcistoro pubblico e che, all'interno del territorio sul quale esercitano la loro giurisdizione, il loro nome, come quello del vescovo diocesano, viene inserito nelCanone della Messa.

L'uso delle insegne pontificali, mitra, pastorale,croce pettorale, anello, guanti e sandali, è uno dei più antichi privilegi concessi agli Abati. Non si sa con certezza quando questo privilegio sia stato introdotto, ma intorno al643 l'abbazia di Bobbiosembra abbia ottenuto dapapa Teodoro I delle costituzioni che confermavano tale privilegio concesso dapapa Onorio I all'abate.[senza fonte]InInghilterra, le insegne pontificali furono assegnate per la prima volta all'abate di Sant'Agostino aCanterbury nel1063 e quasi cento anni più tardi all'abate di St Albans (St Albans Cathedral). Il privilegio fu gradualmente esteso alle altre abbazie fino a che, alla fine del Medioevo, ogni casa monastica di una certa importanza non fu presieduta su da unAbate mitrato. Il diritto degli Abati di celebrarepontificali è regolato da un Decreto dipapa Alessandro VII. In base ai termini del decreto, un Abate può pontificare per tre giorni l'anno.

L'uso del candeliere eptabraccio, normale in un Pontificale Solenne, gli è precluso. La mitra dell'Abate deve essere confezionata con materiale meno costoso rispetto a quella del vescovo ed il pastorale deve avere un ciondolo di panno bianco. L'Abate non può avere untrono permanente nella sua chiesa monastica, ma gli è permesso, solamente quando celebra un pontificale, usare un trono movibile con due gradini ed un semplicebaldacchino. Ogni qualvolta le funzioni rituali lo richiedano, ha anche il privilegio di usare mitra e pastorale. Come segno di distinzione speciale, alcuni Abati sono autorizzati dalla Santa Sede ad usare lacappa magna, e tutti gliAbati nullius possono vestire la berretta viola paonazzo e lozucchetto dello stesso colore, identico a quello dei Vescovi, mentre gli Abati semplici portano lo zucchetto nero di seta filettato paonazzo, come in uso per alcuni prelati canonici e per i protonotari apostolici (l'abate di Sant'Ambrogio, dell'omonima basilica di Milano, se non è vescovo porta questo zucchetto nero filettato di viola paonazzo, per speciale ed antica concessione).

Presenza a concili e sinodi

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Gli abati iniziarono a presenziare aiconcili ecclesiastici fin da molto presto. Nel448, 23 archimandriti ed abati assistettero a quello tenuto daFlaviano,patriarca di Costantinopoli e, insieme a 30 vescovi firmarono la condanna diEutiche. In Francia, sotto i re Merovingi, spesso presenziavano aisinodi come delegati dei vescovi, mentre nell'Inghilterrasassone ed in Spagna la presenza di superiori monastici ai concili della Chiesa era assolutamente normale. Comunque, in occidente, la loro presenza non divenne una pratica comune fino all'ottavoConcilio di Toledo (653), a cui presenziarono 10 abati che, in virtù della loro carica pastorale, sottoscrissero tutte le delibere.

Dall'VIII secolo in poi, gli abati ebbero anche voce in capitolo neiconcili ecumenici. Si deve rimarcare che più tardi gli Abati vennero invitati ad assistere a tali concili ed ebbero facoltà di voto perché anche loro, come i vescovi, esercitavano un potere giurisdizionale nella Chiesa diDio. A questo propositopapa Benedetto XIV disse: «Item sciendum est quod quando in Conciliis generalibus soli episcopi habebant vocem definitivam, hoc fuit quia habebant administrationem populi [...] Postea additi fuere Abbates eâdem de causâ, et quia habebant administrationem subjectorum.» Nel giuramento dell'Abate neoeletto, prima di ricevere la benedizione è previsto anche il dovere di presenziare ai concili:Vocatus ad synodum, veniam, nisi praepeditus fuero canonica praepeditione (Pontificale Romano,De Benedictione Abbatis).

Nell'espletamento di questo dovere l'Abate deve essere guidato dai sacri canoni. Secondo l'uso attuale della Chiesa, tutti gliAbati nullius diocesis o con giurisdizione quasi episcopale hanno il diritto di assistere ai concili ecumenici. Inoltre hanno il diritto di voto e possono sottoscrivere le delibere. Devono essere presenti anche gli abati presidenti di congregazione e gli abati generali di un ordine. Anche loro hanno diritto di voto. Le altre classi di abati non furono ammesse al Concilio Vaticano del1870. Nei sinodi provinciali e nei concili nazionali gliAbati nullius hanno,de jure, un voto decisivo, e firmano le delibere dopo i vescovi. La loro presenza a questi sinodi non è per loro un semplice diritto, ma è un dovere. Secondo quanto prescritto dal Concilio di Trento, sono obbligati, "come i vescovi che non sono soggetti ad alcun arcivescovo, a scegliere un metropolitano ai cui sinodi dovranno presenziare", e sono tenuti ad "osservare ed a far osservare ciò che lì sarà deciso".

Sebbene gli altri abati non debbano essere chiamatide jure ai concili provinciali o nazionali, è usanza, in più paesi, invitare anche gli Abati mitrati che hanno giurisdizione solo sui loro conventi. Così, al Secondo Concilio Plenario diBaltimora (1866) erano presenti sia l'abate dei cistercensi che l'abate presidente della congregazione Statunitense Cassinese dei Benedettini ed entrambi hanno firmato le delibere. Al terzo Concilio Plenario di Baltimora (1884) erano presenti sei Abati mitrati, due dei quali, l'abate presidente della congregazione Statunitense Cassinese e della congregazione Statunitense Svizzero Benedettina, esercitarono il diritto di voto decisivo, mentre gli altri quattro avevano solamente una funzione consultiva e sottoscrissero le delibere soltanto come uditori. Nella pratica comune, generalmente, gli Abati esenti non sono obbligati a partecipare ai sinodi diocesani.

Note

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  1. ^abate in Vocabolario - Treccani.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Gerarchia cattolica
EpiscopatoPapa
Camerlengo di Santa Romana Chiesa ·Cardinale (Cardinale vescovo ·Cardinale presbitero ·Cardinale diacono) ·Decano del collegio cardinalizio ·Cardinale in pectore ·Cardinale protovescovo ·Cardinale protopresbitero ·Cardinale protodiacono
Patriarca d'Occidente ·Patriarca nella Chiesa latina ·Patriarca di Chiesasui iuris
Arcivescovo maggiore ·Arcivescovo metropolita
Vescovo (Vescovo coadiutore ·Vescovo ausiliare ·Vescovo emerito ·Vescovo titolare ·Vescovo eletto)
PresbiteratoVicario generale ·Vicario episcopale ·Cancelliere
Canonico (maggiore eminore)
Prevosto ·Decano (ovicario foraneo)
Parroco ·Amministratore parrocchiale ·Vicario parrocchiale ·Curato ·Collaboratore pastorale ·Cappellano
DiaconatoDiacono permanente ·Diacono transeunte
Ministeri nellaliturgiaAccolito ·Lettore ·Cerimoniere ·Ministrante (Turiferario ·Crocifero ·Navicelliere ·Ceroferario) ·Salmista ·Cantore
Altri incarichi specificiPrefetto ·Legato pontificio ·Nunzio apostolico ·Delegato apostolico ·Ordinario ·Ordinario militare ·Amministratore apostolico ·Amministratore diocesano ·Vicario apostolico ·Prefetto apostolico ·Superiore di missionesui iuris ·Penitenziere ·Primicerio ·Esorcista ·Rettore ·Seminarista ·Sacrestano
Chiese orientaliArcieparca ·Eparca ·Esarca ·Archimandrita
Ordini religiosiModeratore supremo ·Padre provinciale ·Abate primate ·Abate (Abate mitrato ·Abate regolare) ·Padre superiore ·Padre guardiano ·Novizio
OnorificenzeMonsignore (Protonotario apostolico ·Prelato d'onore di Sua Santità ·Cappellano di Sua Santità) ·Arcidiacono ·Arciprete ·Arcivescovo ·Arcivescovo titolare ·Arcivescovo emerito ·Primate ·Patriarca latino
Titoli soppressiCamerlengo del Collegio cardinalizio ·Cardinale della corona ·Cardinale laico ·Cardinal nipote ·Principe vescovo ·Vescovo-conte ·Principe-prevosto ·Principe-abate ·Prelato di fiocchetto ·Abate commendatario ·Suddiacono ·Ostiario
V · D · M
Monachesimo
OriginiEremita ·Cenobitismo ·Laura
Monachesimo cristiano
OrganizzazioneOrdine religioso cattolico ·Istituto religioso ·Congregazione religiosa ·Ordine religioso ·Istituto di vita consacrata
TipologieOrdine monastico ·Congregazione ·Ordini mendicanti ·Chierici regolari ·Comunità religiosa
Vita monastica
Regola monasticaRegola di san Basilio ·Regola benedettina ·Regola di san Francesco ·Regola di sant'Agostino
LuoghiMonastero ·Sala capitolare ·Refettorio ·Chiostro
FigureModeratore supremo ·Padre provinciale ·Abate primate ·Abate (Abate mitrato ·Abate regolare) ·Padre superiore ·Padre guardiano ·Novizio
AttivitàScriptorium ·Canto gregoriano
Organizzazioni localiMonachesimo copto ·Monachesimo irlandese
Monachesimo BuddistaCanone pāli ·Canone cinese ·Canone tibetano
Controllo di autoritàThesaurus BNCF18639 ·LCCN(ENsh85000067 ·GND(DE4000273-1 ·BNE(ESXX4349659(data) ·BNF(FRcb120505732(data) ·J9U(EN, HE987007292830405171
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