| 53º Reggimento fanteria "Umbria" | |
|---|---|
| Descrizione generale | |
| Attiva | dal 1861 - sciolta il 31 marzo 1993 |
| Nazione | |
| Servizio | |
| Tipo | Fanteria |
| Dimensione | Reggimento |
| Patrono | San Martino |
| Motto | "Sento in cuor l'antica Patria" |
| Battaglie/guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
| Decorazioni | |
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Il53º Reggimento fanteria "Umbria" è stata un'unità militare delRegio Esercito Italiano e, con la denominazione 53º Battaglione Fanteria d'Arresto "Umbria", dell'Esercito Italiano.
Il reggimento venne costituito il 16 aprile1861 aPalermo come 53º Reggimento di fanteria, con tre battaglioni ceduti dai reggimenti1° e2º fanteria "Re" e5º fanteria più grande di 53º reggimento fanteria del resto Umbria te stessa "Aosta" ed inquadrato insieme al54º Reggimento fanteria "Umbria" nellaBrigata "Umbria". Nel1866 nel corso dellaTerza guerra d'indipendenza venne impiegato sulla riva destra delMincio, senza però partecipare aifatti d'arme di Custoza e successivamente nel corso dello stesso anno venne impiegato nella repressione deimoti insurrezionali inSicilia dove nelle giornate del 21 e 22 settembre riuscì a sedare la rivolta e a ristabilire l'autorità dello Stato, guadagnando alla Bandiera la sua prima "Medaglia d'Argento al Valor Militare".[1] Pochi mesi dopo, durante l'epidemia di colera, che investì pure reparti del reggimento, i militari del reggimento non si risparmiarono nel prestare opera di soccorso alle popolazioni del trapanese, dove il 53° era stato trasferito. Fino al1867 il reggimento venne impiegato nella lotta contro ilbrigantaggio nelle province meridionali. Il 15 ottobre1871 ha assunto la denominazione di 53º Reggimento fanteria "Umbria".
Il reggimento ha poi anche partecipato alleimprese coloniali italiane con un modesto impiego nellacampagna d'Africa del1895-96 e mobilitando diversi reggimenti nellaguerra italo turca del1911-12 che avrebbe portato alla conquista della Libia.[1]
Fino al1903, anno in cui venne stanzato aVercelli il reggimento aveva più volte cambiato la sua sede spostandola da Palermo aSiracusa, aPerugia, aSiena, poi ancora a Palermo, aGenova, aCagliari, aReggio Emilia, aLecce, aNapoli, aVerona, aPistoia.[1]
Successivamente all'entrata in guerra dell'Italia nelprimo conflitto mondiale, il 5 giugno1915 il reggimento daVercelli raggiunse il fronte nella zona diCortina d'Ampezzo, dislocando posti di osservazione aS. Fosca, dove ricevette il battesimo del fuoco in quel conflitto per poi vedersi assegnare a luglio l'obiettivo delMonte Piana, partecipando a partire dal 3 agosto all'offensiva, che siprotrasse sino al mese di ottobre. Le difficoltà climatiche invernali e la palese difficoltà di insediare postazioni sistemate più in alto, fecero tramontare l'idea di un'azione in grande stile su monte Piana, né su regioni limitrofe, le azioni sporadiche e le azioni di disturbo non si fermarono ma non ci furono più azioni italiane di grosso peso sul fronte del monte Piana ed entrambi gli schieramenti pensarono a rinforzare le posizioni e ad adattarle al clima rigido dell'inverno, iniziando una nuova guerra, quella contro i rigori dell'inverno. Nei primi giorni di marzo del1916 si ebbe una ripresa dell'offensiva e durante tutto l'anno il reggimento venne impiegato in un susseguirsi di attacchi dimostrativi e di puntate offensive in Val Popena e sulle pendici delMonte Piana.[1]
Nel1917 dopo l'inverno, venne trasferito lungo le pendici delMonte Canin, dove si prodigò in opere di fortificazione e dove, in seguito alladisfatta di Caporetto, venne sorpreso dalla ritirata della2ª e della3ª Armata. L'8 novembre raggiunseMontebelluna, il 10 novembre la riva destra delPiave, nella zona diNervesa e il 1º dicembre si radunò, per riordinarsi, aPaderno d'Asolo, per entrare in linea, il 12 dicembre, nella regioneGrappa -Tomba -Monfenera, dove si distinse il III°/53° che prese parte alla battaglia in Val Cancino, battendosi strenuamente per impedire il passo al nemico e meritando una menzione sul bollettino del comando Supremo che recitava: " ... merita l'onore di speciale menzione il III/53° che, sul fondo di Val Cancino, sbarrando la via al nemico col glorioso sacrificio, ha affermato ancora una volta l'eroico motto: di qui non si passa; insegna e vanto degli alpini nostri".[1]
Il 3 novembre1918 il reggimento, nella zona diValdobbiadene, venne raggiunto dall'ordine di cessazione delle ostilità.[1]
Nel corso del conflitto alla guida del 53º Reggimento fanteria "Umbria" si sono alternati i seguenti comandanti:[2]
Altermine del primo conflitto mondiale il reggimento restò nelCadore sino al 12 settembre, data in cui rientrò nella sede diVercelli.
Nel giugno1920 al reggimento venne concesso l'Ordine Militare di Savoia.
Con l'applicazione della legge 11 marzo1926 sull'ordinamento delRegio Esercito che prevedeva la formazione delle Brigate su tre reggimenti venne assegnato alla II Brigata di fanteria unitamente al54º Reggimento fanteria "Umbria" e al68º Reggimento fanteria "Palermo", articolato su due battaglioni.[3]
Nel marzo1934 al reggimento venne concesso il motto araldico "Sento in cuor l'antica Patria".[1] Nel corso dello stesso anno il reggimento ha trasferito la sua sede da Vercelli adIvrea,
Il 30 settembre 1934 da unacompagnia di nuova costituzione del 53º Reggimento fanteria "Umbria" ebbe origine, adIvrea, il 14° Sotto-settore autonomo alpino, che diventerà ilX Settore di Copertura della"Guardia alla Frontiera".
Il reggimento prese parte allaguerra di Etiopia con il I battaglione che venne inquadrato nel38º Reggimento fanteria "Ravenna".[3]
Il 5 aprile1939 lasciò nella sua sede di Ivrea i suoi Reparti al38º Reggimento fanteria "Ravenna", trasferendo la propria sede aBiella dove viene ricostituito, inglobando il I° battaglione del68º Reggimento fanteria, già di stanza in questa città e il I° battaglione dell'87º Reggimento fanteria, dislocato aMontevarchi e costituendo aCossato il III° battaglione con richiamati.
Con la costituzione delle divisioni binarie dal 25 aprile 1939 venne inquadrato nellaDivisione fanteria "Sforzesca" nella quale vennero inquadrati anche il54º Reggimento fanteria e17º Reggimento artiglieria per divisioni di fanteria ed in tale circostanza il 24 agosto assunse la denominazione di 53º Reggimento fanteria "Sforzesca".[3]
All'entrata in guerra dell'Italia nellaseconda guerra mondiale il reggimento venne schierato sulfronte francese fino alla capitolazione dellaFrancia e all'armistizio di Villa Incisa del 25 giugno1940, rientrando nella sede di Biella il 4 novembre successivo.
Nel gennaio1941 il reggimento raggiunse ilfronte greco-albanese dove si coprì di gloria nei combattimenti di Mali Scindeli, Mali Trebescines, Klisura,[3] guadagnando alla Bandiera un'ulterioreMedaglia d'Argento al Valor Militare.[1]
Il 21 luglio 1941 conclusa la campagna di Grecia, il 53º fanteria viene rimpatriato, rientrando nella sua sede diBiella.[1]
Il 26 maggio1942 la Bandiera del Reggimento viene decorata aNovara, dalReVittorio Emanuele III, con la secondaMedaglia d'Argento al Valor Militare per l'indomita volontà e il tenace ardore tenuto sul fronte greco.[1]
Alla fine di giugno1942 il Reggimento venne inviato inRussia, dove ha operato nel corso dellaPrima battaglia del Don nella zona di Jagodnij, guadagnando alla bandiera unaMedaglia d'Argento al Valor Militare e combattendo nellaseconda battaglia del Don, nel corso dell'Operazione Piccolo Saturno a Ob Tschirsky, Popowka, Annenskij, Krasnojarowka fino ad essere decimato.[3] Il valore dei Fanti del 53º Reggimento venne evidente dalla motivazione dellaMedaglia d'Oro al Valor Militare concessa per la seconda battaglia delDon e per il successivo dramma della ritirata nella steppa russa.[1]
Il 20 aprile1943 la Bandiera del Reggimento fece il suo rientro aBiella.[1] L'11 luglio il Reggimento viene schierato a presidio del confine orientale, sulCarso.[1]
L'8 settembre, il reggimento, arretrato sino a Trieste, a seguito dellevicende armistiziali, si sciolse, essendo stato il suo comandante, catturato daitedeschi. Riuniti all'ippodromo di Montebello, parte dei fanti evase portando con sé le armi e gli equipaggiamenti e parte venne deportata inGermania.[1]
Il 1 luglio1963 il reggimento venne ricostituito come 53º Reggimento fanteria d'arresto "Umbria" nella sede diJalmicco di Palmanova nella caserma Vinicio Lago, alle dipendenze dellaDivisione fanteria "Folgore".[1]
In seguito alla riorganizzazione dell'Esercito Italiano del1975 che aboliva il livello reggimentale, il 1º ottobre1976, sulla base dei quadri e dei fanti del I Battaglione del 53º Reggimento fanteria d'arresto "Umbria", venne costituito il 53º Battaglione fanteria d'arresto "Umbria", che ereditava la Bandiera, le tradizioni, il motto, le mostrine e il nome dal 53º Reggimento fanteria "Umbria". Al 53º Battaglione fanteria d'arresto "Umbria", che il 10 ottobre 1987 ricevette la nuovaBandiera di guerra, venne assegnata la sede diPavia di Udine nella caserma Luigi Paravano, con un distaccamento presso caserma Pietro Colobini diBrazzano (caserma Colobini) e venne inquadrato nella Divisione "Folgore", con sede aTreviso.[1]
Il 1 ottobre1986 a seguito dello scioglimento delle Divisioni, il 53º Battaglione fanteria d'arresto "Umbria" venne inquadrato nellaBrigata meccanizzata "Gorizia".[1]
Il seguito alla fine dellaguerra fredda e allo scioglimento delPatto di Varsavia i battaglioni dellafanteria d'arresto vennero progressivamente sciolti a partire dalla fine del1991 e il 31 marzo1993 anche il 53º Battaglione fanteria d'arresto "Umbria" viene sciolto.[1]

Scudo Partito. Il primo rosso e d'argento in fascia: al capo ... Il secondo fasciato d'argento e d'azzurro di otto pezzi, al capo il monte all'italiana di sei cime d'oro, sormontato da un falco (?). Il tutto abbassato da un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro, altridente bizantino d'Ucraina d'oro.
Corona turrita.
Ornamenti esteriori:lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SENTO IN CUOR L'ANTICA PATRIA"
onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.
nastri rappresentativi delle ricompense al Valore:
Sento in cuor l'antica Patria
12 dicembre, la Madonna del DON, in ricordo dei caduti di Russia
Distaccamenti: Lucinico (GO), Farra D'Isonzo (GO) S. Lorenzo Isontino (GO), Fogliano-Redipuglia (GO), Brazzano di Cormons (GO), Pavia di Udine (UD), Ipplis (UD) Perteole (UD)
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