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Lastoria di Verona trae le sue origini nella fondazione del primo nucleo abitativo sulcolle San Pietro, risalente probabilmente alNeolitico, per giungere sino ai giorni nostri: le testimonianze di una storia così antica e ricca sono visibili nei monumenti, per le strade e le piazze, perfino nel sottosuolo, dove emergono le rovine ed i manufatti delle antiche civiltà preistoriche ma specialmente romane. Fu soprattutto durante la dominazione romana cheVerona prosperò sino a diventare una delle più importanti città del nord Italia, statuto che mantenne anche dopo lacaduta dell'impero romano, quando la città venne più volte elevata a capitale diRegni romano-germanici.
NelBasso Medioevo divenne unLibero Comune, spesso sconvolto da sanguinose lotte tra lefamiglie guelfe e ghibelline: le prime capeggiate daiSambonifacio, le seconde daiMontecchi prima, e dagliScaligeri poi; questi ultimi furono gli attori principali della storia veronese per due secoli e proprio sotto la loro guida vi fu l'indolore passaggio da Comune aSignoria. Nel 1388 la cittadina scaligera perse la propria indipendenza per finire soggiogata daiVisconti prima, e daiCarraresi poi; già nel 1405 vi fu però ladedizione di Verona a Venezia, che amministrò la città fino alla sua caduta nel 1797, momento dal quale si susseguirono le dominazioni francesi e austriache. Verona divenne parte del neonatoRegno d'Italia solo nel 1866, a seguito dellaterza guerra d'indipendenza italiana.
Lastoria dell'Austria si protrae dai primi insediamenti delPaleolitico all'età contemporanea. L'Austria fu anticamente abitata daiCelti appartenenti allacultura di Hallstatt e dagliIlliri nella parte orientale. Con l'avanzata dei primi, i secondi si spostarono sempre più verso le coste adriatiche riducendo la loro presenza nella regione. Le terre a sud delDanubio vennero conquistate daiRomani alla fine delI secolo a.C. e per molto tempo fecero parte dell'Impero romano. A partire dalV secolo il territorio fu soggetto allemigrazioni deipopoli germanici, venendo abitato daRugi,Eruli eAlemanni. NelVI secolo giunsero iBavari, che occuparono l'intero territorio fino alIX secolo, quando divenne parte delregno franco.
Divenuta parte delSacro Romano Impero comeMarca Orientale, la regione corrispondente all'attualeBassa eAlta Austria venne affidata nel 976 aLeopoldo I di Babenberg, capostipite del casato deiBabenberg, dando inizio alla vera e propria storia del paese. NelXIII secolo la dinastia dei Babenberg si estinse, e dopo un breve interregno la Marca venne presa daRodolfo I d'Asburgo, il cuicasato governerà l'Austria fino alXX secolo. Già centro della compositamonarchia asburgica, a seguito delladissoluzione del Sacro Romano Impero da parte dell'imperatoreFrancesco II nel 1806, l'Austria divenne il centro dell'Impero austriaco, che fu parte dellaConfederazione tedesca fino alla sconfitta nellaguerra austro-prussiana del 1866. L'anno successivo l'Austriaformò una doppia monarchia con l'Ungheria: l'Impero austro-ungarico (1867-1918).
Quando questo impero crollò a seguito della sconfitta nellaprima guerra mondiale, il territorio austriaco fu ridotto alle sole principali aree dell'impero dilingua tedesca, portandolo ai confini odierni. Ciò portò alla nascita dellaPrima Repubblica Austriaca, dotata di istituzioni democratico-rappresentative fino al 1934, quando il cancelliereEngelbert Dollfuss stabilì unadittatura nota comeaustrofascismo, cercando, nel contempo, di mantenerla indipendente dallaGermania nazista. Nonostante i suoi sforzi, nel 1938 il Paese venne annesso al Terzo Reich (il cosiddettoAnschluss) per volere diAdolf Hitler. Alla fine dellaseconda guerra mondiale, dopo la sconfitta nazista, l'Austria venneoccupata dagli Alleati fino al 1955, quando la nazionedivenne nuovamente una repubblica indipendente, a condizione cherimanesse neutrale. Dopo ilcollasso del comunismo inEuropa orientale, l'Austria venne sempre più coinvolta nelle questioni continentali: nel 1995 entrò a far parte dell'Unione europea e, nel 1999, dellazona euro.
Laburla di Bardakçı Baba ("Papà mastro bicchieraio" inturco) è consistita nella creazione di una falsa tomba di un misticoSufi mai esistito, aIstanbul, nel quartiere diFulya. Il sepolcro, eretto nel 1968 e successivamente spostato, ricostruito in forma lussuosa e infine smantellato, era diventato oggetto della pietà popolare nel quartiere.
Ricorre oggi: laChiesa cattolica celebra lamemoria dei santiMartino I edErmenegildo e quella delle beateIda di Boulogne e Ida di Lovanio.
Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:
Le 10 maggiori(al 13 aprile 2025):English (inglese)(6 980 445) ·Binisaya (cebuano)(6 116 766) ·Deutsch (tedesco)(3 005 602) ·Français (francese)(2 677 007) ·Svenska (svedese)(2 608 402) ·Nederlands (olandese)(2 184 168) ·Русский (russo)(2 039 207) ·Español (spagnolo)(2 024 970) ·Italiano(1 913 151) ·Polski (polacco)(1 654 192)
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Voci nuovein evidenza:
Voci sostanzialmente modificatein evidenza:
il Wikipediano, notizie dalla comunità
È in corso ilFestival delle fonti
Questa settimana la voce da tradurre è:
(versione in italiano:Terremoto di Pegu del 1930)
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.„
Gesù,Discorso della Montagna
Una giovanevenditrice ambulante propone i suoi articoli devozionali per le strade diMaracaibo in occasione dellaDomenica delle palme, che quest'anno cade il 13 aprile.
Così mi pare
Flavia Steno, Genova, 1913.
Capoluogo dell'omonima provincia inVeneto, è il quarto comune della regione per popolazione, ed il quinto più densamente popolato. La città è meta diturismo culturale per il suo patrimonio artistico ed è stata dichiarataPatrimonio dell'umanità dall'UNESCO per i numerosi contributi architettonici diAndrea Palladio.
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