Gli Stati Uniti sono unPaese sviluppato, con una stima nel 2023 delprodotto interno lordo (PIL) di 27,72 migliaia di miliardi di dollari (circa il 29% del PIL mondiale aparità di potere di acquisto, a partire dal 2011).[8] IlPIL pro capite degli Stati Uniti è stato ilsesto più alto del mondo dal 2010, anche se la disparità direddito del continente americano è stata anche classificata come la più alta all'interno dell'OCSE e i Paesi dallaBanca Mondiale. L'economia è alimentata da un'abbondanza dirisorse naturali, numerose infrastrutture ed elevataproduttività. Il Paese rappresenta una forza politica guida delmondo occidentale, ed è la prima potenza economica e militare (suo è il 39% della spesa militare mondiale), posizionandosi al primo posto anche nel settore dellaricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, ma presenta anche forti contraddizioni interne come unoStato sociale più debole rispetto a molti altri Paesi sviluppati.
Secondo la tesi più diffusa, il continente americano prenderebbe il nome dall'esploratore fiorentinoAmerigo Vespucci: la teoria sostiene che fu un cartografo tedesco,Martin Waldseemüller, a suggerire tale nome per ilNuovo Mondo, traendolo dalla forma latinizzataAmericus (Vespucius), in una carta del mondo disegnata nel 1507 e contenuta nellaCosmographiae Introductio.
Il nome completoUnited States of America è attestato per la prima volta ufficialmente nella dichiarazione di indipendenza adottata dai Rappresentanti degli Stati Uniti il 4 luglio 1776, dove compare nell'espressione «dichiarazione unanime dei tredici Stati Uniti d'America».[9] Nell'adozione degliArticoli della Confederazione da parte delSecondo congresso continentale, il 15 novembre 1777, il nome è stato variato inThe United States of America. La forma breveUnited States è comune, così come le sigle U.S. e U.S.A. (mutuata in italiano come USA). Sia in italiano sia in inglese è altrettanto comune l'antonomasiaAmerica.[10] Il nomeColumbia, in onore diCristoforo Colombo, un tempo popolare sia per le Americhe sia per gli Stati Uniti, è rimasto al soloDistretto di Columbia. Ildemotico dei cittadini degli Stati Uniti, in italiano, èstatunitense. Tuttavia l'aggettivoamericano è comunemente e antonomasticamente[11] in uso per riferirsi agli Stati Uniti («i valori americani», «le forze americane»). Ininglese,American è raramente usato per riferirsi a persone o cose estranee agli Stati Uniti.[12]
La nazione fu fondata dalletredici colonie dell'Impero britannico situate lungo la costa atlantica. Con ladichiarazione di indipendenza il 4 luglio 1776 proclamarono la loro indipendenza dalla Gran Bretagna: furono le primecolonie a rivoltarsi con successo contro le leggi coloniali.[13] Una convenzione federale (convenzione di Filadelfia) adottò laCostituzione degli Stati Uniti d'America il 17 settembre 1787 e con la ratifica l'anno successivo nasceva unarepubblica con un forte governo centrale. La carta dei diritti, che comprendeva dieci emendamenti costituzionali per garantire molti diritti civili fondamentali e libertà, venne ratificata nel 1791. Il regime diapartheid e discriminazione razziale negli Stati Uniti è terminato nel 1964 con l'Atto dei diritti civili (Civil Rights Act).[14]
Nel corso del XIX secolo gli Stati Uniti acquisirono nuovi territori daFrancia,Spagna,Regno Unito, Messico eImpero russo, annettendo laRepubblica del Texas e la Repubblica di Hawaii. Le controversie tra il sud agrario e il nord industriale sull'affermazione dei diritti e l'espansione dell'istituzione della schiavitù provocarono laguerra di secessione americana del 1861. Il nord impedì una scissione del Paese e portò la fine dellaschiavitù legale negli Stati Uniti. La guerra ispano-americana e la prima guerra mondiale confermarono lo stato di potenza militare. Nel 1945 gli Stati Uniti emersero dalla seconda guerra mondiale come il primo Paese dotato di armi nucleari, membro permanente del consiglio di sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e uno dei membri fondatori dellaOrganizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO). La fine dellaguerra fredda e il conseguente crollo dell'Unione Sovietica lasciarono gli Stati Uniti come unicasuperpotenza. L'economia statunitense è infatti la più grande del mondo, con una stima del PIL nel 2018 di 20 494 miliardi di dollari (che rappresenta il 22% del totale mondiale basato sulPIL nominale e quasi il 20% del PIL calcolato a parità di potere di acquisto).[5][N 3]
Le popolazioni indigene del continente americano, tra cui i nativi dell'Alaska, migrarono dall'Asia in una data variabile (a seconda della ricerca) tra i 50 000 e i 12 000 anni fa.[15] Alcuneciviltà precolombiane svilupparono un'avanzataagricoltura, una grande architettura e un alto livello di società. Nel 1492 l'esploratoregenovese Cristoforo Colombo sotto lacorona spagnola raggiunse diverseisole dei Caraibi, contribuendo al primo contatto dell'uomo bianco con lepopolazioni indigene. Milioni di indigeni americani morirono a causa delleepidemie portate dagli europei.[16] Il 2 aprile 1513 il conquistatore spagnoloJuan Ponce de León sbarcò in una regione che chiamò «La Florida», il primo contatto europeo documentato su quello che sarebbero diventati gli Stati Uniti. Degli insediamenti spagnoli nella regione rimane soloSt. Augustine, fondata nel 1565.
Altri insediamenti spagnoli vennero creati nell'odiernosud degli Stati Uniti e questi insediamenti vennero riuniti sotto ilVicereame della Nuova Spagna, colonia spagnola inNord eCentro America, attirando migliaia di persone attraverso il Messico. I commercianti di pellicce francesi stabilirono avamposti nellaNuova Francia nella regione dei Grandi Laghi e successivamente laFranciasi impossessò di gran parte delNord America, penetrando fino algolfo del Messico. La prima colonia inglese di una certa entità fuJamestown (Virginia) fondata nel 1607. Nel 1628 venne fondata laColonia della Massachusetts Bay da parte deipuritani che portò a un'ondata migratoria, tanto che nel 1634 nellaNuova Inghilterra erano insediati circa 10 000 puritani. Tra la fine degli anni dieci del Seicento e la rivoluzione americana vennero spediti circa 50 000 detenuti nelle colonie americane britanniche.[17] Nel 1614 venne fondato un insediamentoolandese lungo ilfiumeHudson inferiore, includendo l'isola diManhattan che venne chiamataNew Amsterdam, la quale venne inglobata nella colonia deiNuovi Paesi Bassi, questa colonia venne in parte invasa dall'impero svedese nel 1638 fondando la colonia dellaNuova Svezia, ma nel 1655 venne di nuovo annessa alla colonia olandese. Nel 1664 gli olandesi cedettero il loro territorio americano all'Inghilterra e la provincia deiNuovi Paesi Bassi venne ribattezzata New York.
Molti dei nuovi immigrati, soprattutto nel sud, erano schiavi (circa due terzi di tutti gli immigrati della Virginia tra il 1630 e 1680).[18] Alla fine del secolo erano gli schiaviafricani a diventare la principale forza-lavoro. Nel 1729 con la divisione dellaCarolina e la colonizzazione dellaGeorgia del 1732 si completava il cerchio delle tredici colonie britanniche che sarebbero diventate gli Stati Uniti d'America. Con tassi di natalità elevati, bassi tassi di mortalità e una costante immigrazione, la popolazione coloniale crebbe rapidamente. Nellaguerra franco-indiana le forze britanniche si impadronirono delCanada francese. Esclusi inativi americani, le tredici colonie avevano una popolazione di 2,6 milioni di abitanti nel 1770, circa un terzo della Gran Bretagna e quasi uno su cinque erano schiavi neri.[19] Anche se soggetti alla tassazione britannica, le colonie americane non avevano rappresentanza nelParlamento della Gran Bretagna.
Tensioni crescenti tra i coloni americani e gliinglesi durante gli anni sessanta e settanta del Settecento portarono alla guerra di indipendenza americana, combattuta dal 1775 al 1781. Il 14 giugno 1775 il Congresso continentale (tenutosi a Filadelfia) istituì unesercito continentale sotto il comando diGeorge Washington. Annunciando che «tutti gli uomini sono stati creati uguali» e dotati di «diritti inalienabili», il 4 luglio 1776 il Congresso adottò la Dichiarazione di indipendenza, redatta in gran parte daThomas Jefferson. Tale data è celebrata ogni anno come ilgiorno dell'Indipendenza.
Dopo lasconfitta dell'esercito britannico da parte delle forze americane assistite dai francesi venne riconosciuta dalla Gran Bretagna l'indipendenza degli Stati Uniti e la sovranità sul territorio americano fino alfiume Mississippi. La Costituzione degli Stati Uniti d'America venne ratificata nel 1788 e il primo presidente fu George Washington, che entrò in carica nel 1789.
Gli atteggiamenti verso la schiavitù mutarono e una clausola nella Costituzione protesse il commercio di schiavi africani solo fino al 1808, quando il nord abolì la schiavitù tra il 1780 e il 1804.
La necessità di occupazione di nuovi spazi a occidente portò a una lunga serie diguerre contro gli abitanti originari dei territori interessati. Definito da alcuni come un processo dipulizia etnica,[20] culminò nel 1830 con l'approvazione dell'Indian Removal Act ("Legge di rimozione degli Indiani"),[21] che fornì la base legale per le deportazioni e il confinamento inriserve dei nativi americani.[22]
L'acquisto della Louisiana francese sotto la guida del presidente Thomas Jefferson nel 1803 raddoppiò quasi la dimensione della federazione. Laguerra del 1812 contro la Gran Bretagna rafforzò ilnazionalismo. Una serie di incursioni militari statunitensi in Florida portarono la Spagna a cedere altro territorio lungo la costa delgolfo del Messico nel 1819. Ci fu l'annessione della Repubblica del Texas nel 1845. Nel 1846 fu siglato iltrattato dell'Oregon con la Gran Bretagna, portando al controllo da parte statunitense sul nord-ovest americano. La vittoria degli Stati Uniti nellaguerra contro il Messico nel 1848 (trattato di Guadalupe Hidalgo) portò all'annessione dellaCalifornia e di gran parte dell'odierno sud-ovest americano. Lacorsa all'oro tra il 1848 e 1849 portò a un'ulteriore migrazione verso occidente. La nuovarete ferroviaria rese più facile il trasferimento di coloni e l'aumento dei conflitti con i nativi americani. In mezzo secolo vennero abbattuti fino a quaranta milioni dibisonti americani per le pelli e la carne (quest'ultima risorsa primaria che scompariva dalle pianure), causando un grave contraccolpo in molte culture native.
Le tensioni tra gli Stati del nord e quelli del sud nacquero principalmente su argomenti quali il rapporto tra Stato e governi federali e l'utilizzo della schiavitù nei nuovi Stati membri.Abraham Lincoln fueletto presidente nel 1860. Poco prima setteStati schiavisti dichiararono la loro secessione (in ordine cronologico:Carolina del Sud,Mississippi,Florida,Alabama,Georgia,Louisiana eTexas). Cominciò così la guerra di secessione statunitense, cominciata con l'attacco aFort Sumter. Dopo la vittoria dell'Unione nel 1865 tre emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti d'America garantirono la libertà a quasi quattro milioni di africani americani un tempo schiavi, rendendoli cittadini e dando loro ildiritto di voto. La guerra e la sua risoluzione portarono a un aumento sostanziale del potere federale.[23]
Nonostante la grave recessione postbellica e le crisi economiche del 1873 e del 1907 la classe dirigente statunitense perseguì la via del guadagno e della speculazione, mentre l'industria tecnica e il capitale privato erano in espansione. Dal 1860 al 1914 la popolazione crebbe da 31,9 a 91,9 milioni di abitanti, tra cui 21 milioni di immigrati e nel decennio post-bellico le dieci più grandi città statunitensi aumentarono del 70% i loro abitanti, tanto che fra 1860 e il 1890 la popolazione urbana crebbe da 25% a oltre il 35% della popolazione. Un esempio clamoroso fu Chicago che nel 1833 aveva solo 350 abitanti, che divennero 30 000 nel 1850, 300 000 nel 1870, fino a quasi 1 100 000 nel 1890. Nel nord l'urbanizzazione e un afflusso senza precedenti di immigrati provenienti dagli Stati meridionali e orientali affrettò il processo di industrializzazione fino al 1929. Tra il 1830 e il 1860 gli immigrati sbarcati negli Stati Uniti furono 4,6 milioni:irlandesi (39%),tedeschi (30%),scandinavi (15%) e britannici (inglesi e scozzesi) (16%).
Massicce protezioni tariffarie, costruzione di infrastrutture e nuovi regolamenti bancari incoraggiarono la crescita economica e i monopoli. Nel 1914 il Paese era in testa tra i Paesi produttori di ferro, carbone, petrolio, rame e argento. Il vapore venne sostituito dall'energia elettrica che accelerava la produzione nazionale. Sorsero anche i «trust» e i giganteschi complessi industriali dei re del cosiddetto «big business» (grandi affari). Famiglie come quelle degliAstor per le pellicce e le pelli, iRockefeller per laStandard Oil Company, iCarnegie per laUnited States Steel Corporation, iMorgan, iVanderbilt per le ferrovie, iWestinghouse per la Air Brake Company, iFulton, gliEastman per laKodak Company, iFord per laFord e iDu Pontde Nemours per laDuPont Company dominarono l'economia statunitense e mondiale. Morgan e Rockefeller controllavano da soli il 20% del patrimonio nazionale (341 grandi aziende con un capitale di circa 22 miliardi di dollari).
Le organizzazioni dei lavoratori condussero dure lotte salariali, arrivando a oltre mille scioperi l'anno. Cominciò in questi anni la politicaimperialistica statunitense, con l'acquisto dell'Alaska dalla Russia nel 1867 e completando l'espansione continentale che insieme allo sfruttamento nel commercio delle pellicce e della scoperta dell'oro fruttarono 81 milioni di dollari nel 1913. Nel 1890 ilmassacro di Wounded Knee fu l'ultimo grande conflitto armato delle guerre indiane. Nel 1893 la monarchia indigena delleHawaii venne rovesciata in uncolpo di Stato attuato dagli statunitensi residenti: gli Stati Uniti annetterono l'arcipelago nel 1898.
Quando nel 1914 scoppiò laprima guerra mondiale a seguito dell'Attentato di Sarajevo, gli Stati Uniti rimasero neutrali, sebbene la maggior parte degli statunitensi simpatizzasse per i britannici e i francesi, anche se molti erano contrari all'intervento.[24] Nel 1917 gli Stati Uniti si unirono agliAlleati (Triplice intesa) contro gliImperi Centrali.[N 4] Dopo la guerra ilSenato non ratificò iltrattato di Versailles che istituiva laSocietà delle Nazioni e il Paese perseguì una politica unilaterale di quasiisolazionismo.[25] Negli anni venti un emendamento costituzionale concesse il suffragio alle donne, ma la prosperità dei ruggenti anni venti si concluse con il crollo diWall Street del 1929 che diede inizio alla «grande depressione». Dopo la sua elezione a presidente nel 1932Franklin Delano Roosevelt diede inizio al «New Deal», una serie crescente di politiche di intervento del governo nell'economia statunitense, ma il «Dust Bowl» a metà degli anni trenta impoverì molte comunità agricole e stimolò ulteriormente una nuova ondata migratoria verso occidente.
Gli Stati Uniti erano effettivamente neutrali anche durante laseconda guerra mondiale dopo l'invasione nazista della Polonia nel settembre 1939, ma cominciarono la fornitura di materiali agliAlleati nel marzo 1941 con il programmaLend-Lease. Il 7 dicembre seguente gli Stati Uniti entrarono in guerra con gli Alleati contro lepotenze dell'Asse dopo unattacco a sorpresa suPearl Harbor da parte dell'Impero giapponese. La seconda guerra mondiale ebbe un costo economico superiore a qualsiasi altra guerra nella storia degli Stati Uniti,[26] ma favorì l'economia, fornendo capitali e garantendo l'occupazione.
Tra i grandi Paesi combattenti gli Stati Uniti sono stati gli unici a diventare di gran lunga più ricchi in conseguenza alla guerra.[27] Le conferenze diBretton Woods eJalta delinearono un nuovo sistema nelle organizzazioni internazionali, ponendo gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica al centro del mondo. Con la vittoria in Europa nel 1945 venne tenuta unaconferenza internazionale a San Francisco che portò alloStatuto delle Nazioni Unite, divenuto attivo appena dopo la guerra.[28] Dopo aver sviluppato le prime armi nucleari gli Stati Unitisganciarono la bomba atomica sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945 e ilGiappone si arrese il 2 settembre seguente, ponendo definitivamente fine alla guerra dopo sei anni.[29]
Come risultato delloscandalo WatergateRichard Nixon divenne il primo presidente degli Stati Uniti a dimettersi nel 1974. Durante il governo diJimmy Carter alla fine degli anni settanta l'economia degli Stati Uniti sperimentò lastagflazione. L'elezione diRonald Reagan come presidente nel 1980 segnò un significativo spostamento versodestra della politica statunitense, che si rifletté nelle principali modifiche in materia fiscale e nelle priorità di spesa.[30] Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta l'Unione Sovietica crollò, ponendo fine alla guerra fredda dopo quasi cinquant'anni.
Con il comando assunto dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, laguerra del Golfo sotto la guida del presidenteGeorge H. W. Bush e laguerra in Jugoslavia sotto la guida del presidenteBill Clinton contribuirono a preservare la posizione di superpotenza. La più lunga espansione economica nella storia moderna degli Stati Uniti coprì il periodo tra marzo 1991 e marzo 2001, prevalentemente sotto l'amministrazione Clinton.[31]
Proprio nell'anno 2000-2001 il mondo dell'informatica fece il suo ingresso nei fatti di cronaca popolare, poiché nel giro di pochi mesi si sviluppò ilcaso Napster, scoppiò labolla delle dot-com, avvenne la gigante fusione tra laWarnerMedia eAOL[32], oltre a molto altro che contribuì a definire il concetto della "New economy".
Nell'ottobre del 2000 laCina entrò nell'Organizzazione mondiale del commercio[33], dando il via a un veloce trasferimento di imprese e industrie verso il paese asiatico nei mesi immediatamente successivi[34], e contribuendo a generare una grave crisi economica mondiale tra il 2000 e il 2001[35][36].
Il 4 novembre 2008 il senatore democraticoBarack Obama è stato eletto presidente (il suo mandato è cominciato il 20 gennaio 2009), primo presidente afro-americano nella storia degli Stati Uniti, battendo il senatore repubblicanoJohn McCain. Inoltre il 9 ottobre 2009 Obama è stato insignito delpremio Nobel per la pace. Obama ha promosso l'approvazione di un'ampiariforma sanitaria e misure economiche per riportare a crescere l'economia degli Stati Uniti in seguito allagrande recessione. Tuttavia si è attirato critiche sia da parlamentari delPartito Repubblicano sia da quelloDemocratico per l'eccessiva spesa pubblica nei primi anni di mandato.[38][39] Inoltre sotto il governo del presidente Obama è stato ucciso inPakistan nel 2011Osama bin Laden da una squadra diNavy Seals e operativiCIA. Altri avvenimenti importanti avvenuti durante l'era Obama furono l'accordo sul nucleare iraniano, la legalizzazione delmatrimonio omosessuale e la riapertura delle relazioni diplomatiche con Cuba.
Gli stanziamenti che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato per la guerra in Iraq, Afghanistan e della guerra globale contro il terrorismo dopo l'11 settembre sono stati di 1,6 trilioni di dollari. Sono stati spesi 686 miliardi di $ (43%) per l'Operazione Enduring Freedom (OEF) nellaguerra in Afganistan e altre operazioni di controterrorismo. Sono stati spesi 815 miliardi di $ (51%) per l'Operazione Iraqi Freedom (OIF)/Operazione New Dawn (OND). Sono stati spesi 27 miliardi di $ (2%) per l'Operazione Noble Eagle (ONE), per fornire una maggiore sicurezza alle basi militari. Sono stati spesi 81 miliardi di $ (5%) per finanziamenti correlati alle guerre in Afghanistan o in Iraq.[40]
Gli Stati Uniti d'America, insieme alBrasile e all'India sono stati uno dei Paesi più colpiti dalCOVID-19.
Il 6 gennaio 2021, gruppi misti di insurrezionisti incitati dal presidente Trump hannoassaltato il congresso nazionale di Washington nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria elettorale diJoe Biden alleelezioni presidenziali del novembre 2020. L'attacco ha colto impreparate le autorità preposte alla difesa del congresso che hanno impiegato diverse ore per riprendere il controllo dell'edificio dovendo fare appoggio anche su unità della Guardia Nazionale e del FBI. Nell'assalto sono rimaste uccise cinque persone e decine sono rimaste ferite. È stato il primo assalto al congresso statunitense dai tempi della guerra anglo-americana del 1812. L'episodio è stato interpretato da più parti come segno della polarizzazione politica in atto nel paese da alcuni anni.
Il 20 gennaio 2021Joe Biden giura come 46º Presidente degli Stati Uniti d'America.[41]Kamala Harris diventa la 49° vice presidente degli Stati Uniti d'America divenendo la prima donna a ricoprire tale carica e la prima di origine asiatica-americana. Nell'agosto dello stesso anno, in base agliaccordi di Doha già firmati dalla precedente amministrazione Trump, gli Stati Uniti d'America si sono ritirati dallaguerra in Afghanistan, ponendo fine a 20 anni di conflitto, terminato con il ritorno al potere deiTalebani.
Nelleelezioni presidenziali del novembre 2024 l'ex presidente Donald Trump viene rieletto per un secondo mandato, battendo la candidata democratica, la vicepresidente uscente Kamala Harris. Trump si è insediato alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025 ed è il secondo presidente dopoGrover Cleveland ad essere rieletto per un secondo mandato non consecutivo.
Con una superficie di oltre 9 milioni di km² e con circa 331,4 milioni di abitanti gli Stati Uniti sono ilterzo Paese più esteso al mondo e ilterzo più popolato, generalmente suddiviso a un primo livello in tre unità distinte: il «Mainland», ovvero il gruppo continentale di quarantotto Stati contigui che confina a nord con il Canada e a sud con il Messico, mentre a est e a ovest è bagnato rispettivamente dall'Oceano Atlantico e dall'Oceano Pacifico; l'Alaska (lo Stato più vasto), che sul continente confina unicamente con il Canada, mentre le acque territoriali confinano con la Russia (stretto di Bering); lo Stato delle Hawaii, un arcipelago localizzato nel centro dell'Oceano Pacifico. A questa principale tripartizione vanno aggiunti anche alcuni territori esterni, zone insulari dipendenti economicamente o politicamente dagli Stati Uniti (un esempio èGuam, unterritorio non incorporato) e sparsi tra ilmar dei Caraibi e il Pacifico.
Gli Stati Uniti d'America occupano una fascia del Nordamerica compresa fra l'Oceano Atlantico a est e il Pacifico a ovest e fra il Canada a nord e il Messico e il golfo del Messico a sud. Si tratta di un'area di9372614km² (escludendo le acque interne), che fa degli Stati Uniti la quarta nazione al mondo per superficie (dopo Russia, Canada eCina). Agli Stati Uniti appartengono anche alcune regioni geograficamente isolate come le Hawaii e l'Alaska. In totale, agli Stati Uniti appartengono 25 961 comuni divisi nei 50 Stati e 3 188 contee.
Gli Stati della costa orientale sono da nord a sud:Maine,New Hampshire,Vermont (che non è sulla costa),Massachusetts,Rhode Island (il più piccolo degli Stati),Connecticut,New York,Pennsylvania (che è vicino alla costa e la cui metà occidentale è spesso considerata parte del Midwest),New Jersey,Delaware,Maryland, Virginia,Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia e Florida. Gli ultimi cinque (dalla Virginia) vengono anche contati come Stati del sud. Geograficamente questa zona comprende montagne basse e molto antiche, gliAppalachi, con un andamento generalmente da nord-est a sud-ovest, oltre a molti fenomeni locali, compresi i fenomeni glaciali a nord, le faglie tettoniche della valle del fiume Hudson e la zona di origine calcarea (corallina) della Florida. Il corso dei fiumi è generalmente da ovest verso est e i fiumi tendono a essere di lunghezza limitata, ma ampi e dal flusso regolare. Le maree sono spesso forti, soprattutto al nord. Gli inverni sono freddi (nel nord) o moderati (al sud) e umidi, le estati ugualmente umide.
Gli Stati del sud comprendono i summenzionati Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Florida e anche laVirginia Occidentale (spesso considerata parte del Midwest, dato che era dalla parte del nord nella guerra civile),Kentucky,Tennessee, Alabama, Louisiana,Arkansas,Oklahoma eTexas (spesso considerato fra gli Stati del sud-ovest). Questa zona comprende la parte meridionale e le cime più elevate degli Appalachi e più a ovest l'altopiano di Ozark. I fiumi comprendono le foci del Mississippi e delRío Grande. La più grande influenza climatica viene dal golfo del Messico e comprende inverni miti, umidità e di tanto in tantouragani.
Gli Stati del Midwest comprendono:Ohio,Michigan,Indiana,Wisconsin,Illinois,Missouri,Minnesota,Iowa,Dakota del Nord,Dakota del Sud,Nebraska eKansas. Sono in gran parte stati agricoli e industriali (compresa la «Rust Belt», la zona industriale "arrugginita" negli anni settanta e ottanta del XX secolo dalla concorrenza, soprattutto giapponese), freddi di inverno, caldi di estate e con clima da umido (verso est) a secco (verso ovest). È qui che si trova il "cuore" (heartland) degli Stati Uniti ed è considerato un centro di valori morali (lavoro serio, casa e famiglia, i pionieri sulla prateria e così via) per il resto del Paese.
Gli Stati Uniti si trovano interamente nell'emisfero boreale: i quarantotto Stati continentali sono bagnati dall'Oceano Pacifico a ovest, dall'Oceano Atlantico a est e a sud-est dal golfo del Messico. I Paesi confinanti sono il Canada a nord e il Messico a sud. L'Alaska è lo Stato più vasto, mentre le isole non mancano nel Pacifico centrale. Dopo la Russia, il Canada e la Cina gli Stati Uniti hanno il quarto posto come Paese più esteso del mondo, ma la classifica varia a seconda di come vengono conteggiati i due territori contestati dalla Cina con l'India e la superficie stessa degli Stati Uniti: ilWorld Factbook della CIA segnala9826630 km²,[42] laCommissione statistica delle Nazioni Unite fornisce9629091 km²[43] e l'Encyclopædia Britannica9522055 km².[44] Gli Stati Uniti possiedono anche diversi territori insulari sparsi tra l'Oceano Pacifico (ad esempio Guam) e i Caraibi (compreso Porto Rico, che è legato agli Stati Uniti in un'associazione chiamataCommonwealth).
Dalla pianura costiera dell'Atlantico spostandosi verso l'interno si incontrano i boschi decidui e le dolci colline delPiedmont. Imonti Appalachi dividono la costa orientale daiGrandi Laghi e dalle praterie del Midwest. Il fiumeMississippi-Missouri, il quarto sistema fluviale più lungo del mondo, attraversa da nord verso sud il centro del Paese. Le piatte e fertili praterie delleGrandi Pianure si estendono a ovest, interrotte da un altopiano nella regione sud-est. LeMontagne Rocciose al margine occidentale delle Grandi Pianure si estendono da nord a sud attraverso tutto il Paese, raggiungendo altitudini superiori ai 4 300 metri in Colorado. Più a ovest si incontrano le rocce delGran Bacino e deserti come ilMojave. Lecatene montuose della Sierra Nevada e laCatena delle Cascate si snodano prossimi oramai alla costa del Pacifico. Con i suoi 6 194 metri sul livello del mare ilmonte Denali in Alaska è la vetta più elevata del Paese.[45][46]Vulcani attivi sono comuni e presenti in tutta la regione costiera che va dall'arcipelago Alessandro alleisole Aleutine, attraversando lapenisola di Alaska, oltre che nell'arcipelago delle Hawaii. Ilsupervulcano presente nelParco Nazionale di Yellowstone nelle Montagne Rocciose è il più grande vulcano presente all'interno della parte continentale degli Stati Uniti.[47]
Gli Stati Uniti hanno in comune unclima continentale piuttosto accentuato all'interno, ma data l'enorme estensione del territorio si notano differenze considerevoli tra le varie parti, specialmente se ci si sposta da nord a sud con l'andamento meridiano dei rilievi che non oppone ostacoli ai venti freddi del nord che giungono fino nel Texas e a quelli caldi tropicali che giungono dal golfo del Messico oppure se si considerano le due sponde oceaniche. Le influenze nordiche si fanno sentire anche sulla costa atlantica, lungo la quale scende la freddacorrente del Labrador che annulla in gran parte l'influenza mitigatrice marina fino all'altezza delcapo Hatteras (New York ha medie di gennaio oscillanti da 0 a−4 °C e medie di luglio da 21 a25 °C) assieme all'influenza dellecorrenti occidentali che favoriscono di inverno le irruzioni anche forti di aria fredda di provenienza continentale-canadese (bufera di neve nota come «blizzard»).[48] Cosicché a est il clima varia da umido continentale nel nord fino a subtropicale umido a sud, conclima tropicale nella punta meridionale della Florida e nelle Hawaii.
Procedendo verso ovest il Midwest ha un clima continentale, le Grandi Pianure a ovest hanno generalmente un clima semi-arido, arido nelGran Bacino, desertico nel sud-ovest,mediterraneo lungo la costa californiana,temperato umido lungo il golfo del Messico e il sud, oceanico lungo le costiere di Oregon, Washington e Alaska meridionale (la maggior parte dell'Alaska rientra però nelclima subartico o polare), infine gran parte delle regioni montane dell'ovest sono caratterizzate da unclima alpino.Fenomeni meteorologici estremi non sono rari, con le regioni costiere lungo il golfo del Messico soggette al rischiouragani nella stagione autunnale e con le Grandi Pianure soggette a lineetemporalesche etornado laddove si assiste allo scontro tra masse di aria fredda secche provenienti dalle alte latitudini e masse di aria caldo umida di provenienza tropicale,[49] oltre alla già citata bufera di neve nel nord della costa est e nel Midwest.
L'Earth Overshoot Day (indica a livello illustrativo il giorno nel quale l'umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell'intero anno) del Paese è il 15 marzo.[50]
L'ecosistema degli Stati Uniti è molto vario: circa 17 000 specie di piante vascolari sono presenti negli Stati Uniti contigui e nell'Alaska, oltre a 1 800 specie di piante fiorite situate nelle isole Hawaii, alcune delle quali presenti anche nel continente.[51]
Gli Stati Uniti sono anche la patria di oltre più di 400 specie dimammiferi, 700 specie diuccelli, 500 specie direttili eanfibi e 90 000 specie diinsetti.[52] Sono presenti sessanta parchi nazionali e centinaia di altri parchi, foreste e zone desertiche protette a livello federale.[53] Nel complesso il governo gestisce il 28,8% del territorio, buona parte del quale è protetta.[54]
L'inquinamento negli Stati Uniti è sottoposto a controllo da parte di uffici federali come l'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Environmental Protection Agency, EPA).
Una grande parte dei rifiuti prodotti dagli Stati Uniti vengono spediti all'estero. Nel 2019, il 62% dei rifiuti statunitensi è stato spedito inAsia.
Nel 2015 gli Stati Uniti hanno prodotto 262,4 milioni di tonnellate di rifiuti, il 4,5% in più rispetto al 2010 e il 40% in più rispetto al 1985 secondo i dati ufficiali.[55]
Mentre laCina decide nel 2018 di cessare l'importazione di rifiuti in plastica per non essere più la "pattumiera del mondo", l'industria del riciclaggio negli Stati Uniti è perturbata. Il prezzo del trattamento dei rifiuti sta aumentando considerevolmente e molte città preferiscono incenerire i loro rifiuti, incidendo sulla qualità dell'aria o sulle discariche a cielo aperto, una delle principali fonti di emissioni di metano.[55]
Nel 2012 il governo degli Stati Uniti intendeva regolare le emissioni di CO2 dalle centrali elettriche con il piano Greenhouse Gas New Standard Performance.[56] L'EPA ha segnalato come inquinanti più di 450 aziende statunitensi.
L'inquinamento del suolo è causato principalmente dai rifiuti solidi urbani. Nell'ambito del programma Vital Signs (segni vitali) ilWorldwatch Institute di Washington ha segnalato che gli Stati Uniti producono 615 000 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani non totalmente riciclabili che causano un inquinamento delle acque, portando nella catena alimentare metalli pesanti come ilcadmio, lostronzio, ilnichel e ilcromo.
Nel 2020 l'Ufficio del censimento degli Stati Uniti ha riportato quasi 331,5 milioni di persone, con un aumento del 7,4% rispetto all'anno 2010, che era di 308,7 milioni di persone. La percentuale di crescita è circa in media con le percentuali dei decenni precedenti a partire dal 1900.[58] La popolazione è generalmente in crescita, grazie specialmente a una forte immigrazione, proveniente in buona parte dall'America Latina e dall'Asia orientale. La presenza di immigrati o di loro discendenti diretti è molto rilevante nella parte sud occidentale del Paese. Più di 37 milioni di cittadini sono nati all'estero e circa 15 milioni di questi sono stati naturalizzati cittadini statunitensi. Il 6% della popolazione è diorigine italiana, costituita dai discendenti degli immigrati arrivati sulle coste degli Stati Uniti perlopiù dalla seconda metà del XIX secolo fino alla seconda guerra mondiale e provenienti in maggioranza dalMezzogiorno, dalVeneto e dalFriuli-Venezia Giulia. Sono circa 18 milioni gli italoamericani (cifra che tuttavia non considerava tutti coloro che posseggono solo parziale origine italiana e non deducibile dal cognome), ma solo un milione di essi parla o comprende l'italiano. L'azione positiva (Affirmative Action), una politica a favore dei gruppi minoritari, ha permesso negli ultimi decenni agli appartenenti alle minoranze etniche un più facile accesso alleuniversità, a molti posti di lavoro che precedentemente erano loro preclusi e a incarichi di grande responsabilità nel mondo politico e nell'alta finanza.
L'immigrazione negli Stati Uniti fu sempre molto intensa nel corso della storia, specialmente dall'Europa, tanto che la parte meridionale fu interessata dall'immigrazione dalla Spagna, tranne la zona della Louisiana che al tempo si estendeva fino al Canada. I primi immigrati nelle tredici colonie provenivano dal Regno Unito, ma in seguito fu molto forte l'immigrazione dallaGermania dove il numero degli abitanti era quasi pari a quello degli immigratibritannici, mentre nella zona dello Stato di New York erano presenti immigrati dai Paesi Bassi. L'immigrazione dalla Francia fu frequente dopo la cessione della Louisiana agli Stati Uniti da parte diNapoleone Bonaparte. Nell'Ottocento fu enorme l'immigrazione dall'Irlanda e altrettanto forte quella dall'Italia, specie a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. L'immigrazione proseguì nel Novecento con l'arrivo di immigrati dai Paesi scandinavi e durante la seconda guerra mondiale diebrei (circa 6 milioni) specialmente dalla Russia, dalla Polonia e dall'Ungheria.
Gruppi etnici maggioritari nei diversi Stati d'America: la maggior parte degli Stati ha una maggioranza di etniagermanica, prevalentemente di origineanglosassone, tedesca escandinava (rispettivamente colori porpora e blu, ma anche rosso, che indica coloro che si identificano semplicemente come "americani", la maggioranza dei quali di origineinglese coloniale) Legenda delle maggioranze etniche dei vari Stati:
Tedesca
Americana
Inglese
Irlandese
Italiana
Messicana
Africana
Giapponese
Portoricana
Mappa più dettagliata che riporta le discendenze etniche per singolecontee
Con più di 331 milioni di abitanti gli Stati Uniti d'America sono il terzo Paese al mondo per popolazione dopo Cina e India. La zona più popolata del Paese è quella nordorientale di antica urbanizzazione, ma si sono espanse anche le zone urbane della costa pacifica, specie in California.
Secondo i dati del censimento 2020, il 61,6% degli americani si identificavano come bianchi (il dato comprende non solo i bianchi europei, ma molti del 18,7% della popolazione che si identificano come "ispanici", ovvero gli statunitensi di origine sudamericana, la maggior parte dei quali nel censimento si identificano come "bianchi"), il 12,4% come neri, il 6,0% come asiatici, il 2,9% come nativi americani, lo 0,2% come nativi hawaiiani o delle isole del Pacifico, l'8,4% come di altre etnie, e il 10,2% come di etnia mista (due o più delle anzidette).[59]
Gli statunitensi di origine europea (ma anche araba e turca) non ispanica, ovvero i bianchi non ispanici (non-Hispanic whites), costituivano all'incirca il 61% della popolazione nel 2012, considerevolmente calati e in continuo calo,[60] sia in percentuale sia in numero assoluto[61] rispetto all'89% del 1960.[62][63][64][65]
Secondo il vecchio censimento ufficiale del 2000 i residenti di ascendenza tedesca erano il 12,2%, quelli di origine del Regno Unito il 20,6% (di cui l'11,9% di irlandesi e l'8,7% di inglesi). I residenti di ascendenza italiana rappresentavano il 5,6% della popolazione totale. Il gruppo comunemente identificato comeWhite Anglo-Saxon Protestant (WASP, in italianoBianco,Anglosassone,Protestante) detiene ancora le leve del potere politico ed economico e anche se calato è ancora maggioranza del Paese.
Nel censimento del 2010 è stato rilevato che il 23% dei bambini sotto i quindici anni ha genitori bianchi (i bianchi di origine europea, ma anchearabi eturchi, sono definiti come bianchi non ispanici nel censimento ufficiale, o anche bianchi di origine non latino-americana),[66] che entro il 2042 sarebbero una minoranza se proseguono le tendenze migratorie e la bassa natalità tra i bianchi.[67][68] Questa proiezione su un futuro scenario demografico in cui i bianchi (da sempre ai vertici dei poteri e della gestione dello Stato) potrebbero essere in netta minoranza ha cominciato a scatenare forti dibattiti circa l'identità degli Stati Uniti nel futuro prossimo e sull'immigrazione in entrambi gli schieramenti politici. Per quanto riguarda le origini della popolazione statunitense (stima del 2018)[69] si calcola che essa abbia le seguenti discendenze (anche se solo lontane o parziali). 197 181 177[70] sono bianchi non ispanici così suddivisi:[71]
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Origine dei gruppi etnici degli Stati Uniti d'America nel 2019 secondo l'US Census Bureau.[72]
██ Bianchi non-ispanici (60,1%)
██ Ispanici (18,5%)
██ Afroamericani (13,4%)
██ Asiatici (5,9%)
██ Multirazziali (2,8%)
██ Nativi americani (2,9%)
██ Nativi delle Hawaii e di altre isole del Pacifico (0,2%)
Secondo una stima, negli Stati Uniti vive una delle comunità dirom più grandi al mondo, contando circa 1 milione di individui.[77]
L'immigrazione ispanica è la più numerosa, tanto che alcuni Stati come California, Arizona e Texas sono già a maggioranza ispanica (definiti come «minoranza-maggioranza» nel censimento ufficiale).[78] Il gruppo più consistente risulta essere quello deicolombiano-americani.Va comunque fatto notare che tutti questi Stati del sud-est facevano parte in passato delprimo Impero messicano e prima ancora delVicereame della Nuova Spagna, oltre ai numerosi ispanici che vi risiedevano già storicamente,[79][80] ben prima dell'annessione agli Stati Uniti dei territori e dell'immigrazione di massa. Alcuni di essi vengono definiti "Hispanos" e sono discendenti degli originali colonizzatori spagnoli quali i tejanos, i callifornios, i neomessicani e i floridianos di cui 10 milioni di americani hanno tali origini. È stato inoltre calcolato che negli Stati Uniti vivano approssimativamente 5 milioni di clandestini (unauthorized immigrants), principalmentemessicani,salvadoregni,guatemaltechi efilippini.[81]
Gli Stati Uniti sono contraddistinti da un tanto forte quanto variegato spirito religioso che si spiega facendo riferimento alla storia e alla costituzione materiale del Paese.
Ilcristianesimo è presente in tutte le sue grandi derivazioni: in maggioranzaprotestanti, seguiti daicattolici,mormoni (i quali sono una piccola minoranza a livello federale, ma costituiscono la maggioranza della popolazione nello stato delloUtah) ecristiani ortodossi.
Le confessioni protestanti di maggiore tradizione sono quelle della correntecalvinista-riformata (presbiteriana,congregazionalista, nonché ibattisti) e gliepiscopali, questi ultimi ramo statunitense dell'anglicanesimo, cui tradizionalmente fanno riferimento le classi alte. Le confessioni protestanti più diffuse sono nell'ordine la battista, lametodista, laluterana, la presbiteriana, oltre a una miriade di Chieseevangeliche,pentecostali e indipendenti. La singola Chiesa più diffusa è quella cattolica, presente fin dall'epoca coloniale, soprattutto nel Maryland: uno dei primi governatori dello Stato eraCharles Carroll (che nel 1776 fu tra i firmatari della Dichiarazione di indipendenza) era fratello del primovescovo cattolico degli Stati Uniti. I cattolici statunitensi (in prevalenza bianchi ed europei) hanno tuttavia visto rafforzare la loro presenza grazie all'immigrazione ispanica degli ultimi trent'anni.[83] Vi sono anche presenzeebraiche,islamiche,buddiste,induiste,sikh, e altre.[83][84]
Negli ultimi decenni del XX secolo si sviluppò il fenomeno delle Chiese evangeliche televisive, guidate dai cosiddetti "telepredicatori" dellaChristian Coalition, tra i quali vanno ricordatiWilliam M. Branham,Billy Graham,Pat Robertson eJerry Falwell, animatori delladestra cristiana, fondamentale per le vittorie elettorali di Ronald Reagan nel 1980 e nel1984, nonché per quelle di George W. Bush nel2000 e nel2004 e va ricordato anche il controverso telepredicatoreBenny Hinn. Parallelamente, crebbero le cosiddettemegachurch, grandi chiese evangeliche non-denominazionali come laLakewood Church diJoel Osteen aHouston (Texas), che era la più grande chiesa degli Stati Uniti con più di 45 000 fedeli, seguita dallaCrystal Cathedral di Los Angeles, appartenente alla Chiesa calvinista e che disponeva di 2 736 posti a sedere (situata nei pressi diDisneyland, commissionata nel 1980 dal telepredicatore Robert Schuller). Si è trattato di fenomeni spesso effimeri: per esempio la Crystal Cathedral fallì nel 2010 e l'edificio venne venduto alla Chiesa cattolica, per essere riaperto nel 2019 come "Cattedrale di Cristo".
Spesso la religione è dietro a molte questioni e controversie politiche riguardanti il razzismo (il movimento per la desegregazione dei neri era guidato da Martin Luther King, un pastore protestante), il pacifismo (la stessa guerra in Iraq ha diviso il panorama religioso tra favorevoli e contrari), lapena di morte (sostenuta dalle Chiese protestanti di stampo evangelicale e fermamente contestata dai cattolici), labioetica, l'omosessualità, l'insegnamento della teoria dell'evoluzione delle specie e ilneodarwinismo.
Anche se gli Stati Uniti d'America non hanno mai adottato una lingua ufficiale, l'inglese è di fatto lalingua nazionale. Secondo un dato del 2003, circa 215 milioni, ossia l'82% della popolazione in età scolare, ha come lingua madre l'inglese.[85] Oltre all'inglese, le lingue più diffuse secondo il censimento del 2000 sono: lospagnolo, utilizzato regolarmente da 28 milioni di abitanti; ilcinese (2 milioni); ilfrancese (1,6 milioni, comprendendo ilcreolo-francese 1,9 milioni); iltedesco (1,4 milioni); iltagalog (1,2 milioni); ilvietnamita (1,1 milioni); l'italiano (1 milione). Lelingue autoctone einuit sono parlate da meno dello 0,5% della popolazione. Tra queste la più parlata è ilnavajo, con circa 180 000 persone che lo parlano oltre all'inglese.[86][87]
Dalla sua fondazione fino al 2025, nonostante fossede facto la lingua ufficiale del paese, gli Stati Uniti non avevano l'inglese come lingua ufficiale federale. Tuttavia nel febbraio 2025, a seguito di un ordine esecutivo del neo eletto presidenteDonald Trump, gli Stati Uniti adottanode iure l'inglese come lingua ufficiale federale[88]. Oltre all'inglese alcuni Stati hanno come lingua ufficiale un altro idioma: nelle Hawaii l'hawaiiano, in Alaska ventilingue native americane e nelDakota del Sud ilsioux. Con uno status speciale, ma non ufficiale, è il francese in Louisiana e nel Maine e lo spagnolo nel Nuovo Messico. Il 18 maggio 2006 il Senato ha approvato una risoluzione proposta dal repubblicano James Inhofe, con cui si stabilisce che l'inglese è la lingua «comune e unificatrice degli Stati Uniti». Per entrare in vigore deve però essere votata anche dallaCamera dei Rappresentanti e approvata dal presidente in carica, che ha il diritto di veto.
Il sistema scolastico statunitense è gestito dal settore pubblico ed è obbligatorio fino ai 18 anni (16 in alcuni Stati). Negli Stati Uniti sono presenti le scuole più costose del mondo per quanto riguarda l'università, sia che si parli di scuole pubbliche sia che ci si riferisca alle scuole private: le tasse annuali di iscrizione si aggirano intorno ai 20 000 dollari per le scuole pubbliche, mentre arrivano e spesso possono superare i 60 000 dollari per quanto riguarda le università private. Fino all'high school, comunque, la scuola è del tutto gratuita, compresi i libri e l'iscrizione.
Vi sono, inoltre, delle tasse pagate dai residenti del distretto.
La più antica istituzione universitaria degli Stati Uniti d'America risale all'8 settembre 1636 con la fondazione dell'Università di Harvard, che prende il nome da un suo benefattore inglese, il pastore protestanteJohn Harvard. Oggi questa università privata è una delle più prestigiose a livello internazionale.
Il sistema politico degli Stati Uniti comprende il sistema federale che unisce gli Stati e il sistema di ciascuno Stato. Nonostante la possibilità teorica di ampiaindipendenza gli Stati tendono ad assomigliarsi nei sistemi di governo e generalmente sono basati sul sistema federale con uncapo dello Stato (il presidente degli Stati Uniti o ilgovernatore di ciascun Stato), un'assemblea legislativa (di solitobicamerale con un Senato e una Camera dei Rappresentanti –House oHouse of Representatives) e un sistema di giudici e tribunali, federali e statali, ciascuno con una propria giurisdizione. Il rapporto fra il governo federale e gli Stati è regolato dalla Costituzione, interpretata dallaCorte suprema. Per Costituzione il governo federale ha il solo potere di regolare ilcommercio fra gli Stati, di proteggere i diritti dei cittadini e di difendere il Paese. Di fatto e con l'avallo della Corte suprema col tempo ha acquisito grandi poteri, che esercita attraverso organismi federali i quali, ad esempio, regolamentano la circolazione delledroghe o la cattura deicriminali, ma anche l'educazione e idiritti dei disabili.
Ogni Stato elegge al congresso due senatori e un numero di rappresentanti proporzionale alla popolazione (almeno uno), un sistema che offre un maggiore peso agli Stati più piccoli. Il sistema politico statunitense è bipolare e assegna il potere a chi ha ricevuto più voti tra i due partiti maggiori, ilPartito Democratico (dicentro e di tendenzeprogressiste) e ilPartito Repubblicano (didestra e di tendenzeconservatrici).
L'elezione del presidente avviene ogni quattro anni, il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. L'elezione del presidente avviene in modo indiretto, in quanto i cittadini eleggono i grandi elettori che a loro volta si riuniscono ed eleggono il presidente. Ogni Stato possiede un numero di grandi elettori pari al numero di deputati e di senatori che lo Stato esprime. Con rare eccezioni in ciascuno Stato i grandi elettori vengono assegnati alla lista che prende il maggior numero di voti («the winner takes all»). Il meccanismo elettorale spinge i candidati a concentrare i propri sforzi per ottenere i voti di pochi decisivi Stati nei quali il risultato è incerto, trascurando invece gli Stati nei quali con ragionevole certezza il risultato finale è scontato. La scelta del candidato alla presidenza avviene attraversoelezioni primarie che avvengono nel corso di diverse settimane, secondo un calendario che rispecchia la tradizione e vede nell'Iowa e nel New Hampshire i primi Stati interessati da questo tipo di voto.
Se il presidente si rifiuta di firmare una legge (ponendo il suo diritto di "veto"), maggioranze di due terzi sia nella Camera sia nel Senato possono approvare una legge senza la firma del presidente, superandone il "veto". Talvolta le leggi passate dal Senato e dalla Camera sono diverse e in tal caso un comitato formato da senatori e rappresentanti («conference committee») si riunisce per cercare un compromesso accettabile per entrambe le camere: compromesso che spesso esprime più le preferenze del comitato che delle due camere. Ciononostante molto spesso le leggi vengono approvate comunque. In tali battaglie politiche spesso il conflitto non è a viso aperto: infatti spesso il presidente firma una legge approvata dai due terzi di ciascuna delle due camere («a veto-proof majority») pur dichiarandosi contrario.
La super-maggioranza al Senato
NelSenato per oltre un secolo una maggioranza di tre quinti era necessaria per porre fine al dibattito: questo permette a una sostanziale minoranza di bloccare leggi particolarmente sfavorevoli con un processo chiamato «filibuster». Con la cosiddetta opzione nucleare una serie di modifiche regolamentari hanno limitato l'operatività di questa regola: l'abbassamento della supermaggioranza fu statuito nel113º Congresso per le proposte presidenziali di nomine alle Corti inferiori e nel115º Congresso degli Stati Uniti d'America la nuova maggioranza repubblicana al Senato ha abbassato la maggioranza anche per le proposte presidenziali allaCorte suprema, consentendo la nomina del giudice Neil M. Gorsuch.
Per quanto riguarda la Costituzione può essereemendata mediante due procedure:
con la prima il Congresso con l'approvazione di due terzi di ciascuna dellecamere propone agli Stati l'emendamento in questione;
con la seconda (che non è stata mai applicata) il Congresso dietro richiesta delle assemblee legislative di due terzi degli Stati convoca una convenzione nazionale per discutere e presentare l'emendamento. A questo punto in entrambi i casi è necessario che tre quarti degli Stati approvino l'emendamento. Questa approvazione può essere opera dell'assemblea legislativa dello Stato o di un'apposita convenzione. Tranne in un caso, l'approvazione degli emendamenti è sempre stata opera delle assemblee legislative degli stati.
Vari emendamenti si sono succeduti nella storia statunitense. Sono famose le modifiche dopo laguerra civile intese a proibire la schiavitù.
Clamoroso fu il XVIII emendamento, cheproibì il consumo dell'alcol: esso fu successivamente abrogato dal XXI, emendamento che è stato l'unico a essere approvato mediante convenzioni statali e l'unico ad abrogare un precedente emendamento (lo stesso XVIII).
In origine la Dichiarazione di indipendenza fu firmata da tredici dei cinquanta Stati che avrebbero poi costituito i moderni Stati Uniti insieme al distretto federale di Columbia (la data fra parentesi nell'elenco sottostante indica l'epoca della loro entrata nella federazione):
Il secondo livello amministrativo è generalmente quello dellecontee. I cinquanta Stati sono suddivisi in 3 141 contee o entità amministrative assimilabili a esse. Il rapporto tra Stati, contee e livelli amministrativi inferiori è regolato in modo autonomo nei diversi Stati dalla Costituzione di ognuno di essi.
Pur con importanti differenze nei diversi Stati il terzo livello amministrativo è solitamente quello delle città (city eborough). Una città occupa in genere una parte del territorio di una contea, ma vi possono essere "città indipendenti" il cui territorio non è compreso in alcuna contea o le «consolidated city-county», cioè città il cui territorio si sovrappone completamente a quello della contea di appartenenza. Un caso unico è invece quello della città di New York, il cui territorio copre cinque diverse contee (rappresentate dai cinque quartieri detti «borough»). I centri urbani maggiori sono tuttavia ben più estesi dei loro confini cittadini e vengono identificati da un'area metropolitana. Le aree metropolitane censite dall'Ufficio del censimento degli Stati Uniti sono 363. Esse comunque non costituiscono un'entità amministrativa, ma hanno una funzione esclusivamente statistica. Nel 2008 l'83,6% della popolazione viveva in un'area metropolitana.[89] Dall'anno 2000 la maggiore crescita demografica si è registrata soprattutto nelle città del sud (la cosiddetta «Sun Belt»), in particolare nelle aree metropolitane diDallas, Houston,Phoenix, Miami eAtlanta, oltre allaCalifornia Meridionale.[90]
Negli Stati Uniti vi sono forze di polizia in ambito federale, statale, di contea e di città. Le agenzie federali con competenza in tutto il territorio nazionale sono:
Con lacaduta dell'Unione Sovietica nel 1990-1991 gli Stati Uniti sono rimasti l'unicasuperpotenza globale oiperpotenza, nonostante i notevoli tagli di fondi destinati al settore della difesa. Nel corso degli anni (in particolar modo dopo la fine della seconda guerra mondiale), grazie alla ricerca di una sempre maggiore efficienza e superiorità tecnologica (piuttosto che numerica) nei confronti dei potenziali nemici, le forze armate statunitensi hanno raggiunto una capacità operativa molto elevata. I corpi militari sono così suddivisi:
United States National Guard (USNG): guardia nazionale, una branca dell'esercito principalmente indicata per agire in situazioni di crisi interna al Paese.
Il presidente detiene il titolo di comandante in capo della forze armate e nomina i suoi capi, ilSegretario della Difesa e icomandi congiunti del personale. Il Dipartimento della difesa gestisce le forze armate, compresi esercito, marina, Corpo dei marines, e l'Air Force. La guardia costiera è gestita dal Dipartimento di sicurezza della patria in tempo di pace e dal Dipartimento della marina in tempo di guerra. Nel 2011 i militari erano 1,43 milioni di personale in servizio attivo,[92] insieme a diverse centinaia di migliaia di riserva, oltre alla guardia nazionale, per un totale di 2,3 milioni di soldati. Il Dipartimento della difesa impiega inoltre circa 700 000 civili.
Il servizio militare è volontario, anche se la coscrizione può verificarsi in tempo di guerra. Le forze statunitensi possono essere impiegate rapidamente grazie alla grande flotta di aerei da trasporto e aerei cisterna di rifornimento dell'Air Force, oltre alle undici portaerei attive nelle flotte dislocate nell'Oceano Atlantico e Pacifico. Al di fuori degli Stati Uniti i militari statunitensi sono schierati su 770 basi e strutture presenti in ogni continente tranne l'Antartide.[93] La spesa totale in campo militare nel 2006 ammontava a più di 528 miliardi di dollari, cioè quasi il 46% della spesa militare globale. La spesa pro capite è di 1 967 dollari, circa dieci volte la media mondiale.[94] Nel 2010 la spesa militare statunitense è stata pari al 4,60% del PIL.[95]
LaBandiera degli Stati Uniti d'America, in inglese conosciuta comeStars and Stripes ("Stelle e Strisce"), è composta da sei strisce bianche e sette rosse, che rappresentano letredici colonie inglesi che si ribellarono e con laRivoluzione Americana diedero vita agli Stati Uniti e un riquadro di 50 stelle bianche su sfondo blu, che rappresentano gli Stati che formano gli USA (48 contingui più l'Alaska e le Hawaii).
La molteplicità di livelli governativi riflette lastoria degli Stati Uniti: ilgoverno federale venne infatti creato dagli Stati, che come ex-colonie conquistarono un'autonomia legislativa indipendentemente l′uno dall′altro; all′interno di ogni Stato, ognuno di questi aveva creato una propria struttura amministrativo-politica decentrata per assolvere alle proprie funzioni ed una volta che gli Stati Uniti si allargarono, si vennero a formare altri Stati modellati su quelli originari.
Esistono delle differenze sostanziali fra il sistema politico statunitense e quello di molte democrazie costituzionali di matrice europea. Fra le più evidenti si può accennare alla presenza di unparlamento (ilCongresso degli Stati Uniti d'America) in cui la "camera alta" ha un peso politico maggiore rispetto all′altro ramo del parlamento ("camera bassa"), oppure al dominio quasi totale di due solipartiti "maggiori" che dura da più di un secolo, generando un fortebipolarismo. Quest′ultimo fattore è dovuto anche (ma non solo) a ragioni storiche, che hanno determinato una serie di norme, sia federali che statali, che limitano fortemente lo spazio politico per i cosiddetti "third parties", i quali oltretutto subiscono anche delle limitazioni informali per quanto riguarda la loro presenza suimedia.
Alcune delle tematiche di maggiore discussione pubblica negli ultimi anni riguardano la mancanza di rappresentanza adeguata per iTerritori degli Stati Uniti (in particolare con la quasi mancanza di diritto di voto per il distretto dellacapitale federale e l'eventuale elevamento diPorto Rico a51º stato), una eventuale sovrarappresentanza di certi stati, le problematicità del sistema totalizzantefirst-past-the-post, delgerrymandering e altro ancora.
Gli Stati Uniti esercitano a livello globale una grande influenza economica, politica e militare. Sono membro permanente delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e la città di New York ospita la sede dell'ONU. Quasi tutti i Paesi hanno ambasciate a Washington e numerosiconsolati sono presenti in tutto il Paese. Allo stesso modo quasi tutte le nazioni ospitano missioni diplomatiche statunitensi, maIran,Corea del Nord,Bhutan,Sudan eTaiwan non hanno formali relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti.
Gli uomini del governo degli Stati Uniti percepiscono le minacce poste dai governanti di alcuni di questiStati come una giustificazione per le proprie iniziative militari e di politica estera, come nel caso dei programmi per il missile anti-balistico, iniziative fondate sul timore che questi Stati non sarebbero (nell'infausta ipotesi di aggressione) dissuasi dalla cosiddettadistruzione mutua assicurata. Di conseguenza si giustifica l'adozione nei confronti di questi Stati di misure didifesa preventiva,[97] regolamentata dalla Strategia di difesa nazionale (National Defense Strategy).[98][99]
Gli Stati Uniti godono di un rapporto speciale con ilRegno Unito e mantengono forti legami conAustralia,Nuova Zelanda,Giappone,Israele, e tutti i membri dellaNATO. Lavorano inoltre a stretto contatto con i vicini continentali tramite l'Organizzazione degli Stati americani e accordi di libero scambio come ilNAFTA con Canada e Messico. Nel 2005 gli Stati Uniti hanno speso 27 miliardi di dollari in aiuti pubblici allo sviluppo, il maggior Paese contributore del mondo. Tuttavia relativamente al reddito interno lordo gli Stati Uniti contribuiscono con il 0,22%, classificandosi al ventesimo posto tra i ventidue principali Stati donatori.
Enti non governativi come fondazioni private, imprese e istituzioni religiose donano 96 miliardi di dollari e il totale complessivo sale così a 123 miliardi di $, il settimo in percentuale del reddito interno lordo.[100] Sotto il profilo politico ed economico gli Stati Uniti sono stati tacciati diimperialismo culturale verso i paesi latino-americani e secondo alcuni verso l'intero mondo occidentale a partire dall'Ottocento (vediimperialismo statunitense).
La politica economica degli Stati Uniti è caratterizzata dagli anni '90 da un alternarsi di ricetteliberiste, neo-liberiste e progressiste, in relazione al presidente in carica e alla contingenza geo-politica. Durante ilFifth party system (1933 - 1980), l'indirizzo economico era di tiporepubblicano,keynesiano e parzialmentesocialdemocratico.
Gli Stati Uniti hanno un sistema economico capitalista di tipo misto con un grande contributo delle imprese private nelle decisionimicroeconomiche, regolate però dalle scelte del governo. Caratterizzata da alta produttività e alimentata da abbondanti risorse naturali e da una sviluppata rete di infrastrutture, secondo ilFondo monetario internazionale l'economia degli Stati Uniti genera un PIL annuale di 16 245 miliardi di dollari, che costituisce il 22% del prodotto interno lordo mondiale ai prezzi di mercato e quasi il 20% del prodotto mondiale lordo a parità di potere d'acquisto (PPA).[5] È la più grande economia del pianeta in termini di PIL (nominale) con circa lo stesso PIL combinato di tutti i Paesi dell'Unione europea a PPA generato nel 2012. Il PIL pro capite è il decimo in termini nominali e il sesto in termini di PPA.[5] Gli Stati Uniti sono il più grandeimportatore di merci e il terzo maggioreesportatore, anche se le esportazioni pro capite sono relativamente basse. Canada, Cina, Messico, Giappone e Germania sono i principali partner commerciali.[101] Le principali merci diesportazione sono macchinari elettrici, mentre i veicoli costituiscono la principale voce delle importazioni.[102]
Il settore privato costituisce la maggior parte dell'economia, mentre le attività governative partecipano al 12,4% del PIL. L'economia è prevalentemente postindustriale, con il settore dei servizi che contribuisce al 67,8% del PIL.[103] Il principale settore in termini di giro di affari è quello del commercio all'ingrosso e al dettaglio, ma in termini di reddito netto è quello della finanza e assicurazioni.[104] Gli Stati Uniti hanno avuto un collasso economico a partire dal 2008 e con loro anche gran parte delle nazioni del pianeta. Al settembre 2012 ildebito estero ammontava a 16 000 miliardi di dollari, il più alto del mondo, ma nel 2013 gli Stati Uniti hanno registrato un'ottima ripresa economica: infatti dal dicembre 2013 si è registrato il minore tasso di disoccupazione al mondo e la creazione di nuovi posti di lavoro grazie all'apertura di nuove aziende o fabbriche per i disoccupati oltre che un notevole aumento del PIL e un forte aumento del turismo. Gli Stati Uniti sono la prima superpotenza economica mondiale e industriale con produzioni nell'industria chimica, nell'industria nucleare, nell'industria elettrica e nell'industria informatica, oltre che in tutta l'industria tecnologica e nel settore della ricerca, tanto da detenere il primato nel settore e in tutti i vari tipi dimanifatturiera.[105]
Nel 2005 la forza lavoro retribuita era pari a 155 milioni di persone, di cui l'80% a tempo pieno.[112] Secondo stime del 2009 la maggioranza della forza lavoro, ossia il 77% del totale, era impiegata nel settore dei servizi.[42]
Grazie alla ricchezza di risorse minerarie gli Stati Uniti sono un Paese autosufficiente per quanto riguarda la maggior parte delle materie prime. I principali centri dell'industria meccanica sono Chicago e Detroit. In California oltre all'industria cinematografica diHollywood si trova un'alta concentrazione di aziende specializzate nel comparto delle nuove tecnologie e dell'informatica.
Insieme allaCina e alSudafrica gli Stati Uniti sono le sole nazioni industrializzate a non avere una copertura sanitaria universale; questo è causa di un forte dibattito negli Stati Uniti sulla possibilità di ampliare a tutti le cure sanitarie.
Il 25 marzo 2010 il presidente Barack Obama ha firmato la legge della riforma sanitaria: l'aumento del numero di persone tutelate dal sistema sanitario (32 milioni in più), la diminuzione della spesa governativa per la sanità (pari al 4% del pil nel 2007, il doppio della media delle nazioni facenti parte dell'OCSE). Inoltre si stima come la metà delle bancarotte individuali siano cagionate da spese mediche improvvise e non coperte da tutela assicurativa: tale fenomeno dovrebbe pertanto subire un decremento.
Con circa 15,5 milioni di persone il settore dell'assistenza sanitaria e assistenza sociale rappresentava il principale settore di occupazione.[113] Circa il 12% dei lavoratori è sindacalizzato, contro il 30% dell'Europa occidentale.[114] LaBanca Mondiale classifica gli Stati Uniti al primo posto per facilità nell'assunzione dei lavoratori.[115] Tra il 1973 e il 2003 le ore lavorative medie per un lavoratore statunitense sono cresciute di 199 ore,[116] pertanto gli Stati Uniti mantengono la più alta produttività del lavoro del mondo, anche se non in termini di produttività per ora lavorata come fino ai primi anni novanta: i lavoratori diNorvegia, Francia,Belgio eLussemburgo si trovano meglio piazzati in questo indicatore.[117] Rispetto all'Europa negli Stati Uniti le tasse su proprietà e reddito delle società sono in genere più elevate, mentre il lavoro sconta in genere aliquote fiscali più basse.[118]
Manhattan, simbolo della potenza economica statunitense
Secondo il Censimento degli Stati Uniti il reddito medio lordo delle famiglie statunitensi nel 2020 è stato di 70 320 dollari, con medie che variano dai 80 734 dollari in Utah ai 51 421 dollari del Mississippi. A parità di potere di acquisto la media è simile a quella delle maggiori nazioni sviluppate. Dopo essere scesi bruscamente durante la metà del XX secolo i tassi dipovertà si sono stabilizzati dai primi anni settanta, ma sono decisamente aumentati dalla fine degli anni novanta per poi stabilizzarsi nuovamente. La povertà affligge circa il 10% della popolazione. Lo Stato sociale è ormai tra i più austeri nel mondo sviluppato, ma mentre esso tutela e riduce la fascia debole tra la popolazione anziana,[119] in proporzione poco è fatto per la fascia più giovane.[120] Uno studio 2007 dell'UNICEF sul benessere dei bambini tra le ventuno nazioni più industrializzate ha posto gli Stati Uniti tra gli ultimi posti.[121]
Dimostrante diOccupy Wall Street che protesta contro la forte disparità economica indicando di far parte della popolazione con basso reddito
Nonostante i forti aumenti di produttività, la bassa disoccupazione e la bassa inflazione, gli incrementi di reddito a partire dagli anni ottanta hanno avuto una crescita lenta rispetto ai precedenti decenni, oltre a essere stati meno ampiamente condivisi, e accompagnati da una maggiore insicurezza economica.
Tra il 1947 e il 1979 il reddito medio è aumentato di oltre l'80% nell'insieme di tutte le classi di reddito, con i redditi più bassi cres ciuti a un ritmo più elevato rispetto a quelli elevati.[122][123] Il reddito familiare medio è aumentato dal 1980[124] in gran parte a causa di un doppio reddito all'interno delle famiglie, della riduzione del divario tra i sessi e per il maggior numero di ore lavorate, ma la crescita è stata più lenta e maggiormente concentrata nei redditi più elevati.[122][125][126][127] Di conseguenza i redditi di gran lunga più elevati, che corrispondono all'1% dei redditi, hanno generato il 21,8% del reddito totale prodotto nel Paese nel 2005, cifra che è più che raddoppiata dal 1980,[128] rendendo gli Stati Uniti uno dei Paesi con la maggiore disparità di reddito tra nazioni sviluppate.[129][130] La ricchezza come reddito è estremamente concentrata: il 10% della popolazione è la fascia più ricca e possiede il 69,8% della ricchezza del Paese, la seconda quota più elevata tra le nazioni sviluppate.[131] L'1% posto al vertice possiede il 33,4% del patrimonio netto.[132]
Secondo le statistiche del 2012 il 24% degli statunitensi è ricco (ha cioè un reddito superiore ai 200 000 dollari annui), il 61% appartiene alceto medio (ha un reddito che oscilla tra i 199 999 e i 28 000 dollari) e il 10% è povero (cioè guadagna in un anno meno di 28 000 dollari). La povertà colpisce quasi totalmente una parte degli afroamericani e gli immigrati arrivati da poco (messicano-statunitensi,albanesi,slavi arrivati dopo il crollo delmuro di Berlino e arabi). Nel corso degli anni il governo ha dato vita a numerose iniziative e strutture nel campo della solidarietà sociale, la più importante delle quali è la Corporation for National and Community Service (CNCS), un'agenzia governativa nella quale a cominciare dal 1993 sono confluite attraverso un complesso processo di progressivo accorpamento numerose e diverse iniziative umanitarie e assistenziali interne, tra cui laAmeriCorps VISTA.
Secondo uno studio dell'OCSE del 2018, gli Stati Uniti hanno una disuguaglianza di reddito molto più elevata e una percentuale di lavoratori poveri più alta rispetto a quasi tutti gli altri Paesi sviluppati, in gran parte a causa della mancanza di sostegno governativo per i lavoratori precari e della mancanza di accordi di contrattazione collettiva.[133] Secondo laFederal Reserve, dal 2003 il 50% più povero degli americani ha perso il 32% della propria ricchezza corretta per l'inflazione. Al contrario, la ricchezza dell'1% più ricco degli americani è raddoppiata.[134] Ilcoefficiente di Gini, un indice che misura le disparità di reddito, nel 2018 ha raggiunto il livello più alto dal 1967, anno in cui le autorità statunitensi hanno iniziato a calcolarlo.[135]
A partire dalla fine dell'Ottocento si sono affermate diverse organizzazioni per la tutela e il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle persone, per poi evolvere nelleLabor Union: le due principali federazioni oggigiorno sono l'AFL-CIO e laSOC, raccogliendo a livello di iscritti circa il 10% di tutti i lavoratori statunitensi.[136]
Un settore florido è quello delturismo, sia interno sia internazionale, nelle varie zone ad alto interesse naturalistico (molti eretti amonumenti nazionali) e nelle grandi città simbolo.
Tra le aree naturali simbolo oltre ai tanti parchi naturali si ricordano:
Sebbene la classe dirigente abbia in maggioranza origini inglesi (i primi coloni giunsero sulla costa est degli Stati Uniti a seguito della repressione dei puritani dopo la restaurazionestuartiana), la maggior parte degli statunitensi ha origini tedesche.[69] La composizione etnica della federazione varia molto a seconda della regione, ma lacultura statunitense nasce dalla fusione di numerose culture: europei, neri africani, ispanofoni e nativi americani.
Importanti da segnalare sono le grosse differenze culturali e filosofiche fra le diverse regioni statunitensi. Spesso visti dall'estero come un'entità unica e "unita", la realtà degli Stati Uniti è tutt'altro: sulle coste prevalgono gli statunitensi "progressisti", mentre nel grande centro (con l'eccezione delle grandi città come Chicago e Denver) rimane una visione più tradizionale, legata maggiormente alla religione, che fanno parte della cosiddetta «Bible Belt» (cintura della Bibbia), forse la regione meno accessibile alla mentalità filosofica prevalente in Europa.
Si usa l'acronimo WASP (White Anglo-Saxon Protestant) per indicare un tipo di statunitense: bianco, anglosassone e protestante. Nonostante ciò la percentuale di statunitensi cattolici è massiccia, composta in gran parte dai discendenti irlandesi, tedeschi, italiani e polacchi nel contesto europeo e di latinoamericani (principalmente dal Messico al primo posto seguito dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana).
Al momento della rivoluzione statunitense (1775) oltre al rifiuto alle tasse imposte dal regime la nuova federazione si pone il problema di avere una propria cultura distinta da quella dell'Inghilterra, che fino ad allora aveva governato quei territori. Questo problema è affrontato daRalph Waldo Emerson in uno dei saggi cruciali della letteratura statunitense,Lo studioso statunitense, cheO. W. Holmes definì «la Dichiarazione di Indipendenza intellettuale statunitense». Lo stesso problema è affrontato in tutta l'opera di Emerson, tanto cheHarold Bloom lo definì «la figura centrale nella cultura statunitense».
Nel corso dei decenni gli apporti di altre culture si sono fatti sentire, a seconda dei flussi migratori che si sono succeduti: hanno contribuito l'Irlanda, l'Italia, l'Europa orientale (soprattutto a seguito della forte immigrazione ebraica dalla Russia, Polonia,Ucraina eBielorussia) e in minor proporzione (ma non di minore importanza) laGrecia.
Nel frattempo si è sviluppata in territorio statunitense tra mille contraddizioni e lacerazioni una cultura afro-americana, legata alla peculiare e travagliata storia degli statunitensi discendenti degli schiavi. Una delle realizzazioni più rappresentative di questa cultura è iljazz, il più grande e innovativo contributo statunitense nel campomusicale. In modo ancora più faticoso e drammatico è cominciata a uscire dall'isolamento la cultura dei nativi americani, ridotti allo 0,8% della popolazione e confinati nelle riserve dove però hanno la possibilità di professare la loro religione e continuare a vivere secondo le proprie tradizioni.
L'immigrazione dal Messico soprattutto e secondariamente dagli altri Paesi latinoamericani ispanofoni, quella dall'est asiatico e dall'India hanno contribuito a far sì che la cultura statunitense abbia assunto (non senza resistenze e incomprensioni) anche caratteri non-europei. La più recente ondata immigratoria è quella dai Paesi latinoamericani e islamici, che ancora non si può dire abbia segnato la cultura statunitense nel suo complesso (per quanto l'islam si sia diffuso già a partire dagli anni 1930 tra gli afro-americani), ma bisogna considerare che nonostante l'origine il 55% degli immigrati dai Paesi arabi è di fede cristiana.
Per quanto riguarda la cultura degli Stati Uniti ciò che subito salta all'occhio è lo smodato utilizzo dell'intrattenimento, ossia la spettacolarizzazione degli eventi. Tutto o quasi negli Stati Uniti è reso pubblico sotto forma di spettacolo e anche leelezioni statunitensi di ogni livello sono estremamente spettacolarizzate, con fastosi raduni e convegni.Un'importante componente della cultura statunitense si sta ponendo in questione tra i progressisti nel film e ilsogno americano dove l'idea che con il duro lavoro, il coraggio e l'autodeterminazione una persona possa guadagnarsi una vita migliore.[Testo non chiaro e articolato male][137]
E ancora l'importante impegno all'ambientalismo conRachel Carson, autrice del libroPrimavera silenziosa (1962), che diede un importante contributo alla nascita del moderno movimento ecologista.[138] Dal manifesto ambientalista del libro della Carson nacque laGiornata della Terra,[139] che si celebra il 22 aprile.
23 dicembre 1954: il primotrapianto di rene tra due gemelli identici è stato eseguito con successo dal chirurgo statunitenseJoseph Murray, aprendo la strada alla pratica dei trapianti di organi.
2 dicembre 1942: viene realizzatoChicago Pile-1, il primo reattore a fissione nucleare al mondo sotto la supervisione del fisico Italo-statunitenseEnrico Fermi.
L'importante contributo diAmelia Earhart, prima aviatrice della storia e prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti d'America senza scalo.[144]
17 dicembre 1903: avviene il primo volo a motore, da parte deifratelli Wright col loroWright Flyer, introducendo così il loro primo modello diAereo della storia e sancendo l'inizio dell'aviazione moderna.
Il 20 luglio 1969 l'astronauta statunitenseNeil Armstrong, durante la missione spazialeApollo 11, fu il primo uomo a mettere piede sullaLuna: assieme a lui l'astronauta, anch'egli statunitense,Buzz Aldrin: la missione prendeva origine dalProgramma Apollo e fu uno degli avvenimenti più significativi del XX secolo.
Il 16 marzo del 1926,Robert Goddard dopo averlo creato lancia il primo razzo a combustibile liquido della storia, prima diWernher von Braun, stava progettando missili simili alle V-2 tedesche e per molti fu il padre dei primi razzi spaziali. Il suo lavoro fu rivoluzionario e fondamentale anche nellamissilistica moderna.
Nel 1927 viene realizzato il primotelevisore elettronico della storia dall'inventore statunitensePhilo Farnsworth, andando a rivoluzionare il modo in cui le persone ricevono e condividono informazioni e intrattenimento.
Nel 1953 il fisico statunitenseCharles Townes inventa il primomaser che sarà il precursore del laser.
Nel 1954 viene brevettato il primorobot industriale della storia e introdotto nella catena di montaggio dellaGeneral Motors con il nome diUnimate, ideato dall'inventore statunitenseJoseph Engelberger, considerato ilpadre della robotica.
Nel 1962 ilfisicostatunitenseNick Holonyak inventa il primoLED della storia che rimpiazzerà nel corso degli anni le vecchie lampade a incandescenza grazie ai minori consumi, e alla maggior durata.
29 ottobre 1969:Los Angeles: da un computer viene lanciato un messaggio:login, a un pc di Stanford: nasce cosìInternet,[151][152] chiamato inizialmenteARPANET: oggi il 29 ottobre può essere definito come l'Internet Day.[153]
19 ottobre 1973: con una storica sentenza lo statunitenseJohn Vincent Atanasoff viene riconosciuto come primo e unico ideatore delcomputer; oggi è considerato comepadre del computer.[154]
Nel settembre 1975, nacque l'IBM 5100, il primo computer portatile della storia, concepito dall'informatico statunitenseAlan Kay. Successivamente il termine ingleselaptop, divenne popolare con l'introduzione del computer portatileGavilan SC.
Opere che hanno catturato gli aspetti fondamentali dell'esperienza nazionale e il carattere statunitense sonoMoby Dick (1851) di Melville,Le avventure di Huckleberry Finn (1885) di Twain eIl grande Gatsby (1925) diFrancis Scott Fitzgerald, importante esponente della cosiddettaEtà del jazz, ognuno dei quali reputato grande romanzo statunitense. Generi letterari popolari come il romanzo poliziesco sono stati sviluppati negli Stati Uniti. Altri romanzi, comeSulla strada (On the road) (1957) diJack Kerouac, hanno ispirato intere generazioni.
Tra le scrittrici afroamericane di fantascienza ricordiamoOctavia E. Butler (1947-2006), una delle poche autrici afroamericane a essersi affermata in questo campo.
Gli Stati Uniti sono la patria del cinema moderno con i suoi studi diHollywood, avendo influenzato profondamente la produzione cinematografica di molti altri Stati occidentali, nonché la visione a livello mondiale delle sue produzioni. Tra i cineasti più famosi si ricordanoWalt Disney,Alfred Hitchcock eStanley Kubrick. Appartiene alla cultura cinematografica statunitense e mondiale ilpremio Oscar con la sua cerimonia di premiazione.
Il 5 maggio 1895, sul supplemento domenicale del quotidianoNew York World, nacque il primo fumetto della storia risalente alla creazione diThe Yellow Kid, protagonista diHogan's Alley, creato dal fumettista statunitenseRichard F. Outcault. Successivamente il termine inglesecomics, divenne popolare e di uso comune per riferirsi ai fumetti.
Il 15 ottobre 1905 fa la sua prima apparizione il personaggio dei fumettiLittle Nemo creato daWinsor McCay. Il 18 novembre 1928 fa il suo debutto cinematografico il celebre personaggio immaginario dei fumetti e dei cartoni animati diTopolino, ideato daWalt Disney eUb Iwerks. Successivamente, nel 1929, fa la sua prima apparizione il personaggio diBraccio di Ferro, creato daE. C. Segar; nel 1938 viene pubblicato il fumetto diSuperman, creato daJerry Siegel e dal fumettista canadeseJoe Shuster; sempre nel 1938 è la volta deLa famiglia Addams, dapprima a serie di vignette, i cui personaggi sono stati creati dal disegnatoreCharles Addams, e il 30 maggio 1939 fa la sua prima apparizione la storia a fumetti diBatman ideato dai fumettisti statunitensiBob Kane eBill Finger. Il 2 ottobre 1950 fanno la loro apparizione iPeanuts (comeCharlie Brown eSnoopy (1950) oLinus (1952)), creati daCharles M. Schulz. Inventore e fumettista fu ancheJim Henson, ideatore deiMuppet (1955). Il 30 settembre 1960 fa invece la sua prima apparizione in TV la nota serie a cartoni animati deGli antenati (oFlintstones), creata daWilliam Hanna eJoseph Barbera. Nel maggio 1962 viene ideato il personaggio diHulk, dallo scrittoreStan Lee e dall'artistaJack Kirby. Nell'agosto 1962 fa la sua prima apparizione l'Uomo Ragno, creato daStan Lee. Nel 1963 viene creatoIron Man daStan Lee eLarry Lieber. Nel 1964 è la volta del personaggio dei fumetti diNatasha Romanoff (La Vedova Nera), cui autori furonoStan Lee, Don Rico eDon Heck. Nel 1978 è la volta diGarfield, personaggio immaginario creato daJim Davis. Tra il XX e il XXI secolo si affermò la cosiddettasitcomanimata: tra i più illustri rappresentanti di questo soggetto ricordiamo, tra gli altri,Matt Groening, autore della fortunata serie deI Simpson (1987),Futurama (1999) eDisincanto (2018). Nell'ambito dell'animazione ricordiamoArt Clokey, pioniere dellaclaymation.
Assieme al Regno Unito gli Stati Uniti sono la patria di numerosi generi musicali comejazz,rock,pop,folk,country,dance,gospel,soul,hip hop e altri ancora. Numerosi sono gli artisti e i gruppi di fama internazionale che hanno segnato le scene e i palcoscenici musicali di tutto il mondo.
Per quanto concerne la danza, nel XX secolo si sono affermate importanti personalità che hanno contribuito allo sviluppo della danza stessa: tra le varie personalità possiamo ricordiamo in particolareMartha Graham,madre delladanza moderna e la più grande danzatrice statunitense del XX secolo.[155], nota anche per lo stile di movimento della danza moderna insegnato in tutto il mondo e chiamatotecnica Graham. Altra importante ballerina vissuta tra il XX e il XXI secolo fuMaria Tallchief, inserita nellaNational Women's Hall of Fame.
Nel XX secolo, per la scultura, si distinse, tra gli altri,Alexander Calder, noto, in particolare, per delle opere di arte cinetica chiamatemobile. Nel campo dell'architettura figura, tra gli altri,Frank Lloyd Wright, uno dei maggiori esponenti delMovimento Moderno del XX secolo. Sono inoltre da ricordare i coniugiChristo e Jeanne-Claude, importanti esponenti dellaLand art. Noto illustratore e pittore del XX secolo è stato ancheNorman Rockwell.
Il ricco patrimonio culturale degli Stati Uniti è testimoniato anche dalla presenza di numerosi siti iscritti nellaLista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
In campo archeologico ricordiamo la scoperta della città inca diMachu Picchu, avvenuta il 24 luglio 1911 per opera dell'archeologo statunitenseHiram Bingham.
Lo sport è molto importante nella cultura statunitense, tanto che le università statunitensi affiancano spesso alla funzione educativa primaria l'organizzazione di squadre sportive formate da studenti conborse di studio per attrarre i giovani atleti più promettenti e con la concessione di lauree per meriti sportivi. I tornei universitari per tutte le discipline sono organizzati dalla National Collegiate Athletic Association (NCAA).
Tra gli sport professionistici con il maggior numero di spettatori vi sono:
Ilcalcio (noto negli Stati Uniti comesoccer) è lo sport più praticato dalle ragazze (la rappresentativa statunitense ha vinto quattro degli ottocampionati mondiali femminili e quattro delle seiOlimpiadi), ma non conta molti spettatori. Ciononostante l'organizzazione da parte degli Stati Uniti delMondiale 1994 ha suscitato un discreto interesse per lo sport e per il campionato locale della MLS (Major League Soccer), fondato nel 1993, la cui prima edizione si è svolta nel 1996, proprio come un impulso alla diffusione del calcio statunitense dopo i Mondiali nel 1994. Nel 2026 gli Stati Uniti ospiteranno il mondiale di calcio per la seconda volta dopo 32 anni.
Il 9 febbraio 1895William Morgan, istruttore di educazione fisica statunitense, inventa lapallavolo.[160] Lanazionale di pallavolo maschile degli Stati Uniti d'America ha ottenuto il titolo di campione del mondo nel 1986 ed ha vinto il titolo olimpico tre volte (1984,1988,2008).Lanazionale femminile ha vinto il titolo mondiale nel 2014 e il titolo olimpico nel 2020.Lo statunitenseKarch Kiraly, - unico giocatore ad aver vinto la medaglia d'oro olimpica nelle due categorie della pallavolo: indoor (due titoli) e beach volley - nel 2001 è stato eletto dalla Federazione mondiale "Miglior giocatore di pallavolo del XX secolo" assieme all'italianoLorenzo Bernardi.
Gli Stati Uniti hanno avuto forse i due più grandi golfisti della storia:Jack Nicklaus eTiger Woods, tra l'altro il primo sportivo a raggiungere il miliardo di dollari di patrimonio. Inoltre ilgolfistaXander Schauffele e la golfistaNelly Korda hanno vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi diTokyo 2020, il primo nel torneo maschile e la seconda nel torneo femminile, nella seconda edizione dalla riammissione dello sport alle olimpiadi.
Ilrugby è uno degli sport meno seguiti del paese. Per incrementare la popolarità, nel 2018 lafederazione creò laMajor League Rugby, ad oggi la prima e più grande competizione professionistica per club del paese.
La nazionale di atletica leggera degli Stati Uniti d'America è una delle più titolate vantando il maggior numero di medaglie conquistate ai Giochi olimpici, con ben 828 medaglie, di cui 343 d'oro. Inoltre la più antica maratona al mondo, laMaratona di Boston, si disputa dal 1897.
Gli Stati Uniti sono anche al primo posto nelmedagliere complessivo dei Giochi olimpici. Fu uno statunitense il primo campione olimpico della storia dei Giochi moderni e prima medaglia olimpica per gli Stati Uniti:James Connolly, che vinse l'oro nel salto triplo alleOlimpiadi di Atene del 1896. Statunitense è anche l'atleta più medagliato della storia delle Olimpiadi moderne: si tratta del nuotatoreMichael Phelps, vincitore di 23 ori, 3 argenti e 2 bronzi.
^L'Unione europea è la più grande collettività economica, ma non è una singola sovranità.
^LaCommissione Eye istituita dal Senato, ricostruì l'influenza dell'industria delle munizioni e delle banche esposte nei confronti dell'Inghilterra sulla decisione di entrare in guerra
^Persone negli Stati Uniti che identificano la loro origine o discendenza ancestrale come "americane", piuttosto che in più comuni gruppi razziali ed etnici ufficialmente riconosciuti. Questa identificazione è attribuita alla grande distanza generazionale dai lignaggi originali, che tendono a essere di antenati inglesi, scozzesi-irlandesi o altri britannici, poiché i demografi hanno osservato che tali nazionalità tendono a essere molto sottostimate nei censimenti. Gran parte di coloro che dichiarano di avere origini "americane" vivono soprattutto negliStati Uniti meridionali.
^Dull, Jonathan R. (2003). "Diplomacy of the Revolution, to 1783", p. 352, capitolo. inA Companion to the American Revolution, ed. Jack P. Greene e J. R. Pole. Maiden, Mass.: Blackwell, pp. 352–361.ISBN 1-4051-1674-9.
^Wright, Susan (2005),The Civil Rights Act of 1964: Landmark Antidiscrimination Legislation, The Rosen Publishing Group,ISBN 1-4042-0455-5.
^(EN) Robin Blackburn,The Making of New World Slavery: From the Baroque to the Modern, 1492–1800, Londra e New York, Verso, 1998, p. 460,ISBN1-85984-195-3.
^(EN) Marshall L. DeRosa,The Politics of Dissolution: The Quest for a National Identity and the American Civil War, Edison, NJ, Transaction Publishers, 1997, p. 266,ISBN1-56000-349-9.
^(EN) Peter Gumbel,Escape from Tax Hell, sutime.com, Time, 11 luglio 2004.URL consultato il 28 febbraio 2010(archiviato il 7 gennaio 2010).
^Orr, D. (November–December, 2004). "Social Security Isn't Broken: So Why the Rush to 'Fix' It?" In C. Sturr e R. Vasudevan, eds. (2007).Current Economic Issues.Boston: Economic Affairs Bureau.