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Sacerdote (ebraismo)

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George C. Needham,Sacerdote del Tabernacolo (1874), disegno; Washington (USA), The Library of Congress

Ilsacerdote dell'Antico Testamento è l'uomo adibito alculto, in particolare nelTempio di Gerusalemme. InIsraele il sacerdozio costituisce un'istituzione permanente di uomini dedicati al servizio diJHWH.

Il termineebraico per "sacerdote" ècohen (כּהן, traslitterato anchekohèn), pl.cohanim (כּהנִים, traslitterato anchekohaním). Ingreco il termine usato èἱερεύς, hiereús.

Indice

Storia

Il sacerdozio dell'Antico Testamento ha avuto uno sviluppo e una storia molto complessi[1].

L'ambiente circostante

Presso i popoli civili che circondavanoIsraele la funzione sacerdotale era sovente assicurata dalre, specialmente inMesopotamia e inEgitto; il re era in questo assistito da unclero organizzatogerarchicamente, per lo piùereditario, con le caratteristiche di casta.

L'epoca dei patriarchi

Letradizioni dellaGenesi mostrano i patriarchi che costruisconoaltari inCanaan (Gen12,7-8; 13,18; 26,25) edoffronosacrifici (Gen22; 31,54; 46,1). I patriarchi esercitano il sacerdoziofamiliare, praticato nella maggior parte dei popoli antichi.

I soli sacerdoti che compaiono in questa epoca sonostranieri:Melchisedec, sacerdote-re diGerusalemme (Gen14,18-20) ed i sacerdoti delFaraone (Gen41,45; 47,22). Latribù di Levi è ancora soltanto unatribù profana, senza funzionisacre (Gen34,25-31; 49,5-7).

L'epoca mosaica

A partire daMosè, anch'eglilevita, sembra farsi strada la specializzazione di questa tribù nelle funzioni delculto. Il racconto arcaico diEs32,25-29 esprime il carattere essenziale del suo sacerdozio: essa èeletta econsacrata daDio stesso per il suoservizio. Labenedizione di Mosè, a differenza di quella diGiacobbe, le attribuisce i compiti specifici dei sacerdoti (Dt33,8-11)[2].

I leviti sono allora i sacerdoti per eccellenza (Gdc17,7-13; 18,19), e sono addetti ai varisantuari del paese. Ma a lato del sacerdozio levitico continua ad essere esercitato il sacerdozio familiare (Gdc6,18-29; 13,19; 17,51Sam7,1).

L'epoca dei re

Sotto la monarchia ilre esercita parecchie funzioni sacerdotali, alla stessa maniera dei re dei popoli vicini:

Tuttavia il re riceve il titolo di sacerdote solo nell'anticoSalmi110,4, che lo paragona aMelchisedec; in pratica, nonostante questa allusione al sacerdozio regale diCanaan, egli è più un patrono del sacerdozio che un membro della castasacra.

Di fatto il sacerdozio divenne un'istituzione organizzata soprattutto nelsantuario diGerusalemme. Nei santuari fuori di Gerusalemme, preesistenti a quello di Gerusalemme, e soprattutto inGiudea, i leviti dovevano essere molto numerosi. Sembra cheDavide eSalomone abbiano cercato di distribuire i leviti in tutti i santuari del paese (Gs21;Gdc18,30), ma parecchi santuari locali avevano sacerdoti di origine diversa (1Re12,31).

All'epoca diDavide il Tempio di Gerusalemme è il centro cultuale di Israele. In un primo momento se ne dividono il servizio due sacerdoti:

Sotto gli ordini del sacerdote-capo, il sacerdozio di Gerusalemme conta diversi subalterni. Il personale del Tempio, prima dell'esilio babilonese, conta persino degliincirconcisi (Es44,7-9; cfr.Gs9,27).

Il sacerdozio era quindi ereditario (cfr.Es28,1-4) ed in stretto legame con lamonarchia. Le sue attribuzioni non erano limitate alculto, come generalmente si crede: ai sacerdoti apparteneva l'insegnamento dellaLegge. A questo insegnamento sacerdotale risalgono la legislazione scritta di Israele e la trasmissione delle antiche tradizioni sulle origini e parte della poesia cultuale.

La riforma del re Giosia

Modello delTempio di Gerusalemme. Il servizio dei sacerdoti nelTempio di Gerusalemme, iniziato dai tempi diDavide, diviene esclusivo, a scapito degli altri santuari locali, con laRiforma di Giosia del621 a.C.

La riforma diGiosia (621 a.C.) sopprime i santuari locali, consacra il monopolio dei leviti e stabilisce la supremazia delTempio di Gerusalemme. Essa è la naturale conclusione del processo di sviluppo del sacerdozio di Gerusalemme.

Andando oltre le esigenze delDeuteronomio (18,6-8), la riforma di Gioia riservava di fatto l'esercizio delle funzioni sacerdotali ai soli discendenti diSadoc (2Re23,8-10). Questa riforma è il necessario preludio all'ulteriore distinzione tra sacerdoti eleviti, che sarà più netta inEz44,10-31.

L'esilio babilonese e il post-esilio

La caduta diGerusalemme in mano aibabilonesi (587), con il conseguenteesilio e la rovina del Tempio, sgancia il sacerdozio dallacorona e gli conferisce un'autorità maggiore sul popolo. Liberato dalle influenze e dalletentazioni delpoterepolitico, esercitato ormai dapagani, il sacerdozio diventa la guidareligiosa della nazione.

Il progressivo scomparire delprofetismo, a partire dalV secolo a.C., accentua ancora di più la sua autorità. I progetti di riforma diEzechiele escludono il "principe" dalsantuario (Ez44,1-3; 46). La casta levitica detiene ormai un monopolio incontestato, di cui si trova eccezione soltanto inIs66,21.

Le raccoltesacerdotali delPentateuco (V eIV secolo a.C.), e poi l'opera delCronista (III secolo a.C.) danno infine un quadro particolareggiato dellagerarchia sacerdotale, organizzata in maniera rigorosa:

Questetre classi costituiscono la tribùsacra, tutta votata alservizio diYHWH.

L'epoca maccabaica

La gerarchia così stabilita non conosce ormai più variazioni, salvo che per la designazione del sommo sacerdote.

Nel172 a.C. l'ultimo sommo sacerdote discendente da Sadoc,Onia III, è assassinato per intrighi politici (2Mac3,34).

La rivolta deimaccabei alla grecizzazione imposta daAntioco IV Epifane termina con la investitura diGionata, proveniente da una famiglia sacerdotale molto oscura.

Gli succede nel143 a.C. il fratelloSimone: questi costituisce il punto di partenza della dinastia degliAsmonei, sacerdoti ere (143-137 a.C.), che sono capi politici emilitari più che religiosi, e che per questo provocano l'opposizione deifarisei; d'altro lato, la loro origine non sadochita non è accettata da clero tradizionalista, e lasetta sacerdotale diQumran effettua unoscisma.

A partire poi dal regno diErode il Grande (37 a.C.), i sommi sacerdoti sono designati dall'autorità politica, che li sceglie tra le grandi famiglie sacerdotali, le quali costituiscono il gruppo dei "sommi sacerdoti", così nominati nelNuovo Testamento (Lc3,2;At4,6).

Funzioni

InIsraele, nonostante l'evoluzione dellasocietà e lo sviluppo dottrinale che si realizza nel corso delle età, il sacerdozio esercita sempredueministeri fondamentali, che corrispondono a due forme dimediazione: ilservizio delculto ed il servizio dellaparola[6].

Funzioni cultuali

Il sacerdote è inIsraele l'uomo delsantuario:

Atto essenziale del sacerdote è ilsacrificio. In esso egli appare nella pienezza della sua funzione dimediatore: presenta aDio l'offerta dei suoi fedeli e trasmette a questi labenedizione divina:

Dopo l'esilio babilonese i sacerdoti svolgono questo ufficio ognigiorno nell'offerta delsacrificio perpetuo (Es29,38-42).

Una volta all'anno ilsommo sacerdote appare nella sua funzione di mediatore supremo officiando, nelgiorno dell'espiazione (yom kippur), per ilperdono di tutti ipeccati del suopopolo (Lev16;Sir50,5-21).

In forma accessoria il sacerdote è pure incaricato dei riti diconsacrazione e dipurificazione:

Il servizio della parola

Se inMesopotamia ed inEgitto il sacerdote esercitava ladivinazione, rispondendo in nome del suodio alle consultazioni dei fedeli, nell'anticoIsraele, il sacerdote svolge una funzione analoga usando l'efod (1Sam30,7-8), l'Urim eTummim (1Sam14,36-42;Dt33,8); ma di queste funzioni si parla più dopoDavide, poiché inIsraele laparola di Dio, intesa come parola adattata alle circostanze dellavita, giunge al suopopolo per un'altra via, quella deiprofeti mossi dalloSpirito.

Ma esiste pure una forma tradizionale della parola, che ha il suo punto di partenza nei grandi avvenimenti dellastoria della salvezza e nelle clausole del1'alleanza delSinai. Questatradizione sacra si cristallizza in due forme:

  • nei racconti che richiamano i grandi ricordi del passato;
  • nellaLegge che trova in essi il suo significato.

I sacerdoti sono i ministri di questa parola (vedi per esempioAronne inEs4,14-16). Nella liturgia dellefeste, essi ripetono ai fedeli i racconti su cui si fonda la fede diIsraele (Es1-15,Gs2-6 sono probabilmente echi di questecelebrazioni). In occasione dellerinnovazioni dell'alleanza essi proclamano laTorah (Es24,7;Dt27;Nee8), e dellaTorah sono anche gli interpreti ordinari; mediante istruzioni pratiche rispondono alle consultazioni dei fedeli (Dt33,10;Ger18,18;Ez44,23;Ag2,11-13) ed esercitano una funzionegiudiziaria (Dt17,8-13;Ez44,23-24). Come prolungamento di queste attività, essi assicurano la redazione scritta della legge nei diversi codici:

È da far risalire ai sacerdoti anche la compilazione finale delPentateuco (cfr.Esd7,14-26;Nee8).

Si comprende così perché, nei libri dell'Antico Testamento, il sacerdote appare come l'uomo dellaconoscenza (Os4,6;Mal2,6-7;Sir45,17): egli è ilmediatore dellaparola di Dio nella sua forma tradizionale di storia e di codici.

Negli ultimi secoli delgiudaismo appaiono fenomeni nuovi:

Il sacerdozio si concentra allora nelle sue funzionirituali.

La tensione verso il superamento nell'Antico Testamento

Il sacerdozio dell'Antico Testamento ha realizzato lamissione di conservare viva inIsraele latradizione diMosè e deiprofeti, ed ha accompagnato la vitareligiosa delpopolo di Dio. Ma già nello stesso Antico Testamento si trovano passi in direzione di un suo superamento.

La critica del sacerdozio

Di fronte alle esigenze della missione sacerdotale, vi furono sempre sacerdoti indegni del loro compito, e iprofeti si incaricarono di stigmatizzarne le deficienze:

Tali rimproveri non possono essere spiegati semplicemente comepolemica tra due caste opposte, profetie sacerdoti, e per vari motivi:

Negli ultimisecoli delgiudaismo, poi, lacomunità diQumràn, che si stacca daltempio opponendosi al "sacerdoteempio", è unasetta sacerdotale.

L'ideale sacerdotale

Lecritiche deiprofeti sono ispirate da un altoideale sacerdotale: i profeti ricordano ai sacerdoti loro contemporanei i loro obblighi: esigono da essi ilcultopuro e lafedeltà allaTorah. I legislatorisacerdotali definiscono lapurità e lasantità dei sacerdoti (Ez44,15-31;Lev21; 10).

Ilpopolo di Dio dell'Antico Testamento è ben cosciente che l'uomo è da se stesso incapace della purità e della santità cheDio gli chiede. Perciò è da Dio stesso che si attende in definitiva la realizzazione del sacerdozioperfetto nelgiorno dellarestaurazione (Zc3) e delgiudizio (Mal3,14): siattende il sacerdotefedele a fianco delMessiafiglio diDavide (Zc4; 6,12-13;Ger33,17-22).

Lasperanza deidue messia diAronne e diIsraele appare più volte anche negli scritti diQumràn, ed in uno scrittoapocrifo, iTestamenti dei patriarchi. In questi testi, così come in parecchi ritocchi apportati a testi biblici (Zc3,8; 6,11), ilmessia sacerdotale prende il sopravvento sulmessia re'. Questo primato del sacerdote è in armonia con un aspetto essenziale della dottrina dell'alleanza: Israele è il "popolo-sacerdote" (Es19,6;Is61,6;2Mac2,17-18), il solo popolo al mondo che assicuri ilculto del veroDio; nel suoperfezionamento definitivo esso renderà aYHWH il culto perfetto (Ez40-48;Is60-62; 2,1-5). Come potrebbe il popolo giungere a ciò senza un sacerdote allatesta?

Il compimento in Cristo, sommo ed eterno sacerdote

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi le vociSacerdozio di Cristo eSacerdozio battesimale

La tensione verso uncompimento giunge a destinazione inGesù. Sebbene egli non si attribuisca mai il titolo disacerdote, definisce però la suamissione con termini sacerdotali:

Tutto ilNuovo Testamento parla dellamorte di Gesù in termini sacrificali, e soprattutto laLettera agli Ebrei svolge ampiamente il tema del sacerdozio di Cristo.

Idiscepoli diGesù formano il nuovo "sacerdozio regale" (1Pt2,5-9;Ap1,6; 5,10; 20,6) che offre aDio il verocultospirituale (Rm12,1; cfr.Fil3,3;Eb9,14; 12,28).

I sacerdoti nell'ebraismo odierno

Secondo l'ebraismo ortodosso, con la distruzione delsecondo tempio nel70 d.C. e la cessazione deisacrifici ebraici, la maggior parte delle funzioni sacerdotali è sospesa in attesa della ricostituzione delTerzo Tempio ad opera delMessia.

Attualmente le uniche funzioni sacerdotali rimaste sono laBenedizione[7] e la riscossione del riscatto deiprimogeniti; gli unici privilegi sacerdotali ancora in vigore sono l'onore che è loro dovuto e la precedenza nella salita allalettura dellaTorah nel cultosinagogale.

Tra gli ebrei contemporanei sono molti quelli che vantano un'ascendenzaaronnide e dunque sacerdotale[8].

v  d  m
Antico Testamento
Pentateuco (inebraicoTorah, "Legge")
Profeti (in ebraicoNevi'im)

Profeti anteriori o Libri storici:
Giosuè[1] ·Giudici[1] ·1 e 2 Samuele[1] ·1 e 2 Re[1]
Profeti posteriori:
Profeti maggiori:Isaia ·Geremia ·Ezechiele
Profeti minori o Dodici: ·Osea ·Gioele ·Amos ·Abdia ·Giona ·Michea ·Naum ·Abacuc ·Sofonia ·Aggeo ·Zaccaria ·Malachia

Libri sapienziali (in ebraicoKetuvim, "Scritti")
Deuterocanonici

Tobia ·Giuditta[1] ·I Maccabei[1] ·II Maccabei[1] ·Sapienza[3] ·Siracide[3] oEcclesiastico ·Baruc[2] ·Lettera di Geremia[2] oBaruc cap. 6 ·Aggiunte a Daniele · Aggiunte aEster

Altri canoni

Note:1. tradizionalmente contato tra iLibri storici  - 2. tra iLibri profetici  - 3. tra iLibri sapienziali

Note
  1. Per tutta questa parte vediAugustin George (1971), p. 1114-1116.
  2. Tale testo riflette in realtà una situazione posteriore.
  3. Legenealogie posteriori lo collegheranno, al pari diEbiatar, alla discendenza diAronne (cfr.1Cr5,27-34).
  4. In realtà c'è sempre stato, in ognisantuario un sacerdote capo; il titolo disommo sacerdote compare in un'epoca in cui l'assenza delre fa sentire il bisogno di un altro capo, non in senso politico, ma religioso.
  5. Alcuni studiosi ritengono che i leviti provengano dai sacerdoti degli altri santuari, che non avevano cessato di avere una certa importanza; essi sono allora stabiliti in una posizione subordinata (2Re23,9) e quelli che si trasferiscono aGerusalemme sono assimilati agli inservienti del Tempio.
  6. Ciò corrisponde a quelle che sono le funzioni sacerdotali nellereligioni: ivi i sacerdoti sonoministri delculto, custodi delletradizionisacre, portavoce della [[divinità] nella loro qualità didivinatori. Cfr.Augustin George (1971), p. 1116.
  7. Anche oggi i sacerdoti (cohanim) che partecipino ad una funzione dell'ebraismo ortodosso impartiscono una speciale benedizione, dettabirkat kohanim oNesiat Kapayim, il cui testo si trova nellaTorah:
    «Parla adAronne e ai suoifigli e riferisci loro: Voibenedirete così gliIsraeliti; direte loro:
    Ti benedica ilSignore
    e ti protegga.
    Il Signore faccia brillare il suovolto su di te
    e ti sia propizio.
    Il Signore rivolga su di te il suo volto
    e ti concedapace. Così porranno il mio nome sugli Israelitie io li benedirò. »
  8. Vedi i cognomi Cohen, Cohn, Kohn, Kohen.
Bibliografia
Voci correlate
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Il contenuto di questa voce è statofirmatoil giorno7 ottobre2011 dadon Paolo Benvenuto,baccelliere inTeologia.

Il firmatario ne garantisce lacorrettezza, lascientificità, l'equilibrio delle sue parti.
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