San Benedetto da Norcia




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Fondatore dell'Ordine di San Benedetto | |||
Beato Angelico,San Benedetto da Norcia (part. daCrocifissione di Gesù Cristo e santi),1441 -1442 ca., affresco;Firenze, Museo Nazionale di San Marco | |||
Titolo | |||
Incarichi attuali | |||
Età allamorte | circa 67 anni | ||
Nascita | Norcia 480 ca. | ||
Morte | Abbazia di Montecassino 21 marzo547 ca. | ||
Sepoltura | |||
Conversione | |||
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Incarichi ricoperti | Abate di Montecassino | ||
°vescovo di Roma | |||
Elezione al pontificato | {{{inizio}}} | ||
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Extra | San Benedetto da Norcia Anni di pontificato | ||
Cardinali | creazioni | ||
Proclamazioni | |||
Antipapi | {{{antipapi}}} | ||
Eventi | |||
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi | ||
Venerabile il | [[]] | ||
Beatificazione | [[]] | ||
Canonizzazione | [[]] | ||
Ricorrenza | 11 luglio | ||
Altre ricorrenze | 21 marzo | ||
Santuario principale | |||
Attributi | abito nero da abate, cocolla bianca, libro dellaRegola,baculo pastorale, corvo con ilpane nel becco,calice con serpenti, bastone, fascio di verghe | ||
Devozioni particolari | |||
Patrono di | Europa,Subiaco (RM),Subiaco (Australia),Pomezia,Cassino, architetti, agricoltori, chimici, contadini, ingegneri, speleologi|- | ||
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Incoronazione | |||
Investitura | |||
Predecessore | |||
Erede | |||
Successore | |||
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Onorificenze | |||
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Scheda susantiebeati.it | |||
Invito all'ascolto | |||
Firma autografa | |||
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![]() | NelMartirologio Romano,11 luglio,n. 1:
21 marzo, ricorrenza secondaria:
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San Benedetto da Norcia (Norcia,480 ca.; † Abbazia di Montecassino, 21 marzo 547 ca.) è stato un abate efondatoreitaliano dell'Ordine dei Benedettini.PapaPaolo VI lo ha proclamatopatrono d'Europa il24 ottobre1964.
Biografia
Nacque con la sorellaScolastica da un'agiatafamiglia romana dellagens Anicia. Il padre di Benedetto e Scolastica fu Eutropio, figlio di Giustiniano Probo, Console e Capitano Generale dei Romani nella regione di Norcia. La madre fu Claudia Abondatia Reguardati, contessa di Norcia.
A Norcia Benedetto trascorse gli anni dell'infanzia e della fanciullezza, sicuramente avvertendo la suggestione e l'intensaspiritualità di queisanti uomini che già dalIII secolo erano giunti dall'Oriente lungo la valle del Nera e in quella del Campiano. Scampati dallepersecuzioni, essi avevano abbracciato una vita diascesi e dipreghiera in diretto contatto con la natura, vivendo in "corone" dicelle scavate nella roccia, facenti capo a una piccolachiesa comune.
A dodici anni Benedetto fu mandato con la sorella aRoma a compiere gli studi ma, come raccontasan Gregorio Magno nel II Libro deiDialoghi, sconvolto dalla vita dissoluta della città,
« | ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell'immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa[1] e i beni paterni e cercò l'abito dellavita monastica perché desiderava di piacere soltanto aDio. » | |
Si ritirò nella valle dell'Aniene presso Eufide (l'attuale Affile) e da lì a una grotta impervia vicino aSubiaco, fra gli antichi resti di una villaneroniana.
Ricevuti gli abiti monastici dalmonaco Romano, accettò di farsi guida ad altri fratelli in un ritirocenobitico presso Vicovaro,predicando la parola del Signore e accogliendodiscepoli sempre più numerosi, fino a creare unacomunità di ben dodicimonasteri, ognuno con dodici monaci e un proprioabate, tutti sotto la suaguida spirituale.
Si allontanò da Subiaco per incomprensioni sorte con i confratelli e, intorno al529, fondò sull'altura sopraCassino ilmonastero di Montecassino, faro difede e civiltà nei secoli a venire, edificato sopra i resti di templipagani e con oratori in onore disan Giovanni Battista (da sempre ritenuto un modello di pratica ascetica) e disan Martino di Tours, che era stato iniziatore in Gallia della vita monastica.
Benedetto a Montecassino visse fino allamorte, ricevendo l'omaggio del popolo inpellegrinaggio e dei sovrani dell'epoca, fra i quali anche Totila re dei Goti, che il santo monaco severamente ammonì.
Qui Benedetto si spense intorno al547 (secondo altre fonti la data sarebbe il21 marzo543), poco dopo sua sorella Scolastica, con la quale ebbe comune sepoltura; spirò in piedi sostenuto dai suoi discepoli, dopo aver ricevuto laComunione e con le braccia sollevate in preghiera, mentre libenediceva e li incoraggiava.
La Regola
![]() | Per approfondire, vedi la voceRegola benedettina |
Presso il monastero diMontecassino Benedetto, nel534, compose la suaRegola, un documento ricco e profondo, specchio dell'uomo dipace e di moderazione che era destinato ad avere un ruolo fondamentale nella storia d'Europa. Prendendo spunto da regole precedenti, in particolare da quella disan Giovanni Cassiano e da quella disan Basilio, egli riuscì a combinare l'insistenza sulla buona disciplina con il rispetto per la personalità umana e le capacità individuali, nella sincera intenzione di fondare unascuola del servizio del Signore, in cui speriamo di non ordinare nulla di duro e di rigoroso.
La Regola,dotta e misteriosa sintesi delVangelo, nella quale si organizza nei minimi particolari la vita dei monaci, diede nuova e autorevole sistemazione alla complessa, ma spesso vaga e imprecisa, precettistica monastica precedente.
I due cardini della vita comunitaria sono il concetto distabilitas loci e la figura dell'abate, padre amoroso, mai chiamato superiore e cardine di unafamiglia ben ordinata che scandisce il tempo nelle varie occupazioni della giornata durante la quale lapreghiera e illavoro si alternano nel segno del mottoora et labora.
I monasteri che seguono la Regola di san Benedetto sono dettibenedettini. Anche se ogni monastero è autonomo sotto l'autorità di un abate, si organizzano normalmente in confederazioni monastiche. LaCongregazione Sublacense Cassinese dell'Ordine di San Benedetto, che fa parte della Confederazione Benedettina. chiamata anche Ordine di San Benedetto (O.S.B.), si è formata con la riunificazione delle due congregazioni benedettine italiane, lacassinese e lasublacense, originatesi rispettivamente attorno all'autorità dei monasteri benedettini di Montecassino e di Subiaco.
Il mistero delle reliquie
Da quando lereliquie erano considerate quasi indispensabili alla comune devozione nelMedioevo e specialmente ai monaci, era naturale che fossero cercate e trovate dappertutto.
Il possesso della salma di san Benedetto è stato disputato per molti secoli (e in un certo senso è disputato ancora) tra Montecassino eFleury-sur-Loire, o, come è spesso denominato, San Benoît sur Loire. Sembra comunque oramai accertato[2] che la maggior parte delle ossa attribuite a san Benedetto si trovino collocate nella grandeteca delmonastero di Fleury, inFrancia; una mandibola è conservata in unreliquiario speciale e un frammento importante della regione pareto-occipitale del cranio è posto anch'esso in un reliquiario particolare.
Si possono ricollegare altre reliquie a questo insieme di resti scheletrici, prelevate in diversi tempi da questo insieme e perfettamente autenticate. Ad esempio:
- un frammento di costola (Benedettine delCalvario di Orléans);
- altro frammento di costola (Benedettine del Santo-Sacramento diParigi);
- estremità superiore di un radio sinistro (Grandeseminario di Orléans);
- parte inferiore di un radio destro e parte inferiore di un perone sinistro (tutti due all'abbazia della Pierre-qui-Vire);
- frammento della parte centrale di un osso lungo (abbazia di Santa Marie di Parigi);
- estremità inferiore di una radio sinistro (abbazia di Saint-Wandrille);
- frammento di falange dell'alluce sinistro (abbazia N.-D. des Gardes);
- frammento della parte centrale di un osso lungo (abbazia di Timadeuc);
- rotula sinistra (abbazia di Aiguebelle);
- frammento di omero sinistro (abbazia della GrandeTrappe).
Il ritrovamento di una reliquia
Il grande studiosoJean Mabillon[3] pubblicò nel1685 la seguentenarratio brevis ricavata da un manoscritto medievale del monastero di Sant'Emmeram situato aRatisbona (Regensburg intedesco), che egli giudicò vecchio di 900 anni e perciò contemporaneo con la "traslazione" del corpo del Santo.
« | Nel nome diCristo. C'era in Francia, grazie allaprovvidenza diDio, unpresbitero dotto che intraprese un viaggio inItalia, per poter scoprire dove fossero le ossa del nostro santo padre Benedetto, che nessuno più venerava[4]. Alla fine giunse in una campagna abbandonata a circa 75 miglia da Roma, dove San Benedetto anticamente aveva costruito un convento nel quale tutti erano uniti da una carità perfetta. A questo punto questo Presbitero e i suoi compagni erano inquietati dall'insicurezza del luogo, dato che non erano in grado di trovare né le vestigia del convento, né quelle di un luogo disepoltura, fino a quando finalmente un guardiano di suini indicò loro esattamente dove il convento era stato eretto; tuttavia fu del tutto incapace di individuare il sepolcro finché lui e i suoi compagni non si furono santificati con due o tre giorni didigiuno. Allora il loro cuoco ebbe una rivelazione in un sogno e la questione apparve loro chiara poiché al mattino fu mostrato loro, da colui che era sembrato più infimo di grado, che le parole diSan Paolo sono vere:Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti[5] o di nuovo, come il Signore stesso ha predetto:Colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo[6]. Allora, ispezionando il luogo con maggiore diligenza, trovarono una lastra di marmo che dovettero tagliare. Finalmente, spezzata la lastra, rinvennero le ossa di San Benedetto e, sotto un'altra lastra, quelle di suoi sorella; poiché (come pensiamo) il Dio onnipotente e misericordioso volle che fossero uniti nel sepolcro come lo furono in vita, inamorefraterno e in caritàcristiana. Dopo avere raccolto e pulito queste ossa le avvolsero, una a una, in un fine e candido tessuto, per portarle nel loro paese. Non fecero menzione del ritrovamento ai Romani per paura che, se questi avessero saputo la verità, indubbiamente non avrebbero mai tollerato che reliquie così sante fossero sottratte al loro paese senza conflitti o guerre di reliquia, il che Dio ha reso manifesto, affinché gli uomini potessero vedere come grande era il loro bisogno direligione esantità, mediante il seguente miracolo. Avvenne cioè che, dopo un po', il lino che avvolgeva queste ossa fu trovato rosso del sangue del santo, come da ferite aperte di un essere vivente. Dalla qual cosaGesùCristo ha inteso mostrare che colui a cui appartengono quelle ossa è così glorioso che avrebbe vissuto veramente con Lui nel mondo a venire. Allora furono poste sopra un cavallo che le portò durante tutto quel lungo viaggio così agevolmente che non sembrava ci fosse nessun carico. Inoltre, quando attraversavano foreste o percorrevano strade strette, non c'era albero che ostruisse il cammino o asperità del percorso che impedissero loro di proseguire il viaggio; così che i viaggiatori videro chiaramente come questo potesse avvenire grazie ai meriti di San Benedetto e di sua sorella Santa Scolastica, affinché il loro viaggio potesse essere sicuro e felice fino al regno di Francia e al convento di Fleury. In questo monastero sono seppelliti ora in pace, finché sorgeranno nellagloria nell'Ultimo Giorno; e qui conferiscono benefici su tutti coloro che pregano il Padre tramite Gesù Cristo, ilFiglio di Dio, che vive e regna nell'unità delloSpirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. » | |
(Mabillon:Vetera Analecta, vol. IV,1685, p.451-453.) |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
- Benedettini italiani
- Italiani del V secolo
- Italiani del VI secolo
- Abati di Montecassino
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