Cannone da 76/40 | |
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Tipo | Cannonecontraereinavale/terrestre |
Origine | ![]() |
Impiego | |
Utilizzatori | ![]() ![]() ![]() ![]() |
Conflitti | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Produzione | |
Progettista | Eslwick Works |
Data progettazione | 1893 |
Costruttore | Armstrong-Pozzuoli,Ansaldo, Vickers-Terni |
Entrata in servizio | 1897 |
Ritiro dal servizio | anni '60 |
Varianti | 76/30 Armstrong 1915 |
Descrizione | |
Peso | 1 676kg |
Lunghezza | 3 139mm |
Lunghezza canna | 3 048 mm |
Rigatura | 16righe sinistrorse costanti |
Calibro | 76,2 mm |
Tipo munizioni | cartoccio-granata |
Peso proiettile | 6,016-6,820kg |
Cadenza di tiro | 12-15 tiri/min |
Velocità alla volata | 690m/s |
Tiro utile | 5 500m |
Gittata massima | 6 000m |
Elevazione | -5°/+75° mod. 1917 e 1918 |
Angolo di tiro | 360° |
Corsa di rinculo | 270 mm |
Sviluppata da | ArmstrongQF 12 pounder 12 cwt |
Regio Esercito | |
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IlCannone da 76/40 fu uncannone italiano, utilizzato principalmente nellaprima guerra mondiale ed anche nellaseconda guerra mondiale. Fu uno dei principali calibri minori dell'artiglieria italiana, diffuso prevalentemente a supporto delle unità navali leggere.[1]
Il pezzo deriva dalcannoneArmstrongQF 12 pounder 12 cwt,Armstrong da 76/40 Mod. 1897 secondo la nomenclatura italiana, prodotto in Italia dallo stabilimento Armstrong di Pozzuoli e su licenza[2]daAnsaldo e Vickers-Terni ed impiegato dallaRegia Marina comepezzo antinave imbarcato sulla maggior parte del suo naviglio sottile daglianni dieci fino allaseconda guerra mondiale. Equipaggiò dallenavi da battagliaclasse Caio Duilio agliincrociatori corazzati della fortunataclasse "Giuseppe Garibaldi"; agliincrociatoriclasse Pisa eSan Giorgio fino aidragamine ed al naviglio minore. Durante laGrande Guerra vennero sviluppati vari affusti antiaerei che furono installati anche su pianali ferroviari che garantivano, insieme allemitragliatriciColt-Browning M1895, la difesa antiaerea aitreni armati della Regia Marina. Supontoni armati operati da personale sia delRegio Esercito che dellaRegia Marina, fu impiegato nella difesa diVenezia.
Dal 1933 venne destinato alle opere fisse di difesa antiaerea del territorio nazionale, nellebatterie dalRegio Esercito e soprattutto dellaMDICAT, e delle coste ed infrastrutture portuali nelle batterie dellaMILMART. Nel 1935, vista la buona quantità di armi disponibili derivata dalla radiazione di molte unità risalenti alla Grande Guerra o ancor più vecchie, si decise di riutilizzarne le canne installandole su un nuovo affusto antiaereo di costruzione Breda.[3] Alcuni di questi cannoni furono anche utilizzati nelle opere delVallo Alpino. Allo scoppio dellaseconda guerra mondiale risulta ancora in servizio sia sulle unità di seconda linea della marina che, in 492bocche da fuoco,[4] con le batterie antiearee territoriali.
Il cannone, vista la carenza dei moderni75/46 C.A. Mod. 1934 e90/53 Mod. 1939, rimase in servizio nelle batterie fisse, insieme ai pezzi da76/45 Mod. 1911,75/27 C.K. e75/27 A.V., per tutta laseconda guerra mondiale.
La maggior parte di questi cannoni era progettata per svolgere una funzione antiaerea o antinave.[1] Nonostante la sua grande diffusione, le capacità operative di questo cannone non erano delle migliori, soprattutto in funzione antiaerea, data la sua relativamente ridotta gittata massima.[1]
Fratello minore fu ilcannone da 76/30 Armstrong Mod.1915[5], versione più moderna progettata sempre dalla Armstrong per specifico impiego antiaereo su unità minori, installato su quattro diversi affusti (1915, 1916, 1916 modificato e 1917)[6], venne utilizzato suicacciatorpediniereclasse Rosolino Pilo eLa Masa, suisommergibiliclasse F,[7]W ePacinotti, surimorchiatori,dragamine[8] pontoni e in postazione fissa in patria e nelle colonie e soprattutto per armare gliautocannoni da 76/30 R.M.
Il cannone da 76/30 si caratterizzava per avere l'otturatore a cuneo a scorrimento orizzontale (invece dell'otturatore a vitone) e la disposizione degli organi elastici con due recuperatori a molla posti sopra la canna ed un freno di rinculo idraulico posto sotto (la stessa disposizione verrà ripresa dai successivi modelli 1916,1917 e 1918 del 76/40).
Lacanna, in acciaio, con l'otturatore a vitone tronco-conico, pesa 660 kg e scorre su unaculla a manicotto con un singolo freno-recuperatore posto inferiormente nel più vecchio modello 1897[9], mentre nei più recenti modelli 1916, 1917 e 1918 ha due recuperatori a molla posti superiormente ed un freno di rinculo idraulico posto inferiormente.[10] Nelle armi modificate nel 1935 per l'installazione sul nuovo affusto Breda un singolo freno di rinculo idraulico è posto inferiormente alla canna, mentre un singolo recuperatore a molla è posto sopra.[11] Gliaffusti variano a seconda dell'impiego:[12]
Il pezzo richiedeva 7 serventi, che potevano garantire unacadenza di tiro da 12 a 15 colpi al minuto. Il brandeggio, sia sul 76/40 che sul 76/45, era unicamente manuale: questo limitava le prestazioni dell'arma in quanto non permetteva l'asservimento allaCentrale di tiro Mod. 1937 "Gala" di cui erano munite le batterie, per cui i dati di tiro dovevano essere comunicati dal tavolo previsore ai singoli pezzi via telefono, compromettendo la rapidità e la precisione del tiro.
Il munizionamento, acartoccio proietto, era basato sullaGranata da 76/40 c.a., in acciaio, pesante 6,016kg e caricata atritolo, con spoletta ad accenditore pirico. LoShrapnel da 76/40, pesante 6,82 kg, utilizzata nel tiro antinave, venne dismessa prima della guerra.[13]
Il cannone da76/30 Armstrong Mod. 1915, realizzato per laRegia Marina nel 1915, fu impiegato anche per l'allestimento diautocannoni basati suautocarriFiat 18 BLR[14] con l'installazione dell'arma sull'affusto mod. 1917[6]. Durante la guerra furono costituite due batterie, seguite da una terza negli anni '20, per un totale di 14 pezzi. Gli stessi cannoni, durante laseconda guerra mondiale furono reimpiegati dallaRegia Marina per armare gliautocannoni, equipaggiati dallaMilizia Marittima di Artiglieria (MILMART) dellaMVSN e destinati ad aumentare il volume di fuoco disponibile per leDivisioni delRegio Esercito. Durante laseconda guerra mondiale, le officine libiche installarono gli stessi 14 pezzi prima sui nuoviautocarri pesantiLancia Ro, poi, nel 1942, sul più potenteFiat 634N.[15] La 13ª e la 14ªBatteria ebbero cinque autocannoni Lancia ciascuno, la 16ª quattro. Quest'ultima batteria venne aggregata alla16ª Divisione fanteria "Pistoia", mentre la 14ª fu assegnata alla60ª Divisione fanteria "Sabratha".[16] Sei autocannoni furono invece allestiti sullo scafo delFiat 634, assegnati fino alla fine delle operazioni inTunisia alla131ª Divisione corazzata "Centauro".
Altri progetti
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Artiglieria d'accompagnamento econtrocarro | 47/32 ·65/17 ·75/32 | ![]() ![]() |
Artiglieriadivisionale trainata e someggiata | Campale:75/27 Mod. 1906 ·75/27 Mod. 1911 ·75/27 Mod. 1912 ·75/32 ·105/14 Celere:75/27 Mod. 1912 | |
Artiglieria dicorpo d'armata | 105/28 ·149/12 ·149/19 | |
Artiglieria d'armata | 149/35 ·149/40 ·210/22 | |
Artiglieria contraerea | 20/65 Mod. 35 ·Oerlikon 20/70 ·Scotti-IF 20/70 ·37/54 ·75/46 ·90/53 | |
Artiglieria da posizione ecostiera | 57/43 ·70/15 ·75A ·75/27 A.V. ·75/27 C.K. ·75/34 ·76/40 ·76/45 ·102/35 ·102/45 ·120/21 ·120/45 ·120/50 ·149/35 A. ·149/35 S. ·152/45 ·152/50 ·156/47 ·190/45 ·203/50 ·210/8 D.S. ·240/12 ·260/9 ·280/9 ·280/10 ·280/11 ·280/16 ·305/17 ·305/40 R.M. ·305/46 R.M. ·305/50 ·381/40 | |
Artiglierie ferroviarie | Treni armati:76/40 Mod. 1916 R.M. ·102/35 ·120/45 | |
Mortai | 45 mm Mod. 35 Brixia ·81 mm Mod. 1935 ·CEMSA 81 mm L.P. |