Mi piace FB.pngHai già messomi piace sullapaginafacebook diCathopedia?Mi piace FB rovesciato.png

Pasqua

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/BookmarkSegui @Cathopedia
Vai alla navigazioneVai alla ricerca
Disambig-dark.svg
Questa voce tratta dellafestaebraica prima ecristiana poi dellaPasqua, nel suo aspettobiblico
⇒ Gli aspetti legati allastoria della Chiesa sono trattati inPasqua (storia della Chiesa), e quelliliturgici inPasqua (liturgia)
Piero della Francesca,LaRisurrezione di Cristo, ca.1420-1492. Nellafestacristiana diPasqua si celebra questo grande evento

Pasqua è la festacristiana nella quale si celebra ilmemoriale dellarisurrezione di Gesù; essa riunisce in tutti i luoghi idiscepoli diCristo nellacomunione con il loroSignore, veroagnello di Dio; li associa alla suamorte ed alla sua risurrezione che li hannoliberati dalpeccato e dallamorte.

La Pasqua cristiana ha le sueradici nell'omonimafestaebraica: questa commemorava l'esodo che avevaliberato gli ebrei dallaschiavitùegiziana, e al tempo diGesù radunava aGerusalemme ilpopolo d'Israele per l'immolazione e lamanducazione dell'agnello pasquale.

Vi è continuità dalla Pasqua ebraica a quella cristiana, ma si è cambiato piano, passando dall'antica allanuova alleanza mediante la Pasqua diGesù.

Il termineitaliano "Pasqua" è ricalcato sul grecoπάσχα, páscha presente nelNuovo Testamento.

Indice

Nell'Antico Testamento

Il termine

Il termineebraico perPasqua èpesaḥ (inaramaicopisḥā)[1].

L'origine del termine è discussa. Taluni vi attribuiscono un'etimologia straniera,assira (pasahu, "placare") oegiziana (pa-sh, "il ricordo", oppurepe-sah, "il colpo"); ma nessuna di queste ipotesi si impone.[2]

La Bibbia collega il terminepesaḥ al veropasaḥ, che significa sia "zoppicare", sia "eseguire unadanzarituale attorno ad unsacrificio" (cfr.1Re18,21.26), sia, in senso figurato, "saltare", "passare", "risparmiare": in questo senso la Pasqua è ilpassaggio diYHWH chepassò oltre le case degli israeliti, mentre colpiva quelle degli Egiziani (Es12,13.23.27; cfr.Is31,5).

Dai testi biblici emerge anche il significato dipesaḥ come "agnellosacrificato" (per la Pasqua), o più semplicemente "agnello pasquale". Ciò si evince chiaramente da una corretta traduzione dell'espressionepesah hu lyhwh ("è la Pasqua diYHWH") che appare inEs12,11, dove il pronomehu (esso) è riferito al capo di bestiame minuto che doveva essere sacrificato per poi esseremangiato.[3]

Evoluzione

Nell'Antico Testamento si può scorgere uno sviluppo della festa, che è inizialmente unafestaprimaverile legata alla vita deipastori, e che diviene poi un rito commemorativo dellaliberazione dallaschiavitù d'Egitto.

In un'altra direzione, la festa, inizialmente a dimensionefamiliare, giunge più tardi ad essere celebrata in maniera centralizzata nelTempio di Gerusalemme.

I tempi più antichi: Pasqua primaverile, nomade e domestica

In origine la Pasqua è una festa difamiglia. La si celebra dinotte, allaluna piena dell'equinozio diprimavera, ilquattordici del mese diabib o dellespighe (chiamatonisan dopo l'esilio babilonese). Si offre aYHWH un giovaneanimale, nato nell'anno, per attirare lebenedizioni divine sulgregge. Lavittima è unagnello o uncapretto,maschio, senza difetto (Es12,3-6); non se ne deve spezzare alcunosso (Es12,46;Nm99,12). Il suosangue è posto, in segno di preservazione, all'ingresso di ognicasa (Es12,7.22.23). La suacarne è mangiata nel corso di unpasto veloce, preso dai convitati in tenuta daviaggio (Es12,8-11).

Questi trattinomadi e domestici suggeriscono per la Pasqua un'origine antichissima: essa potrebbe essere il sacrificio che gli Israeliti chiedono alFaraone di poter andare a celebrare nel deserto (Es3,18; 5,1-3); risalirebbe così a untempo anteriore aMosè e all'uscita dall'Egitto.

La storicizzazione dopo l'esodo

La festa primaverile legata alla vita dei nomadi acquista il suo significato definitivo in occasione dell'esodo.

La grande primavera di Israele è quella in cui Dio lo libera dalgiogo egiziano mediante una serie di interventiprovvidenziali, il più splendido dei quali si afferma nelladecimapiaga: lo sterminio deiprimogeniti egiziani (Es11,5; 12,12.29-30).[4]

Dal momento che la Pasqua coincide con laliberazione degli Israeliti, essa diventa ilmemoriale dell'esodo, che rimane da quel momento in poi l'avvenimento principale della storia delpopolo d'Israele. La celebrazione della Pasqua ricorda che Dio ha colpito l'Egitto e ha risparmiato i suoifedeli (Es12,26-27; 13,8-10): da questo momento in poi questo sarà il senso della Pasqua.

Il collegamento con la festa degli azzimi

Col tempo alla Pasqua si salda un'altra festa, originariamente distinta, ma collegata per la sua data primaverile: quella degliAzzimi (Es12,15-20). La Pasqua si celebra il 14 delmese; la celebrazione degli azzimi si fissa ai giorni dal 15 al 21.

Il rito dei pani non fermentati accompagna l'offerta delleprimizie dellamesse (Lev23,5-14;Dt26,1); la eliminazione dellievito vecchio è unrito di purità e di rinnovamento annuale; si discute se abbia originenomade oagricola. Qualunque sia l'origine,latradizione israelitica ha collegato questo rito all'uscita dall'Egitto (Es25,15; 34,18). Esso viene quindi ad evocare lafretta della partenza, così rapida che gli Israeliti hanno dovuto portar via la loro pasta prima che avesse fermentato (Es12,34.39).

Nei calendari liturgici, Pasqua ed Azzimi sono ora distinti (Lev23,5-8; cfr.Esd6,19-22;2Cr35,17), ora confusi (Dt16,1-8;2Cr30,1-13).

La centralizzazione al tempio di Gerusalemme

Tra le evoluzioni subite dalla Pasqua attraverso isecoli, la modifica più importante è l'innovazione introdotta dalDeuteronomio: essa trasforma l'antica celebrazionefamiliare in una festa delTempio di Gerusalemme (Dt16,10. Forse questa legislazione ha conosciuto sotto ilreEzechia un inizio di realizzazione (2Cr30; cfr.Is30,29); in ogni caso, essa diviene realtà sottoGiosia (2Re23,21-23;2Cr35). La Pasqua si allinea in tal modo alla centralizzazione generale delculto; il suorito si adatta ad essa:

Dopo l'esilio la Pasqua diventa la festa per eccellenza, la cui omissione comporterebbe per iGiudei una verascomunica (Nm9,13); tutti icirconcisi, ed essi soli, devono prendervi parte (Es12,43-49); in caso di necessità, può essere ritardata di unmese (Nm9,9-13; cfr.2Cr30,2-4).

Queste precisazioni della legislazionesacerdotale fissano una giurisprudenza ormai immutabile. Fuori diGerusalemme la Pasqua è indubbiamente celebrata qua o là nella cornice familiare; così è certamente nella colonia giudaica diElefantina, inEgitto, secondo quanto attestato da un documento dell'anno419 a.C.. Ma l'immolazione dell'agnello è progressivamente eliminata da queste celebrazioni particolari, che ormai vengono eclissate dalla solennità di Gerusalemme.

La Pasqua è così diventata oggetto di uno dei grandipellegrinaggi effettuati annualmente dagli israeliti.

La celebrazione della Pasqua nel corso della della storia d'Israele

Nelle Pasque annuali di Israele si attualizza la liberazione dell'esodo. Questo significato profondo della festa è avvertito con maggior intensità nelle tappe importanti della storia di Israele:

Significato

Commemorazione della prima liberazione e stimolo alla rilettura del presente

La festa di Pasqua ha anzitutto un carattere dicommemorazione della primaliberazione, quella dalla schiavitù dell'Egitto. Questo è il suo significato fondamentale.

La commemorazione effettuata dianno in anno feconda però la rilettura della storia attuale di Israele, soprattutto quando il popolo subisce altre schiavitù:

Carattere sacrificale della Pasqua

Oltre al carattere commemorativo, l'immolazione dell'agnello pasquale ha anche carattere sacrificale[6]; inEs12,26-27 si parla espressamente del "sacrificio della Pasqua per ilSignore". In tale passo si adopera la parolazébhāḥ che indica un vero sacrificio; stessa cosa in34,25, dove si parla della "vittima sacrificale dellafesta di Pasqua" (cfr. anche23,18). Anche inNm9,7.13 si parla di una offerta di sacrificio: si usa la parolaqorbān e il verboqārabh nella formahiphʿîl (hiqrîbh).Sap18,9 poi, alludendo all'agnello pasquale, dice che "ifiglisanti deigiusti offrivano sacrifici in segreto".

Nellatradizione più antica lo scannare lavittima toccava aipadri difamiglia (Es12,3-6); solo quando essi non erano puri erano sostituiti in ciò daileviti ({2Cr30,17)[7]. Ma l'atto propriamente sacrificale, cioè quello di spargere ilsangue della vittima intorno all'altare, era riservato aisacerdoti (2Cr29,22;Lev1,11; 3,2.8). Nella celebrazione della Pasqua sottoEzechia "i sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dalle mani dei leviti" (2Cr30,16); lo stesso avvenne nella Pasqua celebrata sottoGiosia (2Cr35,11). C'è ragione di credere che questo fosse il rito ordinario; di fatto così lo descrive laMišnāh.

La Pasqua nella rilettura delTargum

Nelgiudaismo la Pasqua riveste un ricchissimo significato, reso esplicito dalTargum diEs12,42: l'evento celebrato nella Pasqua, la liberazione diIsraele dallaschiavitù d'Egitto, evoca tre situazioni: ilmondo tratto dalcaos,Isacco sottratto al supplizio, l'umanità sottratta allamiseria delMessiaatteso.

Queste prospettive trovano nella Bibbia molti punti d'appoggio:

Nel Nuovo Testamento

Il termine

NelNuovo Testamento il termineπάσχα, páscha significa per lo più la festa pasquale ebraica, e come tale appare inMt26,2;Mc14,1;Lc22,1; cfr.Lc2,41;Gv2,13.23; 6,4; 11,55; 12,1; 18,39; 19,14;At12,4;Eb11,28).

Altrove il termine indica talvolta la cena pasquale, come inMt26,18.19;Mc14,16;Lc22,8.9.13. Con il senso di cena pasquale, o meglio diagnello pasquale, si trova nell'espressione "mangiare la Pasqua", presente inMt27,17;Mc14,12-14;Lc22,11.15;Gv18,28. Il senso di "agnello paquale" è invece esclusivo nell'espressione "immolare la Pasqua" diMc14,12 (cfr.Lc22,7) e nel testo di1Cor5,7 sulCristo-agnello.

Gesù e la Pasqua

Gesù, durante la sua vita, celebra la Pasqua giudaica. In occasione di varie celebrazioni pasquali pronunziaparole e compie atti che poco a poco ne mutano il senso:

Glievangelisti hanno ben compreso le intenzioni di Gesù e, con sfumature diverse, le mettono inluce:

La Pasqua domenicale

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voceDomenica

Crocifisso allavigilia di unsabato (Mc15,42 e par.;Gv19,31),Gesùrisorge l'indomani di questo stesso sabato: il primogiorno dellasettimana (Mc16,2 e par.). In questo stesso primo giorno gliapostoli ritrovano il loroSignore risorto: egliappare loro nel corso di un pasto che ripete l'Ultima Cena (Lc24,30.42-43;Mc16,14;Gv20,19-26; 21,1-14;At1,4).

A radice di ciò le assemblee cristiane si riuniscono quindi il primo giorno della settimana per lafrazione del pane (At20,7;1Cor16,2). Questo giorno ricevette ben presto unnome nuovo: ilgiorno del Signore,dies Domini, la "domenica" (Ap1,10). Essoricorda aicristiani la risurrezione di Cristo, li unisce a lui nellacelebrazione dell'Eucaristia, li indirizza verso l'attesa della suaparusia (1Cor11,26).

La Pasqua annuale

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la vocePasqua (liturgia)

Oltre alla Pasqua domenicale, c'è pure per i cristiani una celebrazione annuale che dà alla Pasqua giudaica un nuovo contenuto:

In questa notte pasquale che brilla ai loro occhi come ilgiorno, al fine di preparare il loro incontro nella santa cena Con l'agnello di Dio che porta e toglie i peccati del mondo, essi si riuniscono per unavigilia in cui il racconto dell'esodo è letto loro ad una nuova profondità (1Pt1,13-21):battezzati, essi costituiscono ilpopolo di Dio inesilio (1,17),camminano con lereni succinte (1,13), liberi dalmale, verso laterra promessa delregno dei cieli.

Poiché Cristo, lorovittima pasquale, è statoimmolato, bisogna che essi celebrino la festa non con il vecchiofermento della cattiva condotta, ma conazzimi dipurezza e diverità (1Cor5,6-8). Con Cristo essi hanno vissuto personalmente il mistero di Pasquamorendo al peccato erisorgendo per una vita nuova (Rm6,3-11;Col2,12). Perciò la festa dellarisurrezione di Cristo diventa ben presto la data privilegiata del battesimo, risurrezione dei cristiani in cui rivive ilmistero pasquale.

La controversia delII secolo sulladata della celebrazione della Pasqua lascia intatto questo senso profondo che sottolinea il superamento definitivo della festa giudaica.

La Pasqua escatologica

Per i cristiani ilmistero pasquale terminerà con lamorte, larisurrezione, l'incontro con ilSignore. La Pasqua terrena prepara per essi questo ultimo "passaggio", questa Pasqua dell'al di là.

Di fatto il terminePasqua non designa soltanto ilmistero della morte e della risurrezione di Cristo, o ilrito eucaristicosettimanale oannuale, ma designa pure ilbanchetto celeste verso il quale noi tutti camminiamo.

L'Apocalisse innalza gli occhi deidiscepoli verso l'agnello ancora segnato dal suo supplizio, ma vivo edin piedi; rivestito digloria, egli attira a sé i suoimartiri (Ap5,6-12; 12,11). Secondo le sue stesse parole,Gesù ha veramentecompiuto la Pasqua mediante l'oblazione eucaristica della sua morte, mediante la sua risurrezione, mediante ilsacramento perpetuo del suosacrificio, infine mediante la suaparusia (Lc22,16), che deve riunire i suoi per lagioia del banchetto definitivo, nelregno delPadre suo (Mt26,29).

Note
  1. Pasqua, inVocabolario Treccanion line.
  2. Pierre-Émile Bonnard (1971) 856.
  3. Lo stesso significato appare anche nelNuovo Testamento (cfr.Mc14,12.14;Lc22,15;1Cor5,7).
  4. All'avvenimento dello sterminio deiprimogeniti degliegiziani latradizioneebraica collegò in seguito l'immolazione dei primogeniti delgregge ed ilriscatto dei primogeniti degli israeliti (Es13,1-2.11-15;Nm3,13; 8,17); tale accostamento rimane però secondario.
  5. NeiLXX tale versetto è numerato 38,8.
  6. Silverio Zedda (1952) 897.
  7. Per un altro esempio di oblazione di vittime che non venivano sgozzate daisacerdoti cfr.Es29,22.
Bibliografia
Voci correlate
Estratto da "http://it.cathopedia.org/w/index.php?title=Pasqua&oldid=578807"
Categoria:
Categorie nascoste: