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Ordine cistercense

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Ordine cistercense
inlatinoOrdo Cisterciensis
Arms of Ordo cisterciensis.svg
Lo stemma dell'ordine, recante le armi del ducato di Borgogna (bandato d'oro e d'azzurro e bordato di rosso) sovrapposte a quelle del regno diFrancia (d'azzurro, seminato di fiordalisi)
Istituto di vita consacrata
Ordine monasticomaschile didiritto pontificio
Altri nomi
FondatoreSan Roberto di Molesme
Data fondazione21 marzo1098
siglaO. Cist.
Abate generaleMauro Giuseppe Lepori
RegolaRegola di san Benedetto
Approvato daCallisto II
Data di approvazione1119
MottoCistercium mater nostra
Abitotunica bianca con cinta, scapolare nero
Scopovita comunitaria,ascetica,lavoro, rigoreliturgico
Costituzioni1118
Santo patronoSan Roberto di Molesme,
San Bernardo di Chiaravalle,
San Benedetto da Norcia
Collegamenti esterni
[www.ocist.org/ Sito ufficiale]
Scheda sugcatholic.com
Scheda sucatholic-hierarchy.org

L'Ordine cistercense (inlatinoOrdo Cisterciensis,siglaO.Cist.) è unordine monasticodi diritto pontificio. Ebbe origine dall'abbazia di Cîteaux (in latinoCistercium), in Borgogna,fondata dasan Roberto di Molesme nel1098. Sorse all'interno dellacongregazione cluniacense dal desiderio, da parte di alcunimonaci, di vivere in maggiore austerità e tornare al lavoro manuale e alla stretta osservanza dellaregola di san Benedetto[1].

L'ordine è organizzato in monasteri autonomi riuniti in congregazioni monastiche, ciascuna delle quali dotata dicostituzioni proprie[2]: è retto da unabate generale residente aRoma[3].

Indice

Cenni storici

I santi primi abati di Cîteaux: Roberto, Alberico e Stefano Harding

Le origini

L'esatta ricostruzione delle vicende storiche che hanno portato alla nascità dell'ordine cistercense è alquanto difficoltosa, sia per la scarsezza e l'incerta datazione dei documenti che per il fatto che la sua origine non è tanto ricollegabile all'intuizione di un singolo fondatore, ma alla ricerca progressiva condotta da un gruppo di monaci di una nuova forma di vita religiosa.

L'abbazia madre di Cîteaux venne fondata daSan Roberto di Molesme, esponente di una nobilefamiglia della Champagne e già priore di numerosi monasteri benedettini:[4] dopo un'esperienza eremitica condotta nella foresta di Collan, nel1075 fondò un monastero benedettino riformato aMolesme, in Borgogna e ne venne elettoabate. Poiché, nonostante le sue intenzioni, il monastero divenne una ricca abbazia, con alle dipendenze una trentina dipriorati, Roberto, deciso a mettere in pratica una stretta osservanza dellaregola di san Benedetto, raccolse ventuno membri della comunità e il21 marzo1098,[5] con l'approvazione del legato pontificioUgo di Romans e sotto la protezione del duca Oddone I di Borgogna, diede inizio a una nuova comunità monastica a Cîteaux (in latinoCistercium),[6] nei pressi di Digione, dove il visconte Rainaldo di Beaune gli aveva donato una chiesa e dei terreni.

Per sottolineare la loro intenzione di condurre un più austero stile di vita nelNovum monasterium, i monaci della comunità rinnovarono i lorovoti nelle mani di Roberto. Nell'estate del1099papa Urbano II ordinò a Roberto di tornare nell'abbazia di Molesme[7] e i monaci di Cîteaux elessero come suo successoreAlberico,[8] il quale riuscì a ottenere dapapa Pasquale II l'approvazione per il suo monastero e, con ilPrivilegium Romanum del19 ottobre1100, la sua libertà da intromissioni di autorità ecclesiastiche o secolari.

Ad Alberico succedette l'ingleseSan Stefano Harding, che dopo essersi formato presso l'abbazia di Sherborne e poi a Parigi e aRoma e dopo aver conosciuto lavita monastica così come condotta aCluny,Camaldoli eVallombrosa, era entrato tra i monaci di Molesme e aveva poi aderito al gruppo riformato di Cîteaux.[9] Sotto il suo governo, la vita religiosa fiorì e la situazione economica dell'abbazia migliorò significativamente.

Nella primavera del1112 entrarono nella comunità il nobileBernardo di Fontaines che portò con sé trenta suoi compagni.[10] Il crescente afflusso di persone desiderose di far parte della comunità rese necessaria la fondazione di monasteri filiali: il primo sorse a La Ferté nel1113, nel1114 ne venne fondato uno a Pontigny, poi uno a Morimond e nel1115 dodici monaci guidati da Bernardo diedero vita al monastero diClairvaux (o Chiaravalle), del quale Bernardo fu il primo abate.

Pur avendo ricoperto solo la carica di abate del monastero di Clairvaux, Bernardo diede il contributo fondamentale alla diffusione dell'ordine in tutta Europa e al consolidamento del suo assetto organizzativo. Monasteri affiliati a Cîteaux sorsero presto anche al di fuori dei confini francesi (nel1120 a Tiglieto, in Liguria, nel1123 a Kamp, in Renania, nel1124 aLucedio, in Piemonte), ma il massimo sviluppo dell'ordine si ebbe tra il1124 e il1151 (i monasteri dipendenti da Cîteaux divennero 160, diffusi anche in Spagna, Svezia, Svizzera e isole britanniche).

Il governo dell'ordine

I fondamenti della struttura giuridica del monachesimo cistercense sono esposti nellaCharta Caritatis, redatta sotto l'abate Stefano Harding e più volte modificata. Tra il1152 e il1165 laCharta Caritatis ricevette almeno cinque approvazioni pontificie mediante cinque bolle aventi tutte il medesimo titolo (Sacrosanta Romana Ecclesia): la prima, dipapa Eugenio III, venne promulgata il1º agosto1152; la seconda, dipapa Anastasio IV, promulgata il9 dicembre1153; la terza, dipapa Adriano IV, del18 febbraio1157; la quarta e la quinta, entrambe dipapa Alessandro III, promulgate rispettivamente il15 ottobre1163 e il5 ottobre1165.[11]

Filippino Lippi,Apparizione dellaMadonna asan Bernardo scrivente (part.),1480 ca., tavola; Firenze, Badia Fiorentina

In contrapposizione al tradizionale modello organizzativobenedettino, che prevedeva la totale autonomia di ogni monastero rispetto agli altri e la dipendenza dall'autorità vescovile e a quello rigidamente centralizzato di Cluny, governato dall'abate diCluny rappresentato in ogni monastero da un priore da egli confermato, i cistercensi crearono un sistema di abbazie autonome, legate tra loro da legami di fratellanza, sotto il controllo del capitolo generale al quale partecipavano tutti gli abati.[12]

Fatta salva la piena autonomia di ogni monastero, per garantire che in ogni casa dell'ordine venissero rispettate la legislazione e le consuetudini cistercensi, ogni abbazia doveve essere visitata annualmente dall'abate dell'abbazia-madre (quella da cui erano provenuti i monaci che l'avevano fondata);[13] ogni monastero poteva assurgere al rango di abbazia madre fondando filiali, nei confronti delle quali veniva a possedere i diritti di sorveglianza.[14] L'abbazia madre di Cîteaux veniva visitata congiuntamente dai quattro "protoabati" (gli abati delle prime quattro fondazioni di Cîteaux: La Ferté, Pontigny, Clairvaux e Morimond).[13]

Al vertice della struttura organizzativa dell'ordine cistercense era posto il capitolo generale, l'assemblea generale di tutti gli abati che si riuniva ogni anno a Cîteaux sotto la presidenza del suo abate: le decisioni del capitolo avevano carattere vincolante anche per l'abate di Cîteaux e i protoabati.[14]

Tale sistema entrò in crisi proprio a causa del grande sviluppo dell'ordine: la diffusione dei cistercensi in tutta Europa, il grande numero delle abbazie e le distanze, per l'epoca, enormi tra le abbazie-madri e le abbazie-figlie resero sempre più difficili la partecipazione di tutti gli abati al capitolo generale annuale e la visita canonica. Nel1422 il capitolo generale istituì i vicari generali con il compito di visitare i monasteri di una certa provincia, ma non si trattò di una soluzione efficace.

Lo sviluppo dell'ordine

Emile Signol,San Bernardo di Chiaravalle predica la secondaCrociata in presenza del re Luigi VII a Vezelay (XIX secolo)

L'ordine ebbe un ruolo primario nelle crociate, alle quali presero parte anche monaci e abati con compiti diplomatici e di assistenza spirituale: la predicazione della seconda crociata venne affidata dal cistercensepapa Eugenio III aBernardo di Chiaravalle, che la sostenne eloquentemente a Vézelay e a Spira; l'uccisione del vescovo cistercensePietro di Castelnau, legato papale mandato dapapa Innocenzo III a predicare contro icatari, segnò l'inizio dellacrociata albigese.[15]

Importante fu anche il ruolo dei cistercensi nell'organiazione degliordini cavallereschi: Bernardo contribuì alla redazione della regola deiTemplari e nel1135 dedicò loro il trattatoDe laudibus novae militiae.[16]

Le fonti antiche descrivono Cîteaux come unlocum horroris et vaste solitudinis (luogo di orrore e grande solitudine)[17] e, sul modello della primitiva abbazia, tutte le nuove fondazioni cistercensi dovevano programmaticamente insediarsi in luoghi isolati. Anche per questo il loro nome è stato sempre associato al progresso nella bonifica e nel dissodamento di territori inospitali e incolti.[18] Secondo la storiografia più recente, invece, l'accento posto nei primi documenti sul presunto isolamento di Cîteaux fu soprattutto un artificio retorico escogitato dall'ordine in fase di consolidamento, ma anche un'operazione ideologica volta a creare una tradizione che desse lustro alNovum monasterium.[19]

Per la fondazione di nuovi monasteri, quindi, non si sceglievano sempre luoghi deserti e incolti: le nuove abbazie venivano generalmente fondate in luoghi ricchi d'acqua e in bella posizione (i nomi dati a essi, come Beaulieu, Vauluisant, Clairvaux o Aiguevives, riflettevano tali caratteristiche). Erano i cistercensi a dare a questi luoghi un carattere di solitudine, acquistando i terreni circostanti e i diritti a essi legati.[20]

Jörg Breu,Monaci cistercensi al lavoro nei campi (part.Altare di Bernhard),1500; Abbazia di Zwettl (Austria)

Pur propugnando la povertà assoluta, i cistercensi non misero mai in discussione il possesso di terre o denaro: anzi, nel capitolo generale del1134 si permise espressamente la possibilità di acquistare terre, vigne, pascoli, boschi e corsi d'acqua. Solo grazie a questi beni i monaci sarebbero stati in grado di provvedere a sé stessi con il loro lavoro, come prescritto dallaregola di san Benedetto e si sarebbero garantiti la libertà necessaria per realizzare la forma di vita monastica.[21]

Poiché l'adempimento degli uffici corali, l'opus Dei e lalectio divina impegnavano notevolmente i monaci e non consentivano ai monaci di dedicarsi ai lavori agricoli, presto (almeno dal1119) i cistercensi accolsero l'istituto deiconversi:[21] i conversi erano religiosi laici provenienti generalmente dagli strati più bassi della popolazione, partecipavano dei beni spirituali e temporali dell'ordine, si legavano al monastero mediantevoti ed erano destinati unicamente al lavoro manuale; essi però non potevano ascendere allostatus di monaci (come avveniva, invece, presso icluniacensi) ed era loro rigorosamente interdetta qualsiasi attività monastica, come lo studio e la lettura dei libri. Ai conversi erano destinati spazi separati sia all'interno del monastero che nella chiesa abbaziale.[22]

L'impiego di questa forza lavoro non retribuita consentì all'ordine di organizzare un proprio sistema economico basato sulle "grange", delle aziende agricole dipendenti dai monasteri che avevano il compito di sfruttare, valorizzandoli, i terreni loro affidati: questo sistema si rivelò estremamente efficiente e fece dei cistercensi dei pionieri nelle tecniche di bonifica, coltivazione e allevamento (specialmente degli ovini).[22]

La produzione delle grange eccedeva abbondantemente il fabbisogno dei monasteri: i prodotti in eccesso venivano messi sul mercato e, poiché lo stile delle loro abbazie era ispirata a principi di grande sobrietà, la ricchezza prodotta veniva reivestita nelle attività agricole.[22] Questa continua espansione economica condusse a rendere insufficiente la forza dei conversi e costrinse i cistercensi ad assumere anche lavoratori salariati.[20]

La divisione dell'ordine e le sue riforme

La forza propulsiva dei cistercensi iniziò a esaurirsi nelXIII secolo, parallelamente alla grande diffusione degliordini mendicanti.

I monasteri cistercensi, prendendo a modello ibenedettini e la riforma diSanta Giustina diLudovico Barbo, iniziarono a federarsi in congregazioni a carattere regionale o nazionale (anche per evitare il fenomeno dellacommenda e per conservare la regolare osservanza): la prima congregazione fu quella di Castiglia, fondata daMartino de Vargas ed eretta dapapa Martino V nel1425, seguita da quella italiana di San Bernardo (eretta dapapa Alessandro VI nel1497), che riuniva le abbazie lombarde e piemontesi.[23]

La divisione dell'ordine incongregazioni (che, diversamente daivicariati, erano riconosciute dallaSanta Sede), che pure mantenevano un certo legame con l'abbazia madre di Cîteaux e il capitolo generale, significò la fine per l'unità dell'ordine.[24]

Le tendenze riformistiche sorte nell'ordine a partire dalXVI secolo portarono anche alla nascita di congregazioni di riforma che si resero poi completamente autonome dal capitolo generale cistercense. Nel1577, per esempio, l'abateJean de La Barrière ripristinò la rigorosa osservanza della regola di san Benedetto nel monastero di Notre-Dame de Feuillant e vi introdusse l'obbligo del silenzio e altre pratiche più austere:papa Sisto V nel1586 approvò tale riforma e nel1587 autorizzò La Barrière a riformare anche altri monasteri. Sorse così la congregazione deiFoglianti, diffusasi anche in Italia dove i monaci vennero detti Bernardoni, resa indipendente da Cîteaux nel1592 dapapa Clemente VII.[25]

Dal1664Armand Jean Le Bouthillier de Rancé, abate del monastero cistercense diNotre-Dame de la Trappe, assieme ad alcuni monaci diPerseigne, cercò di riportare il la sua abbazia alla forma di vita originaria di Cîteaux, interpretando laCharta Caritatis in senso fortemente rigoristico e imponendo ai suoi monaci una vita di stretta clausura e di penitenza, fatta di digiuni e rigoroso silenzio.[26] La riforma di La Trappe venne approvata conbreve del2 agosto1677 e si estese rapidamente ad altri monasteri cistercensi, dando origine ad alcune congregazioni dette della stretta osservanza: nel1892 queste congregazioni vennero fuse e costituite in ordine autonomo.[27]

La decadenza e la rinascita

La guerra dei cent'anni, le guerre hussite e laRiforma protestante causarono gravi perdite all'ordine e portarono alla scomparsa dei cistercensi da vaste regioni d'Europa centrale e settentrionale.[24] Nel1790, con laRivoluzione, tutti i monasteri cistercensi di Francia vennero soppressi e con l'epocanapoleonica le secolarizzazioni si estesero ad altri paesi europei. Nel corso delXIX secolo governi liberali ordinarono la dissoluzione dei monasteri in Portogallo (1834), Spagna (1835) e Svizzera (1848).[23]

La ripresa iniziò sotto il pontificato diPio VII, che invitò le abbazie romane diSanta Croce in Gerusalemme eSan Bernardo alle Terme a ricostituire la congregazione italiana di San Bernardo. Nel1869 i rappresentanti dei monasteri superstiti si riunirono a Roma sotto la presidenza diBernardo Cesari, abate di San Bernardo alle Terme e decisero di ripristinare la carica di abate generale dell'ordine. I monasteri della stretta osservanza non parteciparono alla riunione e nel1892 laSanta Sede sanzionò la definitiva indipendenza delle tre congregazioni riformate che andarono a costituire l'ordine di Nostra Signora della Trappa.

Organizzazione

Il monastero di Santa Maria di Poblet
L'abbazia di Wettingen-Mehrerau
La chiesa abbaziale di Zirc

L'ordine cistercense è composto dalle congregazioni monastiche riunite in esso e da altri monasteri non legati a nessuna congregazione; le congregazioni, a loro volta, sono composte da abbazie e priorati conventualisui iuris e dalle case da essi dipendenti. Al2010, l'ordine riunisce le seguenti undici congregazioni (le congregazioni sono elencate in ordine storico-giuridico di precedenza: i dati statistici sono riferiti alla fine del2008):[28]

  • Congregazione di San Bernardo in Italia (Congregatio S. Bernardi in Italia),[29] fondata il23 dicembre1947. Conta 10 case e 93 membri, 51 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia della Madonna dei Lumi, a San Severino Marche;[3]
  • Congregazione della Corona d'Aragona (Congregatio Coronae Aragonum) fondata il19 aprile1616 e restaurata il16 luglio1987. Conta 2 case e 38 membri, 17 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso ilmonastero di Santa Maria di Poblet;[3]
  • Congregazione di Mehrerau (Congregatio Augiensis),[30] fondata il10 luglio1624. Conta 7 case e 126 membri, 77 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Wettingen-Mehrerau, a Bregenz;[3]
  • Congregazione di Maria Mediatrice (Congregatio B.M.V. Mediatricis),[31] fondata il28 agosto1846. Conta 2 case e 6 membri, 5 dei quali sacerdoti;[32]
  • Congregazione Austriaca (Congregatio Austriaca),[33] fondata il5 aprile1859. Conta 7 case e 198 membri, 142 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Zwettl;[32]
  • Congregazione dell'Immacolata Concezione (Congregatio Immaculatae Conceptionis),[34] fondata il24 agosto1867. Conta 5 case e 82 membri, 28 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Notre-Dame de Lérins, a Cannes;[32]
  • Congregazione Zircense (Congregatio Zircensis),[35] fondata il27 gennaio1923. Conta 8 case e 83 membri, 67 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Zirc;[32]
  • Congregazione di Casamari (Congregatio Casamariensis),[36] fondata il14 dicembre1928. Conta 18 case e 211 membri, 127 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Casamari;[37]
  • Congregazione di Maria Regina del Mondo (Congregatio B.M.V. Reginae Mundi),[38] fondata nel1953. Conta 10 case e 119 membri, 94 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Mogiła a Cracovia;[37]
  • Congregazione Brasiliana (Congregatio Brasiliensis),[39] fondata il29 dicembre1961. Conta 3 case e 53 membri, 24 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Santa Cruz, aItaporanga;[37]
  • Congregazione della Sacra Famiglia (Congregatio S. Familiae),[40] fondata il6 ottobre1964. Conta 10 case e 675 membri, 117 dei quali sacerdoti. L'abate presidente risiede presso l'abbazia di Phuoc Son, a Hồ Chí Minh.[37]

Fuori dalle congregazioni esistono 2 monasteri con 11religiosi, 7 dei quali sacerdoti.[3]

L'ordine conta monasteri inAustria,Belgio,Brasile,Canada,Cechia,Cile,Eritrea,Etiopia,Francia,Germania,Italia,Paesi Bassi,Polonia,Slovenia,Spagna,Stati Uniti d'America,Svizzera,Ungheria eVietnam.[41]

In base allecostituzioni elaborate nel capitolo generale del1969 (leggermente modificate negli anni successivi e approvate dallaSanta Sede il16 ottobre1990),[42] l'ordine è governato da un capitolo generale (composto dagli abati e dai delegati delle singole case o congregazioni) presieduto dall'abate generale. Il capitolo si riunisce ogni cinque anni per legiferare sull'ordine nel suo insieme.[43]

L'abate generale è eletto dal capitolo generale con un mandato di dieci anni ed è rieleggibile. Egli risiede aRoma ed è assistito dal sinodo dell'ordine, un consiglio composto di quattro membri eletti dal capitolo, che si riunisce di norma due volte tra due capitoli generali (ogni due anni).[43]

Statistiche

Accanto all'anno, è indicato il numero delle case seguito da quello dei novizi, dei professi di voti temporanei, di quelli di voti perpetui e, nell'ultima colonna, di quello totale dei membri dell'ordine.[44]

AnnoCaseNoviziProfessi temporaneiProfessi perpetuiTotale membri
18982546119804968
191027421238511.016
1931391121181.0921.322
195462972801.2301.607
196361972031.3481.648
197363611011.3281.490

Alla fine del2008 l'ordine contava complessivamente 84 monasteri e 1.697 membri, 756 dei quali sacerdoti.[3]

Note
  1. G. Piccinni,op. cit., p. 215.
  2. L.J. Lekai, DIP, vol. II (1975), col. 1063.
  3. 3,03,13,23,33,43,5Ann. Pont. 2010, p. 1430.
  4. G. Battista, BSS, vol. XI (1968), coll. 238-245.
  5. La data di fondazione dell'abbazia probabilmente è simbolica, coincidendo con quella della festa di sanBenedetto di Norcia e, nell'anno1098, anche con ladomenica delle Palme (cfr. J. Marilier,op. cit., pp. 23-24).
  6. L'etimologia del toponimo è discussa:Cistercium potrebbe essere messo in relazione con la parola latinacisterna (terreno paludoso) o con il francesecistel (giunco delle paludi) e potrebbe alludere alla natura acquitrinosa del posto (cfr. J. Marlier,op. cit., pp. 23-26); il toponimo potrebbe anche essere ricollegato al fatto che il sito si trovava da questo lato della terza pietra miliare (in latinocis tertium lapidem militarium) dell'antica strada che da Langres conduceva a Chalon-sur-Saône (cfr. T.N. Kinder,op. cit., p. 17).
  7. A causa del suo rapido ritorno a Molesmes, è solo a partire dall'anno dellacanonizzazione di Roberto (1222) che egli viene ritenuto fondatore dell'ordine: fino ad allora era Alberico a essere considerato il primo abate (cfr. J.-A. Lefèvre,op. cit., p. 82).
  8. B. Bendini, BSS, vol. I (1961), coll. 668-670.
  9. C. Stercal,op. cit., pp. 6-35.
  10. P. Zerbi, BSS, vol. III (1963), coll. 1-37.
  11. C. Stercal e M. Fioroni (curr.),op. cit., p. 274.
  12. G. Piccinni,op. cit., p. 217.
  13. 13,013,1L.J. Lekai, DIP, vol. II, coll. 1059-1060
  14. 14,014,1M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 142.
  15. L.J. Lekai, DIP, vol. II, col. 1060.
  16. L.J. Lekai, DIP, vol. II, col. 1061.
  17. Exordium Cistercii, in C. Stercal e M. Fioroni (curr.),op. cit., pp. 24-25.
  18. G. Piccinni,op. cit., p. 217.
  19. R. Comba,Identità cistercense delle origini nel primo quarto delXII secolo, in AA.VV.,L'abbazia di Lucedio... (op. cit.), pp. 7-21.
  20. 20,020,1M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 146.
  21. 21,021,1M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 144.
  22. 22,022,122,2M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 145.
  23. 23,023,1L.J. Lekai, DIP, vol. II (1975), col. 1062.
  24. 24,024,1M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 149.
  25. G. Viti, DIP, vol. IV (1977), coll. 93-94.
  26. M. Weitlauff, in G. Schwaiger,op. cit., p. 449.
  27. J. O'Dea, in DIP, vol. II (1975), coll. 1102-1106.
  28. Ann. Pont. 2010, pp. 1430-1432.
  29. P. Zakar, DIP, vol. II (1975), coll. 1536-1538.
  30. P. Zakar, DIP, vol. II (1975), col. 1529.
  31. L.J. Lekai, DIP, vol. II (1975), coll. 1527-1528.
  32. 32,032,132,232,3Ann. Pont. 2010, p. 1431.
  33. P. Zakar, DIP, vol. II (1975), coll. 1519-1521.
  34. , DIP, vol. II (1975), col..
  35. P. Zakar, DIP, vol. II (1975), coll. 1540-1542.
  36. G. Viti, DIP, vol. II (1975), coll. 620-621.
  37. 37,037,137,237,3Ann. Pont. 2010, p. 1432.
  38. L.J. Lekai, DIP, vol. II (1975), col. 1529.
  39. L.J. Lekai, DIP, vol. II (1975), coll. 1538-1539.
  40. P. Zakar, DIP, vol. II (1975), coll. 1534-1536.
  41. Elenchus Monasteriorum Ordinis Cisterciensis su ocist.org. URL consultato il 15-8-2010
  42. Acta Curiae Generalis Ordinis Cisterciensis, Commentarium Officiale, Nova Series, num. 37 (1991), p. 12.
  43. 43,043,1 I Cistercensi nel ventesimo secolo su cistercensi.info. URL consultato il 8-8-2010
  44. Dati riportati in DIP, vol. II (1975), coll. 1065-1066.
Bibliografia
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  • AA.VV.,L'Abbazia di Lucedio e l'ordine cistercense nell'Italia occidentale nei secoli XII e XIII, Chais, Vercelli 1999.
  • Filippo Caraffa,Giuseppe Morelli (a cura di),Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Terryl Nancy Kinder,I cisterciensi. Vita quotidiana, cultura, arte, Jaca Book, Milano 1997. ISBN 88-16-60214-7.
  • Jean-Albert Lefèvre,Robert de Molesme dans l'opinion monastique du XII et du XIII siècle, in "Analecta Bollandiana" 74 (1956), pp. 50-83.
  • Jean Marilier,Chartes et documents concernant l'abbaye de Cîteaux (1098-1182), Bibliotheca Cisterciensis, Roma 1961.
  • Guerrino Pelliccia,Giancarlo Rocca (curr.),Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni Paoline, Milano 1974-2003.
  • Gabriella Piccinni,I mille anni del Medioevo, Bruno Mondadori, Milano 2007. ISBN 88-424-2044-6.
  • Georg Schwaiger,La vita religiosa dalle origini ai nostri giorni, San Paolo, Milano 1997. ISBN 88-215-3345-X.
  • Claudio Stercal,Stefano Harding, elementi biografici e testi, Jaca Book, Milano 2001. ISBN 88-16-40544-9.
  • Claudio Stercal,Milvia Fioroni (a cura di),Le origini cisterciensi. Documenti, Jaca Book, Milano 2004. ISBN 88-16-40394-2.
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