Vitaliano Borromeo
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Titolo cardinalizio | |||
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Età allamorte | anni | ||
Nascita | Milano 3 marzo1720 | ||
Morte | Roma 7 giugno1793 | ||
Sepoltura | Basilica di Santa Prassede all'Esquilino (Roma) | ||
Conversione | |||
Appartenenza | |||
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Vestizione | [[{{{aVest}}}]] | ||
Professione religiosa | [[{{{aPR}}}]] | ||
Ordinatodiacono | |||
Ordinazionepresbiterale | {{{O}}} | ||
Ordinazionepresbiterale | dicembre 1747 | ||
NominatoAbate | {{{nominatoAB}}} | ||
Nominatoamministratore apostolico | {{{nominatoAA}}} | ||
Nominatovescovo | {{{nominato}}} | ||
Nominatoarcivescovo | 16 febbraio1756 daBenedetto XIV | ||
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Consacrazione vescovile | {{{C}}} | ||
Consacrazione vescovile | Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (Roma), 22 febbraio 1756 dal card.arc.Giorgio Doria | ||
Elevazione adArcivescovo | {{{elevato}}} | ||
Elevazione aPatriarca | {{{patriarca}}} | ||
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Creazione aCardinale | {{{P}}} | ||
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Creato Cardinale | 26 settembre 1766 daClemente XIII (vedi) | ||
Deposto dal cardinalato | [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]] | ||
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Cardinale per | |||
Cardinale per | 26 anni, 8 mesi e 11 giorni | ||
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Durata del pontificato | 14 anni, 5 mesi e 28 giorni | ||
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Extra | Anni di pontificato | ||
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Vitaliano Borromeo, al secoloVitaliano VII Borromeo (Milano,3 marzo1720; † Roma, 7 giugno 1793) è stato un arcivescovo,nunzio apostolico ecardinaleitaliano.
Cenni biografici
Nacque a Milano, nella parrocchia di santa Maria Padrone, il3 marzo1720, terzogenito del conte Giovanni Benedetto e della moglie Clelia del Grillo, dei marchesi di Monforte. Fubattezzato dalparroco alla nascita, la cerimonia fu ripetuta pochi giorni dopo inchiesa, dove ricevette i nomi di Vitaliano Carlo Filippo.
Formazione e attività prelatizia
A tredici anni entrò alCollegio dei Nobili milanese. Nel1735 fu mandato a studiare aRoma presso ilCollegio Romano. Frequentò quindi l'università di Pavia dove si addottoròin utroque iure il20 ottobre1745.
Tornò a Roma per intraprendere la carrieracuriale, divennereferendario delledue Segnature e nel1747 ricevette l'ordinazione sacerdotale. Fu quindi inviato presso lalegazione bolognese come vice-legato. Ritornato a Roma divenne nel1753 consultore deiRiti e delSant'Uffizio.
Episcopato
Nel1756 fu elettoarcivescovo titolare di Tebe e il22 febbraio, nellaBasilica di San Carlo al Corso, fuconsacrato dal cardinalGiorgio Doria, coadiuvato damons. Niccolo Lercari (ch),arcivescovo titolare di Rodi e da mons. Giovanni Battista Giampe (Ch),vescovo titolare diFilippopoli. Il16 marzo di quell'anno fu nominatoNunzio apostolico nel Granducato di Toscana. Giunse a Firenze il29 aprile, dove resse la nunziatura sino al1579 quando fu inviato nunzio presso il Sacro Romano Impero. Dopo una lunga sosta aMilano giunse a Vienna il24 agosto1660 e fu ricevuto ufficialmente a corte solo il2 ottobre seguente.
In una memoria presentata al cancelliere Kaunitz il15 febbraio1764, il nunzio lamentava che non si fosse consultata laSanta Sede per un atto che coinvolgeva gli interessi religiosi e patrimoniali dellaDiocesi di Como. Oltre a una disposizione che permetteva al governo delleTre Leghe l'eventuale alienazione di alcuni beni ecclesiastici, era particolarmente ostico allaCuria romana un articolo segreto che consentiva la tolleranza delle famiglieprotestanti; ma il tentativo del nunzio di ottenere la soppressione della clausola, prima che il trattato fosse ratificato, fu però vano. Nel1766 l'azione del Borromeo divenne sempre meno efficace di fronte a un sempre più diretto intervento del governo imperiale negli affari ecclesiastici. Nelluglio di quell'anno, informato del progetto del conte di Firmian circa la riforma della censura dei libri nelloStato di Milano, il Borromeo presentò aMaria Teresa un memoriale volto soprattutto a evitare che la revisione fosse divisa in due sezioni separate; il nunzio non negava allo Stato il diritto di rivedere ogni libro, ma lo rivendicava anche allaChiesa, essendo impossibile la divisione aprioristica tra materie religiose e politiche.
La posizione intransigente del Borromeo, che non era condivisa dall'arcivescovo di MilanoGiuseppe Pozzobonelli, aumentò l'isolamento del nunzio. Ciò apparve evidente anche nella scarsa confidenza che i vescovi tedeschi gli dimostrarono allorché fu loro distribuita una circolare governativa in cui si chiedeva di svelarei gravami che soffrono e ricevono dalla Santa Sede: secondo il Borromeo, i vescovi desideravano soprattutto ingraziarsi i ministrila cui animosità contro la Chiesa non si può dire a qual segno sia giunta. Nel mese dimaggio il Borromeo denunciava alla segreteria di Stato il tentativo di innalzare a Viennaun contro altare alle scuole deigesuiti, ponendo sulla cattedra universitaria dell'istituita facoltàteologica Pietro Mario GazzanigaO.P.[1] che, sebbenebuon religioso, per le sue posizioni antigesuitiche avrebbe potuto nuocere all'azione che il Borromeo svolgeva da tempo presso Maria Teresa in favore dellaCompagnia. Per questi motivi il Borromeo consigliò il richiamo in patria del teologodomenicano.
Cardinalato
Già elevato alla porpora nelConcistoro del 26 settembre 1766, il Borromeo, sostituito daAntonio Eugenio Visconti, lasciò Vienna nelsettembre1767. Ritornato a Roma nell'autunno1768. Ottenuto iltitolo cardinalizio diSanta Maria in Ara Coeli fu nominato legato diRavenna il1º gennaio dell'anno seguente. Prese possesso del governo affidatogli soltanto il4 luglio, dopo la nomina del nuovoponteficeClemente XIV.
Inconclave il Borromeo appoggiò la candidatura di questi, anche perché sembra avesse assicurato che igesuiti non sarebbero stati soppressi. A Ravenna fu purtroppo costretto dopo il1773 a eseguire le direttive papali per la soppressione della Compagnia in una zona ove operavano anche numerosi ex gesuiti spagnoli.
Allamorte diClemente XIV si recò a Roma per i lavoriconciliari che videro l'elezione dipapa Pio VI. Questi lo richiamò a Roma nel1778. A Ravenna fu sostituito dal cardinalLuigi Valenti Gonzaga. Dopo una breve permanenza a Milano si trasferì definitivamente a Roma. Fu membro delle congregazioni delsant'Uffizio,Concilio,Propaganda Fide,Indulgenze e sacre reliquie,Acque e fu deputato alla correzione dei libri della Chiesa orientale. Nel1781 divenne prefetto dellaCongregazione dell'immunità ecclesiastica.
Nel1783 optò per iltitolo disanta Prassede. Nel clima di attiva reazione alle idee gianseniste e giurisdizionaliste che si andava creando a Roma dopo il1782, il Borromeo ebbe una parte di primo piano, proteggendo alcuni ex gesuiti.
Scoppiata in Francia la Rivoluzione, fu chiamato a far parte, insieme ai cardinaliAlbani,Antonelli,Campanelli,Pallotta eSalviati, della Congregazione per gli affari di Francia, che doveva esaminare la situazione seguita alla promulgazione dellacostituzione civile del clero e che orientò in senso intransigente le decisioni del papa.
Morte
Morì aRoma il7 giugno1793. I funerali si tennero nellaBasilica di Santa Prassede dove fu sepolto.
Genealogia episcopale
![]() | Per approfondire, vedi la voceGenealogia episcopale |
- CardinaleScipione Rebiba
- CardinaleGiulio Antonio Santori
- CardinaleGirolamo Bernerio,O.P.
- ArcivescovoGaleazzo Sanvitale
- CardinaleLudovico Ludovisi
- CardinaleLuigi Caetani
- CardinaleUlderico Carpegna
- CardinalePaluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- CardinaleGiorgio Doria
- CardinaleVitaliano Borromeo
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Tebe | Successore: | ![]() |
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Felice Solazzo Castriotta (Ch) | 16 febbraio1756 -19 dicembre1768 | Serafino Brancone (Branconi) (Ch),O.S.B. | I |
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Felice Solazzo Castriotta (Ch) | {{{data}}} | Serafino Brancone (Branconi) (Ch),O.S.B. |
Predecessore: | Nunzio apostolico per il Granducato di Toscana | Successore: | ![]() |
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Antonio Biglia | 16 marzo1756 -12 dicembre1759 | Bernardino Honorati | I |
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Antonio Biglia | {{{data}}} | Bernardino Honorati |
Predecessore: | Nunzio apostolico presso l'Imperatore | Successore: | ![]() |
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Ignazio Michele Crivelli | 20 gennaio1760 -26 settembre1766 | Antonio Eugenio Visconti | I |
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Ignazio Michele Crivelli | {{{data}}} | Antonio Eugenio Visconti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Ara Coeli | Successore: | ![]() |
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Niccolò Oddi,S.J. | 19 dicembre1768 -15 dicembre1783 | Innocenzo Conti | I |
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Niccolò Oddi,S.J. | {{{data}}} | Innocenzo Conti |
Predecessore: | Legato apostolico di Romagna | Successore: | ![]() |
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Enea Silvio Piccolomini | 19 dicembre1768 -1º giugno1778 | Luigi Valenti Gonzaga | I |
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Enea Silvio Piccolomini | {{{data}}} | Luigi Valenti Gonzaga |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione dell'Immunità Ecclesiastica | Successore: | ![]() |
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Gennaro Antonio de Simone | 1º luglio1781 -7 giugno1793 | Luigi Valenti Gonzaga | I |
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Gennaro Antonio de Simone | {{{data}}} | Luigi Valenti Gonzaga |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prassede | Successore: | ![]() |
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Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze | 15 dicembre1783 -7 giugno1793 | Francesco Saverio de Zelada | I |
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Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze | {{{data}}} | Francesco Saverio de Zelada |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Tebe in Grecia
- Nunzi apostolici per il Granducato di Toscana
- Nunzi apostolici per il Sacro Romano Impero
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Ara Coeli
- Prefetti della Congregazione dell'immunità ecclesiastica
- Cardinali presbiteri di Santa Prassede
- Legati pontifici di Romagna
- Presbiteri ordinati nel 1747
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1756
- Vescovi italiani del XVIII secolo
- Vescovi del XVIII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Giorgio Doria
- Concistoro 26 settembre 1766
- Cardinali italiani del XVIII secolo
- Cardinali del XVIII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Clemente XIII
- Biografie
- Arcivescovi per nome
- Arcivescovi italiani
- Nunzi apostolici italiani
- Cardinali italiani
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- Nati il 3 marzo
- Nati nel XVIII secolo
- Morti nel 1793
- Morti il 7 giugno