Si corre su pista. All'aperto i primi 120 metri di gara sono in curva e gli ultimi 80 metri in rettilineo. Ogni atleta ha una corsia da dove non può uscire per tutta la durata della gara.
La partenza avviene tramite appositiblocchi di partenza, nei quali gli atleti si posizionano per poter avere una migliore accelerazione negli istanti successivi allo start. In partenza i corridori non sono allineati: quelli che corrono nelle corsie più interne infatti, per fare in modo che la distanza percorsa sia uguale per tutti, partono apparentemente più indietro rispetto agli altri, per compensare il minor raggio di curvatura della loro corsia.
La gara dei 200 metri può essere accomunata allostadio che veniva corso nei Giochi olimpici dell'antichità, che corrispondeva a 192 metri.
La gara si svolge anche indoor, occasione nella quale i corridori devono percorrere un intero giro di pista, spesso dotata di un'inclinazione trasversale per compensare il ridotto raggio di curvatura. Nonostante questo accorgimento, l'elevata velocità di gara comporta comunque un notevole vantaggio per gli atleti nelle corsie più esterne. A causa di ciò e della conseguente prevedibilità delle gare, l'ultimo titolo di campione mondiale indoor è stato assegnato nel2004.[1]
Ilrecord mondiale maschile appartiene algiamaicanoUsain Bolt che ha percorso la distanza in 19secondi e 19 centesimi aiMondiali diBerlino il 20 agosto 2009, migliorando di 11 centesimi il suo precedente primato. Il più longevo record maschile di tale specialità appartiene aPietro Mennea, che fissò il cronometro a 19"72 il 12 settembre 1979 nel corso delleUniversiadi aCittà del Messico e lo detenne per poco meno di 17 anni, fino al 19"66 diMichael Johnson nel 1996 (successivamente migliorato fino a 19"32 dallo stesso Johnson). Quello di Mennea è tuttora il record europeo dei 200 metri piani.
Il record femminile è invece appannaggio della scomparsaFlorence Griffith-Joyner (USA), che percorse la distanza in 21"34 aSeul il 29 settembre 1988, mentre la miglior prestazione tra gli atleti viventi è della giamaicanaShericka Jackson (Budapest 2023, 21"41). Al coperto i record mondiali sono detenuti dalnamibianoFrank Fredericks, che corse in 19"92 aLiévin il 18 febbraio 1996 e, per quanto riguarda le donne, dallagiamaicanaMerlene Ottey con il tempo di 21"87 stabilito nel 1993.
La gara dei 200 metri è quella che, storicamente e statisticamente, ha fornito le migliori prestazioni sulla velocità pura.Confrontando l'evoluzione dei primati mondiali su tale distanza dall'introduzione del cronometraggio elettronico (1968), il primo record sui 200 m fu il 19"83 diTommie Smith aiGiochi olimpici del 1968 aCittà del Messico (velocità media 36,31 km/h); il primo record sui 100 m fu 9"95 (36,18 km/h), prestazione ottenuta daJim Hines nella medesima occasione.
Tale margine fu incrementato quandoMennea portò il record dei 200 m a 19"72 (36,51 km/h) nel 1979, in occasione delleUniversiadi diCittà del Messico. Il record mondiale dei 200 m rimase imbattuto fino al 1996, nel frattempo quello dei 100 m fu più volte migliorato, fino al 9"86 diCarl Lewis diTokyo1991 che eguagliava in termini velocistici la prestazione di Mennea.
Tra il 1994 e il 1996 ci fu l'unico breve periodo di predominio dei 100 m:Leroy Burrell aveva migliorato di un centesimo la prestazione di Lewis (v.m. 36,55 km/h). Nel 1996Michael Johnson batté il primato di Mennea, prima ai trials statunitensi con 19"66 (36,62 km/h), poi aiGiochi olimpici diAtlanta con 19"32 (37,27 km/h).
Gli attuali record mondiali, entrambi diUsain Bolt, sono in leggera controtendenza: 9"58 (37,57 km/h) contro 19"19 (37,52 km/h). A livello femminile il "predominio" è sempre andato invece ai 100 m; gli attuali record mondiali lo indicano: 10"49 (34,32 km/h) contro 21"34 (33,74 km/h).
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