In italiano, a seconda delle parole, può rappresentare un suono senza vibrazione delle corde vocali (detto z sorda o aspra o dura, o meno spesso forte), come in "vizio", o un suono con vibrazione (z sonora o dolce, o raramente lene o molle), come in "zona". Sebbene percepiti come semplici, sono suoni composti: la z sorda è l'unione dell'occlusiva alveolare sordat e dellas sorda, la z sonora è l'unione dell'occlusiva alveolare sonorad e dellas sonora.[1] In gran parte delle altre lingue la z rappresenta invece la s sonora come nell'alfabeto fonetico internazionale.[1]La z italiana normale (escluse eventuali pronunce regionali), in entrambe le forme, è caratterizzata anche dall'essere sempre pronunciatarafforzata quando si trova tra due vocali, es. "la zazzera" suona come "la zzàzzera".[1]
La Z latina ha le sue origine dal fenicio, dalla letteraZayin, venne conservata insieme alle altre lettere semitiche nel latino come eredità dall'etrusco, al contrario delle lettere san (𐌑) e eš (𐌎) o altre derivate dall'alfabeto greco come 𐌈 (equivalente alla grecaΘ) od 𐌙 (equivalente foneticamente alla lettera greca anticaχ ma graficamente aψ) che vennero abbandonate.
Nellatino antico il suono rappresentato dalla letteraZ era una variantesonora diS, cioè il suono/z/ (equivalente alla s italiana di "uso" /uzo/ ) o possibilmente anche /t͡s/ (poi forse si deaffricò a /s/ e successivamente si unì a /z/), quando era situata tra duevocali, la lettera era chiamata "ZE"/zeː/.
Probabilmente in origine era considerata una variante grafica di S, che poi acquisì stato autonomo finché mutò in pronuncia prima delIII secolo a.C.
Un esempio di parola antica che usava la Z era "flosis" che divenne "flozis" e infine "floris"[2].In origine occupante il posto della G (per cui l'alfabeto era ABCDEFZH[..] e finiva con V), col tempo si trasformò in/r/ (rotacismo) già rappresentato daR, e di conseguenza venne rimossa intorno al III secolo a.C. dall'alfabeto e al suo posto (prima diH), venne inserita una lettera nuova, laG.
NelI secolo a.C. venne reintrodotta assieme allaY, allo scopo di rappresentare più precisamente la Z greca (pronunciata /d͡z/ come la Z italiana di "zaino") e messa alla fine dell'alfabeto per evitare confusione con la vecchia lettera latina Ze.
La forma greca della Z era molto simile a quella del simbolofenicio. Il nome del simbolo semitico era zayin, ma questo nome non venne adottato dai greci, che lo chiamarono zeta. Sembra probabile che zeta fosse il nome di un'altra delle sillabe semitiche, zade (tzaddi) trasferito alla Z per errore, oppure potrebbe trattarsi di un nome nuovo, creato su analogia dieta (η) etheta (θ). La pronuncia della lettera semitica era[z] come nella parola "episodio", oppure[dz], come nell'italiano "zeta", in ogni caso era sempre sonora.Talvolta in corsivo la zeta latina viene scritta con un taglio a metà della linea obliqua.
Un disegno diverso della Z che ha avuto origine nellascrittura gotica è la "z tagliata" (intedesco:geschwänztes Z oZ mit Unterschlinge). In alcuni caratteriAntiqua, questa lettera è presente sia da sola sia in alcunelegature. Insieme allaS lunga, è all'origine della legaturaß nell'ortografia tedesca.
L'Unicode assegna delle codifiche per la "BLACK-LETTER CAPITAL Z" e la "FRAKTUR SMALL Z" tra gli intervalli simboli letterali e ilsimbolo matematico alfanumerico, come U+2128 (ℨ) e U+1D537 (𝖟), rispettivamente.
z corsiva minuscola insegnata nelle scuole elementari tedesche
^ Etienne Famerie,Méthode de langue latine - 2e éd.: Lire, comprendre et traduire les textes latins, p. 76.
^abcI codici della Z minuscola e minuscola hanno una differenza pari al valore del carattere spazio vuoto, che inASCII vale='20'x=32 aggiunto, ed inEBCDIC ='40'x=64 sottratto per ottenere il valore della lettere minuscola.