Ildisco in vinile (noto anche comedisco a microsolco o, perellissi,microsolco) e comunemente appellato con il semplice termine "vinile" è un supporto per la memorizzazione e la riproduzioneanalogica disegnali sonori. Venne introdotto nel1948 dallaColumbia records negliStati Uniti d'America come evoluzione del precedente disco a78 giri, dalle simili caratteristiche, realizzato ingommalacca. Comemetonimia, il terminevinile, materiale con il quale veniva realizzato, indica il disco stesso. Per la riproduzione sonora di un disco viene impiegato ungiradischi collegato a unamplificatore; generalmente un giradischi permette di ascoltare dischi di diverso diametro e velocità di rotazione.
Nel1948 furono introdotti i dischi in vinile; questi, rispetto ai precedenti dischi a78 giri in gommalacca che andarono a sostituire, presentano un solco di spessore e profondità minori, per questo sono anche detti "microsolchi", e ruotano a velocità più bassa, consentendo una maggiore durata di registrazione e riuscendo a raggiungere e a volte a superare nei33 giri i 30 minuti a facciata. Neglianni sessanta furono prodotti anche dischiquadrifonici che, grazie ad una tecnologia dettaa matrice adottata nei circuiti, erano in grado di separare i segnali su quattro canali, dando all'ascoltatore l'impressione di essere letteralmente circondato dal suono poiché l'impianto riproduttore era dotato di due casse acustiche anteriori e due posteriori. Questa tecnica ebbe uno scarso successo commerciale, probabilmente a causa degli alti costi dell'apparecchio riproduttore, in particolare delle testine con puntina in diamante con taglioShibata necessarie per la riproduzione quadrifonica, in un'epoca in cui anche gli impianti in grado di riprodurre i soli dischi stereofonici erano ancora un lusso.
Fino aglianni settanta il vinile è stato il più diffuso supporto per la riproduzione audio di materiale pre-registrato, ma all'inizio deglianni settanta la sua preminenza è stata insidiata dallemusicassette e alla fine deglianni ottanta il vinile ha ceduto progressivamente il posto alcompact disc (CD Audio). La produzione su larga scala di dischi in vinile è praticamente cessata nei primianni novanta (in Italia fino al1993). Dalla seconda metà degli anni duemila il disco in vinile è tornato negli scaffali dei negozi, essenzialmente come prodotto di nicchia. I dati di consuntivo 2011 stilati dall'istituto Nielsen SoundScan indicano un aumento da 2,8 a 3,9 milioni di LP in vinile venduti negli USA. Anche in Italia la produzione e la vendita del vinile, ristampe in particolare, hanno ripreso quota. Molti sono gli artisti che stampano i loro lavori anche su vinile.
Il vinile più caro del mondo è il45 giriDo I Love You (Indeed I Do) del1965 diFrank Wilson stampato in sole due copie e acquistato per 20.000sterline (22.484Euro al cambio attuale), mentre il33 giri più caro èYesterday and Today deiBeatles nella "Butcher Cover" che può costare fino a 45.000dollari, anche se mediamente ha un valore massimo di 20.000dollari[1].
Nel 2011 il mercato italiano del vinile si è aggirato su 2,1 milioni dieuro, risultando il quinto mercato europeo dopo Germania, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi e il settimo del mondo. Nel mondo la compravendita dei vinili nel 2011 ha mosso 115,4 milioni ossia il 28,7% in più del 2010[2]. Questi dati erano ancora molto inferiori alle vendite stimate per i CD e i download digitali, ma nel decennio successivo il supporto è andato incontro ad una crescita esponenziale delle vendite tanto da superare quelle dei CD nel2021, tornando ad essere il supporto fisico musicale più venduto dopo quasi trentacinque anni.[3]
Grazie al computerSinclair ZX Spectrum, nel 1984 i musicistiMike Logan eBruno Bergonzi, componenti del gruppoDhuo, hanno realizzato il disco in vinileRome By Night/On Video, contenente una traccia che poteva essere registrata su cassetta, la cassetta messa nel computer: si poteva così udire la musica e contemporaneamente vedere sullo schermo un video computerizzato.[4]
Si presenta come una piastra circolare recante su entrambe le facce un solco a spirale, inciso a partire dal bordo esterno, in cui è codificata in modo analogico la registrazione dei suoni. Le migliori qualità delvinile (PVC) rispetto allagommalacca permisero di ridurre lo spessore dei solchi, diminuire il passo della spirale e abbassare la velocità di rotazione da 78 a 33⅓ giri per minuto, ottenendo così una maggiore durata di ascolto che raggiunse circa 30 minuti per facciata neiLong-Playing (LP), con punte massime di circa 40 minuti per lato, specialmente per leopere liriche.
Sono stati prodotti anche dischi con diametri diversi, per esempio 16 pollici usato in ambito radiofonico, e con velocità di rotazione diverse come per esempio 16,6 giri al minuto per ottenere una maggiore durata, sebbene a scapito della fedeltà. I dischi a 16 giri furono prodotti per lo più neglianni cinquanta esessanta, soprattutto negli USA. Le dimensioni di un 16 giri, contrassegnato dalla sigla LLP, sono le stesse di un LP 33 giri (12 o 10 pollici) e la durata della riproduzione è di circa 60 minuti per facciata. In Italia la produzione di 16 giri fu scarsissima, laDurium e laFonit adottarono questa velocità in alcune edizioni musicali.
I dischi a 78 giri e i primi dischi microsolco erano registrati con il segnale di un solocanale, erano perciò dettimonofonici. Neglianni trenta venne ideata una tecnica che permetteva di incidere contemporaneamente due segnali su un'unica traccia, sfruttando oltre al movimento orizzontale dello stilo, fino ad allora utilizzato, anche quello verticale (profondità). Registrando il segnale di somma (destro + sinistro) con movimenti orizzontali e il segnale di differenza (destro - sinistro) con movimenti verticali dello stilo, fu possibile inscrivere nel solco entrambi i canali necessari ad una riproduzionestereofonica, mantenendo comunque la retrocompatibilità con i giradischi monofonici dotati di fonorivelatore sensibile solo alle oscillazioni orizzontali della puntina. L'effetto di questa tecnologia, che fu commercializzata a partire daglianni sessanta e si affermò solo nel corso deglianni settanta, era la possibilità di riconoscere la provenienza spaziale dei suoni: destra, sinistra e anche l'immagine sonora virtuale centrale e di profondità.
I dischi sono stati prodotti in vari formati e con varie velocità di rotazione. I tipi più comuni sono:
diametro | velocità di rotazione | denominazione comune | durata approssimativa per facciata | |
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pollici | cm | giri al minuto | minuti | |
12 | 30,0 | 33 ⅓ | Long playing (LP) o33 giri | 15'-20' |
12 | 30,0 | 45 / 33 ⅓ | Maxi Single,Mix,EP o12" | 15' |
10 | 25,0 | 45 / 33 ⅓ | 10",EP 10" oLP | 15'-20' |
10 | 25,0 | 16 ⅔ | LP,16 giri | 60' |
10 | 25,0 | 78 | 78 giri ostandard playing (SP) | 3' |
7 | 17,5 | 45 / 33 ⅓ | EP 7" | 5'-7' |
7 | 17,5 | 45 | Singolo,45 giri o7" | 3' |
5 | 12,7 | 45 | Split,EP | 3' |
I dischi 78 giri erano prodotti ingommalacca, materiale termoplastico caratterizzato da fragilità e da una struttura superficiale che generava un notevole fruscio. Nei dischi microsolco la gommalacca è stata sostituita da una resina termoplastica, ilPVC. Da questo materiale deriva la denominazionevinile usata per indicare i dischi prodotti con questa tecnologia.
Il colore del supporto è tipicamente nero, anche se sono stati realizzati per motivi commerciali dischi in vinile colorato, soprattuttoMaxi-single.
I dischi in vinile vengono stampati a caldo per mezzo di unapressa idraulica, utilizzando una matrice realizzata in metallo a partire da unmaster principale, una sorta di primo disco ottenutoincidendo (tramite incisore di Neumann[5]) sucera oguttaperca con la massima precisione i suoni originali provenienti da registrazioni susupporto magnetico ottenute in sala di registrazione. Il disco "positivo" così ottenuto viene sottoposto a verniciatura con cloruro di stagno e argento. Questa è una sostanza elettroconducente che permette albagno galvanico di far sì che sul disco si depositi uno strato dinichel. Da questo supporto si ottiene un primo "negativo" da cui viene generata una copia metallica chiamata "madre". Questa copia presenta, come il disco di origine, i solchi incisi. La matrice così ottenuta viene ascoltata e osservata al microscopio per verificare la presenza di imperfezioni. Ripetendo nuovamente il procedimento galvanico, per ispessire il supporto, si ottengono gli stampi definitivi che verranno utilizzati per pressare il vinile.
Il disco che tutti noi conosciamo ha origine da un ammasso gommoso dicloruro di polivinile chiamato "biscotto" che viene inserito nella pressa a caldo, insieme alle etichette delle rispettive facciate. La pressa forma il disco e imprime sul vinile i solchi. Dopo la pressatura e il raffreddamento il disco presenta i bordi frastagliati e occorre rifilarlo mediante unarifilatrice che dà al disco la forma definitiva.
Il suono su disco in vinile è riprodotto in modoanalogico; per la riproduzione l'informazione sonora viene letta per mezzo di una puntina, in diamante o altro materiale sintetico, posta sul solco inciso. La rotazione del disco fa sì che la puntina generi vibrazioni derivanti dall'irregolarità del solco che, per mezzo dello stilo su cui è montata, vengono portate ad un trasduttore (dettofonorivelatore) montato su unbraccio di lettura; la testina di lettura può essere realizzata con varie tecnologie:
Il sistemapiezoelettrico sfrutta la caratteristica di particolari cristalli che generano elettricità quando vengono sottoposti a sforzi meccanici. È caratterizzato da un segnale elevato e da una qualità piuttosto limitata. Era utilizzato soprattutto negli apparati portatili e in quelli di fascia economica, mentre è restato in uso solo in alcuni giradischi molto economici; tuttavia negli anni cinquanta è esistita una produzione di notevole qualità di apparecchi che sfruttavano il sistema di lettura piezoelettrico. Questi ultimi erano spesso usati in raffinati mobili radio-giradischi, spesso di produzione tedesca, oggi non esattamente classificabili comeHi-Fi, tuttavia presentavano una notevole corposità sonora edeufonia. Famosi giradischi con sistema piezoelettrico di questo genere erano gli automatici PerpetuumEbner, Elac, Dual e simili.
I sistemi amagnete mobile e abobina mobile tuttora usati sfruttano il fenomeno dell'induzione elettromagnetica per generare un segnale proporzionale agli spostamenti della puntina. La differenza fra i due è legata a quale parte viene fatta muovere nei confronti dell'altra. I pick-up a magnete mobile hanno sempre avuto maggior diffusione rispetto a quelli a bobina mobile, più complessi e di conseguenza costosi, nonché per il livello molto più debole del segnale generato che richiede un ulteriore circuitopreamplificatore. Il segnale generato, nell'ordine dei millivolt nei pick-up a magnete mobile, vieneamplificato per poter pilotare glialtoparlanti. Sono stati realizzati degli apparecchi che utilizzano un fasciolaser per leggere il solco del disco in maniera analoga a quella utilizzata dai lettori dicompact disc. Questa tecnologia, estremamente costosa vista anche la produzione estremamente scarsa, si rivolge a coloro che vogliono riprodurre i vecchi dischi in vinile senza usurarli.
A causa dell'impossibilità fisica di trasferire meccanicamente nel solco in ugual misura tutte le frequenze comprese tra i 20 Hz e i 20 kHz, il segnale elettrico, prima di essere trasferito sul disco, viene equalizzato enfatizzando gli acuti e attenuando i bassi; questo permette di avere solchi più stretti e quindi una maggiore durata del disco. Per annullare gli effetti di questo trattamento in riproduzione, è sufficiente applicare una equalizzazione opposta in fase di preamplificazione. Purtroppo la curva di equalizzazione dei dischi è stata standardizzata dallaRIAA solo nel 1953, quindi trovare la giusta curva di de-enfasi per i primi 33 giri immessi sul mercato non è semplice. La curva di de-enfasi RIAA somiglia ad una "S" molto aperta; il suo centro rappresenta la frequenza di 1000 Hz, punto di equalizzazione nulla; le frequenze al di sopra di questo punto vengono attenuate, quelle al di sotto vengono esaltate. L'equalizzazione viene effettuata da un filtro, che può essere realizzato tramite una semplice rete diresistori econdensatori, la precisione dei valori dei componenti del filtro determina il grado di fedeltà in frequenza del segnale riprodotto.
Al fine di ridurre al minimo la progressiva perdita di aderenza al microsolco delle puntine a profilo conico, sono state progettate puntine di diverso profilo, per esempio ellissoide: questa geometria permette di ridurre la superficie di contatto con il microsolco, consentendo allo stilo una migliore aderenza alle pareti del microsolco.
Siccome il vinile ha bisogno di tempo per tornare alla sua forma originale, in genere gli audiofili pongono un congruo intervallo di tempo tra due ascolti dello stesso supporto (almeno ventiquattro ore). Una tecnica di pulizia, non ben vista da molti collezionisti e appassionati, è l'uso di un secondo braccetto preposto a inumidire i solchi con acqua distillata o detergenti specifici. Al di là dei dubbi dei puristi del suono, se il supporto non è rovinato da graffi o tracce di grasso dei polpastrelli, l'acqua distillata è il detergente più indicato per rimuovere tracce di polvere dal microsolco in quanto, non essendo polarizzata e non presentando sostanze impure, permette di pulire la superficie del disco senza creare fenomeni elettrostatici che attirerebbero ulteriore polvere. Per venire incontro a questa esigenza degli audiofili sono comparse sul mercato macchine lavadischi progettate appositamente a questo scopo. Tuttavia la manutenzione quotidiana di un disco in vinile non necessita di sistemi così costosi, bastano infatti pochi accorgimenti per ottenere risultati che riportano la superficie del supporto su livelli molto vicini al nuovo. In tal caso possono essere impiegate le spazzole in fibra di carbonio per la rimozione della polvere, mentre se il disco si presenta molto sporco lo si può detergere con un panno in microfibra imbevuto di acqua demineralizzata (quella che solitamente viene utilizzata anche nel ferro da stiro) e una modica quantità di prodotto lavavetri, continuando a strofinare in senso antiorario.[6][7]
Molti collezionisti usano registrare il contenuto del disco su supporto analogico o digitale (nastro magnetico,Compact Disc ofile digitale) e ascoltare queste riproduzioni evitando l'uso del disco stesso, anche se in questo caso si privilegia la durata del supporto in vinile rispetto all'ascolto del suono "originale".
Sono presenti sul mercato etichette che offrono a catalogo dischi in vinile a 12", 10" e 7", nonché aziende costruttrici di giradischi che adottano soluzioni tecniche all'avanguardia. Inoltre il vinile è ancora molto usato daidisc jockey e molte etichette distribuiscono musica su vinile appositamente per dj. Nonostante la tanto pubblicizzata superiorità delCompact Disc, il disco in vinile viene ancora apprezzato da molti puristi di musica classica, jazz, blues e rock. Questo apprezzamento può avere diverse motivazioni, tra cui:
A renderlo obsoleto dal punto di vista tecnologico vi sono anche tecniche digitali operanti concampionamenti del suono ad alte frequenze e maggior profondità in bit. A questo punto però non si parla più di supporti di consumo, ma di prodotti orientati verso mercati più di nicchia o di produzione di master professionali in studio dove anche l'analogico offre altri tipi di supporto di qualità superiore come nastri magnetici in bobina o"open reel", tuttora preferiti da diversi artisti per l'incisione dei loro dischi.
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