
A.D.G., pseudonimo diAlain Fournier, detto ancheCamille (Tours,19 dicembre1947[1] –Véretz,1º novembre2004), è stato ungiornalista escrittorefrancese.
Che fosse solo una sua postura estetica o fosse invece una convinzione profonda, A.D.G. è rimasto famoso per aver rappresentato la sensibilità diestrema destra del romanzonoir nel suo periodo di rinnovamento deglianni settanta, fornendo così la prova che questo genere letterario non faceva necessariamente capo a idee "progressiste". Insieme a colui che alcuni reputano il suo "doppio disinistra",Jean-Patrick Manchette, fu, per una decina d'anni, uno degli autori di punta dellaSérie noire delle edizioniGallimard. È anche noto per la sua propensione per i giochi di parole, da lui utilizzati sia nei titoli dei suoiromanzi polizieschi che nelle sue cronache giornalistiche.
Dopo essersi impegnato comeenfant de troupe all'età di 12 anni ed essere uscito dal sistema scolastico avendo conseguito soltanto un BEPC (brevet equivalente grosso modo aldiploma di licenza media), debuttò nella vita lavorativa come impiegato delCrédit lyonnais, poi esercitò i mestieri dibouquiniste (venditore ambulante di libri) e di rigattiere. Si avvicinò alpamphlettistaMichel-Georges Micberth, che presiedeva laJeune Force Poétique française, e divenne il suo collaboratore e direttore letterario alle Éditions de la JFPF (dal1966 al1971), dove scrisse con lo pseudonimo di "Alain Dreux-Gallou" (Dreux e Gallou erano i cognomi di due suoi nonni). In letteratura, ll suo vero nome era ovviamente difficile da portare, a causa dell'omonimia conAlain-Fournier; conservò dunque la sigla di questo pseudonimo, A.D.G., sempre scritto con tre punti, come nome d'arte. Pensò di cambiare il suo pseudonimo in Alain Camille, ma ritornò rapidamente alla sua firma precedente. Camille, d'altronde, è il cognome che adottò legalmente, giacché trovava il proprio patronimico di nascita troppo pesante.
Il suo primo romanzo,La Divine Surprise, fu ispirato dalle confidenze di Jo Attia, malvivente e resistente del quale egli stava redigendo la biografia in qualità di "negro". Senza conoscere la sua vera identità, alcuni giornalisti dotati di immaginazione avanzarono all'inizio l'ipotesi che A.D.G. fosse uno pseudonimo diRaymond Queneau, mentre altri vi videro le memorie di un ex delinquente riconvertito alla letteratura.
Nei suoi romanzi si guardava bene, a differenza di altri autori dellaSérie noire, di fare l'elogio dell'ambiente della malavita, che egli giudicava composto da "emeriti idioti, sconsiderati, stupidi, che sfruttano la gloria che alcuni autori comeAuguste Le Breton eJosé Giovanni hanno creato per loro".
Nel1972, pubblicò una cronaca delBerry,La Nuit des grands chiens malades, trasposta alcinema daGeorges Lautner, nel quale una comunitàhippy si stabilisce in un paesino e si oppone a una banda di delinquenti alleandosi ai contadini del posto. Seguì un omaggio discreto aLouis-Ferdinand Céline,Cradoque's Band, racconto di un rapinatore,Les Trois Badours, pubblicato con lo pseudonimo di Alain Camille (poi ristampato con la firma di A.D.G.), e un ritorno nel Berry,Berry story. Nel1977 egli immaginò, neLe Grand Môme, il ritorno di Augustin al paese perduto, omaggio eparodia del capolavoro del suo omonimo.
InPour venger pépère (1980), romanzo di suspense cheJean-Patrick Manchette giudicò "coerentissimo, riuscitissimo, eccellente", un giovaneavvocato della sbarra diTours indaga sulla morte di suo nonno, ucciso in occasione della fucilazione di un rapinatore. Si percepisce sullo sfondo il suo personaggio-feticcio, il giornalistaalcolizzato eanarchico Sergueï Djerbitskine, alias Machin (in parte ispirato al suo amico Serge de Beketch, ma che diventò un "doppio" di A.D.G. stesso nei romanzi ambientati inNuova Caledonia).
Nel1981 si cimentò in un racconto breve di 100 pagine,La Nuit myope, qualificato come "letterario al cento per cento" da Jean Cochet, che sarebbe una "sorta di epopea derisoria di un sognatore velleitario".
Nel1981, inoltre, andò a vivere inNuova Caledonia dove cominciò la redazione di un romanzo storico dedicato alla colonizzazione dell'isola,Le Grand Sud, che ottenne nel1987, anno della sua uscita, un successo in libreria. Egli prevedeva di scriverne il seguito ma alla fine si fermò al solo primo volume. I tre romanzi polizieschi che pubblicò tra il1987 e il1991 contengono attacchi contro gli indipendentisti: secondo l'autore, queste opere non sono qualitativamente all'altezza dei suoi romanzi precedenti. A.D.G. condusse sull'isola un'attività politica virulenta contro gli indipendentistikanak e s'incaricò di organizzare le sezioni locali delFront National.
Tornò inFrancia nel1991. Vittima di una crisi d'ispirazione, non riuscì a ritrovare la motivazione per pubblicare nuovi romanzi e si ritrovò disoccupato in seguito al suo licenziamento daMinute. Fu l'unico autore di prestigio della Série Noire a non essere stato ripubblicato in occasione del cinquantenario della collana, nel1997. Pubblicò nel2003 una nuova opera ambientata in un contestoaustraliano,Kangouroad movie, che segnò il suo vero ritorno al romanzo poliziesco dopo una lunga assenza.
All'aggravarsi della sua malattia (uncancro), aveva in programma la redazione di un saggio sullo scrittoreJacques Perret.
Nel2007 venne pubblicato un romanzo postumo:J'ai déjà donné... presso la casa editrice Le Dilettante. Si tratta di un'apoteosi romanzesca in cui si ritrovano i principali eroi dei precedenti romanzi.
Parallelamente alla sua carriera di scrittore, esercitò il mestiere di giornalista per la stampa socialista, gollista e anarchista di destra:
Poi, per la stampa cosiddetta di estrema destra, dove fu nell'ordine:
Le esequie di A.D.G., celebrate il 5 novembre2004 nella chiesa Saint-Eugène Sainte-Cécile aParis, prima della sepoltura nella sua terra natale diVéretz, hanno dato occasione di vedere riunite diverse personalità della "destra nazionale", separatesi dopo la crisi intervenuta nelFront National nel1998-1999. È anche stata l'occasione per vedere, per esempio,Jean-Marie Le Pen, presidente del Front national eSerge Martinez (che fu segretario generale del Front national secessionista),Marine Le Pen e sua sorella maggioreMarie-Caroline Le Pen (anch'ella seguì l'avventura «megretista»), ma anche varie personalità comeEmmanuel Ratier,Yann Clerc,Dominique Jamet oJean Raspail. Il settimanaleRivarol ha d'altronde intitolato il suo resoconto delle esequie "A.D.G. le fédérateur", probabilmente alludendo all'atteggiamento del suo giornalista che, durante la crisi del 1998-1999, s'era impegnato nel tentativo, se non di "ri-incollare i pezzi", per lo meno a non avvelenare il conflitto.
L'avvocato Pascal Delcroix, personaggio ricorrente in svariati suoi romanzi, è stato visto da alcuni come ispirato daÉric Delcroix, frequente difensore deirevisionisti. Secondo A.D.G. stesso, si trattava solo di una coincidenza, giacché il personaggio era ispirato da un suo amico (il padre diLoïc Decrauze). Inoltre, gli fu rimproverato di aver dedicato il libroJoujoux sur le caillou «a Jean-Marie, il mio piccolo». Non si trattava di un riferimento aJean-Marie Le Pen come venne scritto, ma al figlio di A.D.G., che porta quel nome in omaggio a suo nonno.
Oltre al romanzo e al giornalismo, A.D.G. si è anche cimentato nella scrittura di sceneggiature difumetti, nel mensilePilote, e di serial televisivi (Chéri Bibi, adattato dal romanzo diGaston Leroux e trasmesso nel1973,Les mystères de New York scritto in collaborazione conJean-Pierre Richard e trasmesso nel1976).
Nel1981, fu la causa di un piccolo scandalo in seguito alla pubblicazione in un numero speciale della rivista(À Suivre) di un fumetto,Léopold Micheteau, détective, del quale lui era lo sceneggiatore eBenoît Sokal il disegnatore. Alcuni lettori vi percepirono alcuni tratti diantisemitismo, pertanto la direzione pubblicò alcune settimane dopo un editoriale imbarazzato nel quale essa presentava le sue scuse. Le fattezze dei personaggi israeliti, fonte della polemica, erano tuttavia dovuti unicamente ai disegni di Sokal e non chiamavano affatto in causa la sceneggiatura di A.D.G.
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